Ultimo aggiornamento 16 Maggio, 2018, 22:01:38 di Maurizio Barra
Facebook e i 10 consigli per i ragazzi
“Pensare prima di agire e se serve prendere pausa dal social”
15 maggio 201811:03
Pensa prima di agire, non dare informazioni personali, aiuta gli altri, se necessario prenditi una pausa dal social. Sono alcuni dei 10 consigli per i ragazzi che Facebook lancia in concomitanza del portale studiato per informare gli adolescenti. I consigli, elaborati da Liz Perle, consulente americana che da anni si occupa di giovani e tendenze emergenti, sono nati grazie alle conversazioni avvenute con gli adolescenti in tutto il mondo. Eccoli i 10 consigli:1. Pensa (per cinque secondi) prima di agire: Prima di pubblicare un contenuto visibile a tutti, fermati a pensare: “Mi sentirei a mio agio nel leggerlo ad alta voce davanti ai miei genitori e ai miei nonni?”.2. Non aprire le porte della tua vita agli estranei. Fai attenzione a chi inviti a entrare nel tuo spazio personale, controlla regolarmente la tua lista di amici, accetta richieste di amicizia dalle persone che conosci, controlla attentamente chiunque altro voglia contattarti.3. Non lasciare la porta aperta. Non condividere la tua password con nessuno, né con i tuoi amici, né con la persona con cui esci. Non vale mai la pena di correre certi rischi.4. Cambia spesso la serratura. Se la tua lista di amici aumenta, ricontrolla regolarmente le tue impostazioni sulla privacy per assicurarti che le informazioni che hai deciso di rendere private e pubbliche vadano ancora bene.5. Se vedi contenuti che ti turbano o commenti di cattivo gusto sul post di un amico oppure se interagisci con contenuti che non ti fanno sentire a tuo agio, dillo a qualcuno. Invia subito una segnalazione nell’app per migliorare l’esperienza di tutti, compresa la tua.6. Se qualcuno ti mette a disagio o se usare Facebook in generale ti fa sentire triste o ti causa stress, confidati con qualcuno vicino a te. Non c’è niente di sbagliato nel prendersi una pausa dai social media.7. Non dare informazioni personali a persone appena conosciute. È buona regola non condividere il tuo indirizzo o la tua posizione esatta quando fai qualcosa, così come non condividere altri dettagli privati sulla tua vita. Lo stesso vale per la condivisione di informazioni sui tuoi amici senza la loro autorizzazione: non farlo.8. Comportati bene. I tuoi comportamenti sono come un boomerang: ciò che fai agli altri, ti tornerà indietro. Non lesinare complimenti e assumi un atteggiamento positivo quando interagisci con i contenuti di altre persone.9. Fidati del tuo istinto. Se qualcosa non ti torna nel comportamento di un amico di Facebook, parla con lui. Se non sai se condividere un contenuto o se un link ti sembra strano, fidati del tuo istinto.10. Aiuta gli altri. Supporta gli amici più svantaggiati di te, che devono affrontare più difficoltà o hanno semplicemente bisogno di una mano. Se noti che stanno vivendo esperienze negative online, intervieni. Aiutare gli altri significa impegnarsi perché possano far sentire la loro voce.
Software pirata, alle Pmi usarli è costato 1,3 mln nel 2017Scoperte a non pagare sono soprattutto aziende It e di vendita
15 maggio 201815:12
Usare software pirata, e cioè programmi informatici privi di licenza, alle Piccole e medie imprese italiane (Pmi) è costato oltre 1,3 milioni di euro nel 2017, a causa del risarcimento dei danni per violazione del diritto d’autore e dei costi di legalizzazione. La cifra, calcolata da Bsa (The Software Alliance), è in crescita del 37% rispetto al 2016, quando il prezzo di aver usato software senza licenza si era attestato a 950mila euro.L’anno scorso le Pmi che sono state scoperte a impiegare software pirata hanno dovuto pagare in media 56.700 euro, fa sapere la Bsa, associazione internazionale di categoria nata che promuove l’uso di software e persegue le violazioni del copyright. A usare programmi senza pagare la licenza d’uso o di acquisto sono state soprattutto le aziende IT, le società di vendita e le imprese manifatturiere, seguite a stretto giro dalle aziende grafiche, pubblicitarie e dagli studi di architettura.”Ogni anno l’utilizzo di software senza licenza costa sempre di più alle Pmi, nel loro complesso. Un numero ancora alto di aziende quindi continua a ignorare i diritti d’autore, non pensando alle conseguenze economiche”, ha commentato Simona Lavagnini, consulente legale di Bsa per l’Italia.A incidere sull’incremento, oltre ai maggiori controlli, è anche la crescita del numero di segnalazioni da parte di informatori, spesso impiegati scontenti. Nel 2017 sono state 444 contro le 322 dell’anno precedente. Nel 2018 si è già superata quota 400 segnalazioni.
Facebook: rimossi 583 mln profili ‘fake’ e 837 mln spamSocietà conferma, entro 2018 saranno 20mila i revisori umani
15 maggio 201816:38
Nel primo trimestre 2018 Facebook ha disattivato circa 583 milioni di profili falsi e 837 milioni di contenuti spam. Sono alcuni dati contenuti nel primo Rapporto sull’applicazione degli Standard della Comunità che si affianca al Transparency report che dal 2013 tiene conto delle richieste dei governi al social network. Questo report riguarda sei temi caldi come hate speech, spam, terrorismo, pornografia, profili fake e violenza. La società ha confermato la volontà di portare a 20mila il numero di revisori umani e ingegneri che affiancano l’Intelligenza Artificiale per scovare questi contenuti.Oltre a spam e account ‘fake’ il social ha rimosso o etichettato come potenzialmente pericolosi circa tre milioni e mezzo di contenuti violenti nei primi tre mesi del 2018 e cancellato due milioni e mezzo di contenuti che incitavano all’odio. Sono stati rimossi 1,9 milioni di contenuti legati alla propaganda terroristica dell’Isis; e rimossi 21 milioni di contenuti di nudo di adulti o pornografici. “Abbiamo ancora molto da fare per prevenire gli abusi, i parametri non sono perfetti e dobbiamo migliorare i nostri processi interni e la nostra tecnologia. Il lavoro è in continua evoluzione – sottolinea Alex Schultz, vicepresidente Analytics di Facebook -. In parte l’intelligenza artificiale, pur essendo promettente, è ancora molto lontana dall’essere efficace per molti contenuti che violano i nostri Standard, come nel caso dell’identificazione dei contenuti d’odio dove il contesto è molto importante”. Secondo il Transparency Report, invece, aumentano le richieste dei governi a Facebook. Nel secondo semestre 2017 quelle relative ai profili sono cresciute globalmente del 4% rispetto ai sei mesi precedenti, passando da 78.890 a 82.341 richieste. Il rapporto viene compilato dal social network dal 2013. “Controlliamo ogni richiesta governativa che riceviamo per accertarci che sia legalmente valida. Se appare carente o eccessivamente ampia, la respingiamo e combattiamo in tribunale se necessario”, afferma Chris Sonderby, VP & Deputy General Counsel.Solo per fare qualche esempio, negli Stati Uniti, le richieste del governo sono rimaste all’incirca pari a 32.742, di cui il 62% include il cosiddetto ordine di non divulgazione che proibisce a Facebook di avvisare l’utente oggetto della richiesta (è aumentato dal 57%). Riguardo l’Italia, le richieste del governo a Facebook relative ai profili degli utenti sono state 3979; quelle relative a procedimenti legali 1.991 e quelle riferite a sono state 68. Nel 66% dei casi sono stati forniti alcuni dati.
Facebook Publishes Enforcement Numbers for the First Time
Hard Questions: How Do We Measure Our Efforts to Keep Bad Content off Facebook?
https://transparency.facebook.com
Apple punta a ottenere 1 mld di danni da SamsungNel nuovo processo sul caso del 2011
NEW YORK16 maggio 201810:16
Nel nuovo processo sul caso del 2011Apple punta ottenere da Samsung un miliardo di dollari in danni nel nuovo processo che si e’ aperto nell’ambito della guerra sui brevetti che vede impegnati i due colossi da anni. Il caso e’ quello del 2011 e riguarda i brevetti sul design.La giuria riunita davanti al giudice Lucy Koch ha appreso prima dell’avvio del processo che Samsung ha infranto tre brevetti Apple sul design e due sulle utility. Ai giurati – riporta l’agenzia Bloomberg – il legale di Apple, Bill Lee, dice: il ”vostro” compito e’ solo stabilite l’ammontare dei danni. Samsung – secondo Lee – ha realizzato 3,3 miliardi di dollari di ricavi e 1 miliardo di profitti dai milioni di telefoni che infrangevano solo i brevetti sul design di Apple.Il legale di Samsung, John Quinn, chiede invece ai giurati di cercare di resistere alle pressioni di Apple e mantenere la ”mente aperta. Vogliono realizzare profitti sull’intero telefono” ma i brevetti di Apple ”non coprono” l’intero iPhone.
Cambridge Analytica, indagine del Governo Usa e FbiInterrogati ex dipendenti e banche legate all’azienda
NEW YORK16 maggio 201814:57
Il Dipartimento di giustizia americano e l’Fbi hanno aperto un’indagine su Cambridge Analytica, la societa’ che ha lavorato per la campagna di Donald Trump ed è coinvolta nello scandalo dei dati ‘rubati’ a oltre 87 milioni di utenti Facebook. Lo rende noto il New York Times.Gli investigatori nelle ultime settimane hanno interrogato diversi ex dipendenti e i rappresentanti delle banche legate al business dell’azienda. Christopher Wylie, ex analista della società e autore della soffiata che ha provocato lo scandalo, ha confermato al Nyt di essere stato interrogato dall’Fbi e dal dipartimento di Giustizia.Cambridge Analytica nelle scorse settimane ha annunciato la bancarotta.
Rifiuti tecnologici, Italia indietro in ricicloEcodom, solo 5 kg a testa, in Nord Europa da 8 a 15 kg
ROMA16 maggio 201812:34
Con circa 5 kg per abitante di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) raccolti ogni anno, l’Italia rimane fanalino di coda in Europa.Francia, Regno Unito, Irlanda, Austria e Belgio si posizionano oltre gli 8 kg, Svizzera e Norvegia arrivano a 15. Sono i dati emersi durante l’evento per il decennale di Ecodom, il principale consorzio di gestione dei RAEE in Italia.In dieci anni Ecodom ha gestito 765 mila tonnellate di elettrodomestici dismessi, riciclando 668 mila tonnellate di materie prime seconde. Da queste sono state ricavate 460 mila tonnellate di ferro (pari a oltre mille treni Frecciarossa), 82 mila tonnellate di plastica (pari a 33 milioni di sedie da giardino), 16 mila tonnellate di alluminio (pari a un miliardo di lattine), 15 mila tonnellate di rame (come il rivestimento di 170 Statue della libertà).Il trattamento di questa tipologia di rifiuti ha permesso di risparmiare 880 milioni di kWh di energia elettrica (pari ai consumi elettrici domestici di un anno dell’intera città di Torino) e di evitare l’emissione in atmosfera di 7 milioni di tonnellate di anidride carbonica (come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la Liguria).Il “tasso di ritorno” dei RAEE (cioè il rapporto tra quantità di rifiuti raccolti e quantità di apparecchiature vendute) è stato nel 2017 pari al 36%, molto lontano dagli obiettivi fissati dalla Comunità Europea (65% dell’immesso sul mercato per il 2019).”E’ importante che lo Stato italiano inizi a cercare attivamente i flussi di RAEE nascosti, gestiti al di fuori del controllo dei Sistemi Collettivi – spiega Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom -. Sono necessarie attività investigative sui flussi illegali di RAEE, cui faccia seguito l’applicazione di sanzioni amministrative e penali”.
Twitter: giro di vite sui troll per migliorare la conversazioneCon nuovo approccio calo del 4% nella segnalazione degli abusi
16 maggio 201811:36
Giro di vite di Twitter sui ‘troll’, i disturbatori della rete, per migliorare le conversazioni. La piattaforma terrà ora conto di nuovi indicatori comportamentali riguardo al modo in cui vengono presentati i tweet.Verranno rilevati nuovi elementi, molti dei quali non sono visibili esternamente. Ad esempio, se la stessa persona si registra contemporaneamente con più account; profili che ripetutamente inviano cinguettii e ne menzionano altri che non li seguono o comportamenti che potrebbero indicare un attacco coordinato. Oppure se un account non ha confermato il proprio indirizzo email. Twitter sta anche valutando in che modo gli account sono collegati a quelli che violano le regole della piattaforma e in che modo interagiscono tra loro.”Nei primi test condotti nei mercati di tutto il mondo è già emerso come questo nuovo approccio ha un impatto positivo, con un calo del 4% nelle segnalazioni di abuso relativamente alla ricerca e dell’8% di segnalazioni di abuso nelle conversazioni. Ciò significa che meno persone vedono i tweet che interrompono la loro esperienza su Twitter – spiega la società -. Questo lavoro è lontano dall’essere concluso. È solo una parte dell’impegno per migliorare la salute della conversazione e rendere migliore l’esperienza Twitter di tutti”.
Honor 10 punta su Intelligenza artificialeIl punto di forza è la fotocamera
16 maggio 201814:52
Arriva Honor 10, nuovo smartphone dell’azienda cinese che fa parte del gruppo Huawei e punta sull’Intelligenza artificiale, il nuovo leit motiv in tecnologia. Ha un display da 5.84 pollici con una risoluzione di 2280×1080 pixel, a bordo c’è un modulo LTE 4G che permette un veloce trasferimento dati e navigazione in internet. Il punto di forza è la fotocamera da 24MP+16MP con Intelligenza artificiale che riconosce più di 500 scenari in 22 categorie diverse in tempo reale; registrare anche video in fullHD. Lo spessore è di 7.7 mm.Due le tecnologie fiore all’occhiello del dispositivo. La prima è, appunto, AI 2.0 applicata principalmente alla doppia fotocamera dello smartphone. La seconda è il design CMF, corpo in vetro 3D con uno rivestimento ottico su scala nanometrica composto da 15 strati in vetro dal colore scintillante. “Non ci limitiamo a fare un buon prodotto. Vogliamo co-creare un nuovo stile di vita con i giovani di tutto il mondo. Li ascoltiamo, scambiamo idee con loro, e tifiamo per loro. Sono la nostra ispirazione, e il motivo per cui abbiamo creato Honor 10, con comparto fotografico dotato di AI e un design mai visto prima”, ha dichiarato George Zhao, Presidente Honor.
YouTube riconosce i ‘credit’ ad artistiSi chiama ‘La musica in questo video’
16 maggio 201820:00
– ROMA, 16 MAG – Dare più visibilità a tutte le persone che contribuiscono al processo creativo di un video musicale. E’ l’obiettivo di ‘La musica in questo video’, una nuova funzione di YouTube che riconosce i ‘credit’ ad artisti, autori, etichette ed editori. Per rintracciare queste informazioni basterà cliccare l’opzione ‘Mostra altro’ collocata alla base di ogni video su YouTube e si troveranno più dettagli su artisti e autori, etichette ed editori che li rappresentano, incluso un link al Canale Ufficiale dell’Artista e al video ufficiale, quando disponibile.
“L’opzione è possibile – spiega YouTube – con i dati e la tecnologia di Content ID, che permette a chi detiene il copyright di identificare e gestire i propri contenuti sulla piattaforma. A questo si aggiungono le partnership di YouTube con le etichette musicali, gli editori e le aziende che gestiscono i diritti in tutto il mondo”. “Per YouTube – continua – è importante dare la giusta visibilità a tutte le persone che contribuiscono al processo creativo e questo è solo l’inizio.
Continueremo a migliorare la quantità e la qualità delle informazioni per assicurarci che tutti i creatori di contenuto siano inclusi nei riconoscimenti nel modo più esaustivo e accurato possibile”.