Ultimo aggiornamento 25 Maggio, 2018, 06:52:09 di Maurizio Barra
Facebook non paga Cambridge, utenti Usa +7%
Sale anche il tempo trascorso sulla piattaforma
23 maggio 201812:30
Facebook non perde utenti dopo il caso Cambridge Analytica. Secondo un sondaggio di Goldman Sachs, risalente ad aprile, in pieno scandalo e pubblicato dal sito Business Insider, gli utenti unici americani del social network sono cresciuti del 7% rispetto all’anno precedente. Ed e’ salito anche il tempo speso sulla piattaforma.Inoltre, secondo rilevazioni di Deutsche Bank, l’eliminazione di 583 milioni di profili fake – di cui la piattaforma ha reso conto nei giorni scorsi – sembra non abbia impattato neanche sull’audience utile alla pubblicità. Insomma, sembra che il movimento #deleteFacebook non abbia funzionato. Gia’ ad aprile un sondaggio Reuters e Ipsos aveva mostrato che lo scandalo non aveva influito più di tanto sul seguito del social network.Con la meta’ degli utenti americani di Facebook che aveva affermato di non aver cambiato le proprie abitudini di uso. Ieri il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg è stato ascoltato dal Parlamento europeo, per la vicenda Cambridge Analytica. Come nel caso dell’audizione al Congresso Usa si è scusato nuovamente per quanto accaduto, promettendo che non si ripeteranno “mai più casi del genere in futuro”. “‘La privacy è un tema sentito più dagli Stati che dai cittadini”, spiega all’ANSA Giovanni Boccia Altieri, sociologo, saggista e professore di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Samsung apre tre nuovi centri di Intelligenza artificialeIn Regno Unito, Canada e Russia
ROMA23 maggio 201813:58
Samsung entro fine mese aprirà tre nuovi centri che si occupano di Intelligenza artificiale (AI) a Cambridge (Regno Unito), Toronto (Canada) e Mosca (Russia) “per rafforzare le capacità dell’azienda ed esplorare il potenziale dell’AI centrata sull’utente”, rende noto la società sudcoreana.In tutto salgono a cinque i centri ricerca,nel mondo, che si occupano di questo settore. Questi ultimi tre vanno infatti ad aggiungersi a quello di Seoul, aperto lo scorso novembre, e al centro istituito in Silicon Valley a gennaio. Entro il 2020 – spiega la società – a livello globale ci saranno circa 1000 ricercatori Samsung dedicati all’intelligenza artificiale.
Fido e Micio a rischio hacker per i collari GpsCani e gatti possono essere localizzati a fini di rapimento
ROMA23 maggio 201818:07
Le cyber-minacce non risparmiano nemmeno i quattro zampe. I collari hi-tech – quelli che contengono un localizzatore Gps per scongiurare di perdere cani e gatti – sono infatti vulnerabili ad attacchi hacker. A lanciare l’allarme sono gli esperti di Kaspersky Lab, secondo cui questi dispositivi, chiamati pet tracker, potrebbero consentire accessi non autorizzati alla rete e alle informazioni sensibili, portando a conseguenze spiacevoli come il furto o il rapimento di fido e micio.I dispositivi di tracciamento sono usati dai proprietari per salvaguardare la sicurezza degli animali domestici, fornendo la loro posizione attraverso le coordinate Gps, che vengono inviate alla app del proprietario con frequenza regolare, anche minuto per minuto. C’è la possibilità – rileva Kaspersky – che qualcun altro intercetti quelle coordinate per sapere dove si trova l’animale, o anche per conoscere le abitudini del padrone, come le passeggiate quotidiane. In altre parole, i cybercriminali possono ottenere abbastanza informazioni per organizzare, ad esempio, il rapimento dell’animale. Il dog-napping, spiegano gli esperti, è una minaccia non molto nota ma presente. Secondo i dati raccolti dall’Associazione italiana Difesa animali e ambiente (Aidaa), si contano 70 cani rapiti ogni giorno in Italia. Nel 2017 sarebbero stati 25mila i cani rubati. Meno di 20mila esemplari sarebbero poi stati ritrovati, mentre dei rimanenti si sono perse le tracce. Quello dei furti dei cani muove un giro d’affari che in Italia spazia ogni anno dai 5 ai 7 milioni di euro.
Uber con Axa, assicurazione e maternità per autistiDa 1 giugno in 20 Paesi europei per 150.000 partner indipendenti
ROMA23 maggio 201816:19
Arriva l’assicurazione per gli autisti di Uber e i corrieri di Uber Eats in 20 Paesi europei, tra i quali l’Italia, dal primo giugno.L’azienda americana ha annunciato un accordo con Axa, che prevede la copertura di malattia, infortuni, congedo di maternità e di paternità, a Parigi nel corso della conferenza Tech for Good. La copertura, gratuita, sarà garantita a oltre 150.000 partner indipendenti di Uber.”Uber non sarebbe la realtà che è – spiega il ceo, Dara Khosrowshah – senza gli autisti e i corrieri partner che sono il cuore del nostro servizio. Nel corso del tempo però lo abbiamo perso di vista. Ci siamo concentrati troppo sulla nostra crescita e non abbastanza sulle persone che l’hanno resa possibile. Abbiamo sempre definito i driver nostri partner ma non sempre li abbiamo trattati come tali. Per essere davvero dei partner bisogna saper ascoltare”. Il programma con Axa “può offrire ad autisti e corrieri partner la tranquillità di cui hanno bisogno senza rinunciare alla loro flessibilità”.
Philip Roth, quella volta che litigò con WikipediaChiese correzione ma fu giudicato una “fonte non credibile”
ROMA23 maggio 201816:25
Philip Roth nel 2012 si era scontrato con Wikipedia. La diatriba riguardava una richiesta di correzione che il grande scrittore americano aveva avanzato alla piattaforma. Che però gli aveva risposto picche: essendo un’enciclopedia collettiva, oltre alla sua richiesta, aveva bisogno di altre fonti per verificare. “Io, Roth, non ero una fonte credibile”, aveva riflettuto lo scrittore.Motivo del contendere il parallelo fatto da Wikipedia tra il personaggio centrale del romanzo La Macchia Umana (il professore Coleman Silk, accusato di razzismo) e lo scrittore Anatole Broyard. Un accostamento che per Roth “non aveva alcun fondo di verità” ma era dovuto al “pettegolezzo letterario”. Per questo aveva chiesto una correzione. Poi aveva scritto una lettera aperta al New Yorker trasformando l’attacco alla piattaforma online in un monologo sul processo di scrittura. La polemica tra Philip Roth e Wikipedia è ora riportata sull’enciclopedia, alla voce dedicata alla Macchia Umana.
Garante infanzia, parere a Camere su dati personali social
Non abbassare limite 16 anni per consenso trattamento online
23 maggio 201817:36
Il 25 maggio entra in vigore il nuovo Regolamento europeo sulla privacy. Il Parlamento, intanto, ha all’ordine del giorno delle commissioni speciali lo schema di decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle nuove disposizioni. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, nei giorni scorsi ha inviato ai presidenti delle commissioni il proprio parere sulle norme che riguardano il trattamento dei dati personali dei minorenni su social, app e altri servizi online. Ribadita la proposta di non abbassare sotto i 16 anni l’età perché un minorenne possa esprimere il consenso al trattamento online dei propri dati senza intervento di padre, madre o di chi ne fa le veci.Il Regolamento Ue, infatti, lascia facoltà a ciascuno stato di ridurre tale soglia, sebbene non al di sotto dei 13 anni. Il 24 aprile, però l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, aveva sollecitato il Consiglio dei ministri a non modificare il limite di 16 anni posto dal Regolamento europeo.”Bisogna garantire ai ragazzi una ‘partecipazione leggera’ attraverso l’assunzione di responsabilità dei genitori per chi ha meno di 16 anni, che ha comunque possibilità di utilizzare i servizi online. A coloro che invece, avendo compiuto il sedicesimo anno di età, potranno esprimere autonomamente il loro ‘consenso digitale’, va fornita un’informativa su come saranno trattati i dati in un linguaggio e in una forma comprensibile per un minorenne”, motiva, in sintesi, la Garante Albano. Nel parere dell’Autorità garante sono suggerite modifiche all’atto di governo sottoposto alle commissioni speciali.La prima prevede che i dati personali delle persone di minore età non possano essere utilizzati per fini commerciali, né essere oggetto di profilazione, “salvo quando ciò sia necessario quando ciò sia necessario all’identificazione della minore età a garanzia dello stesso e della sicurezza e dell’affidabilità del servizio fornito dal titolare del trattamento”. La seconda infine mira introdurre “interventi educativi e di formazione necessari a far acquisire ai minorenni un grado adeguato di consapevolezza dei rischi.
Amazon, bufera sul riconoscimento faccialeAssociazione chiede stop vendita tecnologia a polizia Usa
24 maggio 201815:10
Amazon nel mirino dell’American Civil Liberties Union, l’organizzazione no profit per la difesa dei diritti. In una lettera all’amministratore delegato Jeff Bezos, l’associazione chiede che venga fermata la vendita della tecnologia per il riconoscimento facciale alla polizia perche’ può essere usata per violare i diritti civili.”Amazon Rekognition pone una grave minaccia alle comunità, inclusi gli afroamericani e gli immigrati, e alla fiducia e al rispetto che Amazon ha costruito” si legge nella lettera. “Chiediamo che Amazon smetta di consentire ai governi l’uso della tecnologia” aggiunge l’organizzazione, secondo al quale Rekognition è usata in Florida e in Oregon per servizi di sorveglianza. I timori Dell’American Civil Liberties Union prendono le mosse dalle crescenti preoccupazioni sul ruolo che le grandi aziende tecnologiche giocano nel fornire ai governi tecnologie innovative. Migliaia di dipendenti di Google hanno manifestato la propria contrarietà nei confronti del coinvolgimento della loro società in un programma del Dipartimento della Difesa che usa l’intelligenza artificiale per analizzare i dati raccolti dai droni del governo. Un portavoce di Amazon afferma con il Washington Post, controllato da Bezos, che Amazon “richiede ai suoi clienti di rispettare la legge e essere responsabili nell’uso” dell’intelligenze artificiale. “Quando riteniamo che i nostri servizi vengono abusati dai nostri clienti, sospendiamo il loro diritto di usarli”.
Apple si allea con Volkswagen per le auto autonomeNyt, dopo essere stata respinta da Bmw e Mercedes
24 maggio 201810:52
NEW YORK – Apple si allea con Volkswagen per le auto autonome. Cupertino ha siglato un accordo con la casa automobilistica tedesca dopo aver trattato con Bmw e Mercedes-Benz ed essere stata respinta: nessuna dei due costruttori ha infatti accettato le richieste di Apple sul controllo dei dati e del design. L’indiscrezione riportata dal New York Times mostra come Apple abbia incontrato non poche difficoltà nelle auto senza guidatore. Cupertino ha negli ultimi quattro anni rivisto al ribasso le sue aspettative per le auto autonome riducendo progressivamente il suo programma, e trovandosi ora indietro rispetto alle rivali.In base all’accordo siglato con Volkswagen, Apple trasformerà alcuni dei nuovi T6 Transporter della casa tedesca in shuttle autonomi per i suoi dipendenti, realizzando un progetto sul quale e’ molto indietro e che ha consumato quasi tutta l’attenzione della squadra create da Apple per le auto senza guidatore. Un team che ha perso centinaia di persone rispetto alle 1.000 iniziali e che al momento non ha indicazioni precise al di là del van autonomo con Volkswagen.Apple rispetto alle rivali è molto indietro. Waymo, la divisione di auto autonome di Google, così come molte altre start up e case automobilistiche stanno testando già su strada auto autonome. E questo nonostante i periodi ostacoli, come quello incontrato da Uber. L’app per auto con conducente ha chiuso il suo programma di test su strada delle auto autonome in Arizona dopo un incidente mortale in marzo. La chiusura definitiva riguarda solo l’Arizona: i test, al momento sospesi, riprenderanno in altre città.”Siamo impegnati alla tecnologia delle auto autonome, e prevediamo di tornare in strada a breve” afferma un portavoce di Uber, sottolineando che ”allo stesso tempo” la società ”resta concentrati sulla revisione della sicurezza” come dimostra l’aver ingaggiato l’ex presidente dell’autorità per la sicurezza stradale americana Christopher Hart per ”farci consigliare”.
Uber apre a Parigi centro tecnologico, focus su auto volantiE’ il primo fuori dal Nord America
24 maggio 201815:35
Uber aprirà a Parigi un Centro di Tecnologie Avanzate, sarà focalizzato inizialmente sul progetto Uber Elevate, cioè quello sulle auto volanti. Sarà il primo centro di ricerca e sviluppo di Uber al di fuori del Nord America. “Nel corso dei prossimi cinque anni investiremo 20 milioni di euro nello sviluppo di nuove tecnologie e nuove competenze per portare avanti la nostra visione – spiega la società -. Questo avrà inizio con lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale e di gestione dello spazio aereo per supportare UberAIR su larga scala, la chiave per raggiungere l’obiettivo di avere i primi voli dimostrativi a Dallas, Los Angeles e una terza città internazionale entro 2020”. Il centro verrà inaugurato in autunno, Uber è “alla ricerca di ingegneri qualificati, talenti nel campo del machine learning e dell’informatica. La ricerca spazierà dalle capacità nella gestione dello spazio aereo, all’autonomia, alle reti di comunicazione in tempo reale fino allo stoccaggio dell’energia e i sistemi di ricarica”.Il Centro di Tecnologie Avanzate a Parigi (ATCP) lavorerà anche con “gli urbanisti e i legislatori europei per modellare le esigenze infrastrutturali per il trasporto elettrico”, continua Uber. La società annuncia anche una partnership di ricerca quinquennale con l’École Polytechnique e l’impegno a sostenere il Corso Universitario di ‘Mobilità Urbana Integrata’. Il Corso collaborerà con l’ATCP per la ricerca sull’intelligenza artificiale, l’aviazione e i trasporti 100% elettrici. I primi progetti includeranno: modelli di gestione della domanda di trasporto basati su sistemi di intelligenza artificiale, gestione di servizi ad alta densità che operano a bassa quota, integrazione di soluzioni di trasporto aeree innovative insieme a regolatori europei per l’aviazione, come l’Easa e lo sviluppo di servizi intelligenti a sostegno delle future flotte di servizi di trasporto elettrici che opereranno a mezzo cielo e terra. “Abbiamo capito che per rendere le città più efficienti, meno trafficate e inquinate, dobbiamo puntare al cielo. Per questo, nel 2016 abbiamo lanciato Elevate, il nostro programma per realizzare un network di veicoli a decollo e atterraggio verticale (VTOL) totalmente elettrici, alimentati da un sistema a propulsione elettrica”, spiega Eric Allison, Responsabile Programmi di Aviazione in Uber.L’azienda intanrto chiude il primo trimestre con ricavi in aumento del 70% a 2,59 miliardi di dollari e torna in nero. Centra un utile di 2,46 miliardi di dollari rispetto a un rosso di 847 milioni nello stesso periodo dello scorso anno, grazie alla vendita delle divisioni nel sud est asiatico e in Russia. Senza includere le cessioni, Uber ha registrato un rosso di 500 milioni di dollari, in calo rispetto ai trimestri precedenti.
Se bimbo piange, un’app aiutaImpiega intelligenza artificiale per capire motivi irritazione
24 maggio 201812:35
Il bambino piange, ma cos’ha? Una domanda alla quale spesso i neogenitori non riescono a dare una risposta, ma ora una app, pensata per le mamme o i papà con problemi di udito ma non solo, può provare a risolvere il rebus. Si chiama Chatterbaby, è stata creata da un team di studiosi guidato dalla professoressa Ariana Anderson, della David Geffen School of Medicine dell’Università della California di Los Angeles, e impiega l’intelligenza artificiale non solo per dire ai genitori quando il loro piccolo sta piangendo, ma aiuta anche a determinare perché il bambino è irritato.”Come madre – ha spiegato Anderson – sai istintivamente ciò che tuo figlio sta cercando di dirti semplicemente ascoltando come piange. Come esperta di statistica ho pensato: ‘Possiamo addestrare un algoritmo a fare ciò che le mie orecchie come genitore possono fare automaticamente? La risposta è stata sì”. Nel creare l’app, sono stati caricati campioni audio di oltre 2.000 pianti infantili. Successivamente, sono stati costruiti e testati algoritmi che li traducevano in tre categorie: dolore, fame e capricci. Gli algoritmi hanno contrassegnato correttamente il tipo di pianto, ad esempio il dolore durante le vaccinazioni, oltre il 90% delle volte. L’app, disponibile gratuitamente su Apple e Android e su Chatterbaby.org, consente di registrare e caricare i pianti dei bambini, che vengono poi analizzati. Gli studiosi sperano che un nuovo studio del modello di pianto lanciato attraverso l’app fornirà una panoramica sul fatto che alcune tipologie possano essere successivamente associate a specifici disturbi, come l’autismo. Ma è il bambino che secondo gli studiosi può trarre il massimo vantaggio dalla tecnologia.Studi dimostrano che tassi più rapidi di risposta genitoriale appropriata al pianto possono facilitare lo sviluppo del linguaggio nei piccoli.
Nuova provocazione Musk, pensa a sito che valuta mediaSi chiamerebbe Pravda
24 maggio 201815:23
Elon Musk pensa ad un sito dove gli utenti possano valutare i media e i giornalisti. Lo ha annunciato su Twitter il patron di Tesla e SpaceX, che spesso lancia delle provocazioni. Il sito si potrebbe chiamare Pravda, ipotizza lo stesso Musk, che in russo vuol dire trasparenza ma richiama alla mente anche l’ex organo di stampa del Partito comunista russo. Ecco quanto scrive su TwitterL’attacco ai media di Musk arriva dopo le critiche agli incidenti delle Tesla e agli obiettivi di produzione non raggiunti dell’azienda.
La società Pravda Corp. esiste già ed è stata costituita a fine 2017: il presidente è Jared Birchall, nome spesso accostato a Elon Musk, che figura in altre aziende del visionario imprenditore, tra le quali The Boring Company.
Facebook, commissione accademica valuterà effetti fake news
Sostegno alla ricerca. In arrivo campagna di alfabetizzazione
24 maggio 201813:45
Facebook valuterà il volume e gli effetti della disinformazione attraverso una commissione accademica. Lo ha reso noto la compagnia di Menlo Park, che in comunicato è tornata a informare sui progressi della sua lotta alle fake news.Ad aprile Facebook aveva annunciato un’iniziativa per sostenere la ricerca sul ruolo dei social media nelle elezioni e più in generale nella democrazia. Nelle prossime settimane saranno selezionati gli studiosi che riceveranno finanziamenti e l’accesso ai dati di Facebook, in forma tale da garantire la privacy degli utenti.Accanto a questo, il social ha diffuso un video di 12 minuti, chiamato “Facing Fact”, in cui spiega attraverso i dipendenti come è condotta la battaglia alle bufale. In arrivo c’è infine una nuova campagna di alfabetizzazione, che punta a dare agli iscritti alcuni suggerimenti per riconoscere le false notizie.La campagna apparirà dapprima agli utenti americani, per poi essere estesa al resto del mondo entro l’anno.
Su Google la parola Gdpr è più popolare di BeyoncéRegolamento privacy Ue salito in ricerche ultima settimana
24 maggio 201817:16
A 24 ore dall’entrata in vigore del nuovo regolamento Ue sulla privacy, la parola Gdpr che identifica appunto il General Data Protection Regulation,su Google è più cercata di Beyonce’. I dati si riferiscono all’ultima settimana, e si vede che nelle ricerche globali la parola Gdpr supera nelle ricerche quella della popolare postar.Il Gdpr enterà in vigore dal 25 maggio, lo scopo del regolamento è quello di rendere più chiaro da parte delle aziende l’uso e la conservazione dei dati personali degli utenti. Per le violazioni, sono previste anche multe fino al 4% del fatturato annuale delle società.
In arrivo il super-fattorino spaziale – VIDEOSi chiama Dream Chaser, nel 2020 la prima consegna
24 maggio 201814:58
E’ previsto per il 2020 il lancio del ‘fattorino spaziale’ Dream Chaser, che nella sua prima missione trasporterà un carico sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) per conto della Nasa. Grazie alle sue ali pieghevoli e alla decelerazione gentile, potrà atterrare su piste di tutto il mondo per riportare sulla Terra gli esperimenti scientifici più delicati e consegnarli ‘a domicilio’, in prossimità dei laboratori di ricerca interessati. In futuro potrà operare anche come ‘stazione di servizio’ dei satelliti e come piattaforma per ricerche scientifiche, come spiegano i tecnici della Sierra Nevada Corporation (Snc) a NI Week, il grande evento di National Instruments che ogni anno riunisce migliaia di ingegneri ed esperti da tutto il mondo ad Austin, in Texas.Il video da Youtube
“Dream Chaser è un veicolo spaziale riutilizzabile progettato per compiere missioni in orbita bassa”, spiega Stefan Kienle, capo ingegnere dei test alla Snc. “Ad esempio possiamo portare un carico dalla Stazione spaziale sulla Terra più velocemente e con una minore accelerazione di gravità rispetto alle altre opzioni standard”.
Il veicolo è dotato di ali pieghevoli, che consentono l’inserimento all’interno di qualsiasi lanciatore, ed è progettato per trasportare carichi (pressurizzati e non) fino a 5.500 chili di peso, compresi cibo, acqua, rifornimenti ed esperimenti. I carichi più fragili possono contare su un atterraggio gentile con un’accelerazione inferiore a 1,5 G. Inoltre Dream Chaser può essere riadattato al trasporto di un equipaggio umano di sette persone, come faceva lo Space Shuttle.
“Si tratta di un progetto complesso – precisa Kienle – per questo è importante avere piattaforme di test molto flessibili, come quelle di National Instruments. In laboratorio prendiamo singoli componenti, proviamo la loro funzionalità nelle condizioni tipiche dello spazio, poi li integriamo e testiamo ulteriormente. Infine assembliamo l’intero veicolo, che va incontro ad un’intensa campagna di test. In questo processo è fondamentale effettuare misure accurate e sincronizzate”.
Garante Privacy, proteggere i dati è proteggere le persone
A Bologna prime indicazioni alla vigilia delle nuove regole Ue
24 maggio 201815:19
Un regolamento che trasforma i dati personali da oggetti di libero mercato a “proiezione delle persone sulla dimensione digitale” la cui tutela è un diritto fondamentale. Regole che si applicano non solo a cittadini, imprese e amministrazioni europee, ma anche a tutti coloro che anche fuori dal vecchio continente operano sui dati dei cittadini comunitari perché “nella società digitale proteggere i dati vuol dire proteggere le nostre persone quindi è un cambiamento di paradigma forte che impegna tutti”.Sono solo alcune delle novità contenute nel nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali che da domani entrerà in vigore. A presentarle il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, che a Bologna ha incontrato i responsabili della protezione dati, una nuova figura nata propria come effetto del regolamento.”Il nuovo responsabile – ha detto Soro – è una figura professionale nuova voluta esplicitamente dalla norma europea che sarà l’interfaccia principale tra i padroni dei dati che siamo noi e le autorità di garanzia. I datori di lavoro dovranno scegliere un professionista competente che sia in grado di assicurare con grande indipendenza che i processi organizzativi interni siano adeguati a rispettare le nuove norme”. Con la nuova norma, ha detto il Garante, cittadini, imprese e amministrazioni, europee o che comunque operano su dati personali di cittadini europei dovranno “organizzare le proprie attività mettendo al centro la tutela dei diritti rispetto al privilegio offerto in tutti questi anni ai processi economici. E quindi i dati considerati finora come un oggetto di libero mercato, come un prodotto sul quale costruire la ricchezza” vengono considerati come “la proiezione delle persone sulla dimensione digitale. Con questo regolamento si pone al centro la persona, cioè il diritto delle persone, un diritto fondamentale”.Per Soro, “naturalmente come tutti i processi di cambiamento non si esauriscono in un giorno, ci sarà bisogno da parte di tutti di trovare un equilibrio. I sistemi migliori – ha concluso – per onorare l’impegno che il legislatore europeo ha chiesto, ma credo che la preparazione di questi due anni sia servita”.
Mercato mondiale dispositivi indossabili a +35%Canalys, Apple regina smartwatch, 3,8 mln unità nel trimestre
24 maggio 201817:16
Apple è regina degli smartwatch in un mercato, quello dell’hi-tech indossabile, che nel primo trimestre è cresciuto del 35% a quota 20,5 milioni di dispositivi a livello globale. A scattare la fotografia sono gli analisti di Canalys, secondo cui nel periodo in esame la casa di Cupertino ha commercializzato 3,8 milioni di Apple Watch.Tra i dispositivi indossabili, gli smartwatch rappresentano l’80% in termini di ricavi, contro il 20% dei bracciali da fitness, e il 43% in termini di volumi.Nel complesso, Apple si piazza al rimo posto con il 18% del mercato degli indossabili. Segue a stretto giro la cinese Xiaomi con 3,7 milioni di dispositivi consegnati, in larghissima parte (90%) braccialetti economici per l’attività fisica. Tra le altre aziende, Fitbit ha l’11% del mercato, Garmin il 7% e Huawei il 6%.
Privacy, via al Gdpr: giro di vite della Ue sulla protezione dei datiTante novità. Soro, Italia si sbrighi, così si proteggono le persone
BRUXELLES25 maggio 201807:37
Il giro di vite Ue a tutela della privacy, che riporta il controllo dei propri dati personali nelle mani dei cittadini europei, è ormai realtà. In vigore dalla mezzanotte di venerdì 25 maggio, il Regolamento generale per la protezione dei dati (Gdpr) – che dovrà essere applicato anche dai ‘big’ americani di internet da Google a Facebook – viene a colmare le lacune createsi con lo sviluppo della digitalizzazione e rese più che mai evidenti dallo scandalo Cambridge Analytica. Anche se le nuove regole sono immediatamente applicabili, molti Paesi Ue tra cui l’Italia sono più o meno in ritardo nell’aggiornamento della legislazione nazionale. “Si faccia presto”, è infatti l’appello lanciato dal Garante della privacy Antonello Soro al Parlamento italiano. Molte le novità in arrivo. Primo, le stesse regole a tutela dei dati personali si applicano in tutti i 28 Paesi Ue e sono tenute a rispettarle anche le aziende non europee – Usa, Corea, Cina e così via – che operano in Europa. Secondo, rimettono al centro la persona: deve essere sempre chiesto il consenso per la raccolta e il trattamento dei dati in modo comprensibile, non devono essere chieste più informazioni del necessario, aziende o pubbliche amministrazioni sono tenute a fornire a chi li richiede i dati in loro possesso, viene assicurata la portabilità dei dati mentre si applica il diritto all’oblio e si possono chiedere revoche, correzioni e risarcimenti. Scattano anche i limiti di età per i minori per l’uso dei social, da Whatsapp a Facebook. Altro elemento chiave, i garanti della privacy acquisiscono un ruolo centrale di controllo e sanzionamento: in caso di furto dei dati, le imprese hanno l’obbligo di avvertire i Garanti che dovranno prendere provvedimenti. I cittadini potranno inoltre rivolgersi ai Garanti in caso di violazioni, e questi imporre multe sino al 4% del fatturato annuo a chi non ha rispettato le norme Ue. Aziende e pa dovranno inoltre dotarsi di un esperto che gestisca i dati. “Queste regole impediranno il ripetersi di casi come quello di Cambridge Analytica”, ha sottolineato il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, ricordando che “ogni forma di utilizzo non autorizzato dei nostri dati deve esserci comunicato entro 72 ore”. Eppure sono solo una quindicina i Paesi Ue puntuali all’appuntamento (tra cui Francia e Germania), ha lanciato l’allarme la commissaria Ue alla giustizia Vera Jourova: 8 tra cui Belgio e Ungheria si trovano “molto in ritardo” e altri 5, tra cui l’Italia e la Spagna, cercano di passare col “giallo”, e saranno pronti solo tra qualche tempo. “Io confidavo che si potesse arrivare alla data del 25 maggio con il nuovo decreto legislativo approvato”, ha detto il Garante italiano, “capisco le esigenze di approfondimenti, ma rivolgo un appello al Parlamento con molto rispetto e sommessamente: che si faccia presto”. Anche perché, ha sottolineato Soro, “nella società digitale proteggere i dati vuol dire proteggere le nostre persone, quindi è un cambiamento di paradigma forte che impegna tutti”.