Ultimo aggiornamento 28 Maggio, 2018, 20:47:50 di Maurizio Barra
Un avvincente Hrabal inedito
Grande scrittura affabulatoria ben tradotta da Giuseppe Dierna
ROMA28 maggio 201811:59
– ROMA, 28 MAG – BOHUMIL HRABAL, ”LEZIONE DI BALLO PER ANZIANI E PROGREDITI” (EINAUDI, pp. 110 – 17,50 euro – Cura e traduzione di Giuseppe Dierna).
Ecco un vero regalo di primavera: forse l’ultimo libro inedito in italiano di Bohumil Hrabal (1914 – 1997), il grande narratore praghese (e non bisogna dimenticarlo!) proposto da un fine studioso di quel mondo e quella cultura, oltre che amico di Hrabal stesso, Giuseppe Dierna. Sono pagine in cui Hrabal cerca di renderci l’emozione, l’immediatezza, la vivacità del parlato attraverso un testo scritto (e quanto scritto e riscritto per ottenere l’attuale risultato possiamo immaginarlo, ma Dierna ce lo racconta nella sua interessante e ricca Introduzione) in cui si avverte l’eco del parlare e delle storie di quell’umanissimo buon soldato Scvejk, capolavoro di Jaroslav Hasek, che è un po’ all’origine di tanta letteratura ceca del Novecento.
”Lezione di ballo” è una sorta di collage di ricordi, di memoria che perde e riacquista continuamente il filo, in un continuo divagare e arricchire fatti e personaggi e riflessioni.
Un racconto che nasce rivolto a una signorina da sedurre con le parole e che diventa un susseguirsi di ricordi di una mente un po’ svagata, un parlare, ovvero scrivere, o meglio trascrivere quel che al protagonista torna in testa e quel che vede attorno a sé nel mondo, al cui centro è comunque Praga. Il punto di forza di queste pagine è quindi un flusso di parole, come dette tutte di un fiato, tanto che non esiste mai alcun punto fermo, ma solo virgole, puntini di sospensione spesso e poco altro, che non si traduce in monologo interiore, ma semmai in monologo esteriore, ovvero legato alla fisicità e realtà, così come la vive il protagonista narrante. E la lettura è possibile senza perdersi per la grande scrittura virtuosistica e chiarissima di Hrabal nel giocare con le vicende, i ritmi, le svolte della narrazione, tra regole e irregolarità di questo maestro di stile della letteratura che nasce dalla vita e acquista sulla pagina dimensioni quotidiane e mitiche assieme.
Il meraviglioso straparlare di questo calzolaio io narrante vissuto ai tempi dell’Impero, ma che poi farà altri mestieri e finirà pure soldato durante prima guerra mondiale, ci rende con assoluta naturalezza l’assurdo e il paradossale che è nell’esistenza (oltre che nel potere, nella guerra ecc.) con gran allegria e incosciente (ma potrebbe mai essere diversamente?) gioia di vivere e un filo di angoscia che possiamo intuire sotto un tale incessante flusso che evita di fermarsi anche un solo attimo. Il fascino dell’affabulazione si nasconde in un risultato letterario alto e raffinato, tra malinconia e divertimento, tra delusioni e donne sedotte e abbandonate con vitale noncuranza, tra suicidi e morti, tra matrimoni e bevute di birra, principi, cuochi, giovani esuberanti, in un susseguirsi a rotta di collo di coinvolgenti micro storielle come fuochi d’artificio, tra malinconia di fondo e quella comicità di cui il praghese Hrabal è esempio sublime.
Sappiamo che normalmente solo il tragico viene preso sul serio, ma è nella tragedia del comico che davvero si rivela il nonsenso del mondo e, in Hasek e nel suo narratore inarrestabile, il malessere e il disorientamento dei tempi moderni, del Novecento iniziato con una Grande guerra. Libere associazioni, collegamenti, destrutturazioni e divagazioni che pian piano prendono una loro forza , una intima coerenza nell’apparente incoerenza tra vero e folle, tra riflessioni posate e struggimenti lunatici, mentre ogni cronologia salta. In tutto questo logorroico discorso di un mondo strampalato e poetico assieme, tornano alcuni fantomatici punti di riferimento per l’io narrante: il ‘Libro dei sogni’ di Anna Navakova e i precetti e consiglio del libretto ‘Autoprotezione e igiene sessuale’, oltre a quel che dice l’amico poeta Bondy, che permette a Hrabal di fare anche alcune riflessioni sullo scrivere e sulla poesia, che deve far arrabbiare il lettore, perché ”deve ferire, come vi foste dimenticati una lametta nel fazzoletto e soffiandovi il naso ve lo foste tagliuzzato”.
Il miracolo, Monica Bellucci Madonna per Ammanitiil 29/5 i due episodi serie su Sky Atlantic e Cinema
ROMA28 maggio 201815:06
È arrivato il momento dell’atteso finale di stagione della prima serie tv di Niccolò Ammaniti: martedì 29 maggio, gli ultimi due episodi de Il miracolo andranno in onda dalle 21.15 in esclusiva su Sky Atlantic HD e Sky Cinema Uno HD. Il finale di stagione vedrà la partecipazione straordinaria di Monica Bellucci, che nei panni della Madonna comparirà in sogno a Marcello, il prete dalle peccaminose frequentazioni interpretato da Tommaso Ragno. Alma è riuscita a salvare Carlo, ma le condizioni del bambino sono critiche.
Nell’episodio 7, al capezzale del figlio, Fabrizio (Guido Caprino) e Sole (Elena Lietti) sono costretti a guardare in faccia la realtà e a essere sinceri l’uno con l’altra. Clelia (Lorenza Indovina) va alla ricerca di Marcello, spedito dal suo superiore in un centro di disintossicazione per preti, mentre Sandra (Alba Rohrwacher), dopo essere scampata a una violenza, è intenzionata a scoprire la verità sul sangue della Madonnina.
Nell’episodio 8, tutti dovranno fare i conti con il miracolo, fra segreti affiorati dal passato e scelte future. Ma con un ultimo colpo di scena… Fabrizio e Sole vengono messi di fronte a qualcosa di troppo grande, e non saranno mai più quelli di prima. Clelia e Marcello si riavvicinano ma lui, ossessionato dalla Madonnina piangente e dal miracolo che gli è stato rivelato, non guarderà in faccia niente e nessuno, pur di portare a termine quella che sente essere la sua missione.
Sandra è pronta a chiudere col passato e guardare al futuro, mentre Votta (Sergio Albelli) capisce che, a volte, la soluzione migliore è veramente la più semplice.
Il Miracolo è una serie originale Sky prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Wildside, in co-produzione con Arte France e Kwaï. Niccolò Ammaniti firma la sceneggiatura della serie con Francesca Manieri, Francesca Marciano e Stefano Bises e la regia con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini. Da domani sera l’intera stagione de IL Miracolo sarà disponibile on demand su Sky Box Sets.
Addio Andrea Dami, editore di Topo TipAveva 57 anni, autore per ragazzi, fondò Dami International
ROMA28 maggio 201815:03
E’ morto a Milano Andrea Dami, editore e autore per ragazzi, inventore di un gran numero di serie, titoli, libri e libri-gioco, ideatore di fiabe amatissime da mamme e bambini. Aveva 57 anni ed era malato da qualche tempo. Erede del marchio-icona Dami, fondato dal padre Piero nel 1960, che aveva lavorato a fianco di alcuni grandi della matita, da Hugo Pratt a Dino Battaglia, Andrea Dami si è spento il 26 maggio. Le esequie si sono tenute la mattina di lunedì 28 maggio, nella Basilica di San Francesco di Paola, a Milano. Capace di una visione editoriale internazionale – a lui si deve la fondazione della Dami International – ancora al timone di un marchio pure acquistato da tempo dal gruppo Giunti, Andrea Dami era riuscito nell’impresa di vendere, in oltre 70 Paesi, un catalogo di oltre 600 titoli che vanta diversi best seller tra cui spiccano tutte le avventure di Topo Tip. Attenzione al formato, innovazione nella scelta erano le sue caratteristiche di editore da tutti apprezzato e rispettato.
Dolomiti Pride mostra militante a TrentoFoto Antonello Veneri di collettivo drag queen Salvador de Bahia
TRENTO28 maggio 201814:02
– TRENTO, 28 MAG – ‘As Monxtras’, femminile di mostri, traducibile con ‘le Mostruose’, è un collettivo di drag queen di Salvador de Bahia, che fa del proprio corpo uno strumento di militanza artistica, sociale e politica, scegliendo di affrontare il tema dell’identità di genere “attraverso l’azione artistica e l’elemento ludico”. Il fotografo trentino Antonello Veneri, dal 2009 residente in Brasile, ha documentato con un progetto fotografico di due anni la storia di questo collettivo, che sarà a Trento in una mostra diffusa a cura di Francesca Quadrelli. Verrà inaugurata domani al Café de La Paix, per chiudersi col Dolomiti Pride del 9 giugno e fa parte delle iniziative di avvicinamento all’evento. Il lavoro vedrà anche opere esposte nelle vetrine e sui davanzali della via vicino alla mostra.
La mostra, dedicata all’attivista politica brasiliana Marielle Franco, è composta di 24 stampe di grande formato e ha il patrocinio dell’assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento.
Sparks, romanzo in anteprima in Italia’Ogni respiro’, il 26 giugno per Sperling & Kupfer
ROMA28 maggio 201814:05
– ROMA, 28 MAG – Uscirà in anteprima mondiale in Italia il nuovo romanzo di Nicholas Sparks, ‘Ogni respiro’. Il libro sarà pubblicato il 26 giugno 2018 da Sperling & Kupfer nella traduzione di Alessandra Petrelli e sarà disponibile anche in ebook. Negli Stati Uniti sarà nelle librerie il 16 ottobre.
E’ una travolgente storia d’amore destinata a durare oltre il tempo, che spazia oltre i continenti e sfida i capricci del destino. Per gentile concessione dell’editore mostriamo per la prima volta la copertina italiana.
Autore di numerosi bestseller che hanno venduto cento milioni di copie in più di cinquanta Paesi, di cui oltre cinque milioni in Italia, Sparks in ‘Ogni respiro’ racconta, in oltre 400 pagine, l’incontro a Sunset Beach tra Tru Walls, nato e cresciuto in Africa, dove fa la guida nei safari e Hope Anderson che, delusa dal fidanzato, si ritira nel cottage di famiglia nel North Carolina. Quando Hope e Tru si vedono tra loro è intesa immediata, come se si fossero riconosciuti oltre il tempo e lo spazio. Ma ognuno deve fare una scelta: tra amore e dovere, tra passato e presente, tra rimpianti e felicità. Tru è a Sunset Beach dopo aver ricevuto una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre, e spera finalmente di sciogliere il mistero che ha sempre circondato la sua vita. Dai libri di Sparks, che vive nel North Carolina, sono stati tratti undici film di successo. Tra i più noti: ‘Le pagine della nostra vita’, ‘Le parole che non ti ho detto’, ‘I passi dell’amore’, ‘Come un uragano’ e ‘L’ultima canzone’.
L’ultimo uscito in Italia è ‘La risposta è nelle stelle’ con Scott Eastwood.
Rossini apre Rome Chamber Music Festival15/a edizione a Palazzo Barberini dal 3 al 7/6
ROMA28 maggio 201814:40
– ROMA, 28 MAG – Apre nel segno delle celebrazioni Rossiniane il Rome Chamber Music Festival, che festeggia la sua 15/a edizione in un’intera area di Palazzo Barberini a Roma, dal 3 al 7/6. Grazie all’impegno Usa-Italia e al De Simone e Partners Young Artist Program, anche quest’anno sono stati selezionati 26 talenti da tutto il mondo, impegnati al Festival insieme ai 16 maestri di caratura internazionale, come la giovane stella Cristina Goicea, appena premiata al Michael Hill International Violin Competition.Il programma, firmato dal direttore artistico Robert McDuffie, apre e chiude nel segno di Rossini, con la Sonata a quattro No. 6 in re maggiore e la Sonata a quattro n. 1 in sol maggiore. Non mancano i concerti di bossanova, tango e musica barocca e l’adattamento di Pierino e il Lupo di Prokofiev di Enrico Stinchelli. Una mostra fotografica ripercorrerà 15 anni di RCMF e partecipazioni straordinarie come quelle di Mike Mills dei R.E.M e del contrabbassista Edgar Meyer. Dall’1 al 7/6 prove aperte gratuitamente
Tiziano Ferro al lavoro con produttore TimbalandPer nuovo disco in uscita nell’autunno 2019
ROMA28 maggio 201815:02
Tiziano Ferro è al lavoro con Timbaland per il nuovo disco in uscita nell’autunno 2019.
Timbaland – fra i maggiori produttori e autori della musica contemporanea – ha ridefinito il concetto del Pop mondiale contaminandolo con nuovi suoni del mondo Urban. È così arrivato a produrre con successo artisti come Justin Timberlake, Madonna, Rihanna, Beyoncè e Jay Z. Non trapelano ancora dettagli sul nuovo progetto di Tiziano Ferro, ma questo nuovo album promette di essere un punto di svolta nella sua carriera.
“La vita è molto più generosa di quello che avresti voluto.
Timbaland è il mio idolo da sempre, da SEMPRE. E’un onore lavorare insieme per il prossimo disco”, ha dichiarato Tiziano, orgoglioso di questa collaborazione.
Valerio Mastandrea zio tra gli extraterrestriIn sala l’opera prima Tito e gli alieni, piccolo film pieno di poesia
28 maggio 201815:14
Un piccolo film indipendente, italiano pieno di poesia e creatività con protagonista un perfetto e disincantato Valerio Mastandrea che recita in napoletano e in un sincopato americano. Ma ‘Tito e gli alieni’ della regista milanese Paola Randi, già passato al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile e ora in sala con la Lucky Red dal 7 giugno, è soprattutto una favola che racconta il mondo dei bambini e il loro immaginario. Tutto si svolge nel Nevada dove il mite e silenzioso professore (Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato nel deserto del Nevada accanto alla famosa Area 51 (enorme zona militare di 26 000 km² a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas). Ora il professore è un bravo scienziato e dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue giornate su un divano rosso ad ascoltare messaggi dallo spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella (Clemence Poesy), stralunata ragazza che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni. Un giorno però arriva un video-messaggio da Napoli. È suo fratello (Gianfelice Imparato) che sta morendo e che gli affida i suoi figli: Anita (Chiara Stella Riccio) sedici anni e Tito (Luca Esposito) sette anni. Ora i due ragazzini si aspettano Las Vegas, la sognata America vista nei film e invece si ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio confuso e pigro. E questo in un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano anche gli alieni. “Questo film è una favola pensata e girata da un alieno come è la nostra regista Paola Randi – ha detto a Torino Valerio Mastandrea -. Una favola che riguarda tutti noi. Diciamo che è un film che racconta anche il dolore vero, quello della perdita di una persona cara e lo ha fatto oggi con un registro inesplorato nel cinema italiano”. E gli alieni. “Non so chi siano e se ci penso mi spavento – dice l’attore – . I marziani forse sono qualcosa migliore di noi, ma non sarei contento di incontrarne uno con il suo capoccione di notte”. Il film, prodotto da Bibi Film con Rai Cinema, è il secondo lungometraggio della Randi. Into Paradiso (2010) , suo primo film, presentato al Festival di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali Miglior Film al Festival Bimbi Belli di Nanni Moretti e quattro nomination ai David di Donatello.
Ceramics Now,arte contemporanea a FaenzaDal 30 giugno al Mic opere selezionate da 17 curatori
RAVENNA28 maggio 201815:32
– RAVENNA, 28 MAG – Il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza festeggia, dal 30 giugno al 7 ottobre, gli 80 anni del Concorso internazionale della Ceramica d’arte contemporanea-60/o Premio Faenza con ‘Ceramics Now’: 17 curatori hanno selezionato 56 artisti contemporanei per mappare lo stato dell’arte ceramica internazionale. Non solo scultura ma anche, e soprattutto, progetti installativi e performativi saranno i veri protagonisti dell’esposizione. Saranno raccolte le ricerche d’arte più innovative di maestri internazionalmente affermati e di giovani riconosciuti talenti.
Nel corso degli anni il Concorso ha visto protagonisti come Lucio Fontana, Leoncillo Leonardi, Angelo Biancini, Pietro Melandri, Carlo Zauli, e stranieri, tra cui Eduard Chapallaz e Sueharu Fukami.
Precederà la mostra – che sarà inaugurata il 29 giugno, ore 19 – un convegno organizzato dall’associazione internazionale Editori d’arte ceramica (Icmea) con artisti, curatori, operatori di settore invitati a parlare di ceramica contemporanea.
Cinema: Toglimi un dubbio, la poesia dei padriIn sala con Damiens e la De France una commedia melanconica
ROMA28 maggio 201820:58
Un film delizioso sulla fragilità degli uomini, sulla figura dei padri, mai troppo esplorati al cinema, e sulla forza della famiglia e dei suoi sentimenti al di là della sua forma classica. Toglimi un dubbio di Carine Tardieu, già alla Quinzaine di Cannes nel 2017 e ora in sala dal 21 giugno con Academy Two, ci porta dentro una commedia melanconica che diverte e commuove.
Girato in Bretagna, tra Molière e Marivaux, il film ha come protagonista Erwan Gourmelon (un grande Francois Damiens), un artificiere bretone tutto d’un pezzo, un gigante buono pieno di sentimento ben nascosto, che viene a sapere, dopo un’analisi genetica per scongiurare il pericolo di una malattia ereditaria, di non essere affatto figlio del suo amato padre. Erwan decide così di ritrovare il genitore biologico. Nel frattempo incontra Anna (Cecile De France), una veterinaria molto determinata che colpisce il suo cuore di vedovo. Ma Anna, scoprirà Erwan, è strettamente legata a Joseph, proprio l’uomo che l’investigatrice ha individuato come suo padre biologico (André Wilms).
Da qui tutta una serie di sviluppi in cui il ruolo dei padri, delle madri e della famiglia sono messi in discussione ed Erwan, l’artificiere, dovrà affrontare il più pericoloso degli ordigni: quello dei suoi sentimenti. Spiega la regista Carine Tardieu, che ha già trattato del rapporto madri-figlie in ben due film, ‘La Tête de maman’ e ‘Du vent dans mes mollets:” Erwan non contesta mai Bastien (Guy Marchand), il padre che lo ha cresciuto. Perché mai avrebbe dovuto farlo? Quell’uomo o era al corrente e non ne ha mai parlato per proteggerlo, oppure non sa nulla e sarebbe terribile per lui scoprirlo. L’artificiere insomma non prova alcuna rabbia contro suo padre. La drammaticità di questa rivelazione la infligge solo a se stesso e lo porta a commettere un’imprudenza che per poco non gli è fatale.”
Tv: per Clooney primo ciak a OlbiaAl via le riprese della serie Catch-22 in onda su Sky nel 2019
OLBIA28 maggio 201815:56
– OLBIA, 28 MAG – Nel blindatissimo set allestito nel vecchio aeroporto di Venafiorita, a Olbia, sono partite le riprese di “Catch-22”, la serie firmata dall’attore, regista e produttore George Clooney, in onda nel 2019 su Sky. Il primo ciack era previsto per stamattina, la pioggia ha rallentato il programma ma nonostante gli imprevisti climatici le telecamere si sono accese dietro la guida della star americana, che da qualche giorno ha preso casa a Puntaldia, verso San Teodoro, a venti minuti da Venafiorita. Affabile e disponibile, sebbene sia attentissimo alla privacy e sia ‘coperto’ da una massiccia rete di protezione che lo rende praticamente invisibile, nei giorni scorsi Clooney non ha rinunciato a un giro in moto o a un pranzo in spiaggia. E’ stato così immortalato dal Daily Mail mentre acquista del formaggio per strada, da un pastore che esponeva ogni bendidio a bordo del suo furgoncino. Nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo l’attore, in t-shirt e bermuda scuri, conversa con lui e gli dà una pacca sulla spalla di fronte ad altri due motociclisti.
Da oggi incontrarlo sarà ancora più difficile, dato che sarà impegnato nel bunker di Venafiorita, inavvicinabile. In realtà Clooney, che avrebbe dovuto iniziare a girare a Capo Testa nei giorni scorsi, venerdì mattina si è presentato di buon mattino in aeroporto e, anticipando i tempi, ha fatto qualche ciack.
Tratta dal romanzo di Joseph Heller del 1961, “Catch-22” è una serie di sei puntate di cui Clooney firma la supervisione alla regia e la produzione e di cui, soprattutto, sarà interprete con Kyle Chandler – che sarà il protagonista, il colonnello Chathart – Christopher Abbott, Hugh Laurie, ossia il Dr. House, e anche l’italianissimo Giancarlo Giannini. È il racconto di un gruppo di aviatori statunitensi di stanza in Italia, nell’isola di Pianosa, durante la Seconda Guerra Mondiale. Clooney ha vagliato un’ottantina di aeroporti dismessi in Europa e ha scelto la Sardegna. Sino al 21 luglio la Gallura sarà il quartier generale della produzione hollywoodiana.
The State, serial Gb entra nel CaliffatoSu Focus mondo radicalisti islamici e futuri foreign fighters
ROMA28 maggio 201820:58
The State è lo sconvolgente serial britannico che – per la prima volta – “entra” letteralmente nel Califfato, nella mente di chi vive il culto della morte, nel mondo dei radicalisti islamici e dei futuri foreign fighters. Al centro della storia, le vite di quattro giovani musulmani britannici radicalizzatisi online che, decisi ad unirsi alla Jihd, partono per la Siria divisa tra Califfato e governo di Bashar al-Assad. Trasmessa nel Regno Unito da Channel 4 (e nel resto del mondo da National Geographic), The State arriva in prima visione in chiaro su “Focus”, da mercoledì 30 maggio, alle ore 22.00.
Scritta e diretta da Peter Kosminsky (Golden Globe per Wolf Hall e Bafta per Wolf Hall, Britz, The Government Inspector, Warriors, No Child of Mine), la miniserie in quattro episodi The State è un prodotto non comparabile ad altri serial dedicati a questi temi. Mai prima d’ora, infatti, la quotidianità intrisa d’ideologia di chi sceglie di vivere nello Stato Islamico è stata descritta con tale chiarezza. Sebbene (The State, ndr) sia romanzato – ha spiegato Kosminsky – ho fatto ricerche approfondite per anni. E con questa serie cerco di mettere in luce le motivazioni che portano i nostri giovani a scegliere di rinunciare alle proprie vite per andare a vivere in Siria.
Uomini e donne nati e cresciuti nella democrazia, liberi, ma che decidono di dedicare la propria esistenze alla causa dell’Isis.
Apprezzata da critica e pubblico, in Inghilterra The State ha dato vita a grandi polemiche sin da prima della messa in onda.
L’ex consigliere del governo britannico per l’antiterrorismo Richard Kemp ha messo in guardia l’opinione pubblica sull’ascendente che The State avrebbe potuto avere sui soggetti più sensibili, definendo il telefilm come un agente di reclutamento dell’Isis. Un punto di vista poi ripreso da molti tabloid. L’ex ministro conservatore Baroness Warsi è intervenuta nel dibattito con una tesi opposta: Molti genitori non riescono a capire come i propri figli possano affiliarsi all’Isis.
Spesso e con superficialità abbiamo definito queste persone attratte da ideologie violente, promosse in paesi lontani, come pazzi e disadattati. Ma in realtà le cose sono molto più complicate di così.
Il Guardian ha definito The State intelligente, avvincente ed esplicita. Il Telegraph ha dato risalto ai commenti degli spettatori su Twitter, tutti positivi per come il telefilm abbia saputo cogliere ferocia e crudeltà dell’Isis. Negli USA, The Atlantic ha scritto: L’intento di The State, far comprendere più profondamente le vite di uomini e donne che si uniscono all’Isis – senza per questo mitizzarli o demonizzare un’intera religione – era pressoché impossibile da realizzare. Ma The State, in qualche modo c’è riuscita. Il Tomatometer di Rotten Tomatoes, infine, ha assegnato alla miniserie un punteggio dell’83% e un gradimento del 100% tra i suoi lettori.
L’idea che la serie potesse rendere l’Isis affascinante o attraente, quindi, è stata respinta dalla maggior parte dei commentatori, che hanno trovato il drama potente e coinvolgente, lodandone regia e interpreti.
I protagonisti di The State sono Shakira Boothe (Ony Uhiara), medico, madre single di un bambino di nove anni, Isaac, che si reca in Siria nella speranza di contribuire alla causa lavorando in un ospedale; Jalal Hossein (Sam Otto), un giovane uomo che segue il percorso compiuto dal fratello maggiore, morto in Siria; Ziyad Kader (Ryan McKen), amico di Jalal, che spera così di vivere una vera avventura; Ushna Kaleel (Shavani Cameron), studentessa che vuole diventare una muhajirah, una Sposa della Jihad.
I tatuaggi di Marco Manzo alla BiennaleAl Padiglione Guatemala fino al 25 novembre l’arte del tattoo
ROMA28 maggio 201816:22
– ROMA, 28 MAG – I tatuaggi di Marco Manzo entrano alla 16/a Biennale di Architettura come installazione ambientale che abbraccia lampade, strutture architettoniche, oggetti di design, laddove il tatuaggio applicato a materia dure come bronzo e alluminio, persino alle ossa umane di lastre vere disegnate dai tattoo, coincide con la volontà dell’artista di eternare il segno dell’effimero epidermico all’imperituro della materia resistente. Il Padiglione Guatemala delle Biennale ospita le opere dell’artista Marco Manzo, il cui nome viene principalmente associato al tatuaggio, fino al 25 novembre, in un’installazione a cura di Daniele Radini Tedeschi e Stefania Pieralice. Il titolo è Stigma ossia il Segno. Marco Manzo, romano, classe 1968, è già conosciuto nell’ambiente per aver favorito legami tra il tatuaggio e l’alta moda, la scultura, i motori, l’architettura e il design. Nel mondo del tatuaggio, settore di cui è il principale esponente dello stile ornamentale.
Totti, in autunno esce autobiografia con RizzoliTurchetta, sarà un evento editoriale internazionale
ROMA28 maggio 201817:07
Sarà nelle librerie italiane in autunno l’autobiografia ufficiale di Francesco Totti, scritta con Paolo Condò. Lo annuncia la casa editrice Rizzoli che pubblicherà il libro del giocatore icona più amato del calcio italiano. E lo stesso Totti attraverso i suoi account social dice: “Oggi voglio condividere con voi una cosa per me molto molto importante: sto scrivendo con Paolo Condò per la Rizzoli la storia della mia vita sia calcistica che extra calcistica. Il libro uscirà in autunno e pian piano vi svelerò tutti i dettagli”. “Siamo felici e orgogliosi che il Capitano abbia scelto Rizzoli – dice Massimo Turchetta, direttore Rizzoli Trade – per raccontarsi senza filtri. Oggi ufficializziamo un percorso iniziato insieme che porterà a uno degli eventi editoriali più importanti del 2018 in Italia e nel mondo”. Fuori dal campo, in campo e nello spogliatoio: tutti gli episodi, anche i più controversi e inediti, della vita privata e della carriera sono raccontati in prima persona da Totti a Condò. Già firma della Gazzetta dello Sport, Condò volto di Sky Sport è membro italiano della giuria internazionale che assegna il Pallone d’oro.
Baglioni ai Wind Music, in onda su Rai1Protagonista live ai premi Arena, torna in tv dopo Sanremo
ROMA28 maggio 201818:46
– ROMA, 28 MAG – Dopo il successo alla conduzione del Festival di Sanremo, Claudio Baglioni torna per la prima volta in tv in occasione del primo dei due appuntamenti con i Wind Music Awards, i premi della musica italiana, in programma il 4 e 5 giugno all’Arena di Verona e in onda in prima serata su RaiUno con la conduzione di Carlo Conti e Vanessa Incontrada.
All’Arena, Baglioni sarà anche protagonista del live in cui, per la prima volta, l’anfiteatro veronese ospiterà un concerto con il palco al centro e tutti i posti numerati (il 14, 15 e 16 settembre). I tre concerti segnano il ritorno dal vivo del cantautore e anticipano il “Al Centro tour” nei palazzetti, con il palco al centro e il pubblico disposto a 360 gradi. Il tour debutta con un doppio appuntamento il 16 e 17 ottobre al Nelson Mandela Forum di Firenze.
Millennials amano film ma poco in salaRapporto 2018 Ente Spettacolo, crescono spettatori over 60
ROMA28 maggio 201818:22
– ROMA, 28 MAG – I Millennials (tra i 20 e i 35 anni) italiani amano i film, tanto che il 49,3% ne vede più di uno a settimana, ma privilegiano nettamente la visione su piattaforme e device (legalmente e illegalmente) rispetto al grande schermo; infatti 84,1% va in sala solo una volta al mese. Sono fra i numeri del Rapporto Cinema 2018 – Strumenti, spettatori, scenari, il nuovo volume di ricerca della fondazione Ente dello Spettacolo, presentato oggi a Roma. Stando all’analisi, sono gli over 60 i più affezionati spettatori in sala. Dal 2001 al 2016 la quota di chi si reca almeno una volta all’anno al cinema è salita di circa l’11% tra gli over 45 con un particolare incremento nella fascia 65-74 anni. A tenere lontani i Millennials dalle sale, stando all’indagine, è il costo del biglietto: il 46,4 dichiara che andrebbe più spesso in sala se costasse di meno e se esistessero più agevolazioni per i giovani (16,6%). Gli under 35 inoltre alle piccole sale, preferiscono i multiplex (66,3%).
Vasco: Non stop live, 26 mila a LignanoPolizia sequestra biglietti e fascette falsi, 12 fogli di via
UDINE28 maggio 201818:39
– UDINE, 28 MAG – Sono arrivati in 26mila il 27 maggio a Lignano Sabbiadoro (Udine) per la data zero del Non Stop Live tour di Vasco Rossi, che partirà da Torino il 1 giugno. Per il concerto al Teghil, il Komandante ha acceso il pubblico con 28 brani, aperta da “Cosa succede in città”, dall’omonimo album del 1985, per chiudere con gli immancabili “Vita spericolata” e “Alba Chiara”. Nel mezzo oltre due ore di show del rocker tornato sul palco dopo il concerto dei record, il Vasco Modena Park 2017. Prima dell’inizio la Polizia di Stato di Udine, che ha coordinato l’ordine pubblico condotto con le altre forze dell’ordine, ha sequestrato una quindicina di biglietti e 30 fascette false rivendute all’esterno dell’area di pre-filtraggio. I bagarini e i venditori irregolari, dodici in tutto compresi i rispettivi collaboratori, tutti provenienti dalla Campania e già noti alle forze dell’ordine, sono stati allontanati e muniti di foglio di via dalla località balneare per la durata di 2 anni.
Pino Daniele, l’8/6 esce nuova raccolta”Le corde dell’anima – Studio & live”, 4 cd e booklet
ROMA28 maggio 201818:51
– ROMA, 28 MAG – L’8 giugno, il giorno dopo il concerto tributo in sua memoria a Napoli, esce “Le corde dell’anima | Studio & Live” (Sony Music/Legacy Recording), la nuova raccolta dedicata a Pino Daniele, con 4 cd e 40 pagine di musica, racconti scritti da John Vignola e fotografie di Luciano Viti.
“Nelle canzoni che compongono questo box ci sono le testimonianze ultime di un viaggio che avrebbe potuto riservare ancora qualche sorpresa – racconta John Vignola -. Non solo perché, nella fascinazione per armonie sacre o nel ritorno all’essenza dei proprio suoni, Pino Daniele continuava a dimostrare una curiosità che non si era ancora risolta del tutto, ma anche perché le celebrazioni di Nero a metà sembravano rilanciare le storie di ieri, farle risuonare in un oggi molto più disordinato, ma non così inaccogliente. Invece, la storia si chiude qui e in qualche modo rimane, più che un rimpianto, la consapevolezza che la lezione di Pino sia insostituibile, come del resto è lui, nella migliore storia della musica italiana”.
Scala, Balanchine’s apre stagione BalloUn’esecuzione dello Schiaccianoci mai messa in scena in Italia
MILANO28 maggio 201821:13
Con una esecuzione dello Schiaccianoci mai messa in scena in Italia, quella creata nel 1954 dal coreografo e danzatore russo George Balanchine (1904-1983), si aprirà la stagione 2018/19 di balletto del Teatro alla Scala. Balanchine’s The Nutcracker è considerata una della rivisitazioni più straordinarie del capolavoro di Cajkovskij, caratterizzata da un emozionante dispiegamento di forze, dal Corpo di Ballo agli allievi della Scuola, e da scenografie da sogno. Sul podio lo specialista del repertorio russo Michail Jurowski. Sette le produzioni (ma con un trittico i balletti sono 9), con due titoli in prima nazionale, la stagione, presentata oggi, mette in cartellone anche un debutto assoluto, una creazione di Angelin Preljocaj, Winterreise, sui Lieder di Franz Schubert.”Titoli e novità, classici e riprese, sono tutti balletti di ottimo livello come lo è del resto il corpo di ballo – ha detto il direttore del Corpo di Ballo Frederic Olivieri, illustrando la stagione insieme al sovrintende Alexander Pereira. Lo Schiaccianoci (una decina di repliche) la aprirà il 16 dicembre, seguito dal 24 gennaio da Winterreis e dall’altra prima, Woolf Works, regia e coreografia di Wayne McGregor. Ispirato ai romanzi di Virginia Woolf, è una delle proposte più attese anche perchè segna il ritorno alla Scala di Alessandra Ferri. Tra gli altri titoli la ripresa della Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev, in scena alla Scala dopo 12 anni, etoile Svetlana Zakharova che interpreterà anche il balletto successivo Giselle. Proprio con Giselle, il Corpo di Ballo andrà in tournée in Cina e, per la prima volta, anche in Australia.L’etoile Roberto Bolle sarà sul palcoscenico invece a fine stagione, tra ottobre e novembre, con due riprese ‘Onegin’ e il Bolero di Ravel, che farà parte del trittico insieme alla Sympony in C di Bizet e Petit Mort di Mozart. Nell’ambito degli scambi culturali, la Scala ospiterà il Tokyo Ballet a luglio. In scena The Kabuki, coreografia di Maurice Bejart. Intanto si preparano già le stagioni successive. Pereira, che ha voluto ringraziare per la collaborazione ultradecennale Intesa San Paolo, socio fondatore sostenitore del Teatro alla Scala, ha annunciato due prime mondiali, una delle quali dovrebbe aprire la stagione del balletto nel 2020. “Ci stiamo lavorando intensamente – ha aggiunto – ma è troppo presto per entrare nei dettagli”.
Terzo Master of Photography su Sky ArteToscani, oggi fotografo è autore, scenografo e anche regista
MILANO28 maggio 201821:06
Tre fotografi di fama mondiale, dieci concorrenti e otto episodi in totale per la terza edizione di ‘Master of Photography’ al via domani sera su Sky Arte HD. Il primo talent televisivo europeo dedicato al mondo della fotografia, si ripresenta con un format ripensato in alcune parti e con un cast internazionale di fotografi professionisti o amatoriali che durante il programma si danno battaglia a suon di scatti. “Quest’anno il rapporto tra i giurati e i concorrenti è più stretto – ha raccontato Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte – e questo ha portato una ventata di freschezza al programma”.Il programma andrà in onda per otto martedì consecutivi, sul canale dedicato all’arte del gruppo Sky e sarà trasmesso in contemporanea in cinque paesi (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria). I dieci concorrenti sono stati selezionati tra fotografi professionisti e amatoriali di differenti nazionalità e sono gli italiani Paolo Barretta, Federica Belli e Alex Liverani, gli inglesi Wayne Crichlow e Danyelle Rolla, la francese Nora Kabli, i tedeschi Flint Stelter e Susanne Middelberg, la polacca Monica Milewska e l’ungherese Marietta Varga. Dei tre giurati, confermatissimo è stato Oliviero Toscani che anche quest’anno porterà il suo modo di vedere la fotografia sul piccolo schermo di Sky. “Non giudico i concorrenti come fotografi – ha detto Toscani – ma come qualcuno vuole mostrarmi quello che vede e che sente. La professione del fotografo come era vista una volta non esiste più, perché chi fa fotografie deve essere autore, scenografo e regista del suo scatto”.I concorrenti di ‘Master of Photography’ saranno messi alla prova nei contesti più diversi: dai ritratti alle foto di paesaggi, passando per la fotografia di strada e altro ancora. “Non tutti la pensano come me – ha detto Toscani – ma io ritengo che la divisione della fotografia per generi sia una baggianata. L’unica differenza è tra le foto che hanno un contenuto e quelle che sono vuote”. Oltre al fotografo toscano, in giuria ci saranno anche Mark Sealy, curatore e presidente dell’associazione Autograph ABP, oltre ad Elisabeth Biondi, storica visual editor del New Yorker e oggi curatrice indipendente. “La tecnologia ha cambiato molto il mondo della fotografia – ha detto la Biondi – perché oggi c’è molta più concorrenza. Una volta, al New Yorker, per ogni articolo si sceglieva solamente una foto e quella doveva raccontare tutto”. Il primo episodio degli otto, in onda domani sera, è quello intitolato ‘Viva Napoli Viva’.