Aggiornamenti, Notizie, Politica

POLITICA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI. DELLE 22:40 E 22:41 DI OGGI, GIOVEDì 31 MAGGIO 2018

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 31 Maggio, 2018, 20:48:39 di Maurizio Barra

Giorgetti, saggio di Napolitano e ‘Letta leghista’
Bocconiano, esperto di conti, cura rapporti partito da decenni

ROMA31 maggio 2018 22:40

E’ stato l’uomo macchina della Lega Nord di Umberto Bossi ed è il braccio destro di Matteo Salvini e il “Gianni Letta” della Lega versione governo: Giancarlo Giorgetti, il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo targato Giuseppe Conte, è stato uno dei protagonisti della trattativa che ha portato all’esecutivo giallo-verde.
Giorgetti nasce nella provincia di Varese nel 1966 ed ha una biografia da self made man: dopo il diploma da perito aziendale si laurea alla Bocconi e diventa commercialista e revisore contabile. Ma è l’attività politica, targata Lega Nord, a coinvolgerlo già prima dei 30 anni. Entra in Parlamento nel 1996 e non vi esce più. E’, dal 2001 al 2006 e dal 208 al 2013, presidente della commissione Bilancio della Camera. Schivo, riflessivo, pontiere nato, Giorgetti si occupa da decenni dei rapporti della Lega con gli altri partiti ma ne è anche un po’ l’ambasciatore presso le più alte istituzioni e le sedi diplomatiche stranieri, facendo da contraltare, in questi ultimi anni, a ben più impulsivo Salvini. Nel 2013, tra l’altro, viene nominato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano membro del Gruppo dei Saggi.
Diversi i provvedimenti in cui c’è stata la sua impronta, dalla legge 40 sulla procreazione assistita alla manovra economica varata nella convulsa estate del 2011. Spostato con Laura Ferrari è tifoso della squadra di calcio inglese Southampton, di cui mostra orgogliosamente nel suo studio alla Camera.

 

Barbara Lezzi, pasionaria 5S regina voti SalentoSuo l’apriscatole con cui Grillo voleva aprire il Parlamento

ROMA31 maggio 201822:41

Ministra per il Sud in quota M5s in un dicastero che nel programma di governo iniziale del M5s non doveva neanche esistere: è della senatrice Barbara Lezzi.
Pugliese, classe 1972, la senatrice si è diplomata nel 1991 all’istituto tecnico Deledda per periti aziendali di Lecce, la città in cui è nata. Assunta dal gennaio 1992 in un’azienda del settore commercio come impiegata di III livello, viene eletta senatrice già la scorsa legislatura dove diventa vicepresidente della Commissione bilancio e membro della Politiche europee. Battagliera si fa subito notare quando assieme ai suoi due colleghi salentini porta sullo scranno di palazzo Madama il famigerato “apriscatole” con cui Beppe Grillo intendeva “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonna”. Subito si ritaglia un ruolo di spicco tra la truppa pentastellata sbarcata in Parlamento: dopo la caduta del divieto di partecipare alle trasmissioni tv viene scelta dalla comunicazione tra i parlamentari prescelti a partecipare ai dibattiti in tv e poi inviata come prima pentastellata a partecipare al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Conosciuta come la “pasionaria grillina” Lezzi, con un bottino di 107 mila voti, nelle ultime elezioni ha messo al tappeto due big come l’ex premier Massimo D’Alema e la sottosegretaria uscente allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. Lezzi è stata sfiorata dal ciclone dei mancati rimborsi M5s per un bonifico di poche migliaia di euro che mancava all’appello.

 

La Tua opinione è importante! Vota questo articolo, grazie!
No votes yet.
Please wait...

Vuoi scrivere, commentare ed interagire? Sei nel posto giusto!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.