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CRONACA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

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Ultimo aggiornamento 18 Giugno, 2018, 10:52:58 di Maurizio Barra

DALLE 08:16 ALLE 10:51

DI LUNEDì 18 GIUGNO 2018

NOTA: invito a leggere con attenzione e partecipazione, le testimonianze rilaasciate a Medici senza Frontiere, da molti migranti della nave Aquarius. Di fronte a certe parole, i litigi e le bazzeccole dei governi sono davvero povera e poca cosa, miseria umana che mostra l’incapacità di agire e focalizzare i veri obiettivi della vita. FINE NOTA

Uomo fermato per esecuzione senegalese
47enne di origini calabresi avrebbe ucciso Diallo a Corsico

MILANO18 giugno 201808:16

– MILANO, 18 GIU – Un uomo, italiano, è stato fermato durante la notte per l’omicidio del senegalese Assan Diallo ucciso sabato sera a colpi di pistola a Corsico, nell’hinterland milanese. Fabrizio Butà, 47 anni, di origini calabresi ha confessato davanti al pm Christian Barilli.
Furti e rapine in nord Italia,23 arresti94 colpi in un anno, operazione Vampiri dei carabinieri di Pavia

PAVIA18 giugno 201808:40

– PAVIA, 18 GIU – I carabinieri della compagnia di Stradella (Pavia), in collaborazione con i loro colleghi di Piacenza, Milano, Brescia, Padova e Alessandria, hanno arrestato questa mattina all’alba 23 persone, tutte ritenute responsabili (a vario titolo e in concorso tra loro) dei reati di associazione per delinquere, rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi.
L’indagine, denominata operazione “Vampiri” e coordinata dal sostituto procuratore Valentina De Stefano di Pavia sotto la guida del procuratore capo Giorgio Reposo, è stata avviata nel mese di febbraio di un anno fa a seguito di numerosi furti e rapine in abitazioni, esercizi commerciali e ditte commessi soprattutto nella zona dell’Oltrepò Pavese. Sono 94 i colpi messi a segno tra il febbraio del 2017 e il giugno di quest’anno in provincia di Pavia e anche nelle province di Monza e Brianza, Piacenza, Brescia, Cuneo e Reggio Emilia.
Esplosi colpi d’arma da fuoco a NapoliIn stessa strada anche principio d’incendio davanti a portone

NAPOLI18 giugno 201808:56

– NAPOLI, 18 GIU – Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in via Carbonara, a Napoli, nel centro storico. Nella stessa strada, al civico 102, c’è stato anche un principio d’incendio davanti un portone di un palazzo.
Sul posto i carabinieri, che sono stati allertati poco fa, stanno cercando di ricostruire cosa sia successo. Sembra che davanti al portone siano anche state individuate tracce di benzina.
Clan infiltrati in economia, 104 arrestiIn manette anche imprenditore componente dell’antiracket Puglia

BARI18 giugno 201809:10

– BARI, 18 GIU – I carabinieri del Ros stanno eseguendo, a Bari e in altre località del territorio nazionale, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 104 presunti affiliati ai clan “Mercante-Diomede” e “Capriati”.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, che ha ricostruito gli assetti organizzativi, le attività criminali e la capacità di infiltrazione dei clan nel tessuto economico e sociale della città e della provincia di Bari.
L’indagine ha documentato i rituali di affiliazione, la disponibilità di armi anche da guerra (kalashnikov) e i rapporti con esponenti della ‘Società’ foggiana e della ‘Sacra corona unita’ di Lecce. Tra gli arrestati, quale partecipe del clan Mercante-Diomede, anche un imprenditore nel settore della sicurezza privata, da anni membro del consiglio direttivo della Fai, associazione antiracket ed antiusura Puglia.
Crolla balconcino, muore operaio 32enneIncidente mentre eseguiva lavori edili, non indossava caschetto

NOVOLI (LECCE)18 giugno 201809:16

– NOVOLI (LECCE), 18 GIU – Tragedia sul lavoro stamani in Salento dove un operaio è morto precipitando da un altezza di circa tre metri mentre svolgeva lavori nella sala ricevimenti ‘Villa Marchesi’, sulla strada provinciale che collega Campi salentina a Novoli. La vittima é Stefano Vetrugno, operaio edile di 32 anni, di Carmiano. Sembra che a provocare la caduta sia stato il crollo improvviso di un balconcino in pietra leccese a cui stava lavorando. Il giovane non indossava il casco protettivo. Vani i soccorsi dei sanitari del 118. Sul posto carabinieri e ispettori dello Spesal.
Romeno ucciso a coltellate a BarlettaE’ stato ferito alla gola con un fendente

BARLETTA18 giugno 201809:18

– BARLETTA, 18 GIU – Un uomo di nazionalità romena è stata ucciso la scorsa notte a Barletta con una coltellata alla gola. La presenza del corpo riverso per strada è stata segnalata questa mattina alle di 5 alla polizia. Sul posto è intervenuto personale del 118 che ha constatato la morte. L’uomo, che aveva 42 anni, aveva piccoli precedenti di polizia. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e dal commissariato di Barletta.
Nubifragio nel Vibonese, notte di panicoAbitanti fuori da abitazioni. Acqua e fango hanno invaso strade

NICOTERA (VIBO VALENTIA)18 giugno 201809:41

– NICOTERA (VIBO VALENTIA), 18 GIU – Panico ma nessun ferito, nella notte a Nicotera, sul litorale vibonese, per il crollo di alcuni muri di contenimento nel centro cittadino a causa del nubifragio che si è abbattuto sulla zona. Alcune famiglie, per il peggioramento delle condizioni atmosferiche in nottata, hanno lasciato le loro abitazioni e sono scese in strada per timore che potessero verificarsi danni agli edifici di via Madonna della Scala. Disagi si sono verificati per l’assenza di energia elettrica. E’ saltata la rete telefonica fissa.
Durante la notte acqua e fango hanno invaso le strade. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e mezzi di soccorso. A Joppolo è rimasta isolata una famiglia che risiede nei pressi della torre di Parnaso, sul lungomare cittadino. Chiuso il traffico veicolare nella frazione Oliveto a causa del crollo di un muro di contenimento alto 4 metri che costeggia la strada.
Non risultano, in base a quanto riferito dalla sala operativa dei vigili del fuoco, altre situazioni di emergenza.
Voci dall’Aquarius: ‘Volevo morire, non ce l’ho fatta’Sulla nave orfani, abusati, torturati. “Ma ora una nuova vita”

18 giugno 201809:57

C’è chi ha rischiato di morire nel Mediterraneo per mantenere una promessa e chi lo ha fatto per fuggire dall’elettrochoc dei torturatori libici. Chi è scappato per proteggere i figli e chi se ne è andato perché non aveva più nessuno con cui stare, a soli 11 anni. L’arrivo dell’Aquarius a Valencia è un simbolo e un colpo allo stomaco di una politica europea incapace di fronteggiare unita il dramma delle migrazioni: ma le storie di chi scende dalla nave raccolte dai volontari di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee sono quelle che nei porti siciliani e calabresi, o nell’avamposto di Lampedusa, conoscono da anni. Storie di violenze, soprusi e disperazione che nessun muro, in terra o in mare, potrà fermare.”Avevo 10 anni, ho perso i miei genitori in un incidente stradale. Ho visto mia madre e mio padre morire dissanguati – racconta un sedicenne della Sierra Leone -. Sono andato a vivere da mia nonna, le volevo bene. Ma un anno dopo le hanno sparato in testa, davanti ai miei occhi”. A quel punto non c’era più nessuno con cui poter vivere. “Sono finito in strada, bado a me stesso da quando ho 11 anni” dice il ragazzo che però non si è arreso: “tutto quello che ho sempre voluto fare è andare a scuola e diventare dottore”.Jibril invece ha 34 anni, viene dalla Nigeria. Lui è partito perché aveva una missione. “Ho promesso ad una donna che stava morendo che avrei raccontato ciò che ho visto. Lei era stesa, era molto debole, così ho cercato di farla sedere. Ma i carcerieri mi hanno picchiato più volte. E’ morta per mancanza di cure, per mancanza di acqua e cibo. A volte – aggiunge – la gente era costretta a bere la propria urina”. Violenze che Chidubem conosce bene per averle vissute sulla sua pelle. “Mi prendevano, mi stringevano al collo e quando pensavano che avessi perso i sensi mi davano una scarica elettrica nelle parti intime”.Quanto è durato? “E’ successo ogni giorno per un anno e quattro mesi. L’elettrochoc ogni giorno. In quella prigione pensavo di essere morto, di non avere un futuro”. Moses invece in Libia voleva proprio morire. “Sono arrivato nel 2016 – ha raccontato ai volontari sulla nave – mi ci sono volute due settimane per attraversare il deserto dalla Sierra Leone ad Agades, in Niger e poi a Sebha, in Libia. Non è stato un viaggio facile, ho visto morire molte persone. Ma tu devi trovare dentro di te la forza per sopravvivere e andare avanti, se no muori”. Anche lui in Libia è passato da un’organizzazione all’altra.”Catturano le persone, le sequestrano e poi chiedono i soldi. Se non arrivano, ti picchiano e ti torturano. Io sono stato venduto a Bali Walid e ho sperato di morire. Ma la morte non è arrivata. Ad un certo punto sono riuscito a scappare, ma mi hanno ripreso e venduto di nuovo. Ovunque in Libia come vedono un nero lo prendono e lo mettono a lavorare. Usano i neri come gli asini, come gli schiavi”. Sulla nave c’era anche un ragazzo silenzioso, sempre solo. Era uno di quelli ripescati dall’acqua sabato scorso, caduto dal gommone con altre 40 persone quando sono arrivati i soccorritori. Non è pero quello il motivo della sua tristezza. “Mi ha raccontato – dice Sidonie, operatrice di Intersos-Unicef che ha viaggiato negli ultimi giorni a bordo della Dattilo – che in Libia lo hanno violentato più volte. Era sempre triste e solo, ma ieri finalmente ha iniziato a sorridere”. Ora per lui e per tutti gli altri 628 inizia una nuova vita. “Mi chiedo perché l’Italia ci ha respinto – ha domandato uno di loro agli operatori umanitari – Ci deve essere una ragione. Qualsiasi cosa accade, c’è sempre una ragione. Ma Dio ha un piano migliore per noi, Dio non ci respingerà mai”.

Loris: padre, buon compleanno, ci manchiOggi avrebbe compiuto 12 anni, la madre condannata a 30 anni

SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA)18 giugno 201810:01

– SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA), 18 GIU – “Ciao Loris, oggi è il tuo dodicesimo compleanno, il quarto che non festeggi insieme a noi e ai tuoi compagni”, da “quando non ci sei più sono cambiate tante cose, troppe, e non è facile mettere insieme i giorni, adesso”, però “proviamo ad essere forti e cerchiamo di reggere sempre, io e il tuo fratellino: e ci riusciamo perché sentiamo il tuo abbraccio e la forza che ci trasmetti”. Lo scrive Davide Stival nel giorno del 12esimo compleanno di suoi figlio Loris, il bambino di 8 anni per il cui omicidio è stata condannata, in primo grado, a 30 anni di reclusione, la madre, Veronica Panarello. La sentenza della Corte d’assise d’appello di Catania è prevista per il 5 luglio. “Oggi – aggiunge – sei tu a insegnare al mondo il valore della vita, proteggendo tutti i bambini dalle ingiustizie. Con lo sguardo verso l’alto e il cuore pieno d’amore oggi un po’ di più, anche se non posso accarezzare il tuo viso e questo mi fa stare male. Tra una lacrima e un sorriso buon compleanno, Loris. Papà”

Tragedia in porto Napoli: ferita è graveHa contusioni polmonari e insufficienza respiratoria grave

NAPOLI18 giugno 201810:03

– NAPOLI, 18 GIU – E’ in condizioni critiche e con prognosi riservata la donna di 79 anni investita ieri al porto di Napoli da un’auto, dopo una manovra sbagliata a bordo del traghetto Napoli-Palermo che ha causato la morte di un altro uomo sul colpo. Secondo il bollettino medico diramato stamattina dall’Ospedale Cardarelli di Napoli, la donna ha riportato un gravissimo politrauma da schiacciamento ed è ricoverata in rianimazione, in analgosedazione, stabile emodinamicamente, intubata e collegata a respiratore automatico. La donna ha riportato nell’incidente fratture costali multiple, contusioni polmonari, fratture scomposte ad entrambi i femori trattate in urgenza con fissatori esterni, ed ha una insufficienza respiratoria grave. La donna ha subito anche diverse trasfusioni di sangue a causa delle emorragie.
Sindaci Brennero contro navigatore gps”E’ nemico numero uno, causa ingorghi sulle rotte alternative”

BOLZANO18 giugno 201810:27

– BOLZANO, 18 GIU – I sindaci sul versante austriaco del Brennero dichiarano guerra ai navigatori gps, accusati di causare intasamenti sulle strade alternative. Infatti, sempre più automobilisti lasciano l’autostrada del Brennero per non pagare il pedaggio di ponte Europa oppure per evitare code.
“I navigatori moderni consigliano di cambiare rotta, quando il risparmio è di appena tre minuti”, lamenta sulla Tiroler Tageszeitung il sindaco di Gries am Brenner, Karl Muehlsteiger, che definisce i navigatori “il nemico numero uno”. Molte strade alternative – spiega – non sono però adatte ai camper e alle roulotte. Anche il sindaco di Steinach Josef Hautz conferma l’aumento di code e intasamenti sulle strade alternative all’autostrada del Brennero. “Servono dei provvedimenti urgenti”, dice al giornale. I sindaci ipotizzano perciò caselli di pedaggio oppure divieti di transito per i non residenti.

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