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Ultimo aggiornamento 30 Giugno, 2018, 21:44:04 di Maurizio Barra

DALLE 15:39 ALLE 21:44

DI SABATO 30 GIUGNO 2018

India, suora accusa vescovo di stupro
Ma lui l’ha denunciata per tentativo di ricatto

NEW DELHI30 giugno 201815:39

La madre superiora di un convento di suore ha presentato presso un commissariato di polizia dello Stato meridionale indiano di Kerala una denuncia per violenze sessuali contro il vescovo cattolico Franco Mulakkal, responsabile della diocesi di Jalandhar, in Punjab. Lo riferisce oggi la tv News18.
Nella sua denuncia la religiosa, di cui per ragioni legali non è stata resa nota l’identità, ha sostenuto che il vescovo la convocò per discutere “importanti questioni” nel 2014 e che, allora e nei due anni successivi, ha abusato di lei 14 volte.
La polizia di Kuravilangad ha reso noto che il giorno precedente all’iniziativa della religiosa, il vescovo Mulakkal ha depositato in commissariato una denuncia in cui la accusa di tentativo di ricatto. Sulla vicenda, aggiunge l’emittente, è stata aperta un’inchiesta.
Egitto, slitta a luglio sentenza per 739C’è anche leader Fratelli musulmani. Rischiano la pena di morte

IL CAIRO30 giugno 201815:55

Sono state rinviate al 28 luglio le sentenze di un processo di massa in corso da due anni al Cairo per le violenze compiute durante lo sgombero della piazza Al-Rabaa della capitale egiziana il 14 agosto del 2013. Lo hanno riferito fonti giudiziarie al Cairo.
Gli imputati sono 739 e fra loro c’è anche Mohamed Badie, la Guida suprema dei Fratelli musulmani, il movimento messo al bando in Egitto in seguito a una deriva terroristica di sue frange per reazione alla rivoluzione popolar-militare che proprio cinque anni fa portò alla caduta del governo islamista, guidato dall’ex presidente Mohamed Morsi.
Amnesty International, parlando di “processo grottesco” per il numero di imputati, “molti dei quali rischiano la pena di morte”, in un comunicato ieri aveva ricordato che tra gli imputati c’è anche Mahmoud Abu Zeid, detto “Shawkan”, un fotogiornalista arrestato mentre documentava lo sgombero.
Migranti: Libia, abbiamo pochi mezziPortavoce Marina, e viene pure criticata ingiustamente

IL CAIRO30 giugno 201816:10

– IL CAIRO, 30 GIU – La Guardia costiera libica ha sottolineato che si prodiga per salvare migranti nonostante abbia scarsi mezzi e per giunta sia bersaglio di “ingiuste” critiche.
“Un grande omaggio ai lavoratori che operano in silenzio per salvare queste anime ingannate”, ha affermato il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, nel messaggio in cui ha annunciato il recupero di altri 270 migranti su un barcone al largo di Homs. Il riferimento, implicito, alle illusioni create dai trafficanti di esseri umani circa il viaggio verso l’Europa.
Gli uomini della Guardia costiera libica operano “malgrado deboli capacità e mancanza di interesse nei confronti loro e del lavoro che svolgono”, ha scritto ancora il portavoce della Marina, da cui dipendono i guardacosta. Anzi, ha concluso nel testo poi pubblicato sulla pagina Facebook della Marina libica, “sono oggetto di attacchi e critiche da parte di persone ingiuste”.
Siria, falliti negoziati per resa DaraaProsegue offensiva governativa verso valico frontaliero Nassib

30 giugno 201816:17

– BEIRUT, 30 GIU – Sono falliti oggi i negoziati nel sud della Siria tra forze ribelli e delegati militari russi per la resa degli insorti dalle zone coinvolte nell’offensiva governativa siriana, che prosegue per il 12/o giorno consecutivo. Lo riferiscono fonti locali a media libanesi e siriani, citando fonti vicine ai negoziati, cominciati ieri e interrotti oggi. Le fonti affermano che le condizioni poste dalla Russia agli insorti delle regioni di Daraa e Qunaytra, al confine rispettivamente con la Giordania e le Alture del Golan, sono “inaccettabili” per le forze delle opposizione. Secondo le fonti, i russi hanno chiesto ai ribelli di arrendersi e consegnare tutte le armi, oltre che cedere il controllo del valico frontaliero di Nassib con la Giordania. Sul terreno, le forze governative avanzano a nord e a est di Daraa, capoluogo della regione a ridosso della frontiera con la Giordania. L’agenzia Sana riferisce di numerose località che si sono arrese o che sono state “liberate” dall’esercito governativo.
Migranti: partono le proteste negli UsaDa New York a Washington, est e ovest contro ‘tolleranza zero’

WASHINGTON30 giugno 201817:35

– WASHINGTON, 30 GIU – Ha preso adesso il via a New York una delle più massicce marce di protesta fra quelle che percorreranno oggi per la gran parte della giornata tutti gli Stati Uniti, con circa 700 manifestazioni al grido di “le famiglie devono restare unite”. Un fiume umano – si prospetta – per contestare la politica di ‘tolleranza zero’ voluta dall’amministrazione Trump in tema di immigrazione. Uno dei presidi di manifestanti più massicci è a Washington, in Lafayette Square, davanti alla Casa Bianca, dove si è già radunata una nutrita folla. Il presidente Donald Trump con la first lady Melania e il figlio Barron sono in New Jersey, passano il weekend nel golf club di loro proprietà, ma gli organizzatori della mobilitazione sono determinati a far riecheggiare il loro grido di protesta per tutti gli Stati Uniti, dove da giorni si svolgono marce e manifestazioni.
Praga-Budapest,nessun accordo con Merkel’Infondate’ le notizie sul dossier respingimenti

BERLINO30 giugno 201817:27

– BERLINO, 30 GIU – Budapest e Praga smentiscono che vi siano degli accordi con Berlino per velocizzare le pratiche di respingimento dei migranti. La prima smentita è arrivata dal premier ceco Andrej Babis, secondo il quale sono “completamente insensate” le informazioni secondo cui la Repubblica Ceca sarebbe uno dei 14 Stati che hanno siglato un’intesa con Angela Merkel. Successivamente anche dall’Ungheria è arrivata una smentita: “non c’è alcun accordo con la Germania sui richiedenti asilo”, ha detto un portavoce di governo.
Kurz, io alleato Merkel e SeehoferCancelliere replica alle parole di Meuthen

BERLINO30 giugno 201818:17

– BERLINO, 30 GIU – Vienna ha preso rapidamente le distanze dalla destra oltranzista tedesca di Afd, che ha indicato nel cancelliere austriaco un alleato per costruire la nuova Europa. “Per Sebastian Kurz gli alleati in Germania sono il governo tedesco, con Angela Merkel alla guida, e il ministro dell’Interno Horst Seehofer, non l’AFD”, ha replicato un portavoce della cancelleria austriaca. Joerg Meuthen, di Afd, aveva affermato di vedere in Kurz, Matteo Salvini e Victor Orban dei “compagni di battaglia” in Europa.
Afd, lavorare con Salvini, Kurz e OrbanCongresso federale del partito in corso ad Augusta

BERLINO30 giugno 201818:23

– BERLINO, 30 GIU – “Quelli con cui vogliamo e dobbiamo lavorare si chiamano ad esempio: Heinz-Christian Strache, Sebastian Kurz, Matteo Salvini e anche Viktor Orban”. È quello che ha detto, oggi ad Augusta, Joerg Meuthen, uno degli esponenti di vertice del partito della destra oltranzista tedesca Alternative fuer Deutschland, che oggi sta tenendo il suo congresso federale. Il governo di Vienna è ritenuto un “alleato”, per la “fortificazione dell’Europa”.
Il Messico domani al votoLopez Obrador favorito, può essere fine del sistema dei partiti

CITTA’ DEL MESSICO30 giugno 201818:26

– CITTA’ DEL MESSICO, 30 GIU – Se le previsioni dei sondaggi si tradurranno, anche solo in parte, in realtà, il Messico entrerà domani in una nuova importante fase della sua storia nazionale che comporterà lo scardinamento del sistema dei partiti tradizionali al potere da 90 anni. Condizione di questo è che le urne consacrino il candidato di centro sinistra del movimento Morena, Andrés López Obrador, vincitore delle elezioni presidenziali, sfida da lui intrapresa per la terza volta dopo le sconfitte subite nel 2006 e nel 2012.
Nell’esercizio elettorale più importante della sua storia politica, il Messico elegge contemporaneamente il successore del presidente Enrique Peña Nieto, Camera e Senato, i governi degli Stati, nonché i sindaci delle città ed i parlamenti locali.
Con oltre il 50% di preferenze assegnatogli dagli istituti specializzati ‘Amlo’, come è stato ribattezzato per l’acronimo del nome, ha avuto ragione già prima del voto dei suoi due rivali: Ricardo Anaya e José Antonio Meade.
Presto nomina a Corte Suprema UsaDopo addio Kennedy, Trump fissa annuncio al 9 luglio

WASHINGTON30 giugno 201818:31

– WASHINGTON, 30 GIU – Donald Trump fissa la data: il prossimo 9 luglio annuncerà la sua scelta per sostituire alla Corte suprema il giudice 81enne Anthony Kennedy che nei giorni scorsi ha comunicato il suo ritiro. Trump ha già ridotto a 5 la lista dei papabili, fra i nomi presi in considerazione ci sono anche due donne. E già in queste ore il presidente Usa potrebbe incontrare di persona un paio di possibili candidati, nel golf club di sua proprietà a Bedminister, in New Jersey, dove sta trascorrendo il weekend.
Trump è determinato a chiudere la partita al più presto, prima della sua partenza per l’Europa, fra la visita nel Regno Unito, il vertice Nato a Bruxelles e il faccia a faccia con Putin. Lo conferma via Twitter: “Faro’ la mia scelta il primo lunedì dopo la festa del 4 luglio, il 9 luglio!”. Vuole cosi’ avviare con rapidità l’iter che si concluderà con l’approvazione della nomina da parte del Senato, assicurandosi che arrivi in aula prima delle elezioni di midterm il prossimo novembre.
Gb: a migliaia contro tagli sanitàAlmeno 40mila persone a corteo, secondo gli organizzatori

ROMA30 giugno 201819:40

– ROMA, 30 GIU – Decine di migliaia di persone hanno manifestato per le strade di Londra per celebrare il 70esimo anniversario del servizio sanitario nazionale (NHS, National Health System) e chiedere la fine dei tagli del governo al servizio sanitario, che negli ultimi anni ha subito privatizzazioni di vaste aree. Lo riferisce il Guardian online. Con in mano cartelli con la scritta ‘I tagli lasciano cicatrici’, ‘Per le persone che non hanno profitti’ e ‘Democrazia o potere corporativo’, i manifestanti si sono poi fermati davanti a Downing Street per chiedere le dimissioni del premier, Theresa May, Poco dopo il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, si è rivolto al corteo – secondo gli organizzatori c’erano almeno 40mila partecipanti – chiedendo la fine delle privatizzazioni, la chiusura del mercato interno affinché il personale non sia più subappaltato a società private e che l’assistenza sociale sia adeguatamente finanziata.
Migranti: salvati 63 a largo SpagnaDisperso altro barcone, elicottero e nave partecipano a ricerche

MADRID30 giugno 201819:48

– MADRID, 30 GIU – Il servizio di soccorso marittimo spagnolo ha salvato 63 migranti che tentavano di raggiungere la costa meridionale del Paese mentre le autorità annunciano di essere alla ricerca di un’altra imbarcazione che risulta dispersa. Secondo quanto riferiscono i soccorsi, 58 persone sono state recuperate a bordo di tre barconi nello Stretto di Gibilterra partito dal Nord Africa, mentre altri 5 migranti sono stati salvati più a est nel Mediterraneo, vicino alla provincia di Murcia. Una nave dei soccorsi e un elicottero sono al momento impegnati alla ricerca di un altro barcone nella zona che risulta disperso.
Libia: Salamè, verso autorità unificataInviato speciale dell’Onu vede a Tunisi ministro degli Esteri

30 giugno 201816:00

“I libici sono in grado di ripristinare la stabilità nel loro paese quando vogliono”. Lo ha detto ai giornalisti l’inviato speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salamè, dopo aver incontrato a Tunisi il ministro degli Esteri, Khemaies Jhinaoui. “Stiamo lavorando per un’autorità libica unificata, legittima e riconosciuta a livello internazionale che possa radunare tutte le sue forze in modo che la Libia non sia una fonte di minaccia per se stessa e per i suoi vicini”, ha sottolineato ancora Salamè. Riferendosi alle minacce alla Libia in assenza di una “autorità centrale unificata”, l’inviato speciale Onu in Libia ha citato tra le altre cose anche “l’intervento militare straniero e inter-libico ma anche il transito di persone e l’installazione di non-libici nel paese “. Tutto questo, secondo Salamè mina la sicurezza dei confini libici e incoraggia la tratta di persone, carburante, prodotti e armi sovvenzionate.

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