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Giochi 2026: referendum a Calgary, vincono i no
Canadesi verso la rinuncia. In gara solo Milano-Cortina e Stoccolma
Nba, Hornets ko, 2/a vittoria per i CavsWarriors a fatica battono Hawks, per Denver ancora un ko
Molinari, a Dubai per vivere altro sognoAzzurro sfida Fleetwood: “E’ un amico e un grande campione” – Rugby: Ad Artena maglia All Blacks 1905
Era il 1905 e cominciò la leggenda.In Italia dopo ok Governo Nzl
I cittadini di Calgary hanno detto no alla candidatura della loro città per i Giochi Olimpici invernali del 2026. Secondo quanto riferisce il Calgary Herald infatti, al referendum consultivo hanno vinto i no alla candidatura, con il 56,4% dei suffragi pari a 171.750 voti; i favorevoli sono stati 132.832 voti. La decisione definitiva sul ritiro spetta al consiglio municipale che deve ratificare l’esito del voto. In tal caso l’assegnazione dei Giochi 2026 sarebbe una questione fra Milano-Cortina e Stoccolma.
– Sarà quasi certamente un duello fra Milano-Cortina e Stoccolma per l’assegnazione dei Giochi invernali del 2026. La strada per la candidatura italiana in realtà sembrerebbe tutta in discesa, considerato che, come Calgary, anche Stoccolma ha problemi di natura politica ed economica fra governo nazionale e locale. Il 28 novembre il dossier sulla candidatura italiana sarà presentata al Cio, a Tokyo, dal presidente del Coni Malagò, insieme con il sindaco di Milano Sala e il governatore Veneto Zaia. L’assegnazione delle Olimpiadi 2026 si sta rivelando un percorso a ostacoli, lungo la strada infatti sono già ‘cadute’ altre candidature eccellenti, su tutte quella della giapponese Sapporo già sede dei Giochi nel 1972 (anche Calgary le aveva ospitate nel 1988), e poi anche di Sion (Svizzera), Graz (Austria) e Erzurum (Turchia). Intanto a Calgary è attesa la convocazione del consiglio municipale per la valutazione del referendum consultivo e le conseguenti decisioni, cioè il ritiro della candidatura.
– Tornano a sorridere i Cleveland Cavaliers in Nba. Nel turno di questa notte infatti i blasonati, e oggi decaduti Cavs, relegati all’ultimo posto in classifica, hanno ottenuto una bella vittoria sugli Hornets con il punteggio di 113-89. E’ la seconda vittoria in questa stagione, caratterizzata da una fila lunghissima di 11 sconfitte. Nella notte Nba si sono giocate altre due gare: vittoria come da pronostico per Golden State su Atlanta, battuta 110-103, anche se i Warrios, campioni in carica, hanno dovuto faticare più del previsto per avere ragione degli Hawks. Infine i Rockets hanno avuto la meglio sui Nuggets per 109-99, con una grande prestazione di Clint Capela e James Harden. Per Denver è il quarto ko consecutivo. In classifica, comandano i Raptors a est, seguiti dai Bucks, a ovest invece si consolida il primato dei Warriors, seguiti da Portland.
– “E’ stata una stagione incredibile, resa ancora più magica dal successo in Ryder Cup. Adesso manca solo l’ultimo sforzo, spero di chiudere l’anno nel migliore dei modi”. Francesco Molinari vive così la vigilia del DP World Tour Championship (15-18 novembre a Dubai), ultimo evento 2018 delle Rolex Series che potrebbe consegnare all’azzurro la palma di miglior giocatore sull’European Tour. “E’ fantastico -ha detto Molinari- trovarsi in questa posizione. Se me lo avessero detto a aprile non ci avrei mai creduto. Ho vissuto un anno da sogno e ancora non riesco a crederci. Vincere la Race to Dubai sarebbe il coronamento di un’annata unica”. Il piemontese con 4.709.921 vanta un distacco di 1.025.166 punti su Fleetwood, re della money list 2017. Sarà testa a testa tra il torinese e il britannico, amici e compagni nell’euro-trionfo di Parigi e adesso nuovamente avversari. Un successo nel Dp World Tour Championship permetterebbe a Molinari di diventare il 3/o giocatore più vincente nei tornei Rolex Series.
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Nel 1905 gli All Blacks, all’epoca “The Originals”, lasciarono Auckland e dopo 40 giorni di nave, sbarcarono per la prima nell’Emisfero Nord, a Plymouth, in Inghilterra. Era l’8 settembre 1905. 8 giorni dopo esordirono contro la selezione del Devon: la curiosità di vedere all’opera quei rugbisti venuti da così lontano e vestiti di nero lasciò spazio all’incredulità. Il risultato finale fu di 55-4 per i neozelandesi. I neozelandesi stupirono il mondo, e non solo per la Haka che mostravano prima della partita in segno di sfida.
Gli Originals giocarono in Europa 35 partite vincendone tutte tranne una, con il Galles, segnando 976 punti e concedendone solo 59. Da allora sorse la leggenda nera e la maglia con la felce d’argento diventò il simbolo del rugby. Ora una delle maglie degli Originals farà ritorno in Europa: lascerà la sede del New Zealand Rugby Museum, dopo aver ricevuto l’ok dal Governo neozelandese, e raggiungerà Artena, borgo alle porte di Roma, per essere esposta nel Museo del Rugby dal 20 novembre. [print-me title=”STAMPA”]
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