MONDO
MADRID Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha accusato quelle che ha definito “le tre destre” di cavalcare le tensioni e “dividere” gli spagnoli, dopo la manifestazione di decine di migliaia di persone organizzata oggi sulla piazza Colon di Madrid dai conservatori del Partito popolare e Ciudadanos, con il sostegno del movimento di estrema destra Vox, durante la quale sono state chieste a gran voce le dimissioni del capo del governo. “Il governo – ha affermato il premier, citato dal sito di El Pais – lavora per l’unità della Spagna, il che significa unire gli spagnoli. Non quello che fanno le tre destre di Colon, che cercano di dividere”.
– WASHINGTON
– Donald Trump accusa l’opposizione di volere un altro shutdown dopo una “bruttissima settimana per i dem, con i grandi numeri dell’economia, il disastro della Virginia (per le accuse di razzismo e molestie a tre alti dirigenti del partito, ndr) e il discorso sullo stato dell’Unione”. “Ora, con la terribile offerta che stanno facendo alla commissione sui confini, credo davvero che vogliano uno shutdown. Vogliono un nuovo argomento!”, ha twittato. I negoziati tra i due partiti per evitare un nuovo blocco dell’attivita’ di governo hanno come scadenza il 15 febbraio.
– Lynton Crosby, noto guru elettorale d’origine australiana, avrebbe concepito una campagna per provare a sabotare il Qatar – anche a suon di notizie false – quale Paese organizzatore dei mondiali di calcio del 2022 e per avvantaggiare un potenziale Stato concorrente. Lo rivela oggi il Guardian precisando che l’offerta risulta essere stata messa sul mercato internazionale un anno fa dalla CTF Partners, la società di Crosby, a 5,5 milioni di sterline, circa 6 milioni di euro.
Secondo un documento firmato dallo stesso spin doctor australiano e trapelato sul giornale britannico, l’offerta – preparata l’anno scorso – prevedeva l’organizzazione di una crociata ostile al Qatar della durata di 18 mesi a un costo di 300.000 sterline mensili. Crociata ribattezzata ‘Progetto Pallone’ (Project Ball) e ideata con l’obiettivo di spingere la Fifa a rivedere l’assegnazione al Paese del Golfo – entrato negli ultimi tempi in rotta di collisione con l’Arabia Saudita e altri ex alleati – e a dirottarla su un Paese terzo.
– WASHINGTON
– “Entro il 2020, Donald Trump potrebbe non essere più presidente. Anzi, potrebbe non essere una persona libera”: lo ha detto in Iowa la senatrice dem Elizabeth Warren, che ieri ha annunciato la sua candidatura per la Casa Bianca. La senatrice non ha spiegato le sue parole ma è sembrato evidente il riferimento alle varie inchieste che pendono sulla presidenza Trump, dal Russiagate a quelle della procura di New York sino alle indagini parlamentari.
– Decine di medici venezuelani hanno protestato al confine colombiano per il mancato ingresso degli aiuti umanitari. I medici vestiti di bianco e con una gigantesca bandiera venezuelana si sono piazzati sul ponte internazionale di Tiendinas, che collega i due paesi, chiedendo ai militari di Caracas di rimuovere i blocchi che ostacolano il trasferimento nel paese degli aiuti arrivati dagli Stati Uniti. Il presidente Nicolas Maduro, sfiduciato dal leader dell’opposizione Juan Guaidò, finora si è rifiutato di far entrare gli aiuti stranieri affermando che il suo non è un paese di mendicanti. Nei container bloccati al confine ci sono medicine, cibo e generi di prima necessità, messi a disposizione dagli americani nel quadro del loro sostegno a Guaidò, con l’obiettivo di destituire il chavista Maduro.
– La senatrice dem del Minnesota Amy Klobuchar, 59 anni, avvocato, ha annunciato formalmente la sua candidatura alle presidenziali Usa in una comizio a Minneapolis sotto una fitta nevicata e con una temperatura percepita di -14. “Non ci fermera’ certo il maltempo”, ha scherzato, denunciando “il senso di comunita’ che si sta spezzando in America” e il suo impegno per “riportare la nazione dal caos alle opportunita’ per tutti”. La Klobuchar ha promesso anche il rientro nell’accordo di Parigi sul clima.
– LONDRA
– Vanno a ‘Roma’ del messicano Alfonso Cuaron i riconoscimenti chiave dei Bafta 2019, gli ‘oscar britannici’ assegnati in serata a Londra. La pellicola prodotta da Netflix si aggiudica la corona per il miglior film dell’anno e quella per la regia, categoria in cui Cuaron viene preferito a Spike Lee (‘BlacKkKlansman’), Yorgos Lanthimos (‘La Favorita’) e Bradley Cooper (‘E’ nata una stella’).
Bene anche ‘La favorita’, che sebbene battuto nella corsa per i due premi principe incassa giocando in casa un bel bottino: migliora attrice (Olivia Colman); migliore attrice non protagonista (Rachel Weisz); miglior film britannico; migliore sceneggiatura originale, migliore scenografica; miglior trucco; e ovviamente migliori costumi. Fra gli attori protagonisti vince, come già ai Golden Globe, un altro candidato all’Oscar: Rami Malek, scelto per la sua interpretazione di Freddie Mercury in ‘Bohemian Rhapsody’ in barba alla concorrenza di Bradley Cooper, Christian Bale, Steve Coogan e Viggo Mortensen. [print-me title=”STAMPA”]
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