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Fiumicino, una biblioteca per Regeni
Esterino Montino ringrazia i genitori del ricercatore
FIUMICINO30 ottobre 2019 16:03
– Fiumicino intitola la Biblioteca comunale a Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano ucciso e trovato morto alla periferia del Cairo il 3 febbraio 2016. Per l’occasione è stata scoperta una targa in suo ricordo. Presenti, tra gli altri, il sindaco ed il vice sindaco di Fiumicino Esterino Montino ed Ezio di Genesio Pagliuca. L’intitolazione arriva dopo un ordine del giorno votato, circa un anno fa, in Consiglio Comunale, che ha raccolto una proposta-petizione dell’associazione “Alexandrea-Amici della Biblioteca”.
“Nonostante il tempo trascorso, la vicenda Regeni non è arrivata purtroppo ancora ad una conclusione giudiziaria accettabile: auspichiamo che si facciano fino in fondo chiarezza e verità per l’omicidio, un buco nero che non si può accettare”, ha sottolineato Montino. Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha voluto ringraziare i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio.
Unical, si è insediato neo-rettore LeoneStudente e poi docente ateneo subentra all’uscente Gino Crisci
RENDE (COSENZA)30 ottobre 201917:06
– “Mi iscrissi a questa università nel lontano 1981, poi docente e oggi rettore. È un sogno e una gioia incredibile, anche perché si realizza il sogno di Andreatta, secondo il quale l’università deve creare la classe dirigente calabrese e questo chiaramente mi riempie di orgoglio e ulteriore responsabilità”. Lo ha detto il neo-magnifico rettore dell’Unical, Nicola Leone che oggi si è insediato ufficialmente alla guida dell’ateneo.
Nell’aula magna si è svolta la cerimonia del passaggio di consegne tra il rettore uscente, Gino Mirocle Crisci e Nicola Leone che ha ricevuto la campanella e le chiavi del rettorato.
“Particolare attenzione – ha aggiunto il neo rettore – sarà data alla didattica che sia più al passo con i tempi saranno messe in atto azioni per rilanciare il campus e crediamo fortemente nell’internazionalizzazione. Sono un informatico e certamente informatizzeremo ancora di più l’ateneo, ma non diventeremo dei robot”.
Concorso università, 6 indagati a TorinoChiusa inchiesta su selezione associato di Chirurgia estetica
TORINO30 ottobre 201917:15
– Un concorso truccato per la scelta del professore associato di Chirurgia estetica, ricostruttiva e plastica all’Università degli studi di Torino. È il caso per il quale la procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati sei persone accusate, a vario titolo, di turbata libertà del procedimento di scelta, atti persecutori e corruzione aggravata in concorso.
Tra gli indagati compaiono i nomi di Stefano Bruschi, primario all’Ospedale San Lazzaro di Torino, professore ordinario e direttore della scuola di specialità; Giovanni Bocchiotti, suo predecessore e ora direttore sanitario di un centro diagnostico del capoluogo, e della figlia di quest’ultimo, Alessandra Maria Bocchiotti, risultata poi vincitrice del concorso nell’aprile scorso. L’inchiesta, condotta dalla polizia giudiziaria (aliquota Polizia di Stato) e coordinata dal sostituto procuratore Roberto Sparagna, è chiusa e negli scorsi giorni sono stati notificati gli avvisi di chiusura dell’indagine.
Omicidio Sacchi:padre,dicevo non fidarsi”Luca conosceva ‘contatto’. Amico liceo, rivisti da 5-6 mesi”
ROMA30 ottobre 201917:27
– “Mio figlio era stupendo e sempre col sorriso, sempre pronto allo scherzo e aveva tanta voglia di vivere. Tutti lo conoscevano per il bravo ragazzo che era. Gli dicevo di non fidarsi e di stare attento anche a suo fratello.
Aveva passione per lo sport. Dopo la morte ho indossato anche i suoi indumenti per prendere coraggio”. Lo ha detto Alfonso Sacchi, papà di Luca, il 24enne ucciso a Roma, nel corso di una conferenza stampa indetta dalla famiglia nella Capitale. Il ‘contatto’ con i pusher, nell’ordinanza indicato come “conoscenza intima” di Luca Sacchi, è “un ragazzo che mio figlio conosceva: questa persona l’aveva rivista da 5 o 6 mesi, si conoscevano dai tempi del liceo”, ha aggiunto Alfonso Sacchi.
“In alcuni giornali di ieri è apparsa una frase secondo cui per la famiglia Sacchi è immorale difendere Anastasia, sono parole erroneamente intercettate. Quando si parla di lei bisogna camminare con piedi di piombo. Allo stato lei è persona offesa”, ha detto il legale della famiglia Sacchi.
“Quella sera a casa Luca mi ha dato un bacio e mi ha detto ‘ti voglio bene’. È stata l’ultima volta che l’ho visto”, è il racconto di Alfonso Sacchi, papà di Luca, il 24enne ucciso a Roma, durante una conferenza stampa indetta dalla famiglia nella Capitale.
Il padre ha parlato anche della fidanzata di Luca: “per me è una brava ragazza. Era come una figlia. Penso non c’entri, altrimenti recitava molto bene. Si aggiungerebbe dolore ad altro dolore”. “Ero all’oscuro di tutto. Mio figlio non aveva bisogno di nulla. C’era Anastasia, come una figlia, e poi aveva pochi amici e gli amici che frequentava sembravano brava gente”, ha aggiunto.”Non so cosa sia successo, chiedo giustizia. Forse Luca è morto senza neanche sapere il perché”, ha detto ancora.
Dopo il pestaggio esultanza via chat, presa baby gangNel Napoletano vittima un 19enne. Ordinanza per 9, 7 minorenni
NAPOLI30 ottobre 201917:53
Non doveva passare in quella strada e così lo hanno prima accerchiato, poi colpito con dei caschi e poi con delle cinghie. Un pestaggio messo in atto da nove persone contro un 19enne. Una banda composta soprattutto da sette minorenni, di età tra i 16 ed i 17 anni. Ragazzi con qualche precedente, come guida senza patente, alcuni provenienti da famiglie umili, che poi si vantavano, e si esaltavano, dei loro gesti criminali su una chat di whatsapp. Oggi, nel Napoletano, sono scattate le ordinanze. Ed è stata ricostruita una vicenda che è costata alla vittima una prognosi di nove settimane.
E’ accaduto tutto lo scorso mese di luglio, a Brusciano (Napoli) nel rione di edilizia popolare “ex lege 219”. Il 19enne stava semplicemente passeggiando ma non era di quel quartiere e così, secondo la banda, da lì non doveva permettersi di passare.
Da qui il pestaggio, violento. Prima lo hanno accerchiato e lo hanno colpito con i caschi. Il ragazzo ha provato a fuggire e così i nove hanno iniziato ad inseguirlo e colpirlo con delle cinghie. Colpi su colpi dai quali il 19enne è riuscito a scappare grazie all’aiuto di una donna del quartiere che lo ha fatto rifugiare in casa sua.
Una banda, quella dei giovanissimi del rione ‘ex lege 219′, non nuova a violenze del genere: alcuni dei minorenni coinvolti nel pestaggio, infatti, in seguito alle indagini sono risultati coinvolti anche in una rissa scoppiata il 25 agosto scorso durante la Festa dei gigli di Brusciano.
Un pestaggio, quello messo in atto, che è finito dritto su una chat di whatsapp dove i nove indagati si vantavano e soprattutto si esaltavano per quello che avevano fatto. Una chat che, però, è costata loro parecchio visto che è stata uno degli elementi determinanti a far scattare le ordinanze. L’attività coordinata dalla Procura per i minorenni di Napoli e dalla Procura presso il tribunale di Nola, delegata ai carabinieri di Brusciano, ha consentito di ricostruire la dinamica, i partecipanti, i ruoli. I ragazzi maggiorenni – 18 e 19 anni – sono finiti ai domiciliari; i minorenni sono stati condotti in comunità. Per tutti questi i reati contestati: il concorso in lesioni gravi, minaccia grave e danneggiamento, aggravati dall’aver agito in più persone e con l’uso di caschi e cinture per colpire la vittima.
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Procura, padre uccise figlia, ergastolo
Assise Macerata. Accusa, picchiata prima che auto la travolgesse
MACERATA30 ottobre 201917:39
– Il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio ha chiesto la condanna all’ergastolo per Muhammad Riaz, muratore pakistano di 45 anni, accusato dell’omicidio della figlia 19enne Azka, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. La richiesta è arrivata durante l’udienza in Corte d’assise a Macerata che potrebbe pronunciare il verdetto il 6 novembre. Azka venne travolta da un’auto sulla Ss 485 a Trodica di Morrovalle la sera del 24 febbraio 2018 ma per l’accusa era già a terra per le percosse ricevute dal padre contro il quale avrebbe dovuto testimoniare in tribunale i giorni successivi per gli addebiti di maltrattamenti. L’imputato nega i maltrattamenti ma pure d’aver picchiato la figlia nell’occasione specifica: sostiene di aver fermato l’auto perché il motore non andava, che la ragazza scese dal mezzo e poi venne travolta da un’auto che sopraggiungeva.
Bonetti,30 mln per centri antiviolenzaMinistra, fondi a Regioni. A Palazzo Chigi cabina di regia
30 ottobre 201917:49
– Si sta lavorando per arrivare in tempi brevi alla ripartizione di 30 milioni di euro in favore delle Regioni per finanziare i centri antiviolenza. Lo ha annunciato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti durante la riunione di insediamento della Cabina di regia interministeriale sulla violenza maschile contro le donne svoltasi stamani a Palazzo Chigi.
Con la ministra Bonetti, che ha presieduto l’incontro, c’erano anche la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo e la ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.
Bonetti ha sottolineato l’importanza del “lavoro di sinergia”, ha definito “cruciale” il tema “della violenza economica e dell’empowerment lavorativo” ed ipotizzato l’istituzione di un Tavolo proprio sui temi del lavoro e della violenza.
“Altrettanto importante è il tema educativo, e la stesura di Linee guida per la formazione – ha concluso – è uno dei punti operativi sui quali dobbiamo subito attivarci”.
Trova figlio in sala slot,locale multatoPolizia locale bergamasca commina sanzione da seimila euro
BERGAMO30 ottobre 201918:13
– Una sala slot di Albino, nella Bergamasca, ha ricevuto oggi una sanzione di oltre 6 mila euro dai Monopoli di Stato perché ha consentito l’utilizzo delle slot a un minorenne: si tratta di un ragazzo di 16 anni, sorpreso a giocare alle slot dalla madre, che ha avvertito la polizia locale.
Gli agenti hanno effettuato una serie di accertamenti, tra cui l’identificazione del giovane, e segnalato il caso ai Monopoli, che hanno comminato la pesante multa. Il ragazzino era stato sorpreso un mese fa, la sanzione è arrivata questa mattina. “Bene ha fatto la mamma del ragazzino a chiedere l’intervento della Polizia locale che, grazie all’indagine condotta, ha sanzionato il gestore per un fatto moralmente discutibile”, ha commentato l’assessore al Commercio, Davide Zanga.
Venezia: torna passerella per cimiteroDa centro storico a isola San Miche a piedi per visita a defunti
VENEZIA30 ottobre 201918:20
– Venezia, in occasione delle celebrazioni dei defunti, recupera un’antica tradizione quella del ponte-passerella (fino al 1950 era di barche) per collegare il centro storico con l’ingresso monumentale del cimitero nell’isola di San Michele davanti alle Fondamente Nuove.
L’inaugurazione è prevista domani alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e del Patriarca Francesco Moraglia. Dopo le polemiche che hanno accompagnato l’iniziativa (ovvero la speculazione ad uso turistico per visitare il cimitero in modo originale) il Comune ha emesso un’ordinanza per cui la struttura potrà essere utilizzata dai soli veneziani mentre i turisti o quanti privi dei requisiti richiesti potranno farlo, così come in tutti giorni, con i mezzi acquei pubblici. Il cimitero di San Michele è frequentato anche da turisti per la presenza di tombe e cappelle monumentali e di sepolture illustri come quelle di Igor Stravinsky, Ezra Pound, Iosif Brodskij ed Helenio Errera.
Utenti segnalano difficoltà sulle app di FacebookIl picco alle 16, ora in via di risoluzione
30 ottobre 201919:09
Gli utenti di Facebook, Instagram e WhatsApp hanno segnalato in queste ore difficoltà ad aggiornare il flusso delle notizie, caricare foto e video. Secondo il sito DownDetector, che monitora i disservizi di diverse piattaforme tecnologiche, le difficoltà sono iniziate intorno alle 16 e sono state a macchia di leopardo in diversi paesi, anche in Italia, tanto che diversi utenti sono riusciti comunque a postare messaggi e foto. Altri invece segnalano problemi alle app da ieri.
Su Instagram c’è stata una prevalenza di disservizi tecnici relativi al sito (70%) e al log in (29%); su Facebook alla piattaforma (69%) e sull’app per dispositivi mobili (17%); su WhatsApp nell’inviare e ricevere messaggi (49%) e nella connessione con il server (44%). Su Twitter è comparso l’hashtag #instagramdown, che raccoglie segnalazioni di malfunzionamento e anche ironia.
Disabile in classe, bimbi tenuti a casaPer asseriti problemi di comportamento non affrontati da scuola
CORNEGLIANO LAUDENSE (LODI)30 ottobre 201923:22
– Gli alunni di una classe della scuola primaria di Cornegliano Laudense (Lodi) sono stati tenuti a casa per un giorno da molti genitori per protesta contro le difficoltà che a loro avviso sarebbero provocate dalla presenza di una bambina disabile in classe.
L’episodio risale all’11 ottobre scorso ma è venuto alla luce solamente in queste ore, quando una comunicazione ufficiale è stata diramata dall’istituto in cui si richiama ai valori dell’inclusione e al principio costituzionale dell’universalità della scuola pubblica.
Martedì la quasi totalità degli insegnanti del circolo hanno anche organizzato una manifestazione con striscioni in occasione di una riunione dei genitori convocata dalla dirigente. Il papà di un alunno ha fatto sapere che la protesta non sarebbe stata contro l’inserimento scolastico della bambina ma per risposte giudicate inadeguate o mancanti, da parte della scuola, a fronte di difficoltà lamentate per problemi di comportamento dell’alunna in classe.
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