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Ultimo aggiornamento 7 Novembre, 2019, 02:48:17 di Maurizio Barra

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Huawei: Usa, presto le licenze di vendita
Ross, le aziende americane hanno inoltrato 260 richieste 03 Novembre 2019 21:14

Le licenze che consentiranno alle aziende statunitensi di vendere prodotti a Huawei “arriveranno molto presto”. Lo ha detto il segretario Usa al Commercio, Wilbur Ross, in un’intervista a Bloomberg in cui ha spiegato che sono state 260 le richieste da parte delle aziende americane, “più di quante pensassimo”.

Le licenze sono necessarie perché, nel maggio scorso, gli Usa hanno inserito Huawei nella ‘entity list’, la lista nera del commercio, per ragioni di sicurezza. Come conseguenza, qualsiasi società statunitense che intende vendere beni o servizi a Huawei – da Google a Intel – deve ottenere un’apposita autorizzazione.

Occhiali realtà aumentata, 20 milioni di unità vendute per il 2024Analisti, a trainare sono le innovazioni e il calo dei prezzi

04 novembre 201913:51

Il mercato degli occhiali smart per la realtà aumentata (AR) sta prendendo piede e nel 2024 arriverà a 20 milioni di unità annue vendute. Lo prevedono gli analisti di Abi Research, secondo cui a far decollare il settore saranno le innovazioni tecnologiche e la diminuzione dei prezzi.

Maggiore durata della batteria, processori potenti e un ampio campo visivo sono le innovazioni apportate quest’anno ai prodotti, spiegano gli esperti. “I prezzi più economici, uniti ai miglioramenti tecnologici e al supporto di soluzioni software e piattaforma end-to-end sono la prova che il mercato della realtà aumentata è più maturo”, rileva l’analista Eleftheria Kouri.

Tra i prodotti, gli X2 di ThirdEye e ThinkReality A6 di Lenovo sono “occhiali avanzati pensati per le aziende e dal prezzo più abbordabile”, osserva ancora Abi Research, che mette in evidenza anche i miglioramenti nel design dei dispositivi. I Focals prodotti da North, ad esempio, sono tra gli occhiali “più stilosi sul mercato”. L’aspetto è infatti quello di semplici occhiali da vista.

Apple, 2,5 miliardi per la crisi abitativa in UsaUn miliardo servirà a sostenere i mutui sulle prime case

04 novembre 201913:49

– Apple segue i passi di Google, Microsoft e Facebook per contrastare l’emergenza abitativa. La compagnia di Cupertino ha annunciato un piano da 2,5 miliardi di dollari per rispondere “alla crisi di disponibilità e accessibilità di case in California”. Della cifra, un miliardo è destinato a un fondo d’investimento per abitazioni economicamente abbordabili, e un altro miliardo riguarda un fondo d’assistenza per mutui rivolto a chi compra la prima casa.

Con i prezzi di affitti e vendita “alle stelle”, e la carenza di alloggi dal costo accessibile, membri della comunità come insegnanti e vigili del fuoco sono sempre più costretti ad andare via, evidenzia Apple, che ricorda come quasi 30mila persone abbiano lasciato San Francisco tra aprile e giugno di quest’anno.

“Alloggi a prezzi accessibili significano stabilità e dignità, opportunità e orgoglio. Quando queste cose sono fuori dalla portata di troppe persone, sappiamo che il corso che stiamo seguendo è insostenibile. Apple si impegna a far parte della soluzione”, ha dichiarato il ceo della compagnia, Tim Cook.  Apple non è la prima azienda tecnologica a scendere in campo.

Due settimane fa Facebook ha annunciato che spenderà un miliardo di dollari nei prossimi dieci anni per costruire fino a 20mila case accessibili per insegnanti, infermieri e altre categorie di lavoratori essenziali. In precedenza anche Google aveva messo sul piatto un miliardo per l’emergenza abitativa in California, mentre Microsoft ha destinato 500 milioni all’area di Seattle.

Lavorando 4 giorni a settimana, produttività a +40% Test Microsoft, anche risparmi su elettricità e carta

05 novembre 201914:29

Lavorare fino al giovedì non solo rende i dipendenti più felici, ma anche molto più produttivi. Lo dimostrano i risultati di un esperimento condotto da Microsoft in Giappone, pubblicati sul sito della società, in cui si è visto che con una settimana di quattro giorni la produttività aumenta del 40%. Il test è stato condotto in agosto su 2.300 dipendenti della compagnia, a cui è stato dato un giorno di ferie pagato tutti i venerdì. In questo periodo la produttività, misurata attraverso le vendite per ogni impiegato, ha visto un’impennata del 39,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.”Questo – scrive la società, riportata dal sito della Cnbc – è dovuto in parte al fatto che i meeting sono stati ridotti ad al massimo 30 minuti, e sono stati condotti di più tramite videoconferenza”. Tra gli altri risultati registrati si sono visti risparmi per il 23,1% dell’elettricità e del 58,7% della carta utilizzate nel periodo, ed è stato chiesto il 25% in meno di giorni liberi. Al termine del test, che verrà condotto di nuovo in inverno, il 92% dei dipendenti si è detto soddisfatto.La necessità di ridurre l’orario di lavoro, particolarmente sentita in Giappone dove molte aziende richiedono oltre 80 ore settimanali, ha già diversi fan nel mondo. Secondo l’università dell’Ohio, ad esempio, la produttività aumenterebbe anche con una riduzione a 6 ore al giorno. Tra gli imprenditori invece uno dei più grandi fan di questo tipo di iniziative è Richard Branson, patron di Virgin, che ha spesso affermato che la flessibilità del lavoro è la “chiave della creatività”, proponendo addirittura settimane lavorative di tre giorni.

TikTok lancia uno smartphone in CinaLa casa madre della app, ByteDance, svela un top di gamma

05 novembre 201914:32

ByteDance, la compagnia cinese che possiede la popolare app per giovanissimi TikTok, ha lanciato un suo smartphone in Cina. Il dispositivo, che era stato preannunciato da diverse indiscrezioni, si chiama Jianguo Pro 3 ed è prodotto da Smartisan, azienda da cui ByteDance ha acquisito diversi brevetti e dipendenti nel 2019.Lo smartphone è di fascia alta, ha una linea che ricorda il vecchio iPhone SE e ovviamente integra Douyin, la versione della app TikTok per il mercato cinese.Nel dettaglio monta uno schermo Amoled da 6,39 pollici e un processore top di gamma (Snapdragon 855 Plus di Qualcomm). Sul retro si presenta con una quadrupla fotocamera con sensore principale Sony da 48 megapixel, affiancato da un ultra-grandangolare (13 mp), un teleobiettivo (8 mp) e un sensore macro (5 mp). Potente anche la fotocamera frontale, da 20 megapixel.

Huawei, stima vendita 240-250 milioni smartphone nel 2019Ren, ma contrazione all’estero nel 2020 per il bando Usa

06 novembre 201916:21

Huawei prevede di vendere 240-250 milioni di smartphone nel 2019, in crescita fra il 16 e il 21% rispetto ai 206 milioni dello scorso anno. Lo ha detto il Ceo e fondatore del secondo gruppo al mondo di telefonini dietro a Samsung, Ren Zhengfei, nel corso di un evento a Shenzhen sulla sovranità digitale.Nel 2020 le vendite all’estero sono attese in contrazione, ha preannunciato Ren. Si farà sentire, a differenza di quanto avvenuto quest’anno, il bando imposto dagli Stati Uniti sull’acquisto di componenti e software Usa senza le necessarie licenze, che impedisce agli smartphone di Huawei di usare il sistema operativo Android di Google.

Wsj, Xerox valuta offerta in titoli e contanti per HPUnione marchi storici che hanno faticato a rinnovarsi

06 novembre 201916:20

Xerox valuta la presentazione di un’offerta per HP, in una “mossa audace” che unirebbe due ex colossi delle tecnologia.Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il consiglio di amministrazione di Xerox ha discusso di una possibile offerta in azioni e contanti per HP, che ha una capitalizzazione di mercato di 27 miliardi di dollari. Un accordo unirebbe due nomi popolari con passati storici che hanno però faticato a reinventarsi negli anni.I titoli delle due aziende salgono a Wall Street sulla notizia di possibili nozze.

Le star web ai Macchianera Awards

PERUGIA05 novembre 201918:40

Oltre cento star del web saranno a Perugia per gli Oscar del web e per tre giorni di eventi. Il capoluogo umbro ospiterà infatti dall’8 al 10 novembre la ‘Festa della Rete’ che terminerà con la consegna dei ‘Macchianera internet Awards’ ai personaggi più amati e scelti dal pubblico con le votazioni online.Appuntamento che torna per la seconda volta a Perugia. ‘Connessi e sostenibili’ è il tema scelto quest’anno, come annunciato dagli organizzatori Gigi Mazzeschi (ideatore insieme a Gianluca Neri), Claudia Alfonso e Matteo Grandi. Protagoniste le star della Rete. In programma, tra gli altri, eventi ed incontri con Estetista cinica, Camihawke, K4U, Jody Cecchetto, Emilife, Pinuccio, Fotografie Segnanti, Signor Distruggere, Trash Italiano, Lercio, Tegamini, Maccio Capatonda, Casa Surace, Commenti Memorabili, Human Safari, Sofia Viscardi, Alice Venturi, Riccardo Pirrone (Taffo), Muriel, Carletto’s Life, The Pozzoli’s family, Le frasi di Osho. Non mancheranno anche personaggi della cultura, dello spettacolo e del giornalismo.Sono infatti attesi Luca Telese, David Parenzo, Pierluigi Pardo, Riccardo Cucchi, Selvaggia Lucarelli, Mauro Casciari, Renza Castelli, Willie Peyote, Gio Evan, Il Pagante, The Andrè, Romina Falconi, oltre a padre Enzo Fortunato.La premiazione dei vincitori degli Internet Awards è prevista la sera del 9 novembre al Teatro Morlacchi. Tra oltre 300 candidature, di 31 categorie, saranno proclamati il miglior sito e quello più attendibile, il personaggio dell’anno e la rivelazione, i migliori articolo o post, community, pagina Facebook, trasmissione tv e radio, creator-videomaker, foodblogger e travelblogger, hashtag, miglior tweeter ed instagrammer. Saranno proprio gli utenti del Web, con le loro preferenze, a decretare i vincitori.

Nove milioni di italiani comprano cibo onlineComparto vale 1,6 miliardi, +42%. Trainano i pasti a domicilio

05 novembre 201914:32

In Italia 9 milioni di persone comprano generi alimentari online, un comparto che vale 1,6 miliardi di euro e che nell’ultimo anno ha registrato una crescita del 42%, trainato dalle consegne di pasti a domicilio.Sono alcuni dei dati che emergono dalla terza edizione di Netcomm Focus Food, in corso a Milano.A comprare cibo online sono oltre 1,5 miliardi di persone nel mondo, per un valore di 58 miliardi di euro. In Europa sono 167 milioni: 9 milioni in Italia, contro i 19 milioni del Regno Unito, i 18 milioni in Germania, i 13,5 milioni in Francia e i 10 milioni in Spagna.Negli ultimi 12 mesi un terzo degli italiani che fanno shopping online ha acquistato beni alimentari e bevande via web o app, e il 72% degli ordini alimentari con consegna in un giorno è rappresentato dal pasto a domicilio. Tuttavia il comparto del Food&Grocery online ha una incidenza ancora marginale in Italia, pari al 5% sul totale dell’e-commerce B2C (dall’azienda al consumatore) italiano, che nel complesso vale 31,6 miliardi di euro.

Facebook cambia logo aziendale, non per il socialTutto maiuscolo e in diversi colori, distingue i vari servizi

05 novembre 201914:27

Facebook ha un nuovo logo, o meglio un nuovo logo aziendale “che aiuta a fare miglior distinzione tra la società e l’app”. Il logo è costituito da una scritta tutta maiuscola (FACEBOOK) e sarà anche in vari colori, non solo nel classico blu. Il marchio contraddistinguerà app come Instagram e WhatsApp, si troverà nelle pagine iniziali o nelle impostazioni, o in prodotti come i virosi Oculus e l’altoparlante intelligente Portal. Non nel social network che manterrà l’attuale scritta in minuscolo nel colore blu. Insomma, servirà a chiarire in modo più evidente la proprietà dei vari servizi della piattaforma.”Stiamo aggiornando il brand della nostra compagnia per rendere più chiaro il fatto che tutti questi prodotti siano di Facebook – scrive la società di Menlo Park – Nelle prossime settimane cominceremo a utilizzare il nuovo marchio all’interno di tutti i nostri prodotti e materiali di marketing che comprendono anche un nuovo sito della compagnia”.Secondo il sito Buzzfeed, lo scopo della riprogettazione è scongiurare ulteriori complicazioni con la Federal Trade Commission, l’antitrust statunitense, da cui è stata già sanzionata a luglio per violazione della privacy.

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Il tempo passato sul display cambia il cervello dei bimbi
Cambia sostanza bianca, legata a capacità cognitive

05 novembre 201914:27

Il tempo passato davanti agli schermi modifica letteralmente il cervello dei bambini. Lo ha scoperto uno studio pubblicato da Jama Pediatrics basato sulle risonanze cerebrali, che ha messo in relazione le modifiche anche ad una perdita di capacità cognitive.I ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital hanno sottoposto 47 bambini e bambine tra 3 e 5 anni ad un test per valutare le capacità cognitive, oltre che a una risonanza magnetica al cervello per stabilire la cosiddetta ‘integrità della sostanza bianca’, cioè di quella parte che garantisce il corretto passaggio delle informazioni fra le varie zone. Ai genitori invece è stato fatto compilare un questionario sulle ore passate davanti allo schermo e sui contenuti guardati, da cui è scaturito un punteggio.”Alti punteggi nel questionario sono associati significativamente ad un linguaggio meno espressivo, una minore abilità di dare il nome rapidamente agli oggetti e a più basse capacità di scrittura – scrivono gli autori -. All’aumentare del punteggio è risultata associata anche una minore integrità della sostanza bianca, in tratti che coinvolgono le funzioni del linguaggio e dell’alfabetizzazione”.Questo è l’ultimo di una serie di allarmi lanciati dagli esperti sui pericoli dovuti agli schermi, soprattutto sui ragazzi, a cui si è unito ad esempio anche Sean Parker, uno dei fondatori di Facebook. Dallo studio, precisa l’autore principale John Hutton, non emerge un ‘tempo minimo sicuro’. “E’ difficile dire quale siano l’età minima o il tempo più indicato – afferma alla rivista del Mit -. Il mio motto è ‘screen free’ fino ai tre anni, questo almeno fa sì che i bambini arrivino all’asilo con una solida base nel mondo reale”.

Con lo smartphone il mondo più accessibile ai disabiliLegge, ascolta e parla grazie alle nuove tecnologie di Google

06 novembre 201912:53

Per leggere un’email non servono gli occhi. Per conversare con una persona, si può fare a meno delle orecchie. Per accendere la tv e scegliere il film preferito, non bisogna muovere neanche un dito. L’esperienza quotidiana del mondo diventa più accessibile a chi soffre di disabilità, grazie alle nuove soluzioni sviluppate da Google per migliorare la fruibilità dei dispositivi Android. Su tutti troneggia lo smartphone, che grazie all’intelligenza artificiale può finalmente leggere, ascoltare e parlare al posto nostro.”Stiamo entrando in una nuova Età dell’oro, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico, combinati alla possibilità di far vivere sul telefono gli algoritmi che un tempo operavano solo nei grandi cloud: così abbiamo nuove funzioni disponibili anche offline, non solo per chi ha disabilità, ma potenzialmente per tutti”, spiega Brian Kemler, responsabile della suite Accessibilità di Google, che fa esempi pratici.”Live Caption – sottolinea – che sottotitola in automatico i contenuti multimediali riprodotti sul telefono per chi ha problemi di udito, potrebbe essere usata per vedere i video sul telefono in metropolitana anche se abbiamo scordato gli auricolari. L’amplificatore, collegabile all’apparecchio acustico così come alle cuffie, potrebbe permetterci di ascoltare meglio un film senza disturbare chi ci sta accanto. TalkBack, che fa la lettura vocale dello schermo, ci permetterebbe di usare il telefono senza distrarci durante la guida dell’auto. O ancora l’accesso vocale, che consente di interagire col dispositivo senza toccare lo schermo, ci potrebbe essere utile per cercare una ricetta online quando cuciniamo e abbiamo le mani sporche”.Quello che nasce per pochi, diventa per tutti. Gli esperti del colosso di Mountain View lo chiamano “curb cut effect”, riferendosi agli scivoli dei marciapiedi che oggi usiamo tutti per portare più comodamente passeggini e valigie, ma che in origine erano stati pensati per aiutare i disabili. Lo stesso accade anche oggi con le nuove tecnologie, che diventano sempre più fruibili per tutti grazie agli adattamenti sviluppati pensando a quel miliardo di persone nel mondo che convivono con una disabilità, temporanea o permanente.”L’accessibilità è un diritto umano: il cuore della nostra missione non è solo rendere accessibili i prodotti, ma l’esperienza del web e del mondo, per rendere i disabili più autonomi e migliorare la loro interazione con le persone vicine”, osserva Kemler. Lo testimonia anche l’esperienza della giovane Geneviève Pedrini, ipovedente dalla nascita, ormai nota campionessa paralimpica di slalom gigante e violoncellista, da poco laureata con una tesi in Musicologia dedicata proprio all’accessibilità. “Grazie alla tecnologia ora posso fare cose che un tempo pensavo impossibili – spiega – posso muovermi in autonomia percorrendo anche strade sconosciute, posso navigare in Internet e postare contenuti sui social da sola, posso lavorare meglio grazie ai lettori dello schermo. Ci sono ancora molte criticità, ma l’approccio delle aziende che sviluppano questi prodotti sta cambiando”.

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Cresce la parità su Internet, in rete il 48% delle donne
Contro il 58% degli uomini, rapporto agenzia Nazioni Unite

06 novembre 201914:38

Cresce a piccoli passi la parità di genere su Internet: aumenta infatti il numero di donne ‘connesse’, il 48% del totale della popolazione femminile, contro il 58% del totale degli uomini. L’uso di internet sta crescendo anche a livello globale, con 4,1 miliardi di persone, pari al 53,6% della popolazione, che vi ha accesso. Lo indica il rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per le tecnologie della comunicazione Itu. “I rapporti dell’Itu sono un potente strumento per comprendere meglio i problemi di connettività, incluso il divario di genere digitale”, ha rilevato Houlin Zhao, segretario generale dell’Itu.Secondo il rapporto persiste ancora il gap tra donne e uomini nell’accesso a Internet, ma poco alla volta la situazione sta cambiando, considerando che nel 2017 le donne connesse erano il 44,9% del totale della popolazione femminile contro il 50,9% del totale maschile.In generale i dati mostrano che tra il 2013 e il 2019, il divario di genere si è quasi azzerato nelle Americhe e si è ridotto in Europa e Russia. Tuttavia, negli Stati arabi, in Asia e nel Pacifico e in Africa, il divario di genere è cresciuto.

Google, dipendenti chiedono una svolta “green”Zero emissioni e stop contratti con aziende cge usano combustibili fossili

06 novembre 201910:09

Google dovrebbe avere una vera e propria ‘svolta verde’, con un piano per arrivare a zero emissioni entro il 2030 e lo stop a tutti i contratti con società che favoriscono l’uso di combustibili fossili.A chiederlo all’azienda è una lettera aperta firmata finora da oltre 1100 dipendenti e pubblicata sul sito Medium.com, che prende anche di mira i finanziamenti di ‘big G’ a gruppi di pressione negazionisti dei cambiamenti climatici. Oltre alle richieste già citate la lettera, indirizzata al ‘Chief Financial Officer’ di Google Ruth Porat, richiede all’azienda di non collaborare con gruppi che mettano in pericolo i rifugiati o altre persone che sono alla ‘frontiera’ dei cambiamenti climatici.”Google è una compagnia globale – si legge nella lettera – con miliardi di utenti in tutto il mondo, molti dei quali stanno già subendo gli effetti del disastro climatico. Nel suo codice di condotta si richiede il rispetto per gli utenti e per le loro opportunità”. L’appello arriva dopo che un mese fa il Guardian aveva rivelato che la compagnia aveva finanziato in passato diversi gruppi negazionisti dei cambiamenti climatici. I dipendenti di Google, così come quelli di altre grandi aziende come Amazon e Microsoft, hanno aderito anche agli ‘scioperi per il clima’.

Apple lavora su occhiali a realtà aumentataDigiTimes, collabora con Valve per sviluppo questi dispositivi

06 novembre 201911:22

Apple starebbe collaborando con Valve per la produzione di visori a realtà aumentata, mercato che prenderà piede nei prossimi anni. Lo riporta il sito DigiTimes.Valve da tempo opera nel campo della realtà virtuale tramite la partnership con la taiwanese Htc, che ha portato alla progettazione e realizzazione dei visori della serie Vive. Apple e Vive hanno già lavorato assieme per poter portare il supporto ai visori sui computer Mac. Già a luglio, sempre il sito DigiTimes, aveva riferito che Apple aveva temporaneamente interrotto lo sviluppo di dispositivi di realtà virtuale e aumentata e che il team al lavoro su questo progetto era stato sciolto e riassegnato allo sviluppo di altri prodotti.E il mese scorso, l’analista Ming-Chi Kuo ha dichiarato che Cupertino stava collaborando con aziende di terze parti per lanciare il suo primo dispositivo AR. Kuo ritiene che il visore in realtà aumentata di Apple entrerà nella fase di produzione di massa già nel quarto trimestre 2019, in tempo per un lancio all’inizio del 2020.Per Abi Research il mercato degli occhiali per la realtà aumentata sta prendendo piede e nel 2024 arriverà a 20 milioni di unità annue vendute. A far decollare il settore saranno le innovazioni tecnologiche e la diminuzione dei prezzi.

Huawei, 1 miliardo di incentivi agli sviluppatoriAnnuncio al Web Summit di Lisbona

06 novembre 201916:26

Un miliardo di dollari alla comunità degli sviluppatori in tutto il mondo. Huawei conferma il proprio programma di sviluppo al Web Summit 2019 in corso a Lisbona.”Vogliamo creare un ecosistema favorevole all’innovazione, al quale possano unirsi i singoli sviluppatori. La nuova iniziativa guiderà l’innovazione non solo nell’ecosistema Huawei, ma permetterà agli sviluppatori di fare significativi passi avanti e scrivere le prossime tappe dell’innovazione”, spiega Jervis Su, Vice President Mobile Services, Huawei Consumer Business Group.Gli sviluppatori e l’economia che ruota intorno alle app è cresciuta negli ultimi anni a livello esponenziale. E secondo la società di analisi App Annie, entro il 2021, potrebbe diventare la terza a livello mondiale con una crescita del 385% rispetto al 2016 e un valore di 6.350 miliardi di dollari.A Lisbona, Huawei ha dato aggiornamenti anche su AppGallery, lo store digitale dell’azienda, preinstallato su tutti i dispositivi Huawei: ha raggiunto 390 milioni di utenti attivi mensilmente a livello globale e 180 miliardi di download all’anno.

Alleanza Nyt, Twitter e Adobe contro i ‘deepfake’Obiettivo, chiarezza su foto e video modificate

06 novembre 201912:14

Il New York Times, Twitter e Adobe si alleano per combattere i ‘deepfake’. L’alleanza punta a offrire chiarezza su chi crea foto e video, dicendo anche chiaramente quali modifiche sono state apportate. “Distinguere le vere news su internet è una delle maggiori sfide che i lettori si trovano ad affrontare. Combattere la cattiva informazione richiede che l’intero ecosistema – creatori, editori e piattaforme – lavori insieme”, afferma il responsabile della ricerca e sviluppo del New York Times.

Crea tecnologia per fratello disabile, ora è prototipo Google Messo a punto da italiano, “può ascoltare musica in autonomia”

06 novembre 201914:34

Può sembrare un semplice pulsante, ma è molto di più. E’ un interruttore che ‘accende’ i desideri: quelli di chi non può esprimerli con la propria voce. Desideri semplici, come ascoltare la musica preferita senza dover dipendere dagli altri. Una piccola idea nata in famiglia, per aiutare un fratello disabile, che oggi è diventata un prototipo targato Google che promette di aiutare molte altre persone.Ecco la storia di ‘Diva’ (DIVersely Assisted), il dispositivo realizzato in Italia per permettere a chiunque di interagire senza parlare con l’assistente di Google, per usare in autonomia la tv, il lettore musicale e i sistemi domotici della casa smart. Ad avere l’intuizione è stato Lorenzo Caggioni, sviluppatore di Google Italia, che dopo aver ricevuto il plauso dei colleghi a Mountain View, sta già lavorando ad un’app per inviare comandi semplificati dallo smartphone. Classe 1980, laureato in fisica delle particelle all’Università di Milano, Lorenzo è approdato a Google nove anni fa, per aiutare i clienti ad adattare le tecnologie del colosso californiano alle loro esigenze.Un lavoro creativo, che lo ha portato a cercare nuove soluzioni anche per suo fratello Giovanni, grande appassionato di musica. “Ha 22 anni ed è affetto da sindrome di Down: è cieco e non riesce a parlare”, racconta Lorenzo. “Non è sempre facile capire quali siano i suoi desideri e interessi, per questo volevo creare qualcosa che gli permettesse di scegliere quando ascoltare la sua musica preferita in totale autonomia, usando gli stessi dispositivi che usiamo noi: anche questa è inclusività”. La scintilla scocca con l’arrivo in Italia dell’assistente virtuale di Google. “Ho pensato che potevo usarlo come strumento per accedere alle tecnologie presenti in casa: dovevo solo trovare un modo per permettere a Giovanni di azionarlo anche senza la voce”.Così, due anni fa, Lorenzo ha iniziato a sviluppare l’idea del pulsante sfruttando la politica del ‘20% time’, con cui Google permette ai dipendenti di impiegare il 20% dell’orario di lavoro per dedicarsi ai progetti personali. Grazie al supporto dei colleghi che si occupano di accessibilità, ha così preso forma il prototipo del pulsante, declinato in diverse varianti, che ha vinto il concorso per idee innovative interno all’azienda. “La cosa più bella – racconta Caggioni – è stato vedere Giovanni usare il pulsante per la prima volta: ora si diverte perfino a fare i dispetti ai miei figli cambiando i cartoni alla tv”.

Telefono Xiaomi con fotocamera 108 megapixel, primo al mondoManager Liu, abbiamo 279 milioni di utenti attivi globalmente

06 novembre 201919:33

Xiaomi lancia la sfida a Apple e agli altri rivali. Il quarto produttore globale di smartphone ha convocato la stampa a Madrid per presentare il primo smartphone al mondo dotato di una quintupla fotocamera posteriore con un sensore principale da 108 megapixel, il più potente mai visto su un telefono. Il dispositivo si chiama Mi Note 10, e sarà commercializzato anche in Italia a partire dalla prossima settimana.“Il 2019 è stato un anno incredibile per Xiaomi. Nel mondo abbiamo 279 milioni di utenti di smartphone attivi al mese e anche in Europa occidentale, dove siamo presenti da due anni, abbiamo raggiunto il quarto posto nella classifica delle vendite”, ha detto dal palco Sally Liu, head of regional marketing di Xiaomi. La quarta posizione è anche in Italia, dove la compagnia nei giorni scorsi ha reso noto di aver venduto un milione di smartphone dall’inizio dell’anno.L’azienda cinese nel corso dell’evento spagnolo ha anche annunciato il suo debutto nel mercato europeo delle smart tv. I televisori dovrebbero arrivare nei negozi italiani tra gennaio e febbraio 2020.MI NOTE 10Il Mi Note 10, dall’aspetto che ricorda il P30 Pro di Huawei, ha il corpo interamente in vetro e uno schermo Amoled curvo da 6,47 pollici con lettore d’impronte digitali integrato nel display e ‘notch’ a goccia’, in cui è inserita la fotocamera frontale da 32 megapixel che serve anche per il riconoscimento facciale. Sulla scocca, oltre all’obiettivo principale da 108 megapixel sviluppato con Samsung, lo smartphone monta un teleobiettivo da 12 megapixel pensato per i ritratti (ha lunghezza focale di 50 mm) e uno da 5 megapixel per zoomare. C’è poi un ultra grandangolo da 20 megapixel e un obiettivo macro da 2 megapixel per scatti ravvicinati.Tra le altre caratteristiche, il jack per le cuffie una batteria molto capiente, da 5.260 mAh con ricarica veloce, che promette di fornire un’autonomia di oltre due giorni. Il processore è lo Snapdragon 730 G di Qualcomm; la Ram è da 6 GB e la memoria interna da 128GB.Il Mi Note 10 sarà disponibile in Italia dal 15 novembre nelle finiture Midnight black, Aurora Green e Glacier White a un prezzo di 600 euro. “Con il Mi Note 10 introduciamo un’innovazione dirompente, che porterà li altri produttori di smartphone a doversi adeguare. Da questo punto di vista – dice Davide Lunardelli, a capo del marketing di Xiaomi Italia – diamo un valore aggiunto a tutti gli utenti di smartphone, non solo ai nostri”.REDMI NOTE 8TAccanto al Mi Note 10, Xiaomi ha svelato anche il Redmi Note 8T, uno smartphone di fascia media, dal prezzo competitivo e anch’esso costruito attorno al comparto fotografico. Sul retro ospita una quadrupla fotocamera, con sensore principale da 48 megapixel e un ultra grandangolo da 8 megapixel, più un obiettivo macro e un sensore di profondità entrambi da 2 megapixel. Il risultato, ha evidenziato Xiaomi nel corso della presentazione spagnola, sono scatti “migliori del Galaxy A50 di Samsung”.Lo smartphone ha un display da 6,3 pollici con design in vetro curvo e ‘notch’ a goccia dove è alloggiata la fotocamera da selfie da 13 megapixel. Monta un processore Qualcomm Snapdragon 665, 4 GB di Ram e 64 GB di memoria. La batteria è da 4.000 mAh con ricarica veloce. Tra le altre caratteristiche, il lettore di impronte digitali sul retro e la presenza del jack per le cuffie. In Italia sarà disponibile dall’8 novembre nei colori Moonshadow Grey, Starscape Blue e Moonlight White a un prezzo di 230 euro.SMART TVDurante la presentazione a Madrid Xiaomi ha poi annunciato l’arrivo sul mercato europeo, per la prima volta, delle sue smart Tv. La più grande è la Mi TV 4S da 55 pollici, con risoluzione 4K Hdr, corpo in metallo, design pulito e Android Tv a bordo. Il televisore c’è anche in versione da 43 pollici. Per una fascia più bassa del mercato, l’azienda ha mostrato la Mi TV 4A da 32 pollici. Le tv sono attese in Italia tra gennaio e febbraio prossimi. Il prezzo del modello più potente dovrebbe attestarsi tra i 450 e i 500 euro.

Facebook testa verifica del profilo con i video-selfieRicercatrice scopre funzione e pubblica schermata su Twitter

06 novembre 201916:28

Facebook starebbe testando un sistema di verifica del profilo degli utenti con una specie di video-selfie che implica il riconoscimento facciale. A riportarne la notizia, sul suo profilo Twitter, è la sviluppatrice Jane Manchun Wong, non nuova a indiscrezioni sulle piattaforme tecnologiche. Ha mostrato il funzionamento di questo nuovo strumento grazie alla condivisione di diverse schermate.Il sistema potrebbe servire a contrastare il fenomeno dei ‘fake accounts’.Da quello che si capisce dall’immagine animata, per poter accertare la propria identità gli utenti dovrebbero registrare un breve video-selfie, muovendo il viso in diverse direzioni. Una volta completata la procedura, Facebook mostrerebbe un messaggio di avviso dove viene specificato che nessuno avrà la possibilità di visionare il video precedentemente registrato.Quest’ultimo, inoltre, verrebbe automaticamente cancellato trascorsi 30 giorni dalla verifica dell’account. Avvertenza utile per scongiurare eventuali polemiche sulla privacy.Il sistema di riconoscimento facciale non è nuovo all’azienda di Mark Zuckerberg. Nel 2017 la piattaforma ha confermato di aver iniziato a testare una funzionalità in grado di verificare l’identità degli utenti attraverso l’utilizzo della fotocamera anteriore. Al momento, però, il social network non ha rilasciato alcun commento a riguardo.Come sempre accade con le indiscrezioni, non è certo che la nuova funzione debutterà sull’applicazione di Facebook. Potrebbe anche trattarsi di uno strumento sperimentale, sottoposto a test interno e non destinata ad un lancio globale.  VAI ALLE NOTIZIE IN TEMPO REALE

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