JUVENTUS TUTTE LE NOTIZIE E TUTTI I VIDEO DELLA JUVENTUS JUVENTUS TUTTE LE NOTIZIE. IL DERBY è BIANCONERO. 648 VOLTE BUFFON
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JUVENTUS TUTTE LE NOTIZIE: TUTTO SUL DERBY DELLA MOLE E 648 VOLTE BUFFON

Tempo di lettura: 7 minuti

Ultimo aggiornamento 5 Luglio, 2020, 00:13:04 di Maurizio Barra

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JUVENTUS TUTTE LE NOTIZIE IN TEMPO REALE ANCHE CON GLI HIGHLIGHTS DI JUVENTUS-TORINO E LA CELEBRAZIONE DI SUPERGIGI!

DALLE 14:01 DI SABATO 04 LUGLIO 2020

ALLE 00:13 DI DOMENICA 05 LUGLIO 2020

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Intanto, notizia fresca: informo che i Bianconeri restano a +7 sui Laziali, avendo questi subito una sonora sconfitta 0-3 da parte dei Rossoneri che martedì affronteranno proprio la Capolista, in vetta ora con 75 punti, 63 goals fatti e 26 subiti.

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648 VOLTE GIANLUIGI BUFFON!
04 LUGLIO 2020
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Stiamo vivendo un momento storico. Un momento che tutti aspettavamo ormai da tempo. Gianluigi Buffon è da oggi, in solitaria, il giocatore che ha fatto registrare più presenze nella storia della Serie A,648.
Buffon è Juve, è Campione del Mondo, è il Portiere con la P maiuscola, è detentore di tantissimi record.
Buffon è Super Gigi, è Unico, e da oggi lo è ancora di più.
Da oggi, letteralmente, mai nessuno come lui.
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TUTTO INIZIA NEL 1995
Il 19 novembre 1995 nasce la leggenda. Quel pomeriggio a Parma gli mancano ancora 70 giorni per arrivare ai 18 anni che gli permetterebbero di guidare e votare, ma che sono sufficienti per provare l’emozione di tuffarsi sull’erba della Serie A.
La Juventus ha «solo» 23 scudetti, le dogane europee si sono aperte da pochissime settimane, l’informatica sta facendo il suo ingresso nella vita delle persone. È un mondo diverso, senza Social Networks, i telefoni sono privi di display e hanno lunghissime antenne.
Eppure, il debutto di quel ragazzone di Carrara diventa argomento di discussione in tutte le case italiane. Nel giro di poche ore, il nome del portiere della Primavera del Parma diventa celebre: si chiama Gianluigi Buffon, imbattuto neppure maggiorenne contro il Milan allenato da Fabio Capello, quello che schiera in attacco due Palloni d’Oro,Roberto Baggio e George Weah.
Da quel momento, decolla la storia di colui che si affermerà come il portiere più forte del mondo e, senza dubbio, come uno dei più forti calciatori di tutti i tempi.
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BIANCONERO DAL 2001
Passano sei stagioni e Gianluigi è per tutti semplicemente Gigi. Una confidenza che si concede solo ai grandissimi, quelli che uniscono, al di là della maglia, perché sono unpatrimonio comune. È allora cheGigidà la svolta alla sua carriera: è l’estate del2001e lo chiama la Juventus. E lui ricambia già nel primo anno dimostrando di non essere nato per essere normale: quello è il suo primoScudetto, quella è l’indimenticabile stagione del 5 maggio.
Gigi diventa SuperGigi e non cambierà mai più nome.
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UN PALMARÈS DA VERTIGINI
Vince come nessuno mai.Con la Juve: 11 scudetti, 4 Coppe Italia, 6 Supercoppe Italiane. A cui si aggiunge, naturalmente, il Campionato del Mondo 2006 e i trofei già vinti col Parma (una Coppa UEFA e una Coppa Italia). In seguito, troverà pure il modo di vincere il campionato e la Supercoppa francese.
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GIGI DEI RECORD
Nel frattempo, abbatte record come birilli. Fissa quello di imbattibilità (974 minuti), si afferma come bianconero con più presenze in Serie A (480), ma soprattutto ora ha firmato il record dei record: è il calciatore con più presenze nella massima serie in assoluto. Solo lui può vantare 648 presenze.
Solo SuperGigi svetta da lassù.
Un talento immenso a cui questo meraviglioso sport sa essere grato, perché ha mostrato il lato bello del calcio in ogni occasione, con dedizione, applicazione, umiltà e un innato senso della responsabilità, che gli ha sempre fatto anteporre l’interesse del gruppo a quello individuale. Così, Gianluigi Buffon, è diventato il più grande di tutti.
Ora lo dice anche un numero: 648.
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IL DERBY È BIANCONERO, NEL GIORNO DI BUFFON
04 LUGLIO 2020
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Il Derby consacra Buffon come l’uomo più presente di sempre in serie A, 648 volte, celebrato con una maglia e una patch speciali, e ribadisce ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la bontà della coppia Ronaldo-Dybala, ancora in gol entrambi. Anche questa volta apre la Joya e chiude CR7 e in mezzo c’è il gol di Cuadrado, il migliore in campo a firmare un successo meritato, ma non semplice, perché il Toro, rivitalizzato dal rigore di Belotti allo scadere del primo tempo, gioca una ripresa gagliarda e servono tutta l’esperienza e la classe dei bianconeri per portare a casa i tre punti.
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DYBALA NON SI FERMA PIU’
Appena inizia la gara è subito Joya. Passa da Marassi all’Allianz Stadium, dal Genoa al Toro, dal martedì sera al sabato pomeriggio, ma Dybala non cambia copione: controllo in area, dribbling secco, palla sul sinistro e tiro a incrociare. Se vogliamo, rispetto a Genova, c’è la deviazione di Izzo a variare leggermente la trama, ma il finale è identico: palla in rete e vantaggio bianconero, dopo tre minuti appena.
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BIS DI CUADRADO
Non basta certo un gol, specie ottenuto subito, ad appagare la squadra di Sarri, che continua a pressare altissimo e a comandare il gioco. Bentancur sfiora il raddoppio con un colpo di testa appena troppo angolato, Danilo cerca di sorprendere Sirigu da fuori area e Ronaldo lo impegna concludendo con una sventola una fuga di venti metri. Il Toro dimostra carattere e prova a farsi vedere in avanti, ma così facendo regala ancora più spazi alla Juve. E di questi tempi è piuttosto rischioso… L’esempio è la ripartenza che porta al raddoppio: due tocchi di Dybala lanciano Ronaldo, che porta palla fin in area e serve Cuadrado, arrivato a rimorchio come un treno. Il colombiano si procura lo spazio per il diagonale e infila il rasoterra sul palo opposto.
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BELOTTI ACCORCIA DAL DISCHETTO
Il Toro cerca di reagire, Buffon respinge il tentativo di Verdi, ma i granata, pur non collezionando fior di occasioni, ora tengono la Juve lontana dalla loro porta, alzano il ritmo delle proprie giocate e accorciano le distanze proprio allo scadere del tempo. De Ligt intercetta in area la conclusione di Verdi toccando involontariamente con il braccio e Maresca, dopo aver consultato il VAR, concede il rigore che Belotti trasforma.
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IL TORO CI CREDE
Il Toro ora può credere nella rimonta e quando rientra in campo arriva ancora al tiro con Verdi e Meité. Sarri interviene immediatamente, cambiando Pjanic con Matuidi e spostando Bentancur in regia, ma c’è ancora da soffrire: Berenguer impegna Buffon dal limite, sulla respinta Belotti colpisce la traversa e Verdi corregge in rete di testa, ma la posizione del Gallo era irregolare e il gol non è valido.
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CR7, PUNIZIONE ALL’INCROCIO
Le squadre adesso sono lunghe e a campo aperto può risultare determinante la rapidità di Douglas Costa, che entra al posto di Bernardeschi e al primo pallone toccato sfiora il palo con una fiondata da fuori. Anche Danilo è pericoloso dalla distanza e sul suo secondo tentativo Ola Aina “para” con il braccio al limite dell’area. È punizione, a circa 20 metri dalla porta. Batte Ronaldo che questa volta sceglie la precisione e non la potenza ed è una decisione quanto mai azzeccata, perché il pallone si infila sotto l’incrocio, rendendo inutile il volo di Sirigu.
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AUTORETE DI DJIDJI NEL FINALE
La Juve vuole chiudere i conti e cerca di sfruttare il campo concesso dal Toro, che si butta in avanti nel disperato tentativo di riaprire la partita. Douglas Costa conduce il contropiede e apre per Dybala, che torna sul sinistro e spara in porta, ma Sirigu è piazzato.
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Negli ultimi dieci minuti la Joya lascia spazio a Higuain, mentre Edera rileva De Silvestri e impegna subito Buffon con un bel mancino.Ora dominano il caldo e la stanchezza, ma la Juve rimpingua il bottino con la sfortunata autorete di Djidji che, entrato da pochi minuti, devia nella propria porta il traversone di Douglas Costa. La Juve fa suo il Derby, onorando nel miglior modo possibile il record dell’eterno Buffon e festeggiando degnamente anche le 400 presenze in bianconero di Bonucci e le 100 di Bernardeschi. Oltre alle celebrazioni poi, ci sono i tre punti, magari più prosaici, ma tremendamente importanti…
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JUVENTUS-TORINO 4-1
RETI: Dybala 3′ pt, Cuadrado 29′ pt, Belotti rig. 50′ pt, Ronaldo 16′ st, Djidji aut. 42′ st
JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Danilo; Bentancur, Pjanic (4′ st Matuidi), Rabiot; Bernardeschi (10′ st Douglas Costa), Dybala (35′ st Higuain), Ronaldo
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Ramsey, Muratore, Wesley, Olivieri
Allenatore: Sarri
TORINO
Sirigu; Izzo, Lyanco, Bremer (39′ st Djidji); De Silvestri (35′ st Edera), Lukic, Meité, Ola Aina (39′ st Ansaldi), Berenguer; Verdi (23′ st Millico), Belotti
A disposizione: Rosati, Ujkani, Nkoulou, Singo, Ghazoini, Rincon, Adopo, Zaza
Allenatore: Longo
ARBITRO: Maresca
ASSISITENTI: Paganessi, Mondin
QUARTO UFFICIALE: Valeri
VAR: Irrati, Lo Cicero
AMMONITI: 26′ pt Bonucci 40′ pt Pjanic, 50′ pt de Ligt, 13′ st Izzo, 15′ st Aina, 25′ st Dybala.
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SALA STAMPA | I COMMENTI POST DERBY
04 LUGLIO 2020
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GIANLUIGI BUFFON
«Non era un problema aspettare per la partita del record: avrei atteso ancora più a lungo, perché questo è un momento della stagione delicato. La sola tensione che avevo oggi era riferita alla gara: l’importanza e la posta in palio erano più grandi del mio record personale. Com’ero 647 partite fa? Avevo tantissimi sogni, alcuni grandiosi… La vera motivazione per la quale continuo a giocare è il fatto che sto bene e che posso ancora giocare a un buon livello, dando ottime risposte. E se hai entusiasmo, è giusto continuare. Comunque, da quando ho superato i 40 anni, penso al futuro mese dopo mese: al momento, nulla mi rende più felice che giocare certe partite. La Champions? E’ qualcosa che ronza nella testa, è inevitabile, essendoci andati spesso vicini… »
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CRISTIANO RONALDO
«Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo meritato di vincere, abbiamo giocato bene. Il nostro obiettivo è stato concretizzato, possiamo mettere pressione alla Lazio. Il mio gol? Aspettavo di segnare su punizione, sono contento, ma è importante vincere indifferentemente da chi va in gol. Stiamo migliorando come squadra, questo è quello che conta»
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MAURIZIO SARRI
«Forse abbiamo pensato fosse facile dopo i due gol e il rigore ci ha innervosito perché credevano fosse ormai chiusa. Abbiamo lasciato un po’ la palla scoperta nella metà campo avversaria e venivamo infilati tra le linee. In un certo momento della partita non ci siamo mossi benissimo, poi nella seconda parte della ripresa le squadre erano stanche ed è venuta fuori la nostra qualità.
Su Dybala non ho mai avuto dubbi, gli ho sempre detto quello che penso riguardo a come debba allenarsi o giocare. Deve giocare vicino all’area e vicino a Cristiano, perché è un bene per entrambi. Ronaldo? A fine partita mi ha detto “finalmente” (riferito al gol su punizione). Cuadrado mi ha sorpreso per la disponibilità e l’applicazione a giocare sulla linea difensiva. È sempre molto concentrato in allenamento ed è diventato un difensore di ottimo livello, mantenendo le sue grandi qualità tecniche».  QUI TUTTI I VIDEO BIANCONERI

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