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Ultimo aggiornamento 15 Luglio, 2020, 12:47:32 di Maurizio Barra

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DALLE 00:10 ALLE 12:47 DI MERCOLEDì 15 LUGLIO 2020

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Lombardia, stop mascherina all’aperto
Nuova ordinanza, resta obbligo al chiuso
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15 luglio 2020
00:10
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Cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in Lombardia, purché sia mantenuta la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. È quanto prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, valida da oggi al 31 luglio. Resta l’obbligo di usare le mascherine o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. Negli spazi aperti l’obbligo della mascherina – prevede l’ordinanza – si applica “in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di un metro tra soggetti che non siano membri dello stesso gruppo familiare oppure conviventi”. Per questo motivo “in ogni caso la mascherina deve essere sempre detenuta con sé ai fini del suo eventuale impiego”.
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“Benzinai allo stremo”, blitz CasaPound
Volantini in distributori e cartonati davanti sedi Confcommercio
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CAGLIARI
15 luglio 2020
09:42
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Blitz dei militanti di CasaPound in tutta Italia per chiedere al governo di sostenere i benzinai e calmierare i prezzi del carburante. Volantini di solidarietà sono stati affissi, in Sardegna, a Cagliari Olbia, Sassari, Carbonia e Iglesias nei distributori di benzina mentre cartonati a grandezza d’uomo sono stati piazzati nella notte davanti alle sedi di Confcommercio “Tra le tante categorie penalizzate dal Covid-19 – spiega il movimento in una nota – quella dei benzinai rientra tra quelle più in difficoltà: se già prima della pandemia versava in una crisi senza fine, oggi nonostante i vari proclami politici di aiuto, viene sistematicamente dimenticata dallo Stato”.
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Aspi: comunicato palazzo Chigi, i punti dell’accordo
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15 luglio 2020
12:13
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Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda.
Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo.
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
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Punti relativi alla transazione
– Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
– riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
– rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
– aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
– rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
– accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all’assetto societario del concessionario
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In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
– l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
– la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
– l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
– la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
– la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote       di ASPI, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.
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Amb. Iran, accordo nucleare ormai ‘in serio pericolo’
A 5 anni da intesa, ‘europei allineati a politica ostile Usa’
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15 luglio 2020
11:59
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L’accordo sul programma nucleare iraniano è ormai “in serio pericolo” a causa delle “politiche Usa di massima pressione e della sostanziale conformità ad esse dell’ Europa”. E’ quanto scrive l’ambasciata iraniana in Italia in un comunicato diffuso in occasione del quinto anniversario della firma dell’intesa fra Iran, Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, abbandonata nel 2018 da Washington, che ha reintrodotto pesanti sanzioni contro la Repubblica islamica.
L’ambasciata sottolinea che l’ unico risultato ottenuto dall’Iran in seno all’accordo, che è alla base della risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, è la fine delle restrizioni sull’acquisto di armi convenzionali, a partire dal prossimo ottobre. Ma se le restrizioni venissero prorogate in seno al Consiglio di Sicurezza, come vogliono gli Stati Uniti, “verrebbe meno ogni aspettativa nei confronti dell’ Iran di rimanere nell’accordo”. “L’ Ambasciata della Repubblica islamica dell’ Iran – si legge ancora nella nota – nutre l’ aspettativa nei confronti delle autorità e dell’ opinione pubblica italiana che nel nome dei diritti del popolo iraniano vengano condannate le disumane politiche di massima pressione americana e chiede ai governi dei Paesi europei di agire fattivamente in direzione di un rafforzamento dell’accordo, osservando gli impegni sottoscritti e adottando politiche indipendenti realmente efficaci” .
Nel comunicato si sottolinea in particolare che, dopo la reintroduzione delle sanzioni americane, i Paesi europei firmatari dell’intesa si erano impegnati a salvaguardare le relazioni economiche con la Repubblica islamica, per consentire la continuazione della vendita di petrolio, prodotti petrolchimici e derivati , la continuazione di transazioni bancarie, di trasporti efficaci, crediti all’export, investimenti in Iran , sostegno alle attività economiche e commerciali. “Con questo intento – sottolinea l’ambasciata – sono stati annunciati strumenti come Instex (nel 2019), che seppur in tempi lunghi sono stati parzialmente attivati, si sono rivelati di ben poca utilità purtroppo a causa della fondamentale mancanza di un meccanismo in grado di offrire copertura finanziaria”.
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Aspi: le reazioni all’intesa. Di Maio: ‘Benetton fuori, ottimo’. Zingaretti: ‘Buona scelta’
Il ministro degli Esteri:_ ‘Ottimo risultato, impensabile con la Lega al governo’
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15 luglio 2020
12:32
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“I Benetton hanno accettato le condizioni del governo. Lo Stato diventerà il primo azionista di Autostrade, la famiglia Benetton avrà meno del 10% delle quote ed entro qualche mese uscirà definitivamente da Aspi. Questo significa che i Benetton non gestiranno più le nostre autostrade. Era il nostro principale obiettivo. E ce l’abbiamo fatta”. Lo scrive su Fb il ministro Luigi Di Maio. “Dopo molte battaglie, lasciatemi dire che è un ottimo risultato. Impensabile fino a un anno fa, quando nella precedente esperienza di governo c’era chi continuava ogni giorno a mettersi di traverso”
Zingaretti,buona scelta, tutela interesse pubblico –  “Le scelte e i risultati del Governo sulla vicenda Aspi sono molto positivi per l’Italia. La sicurezza e l’interesse pubblico prima di tutto. È stato premiato il lavoro di squadra: la fermezza del Presidente Giuseppe Conte che ha indicato una strada, il grande impegno di tutti i ministri del Governo, la collaborazione fattiva di tutte le forze di maggioranza anche nei passaggi più difficili”. Lo scrive su Fb il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
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Andiamo avanti così. Ora, dopo Alitalia e Aspi, ci si impegni sul dossier Ilva. La strada indicata è quella giusta: un grande polo siderurgico per l’acciaio green”, conclude
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Conte alla Camera:’Oggi in Ue vinciamo o perdiamo tutti, accordo entro luglio’
Comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17-18 luglio. ‘Massimo coinvolgimento del Parlamento in questa fase cruciale’ ha detto il premier. ‘Dopo l’estate via al piano di ripresa e resilienza’
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15 luglio 2020
11:02
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“La crisi determinata dalla pandemia è simmetrica. Il Consiglio Ue deve mostrarsi all’altezza di una coraggiosa visione, non può mancare un obiettivo di portata epocale. Solo uniti riusciremo a rendere l’Ue di nuovo forte, risposte nazionalistiche sarebbero anacronistiche” e porterebbero a “un piccolo mondo antico, tutt’altro che sicuro, che protetto”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera.
L’INTERVENTO ALLA CAMERA:La decisione sul Recovery Fund “è stata senza precedenti” e “modifica i termini del rapporto tra commissione e governi nazionali. Adesso sono i singoli Stati a essere richiamati ad una maggiore responsabilità indicando i propri progetti di rilancio. Tocca ora a noi, capi di Stato e di governo, assumenre una decisione altrettanto coraggiosa Quando sono in pericolo le fondamenta dell’Ue nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri. In questo grave tornante della storia Ue o vinciamo tutti o perdiamo tutti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera.  “Oggi o vinciamo tutti o perdiamo tutti” in Europa. “Riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio Ue sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso a ribasso. Sarebbe inaccettabile dal punto di vista politico, economico e anche morale. Non lo meritano le decine di migliaia di vittime, le imprese che stanno affrontando le conseguenze della pandemia” ha precisato il premier.
“Dopo la pausa estiva presenteremo a Bruxelles il nostro piano di ripresa e resilienza, saremo i primi” precisa il presidente del Consiglio che sottolinea “come in questa fase cruciale sarà massimo il coinvolgimento del Parlamento”.  VAI ALL’ECONOMIA

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