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Ultimo aggiornamento 17 Aprile, 2021, 20:10:24 di Maurizio Barra

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DALLE 17:06 DI VENERDÌ 16 APRILE 2021

ALLE 20:10 DI SABATO 17 APRILE 2021

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Borsa: Europa migliora, bene industria, auto e banche
In negativo i petroliferi, guadagnano molti farmaceutici
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16 aprile 2021
17:06
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Migliorano le principali Borse europee, mentre i Paesi restano concentrati nella lotta al Covid 19 e in particolare sulle politiche vaccinali, mentre tra le tensioni internazionali emergono quelle sul nucleare iraniano, per le sanzioni Usa verso la Russia e d’altra parte dal ministero degli esteri cinese arrivano auspici di maggiori progressi nelle relazioni con l’Ue. In Europa la Piazza migliore è ancora Francoforte (+1,3%), seguita da Parigi (+0,9%), Londra (+0,5%) e Madrid (+0,4%).
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In linea Milano (+0,8%), con lo spread praticamente stabile, a 101,5 punti. In allerta l’oro (+1,8%) a 1.778 dollari l’oncia.
L’indice d’area, Stoxx 600, guadagna lo 0,8%, trainato da industria e beni voluttuari, mentre pesa in negativo l’energia.
Nell’industria corrono Siemens (+4%) e Melrose Industries (+2,5%), ma anche Metso Outotec Oyj (+3,9%) e Volvo (+3,1%), insieme a Cnh (+2,3%). In perfetta forma le auto, soprattutto Porsche (+3,3%) coi risultati del primo trimestre, Volkswagen e Daimler (+2,8%). Positive le banche, da Bank of Ireland (+8.3%) a Barclays (+2,6%) e Kbc (+2,1%).
In rialzo molti farmaceutici, come Bayer (+2%) e Dechra (+1,7%), con eccezioni quali Hikma (-1,7%), Roche (-0,6%) e AstraZeneca (-0,5%). Petroliferi quasi tutti in perdita, cominciando da Equinor (-1,1%) e Royal Dutch (-1%), con casi a parte come Neste Oyj (+2,1%), col greggio in calo (wti -0,7%) a 63 dollari al barile.
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Borsa: Milano chiude positiva (+0,8%)
Il Ftse Mib a 24.744 punti
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MILANO
16 aprile 2021
17:39
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Chiusura positiva per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,88% a 24.744 punti.
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Davide Croff
Un banchiere alla presidenza di Cattolica
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16 aprile 2021
17:58
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Torna a ricoprire un ruolo di primo piano nell’arena della finanza, come presidente di Cattolica Assicurazioni, Davide Croff.
Veneziano, classe 1947, alle spalle una carriera di lungo corso.
Prima come funzionario di Bankitalia poi all’intero del gruppo Fiat e infine una lunga traiettoria al vertice di Bnl. Entrato nella Banca Nazionale del Lavoro come vicedirettore generale nel 1989 Croff ne è diventato amministratore delegato e ha mantenuto l’incarico fino al 2003 passando attraverso le vicende che hanno interessato l’istituto romano.
Croff è, più tardi, tornato a fare il banchiere pochi anni nella Banca Popolare di Milano dal cui consiglio è uscito nel 2016. Nell’intervallo ha ricoperto un incarichi di prestigio in un altro campo, come presidente della Biennale di Venezia. Ma non ha mai lasciato il mondo dell’impresa e della finanza dove è stato alla presidenza di Permasteelisa e consigliere di Terna e Snam.
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Borsa: Europa chiude in rialzo, in testa Francoforte (+1,3%)
Parigi (+0,8%), Londra (+0,5%), Madrid (+0,4%)
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16 aprile 2021
18:00
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Chiusura in rialzo per le principali Borse europee. La migliore è stata Francoforte (+1,34%) a 154.59 punti, seguita da Parigi (+0,85%) a 6.287 punti, Londra (+0,52%) a 7.019 punti e Madrid (+0,49%) a 8.613 punti.
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Spread Btp-Bund: chiusura in calo a 100,9 punti
Il rendimento del decennale italiano allo 0,74%
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16 aprile 2021
18:12
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Chiusura in calo, a 100,9 punti base, per il differenziale tra Btp e Bund, rispetto ai 102,2 punti della chiusura del giorno precedente. Nel corso della seduta ha toccato un massimo di 102,8 punti poco dopo l’apertura.

Il rendimento del decennale italiano è allo 0,74%, rispetto allo 0,72% del giorno precedente. Nella giornata ha toccato un minimo dello 0,72% poco dopo l’avvio e un massimo dello 0,76% intorno alle 10.
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Borsa: Milano ottimista con industria e banche, corre Cnh
Male i petroliferi, guadagni per le auto. Su Unipol e Moncler
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16 aprile 2021
18:47
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Seduta di fine settimana chiusa con ottimismo a Piazza Affari, in una giornata in cui Bankitalia ha stimato la possibilità di crescita del Pil oltre il 4%, evidenziando come la crescita economica sia dipendente dai vaccini. Fitch intanto ha ipotizzato un decennio per il ritorno ai livelli pre-Covid del debito italiano e il premier, Mario Draghi, ha annunciato intanto un allentamento delle restrizioni per la pandemia dal 26 aprile, della campagna vaccinale e delle prossime misure economiche.
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Ad avere la meglio a Piazza Affari sono stati nell’industria Cnh (+2,5%) il giorno successivo ai conti, Buzzi (+1,7%) e Prysmian (+1,5%), tra le assicurazioni Unipol (+2,3%) e il lusso con Moncler (+2,1%), col settore che brilla in Europa. Bene le banche, cominciando da Banco Bpm (+2,2%), Unicredit (+1%), nel giorno della lettera ai dipendenti del nuovo ad, Andrea Orcel, Intesa (+0,9%), piatta invece Bper (-0,08%) e in calo Mps (-1,4%), con lo spread che ha terminato in calo a 100,9 punti.
Sono andate bene le auto, iniziando da Stellantis (+1,4%), e i componenti come Pirelli (+1,8%), avvantaggiati anche dal calo del greggio (wti -0,3%9 a 63,2 dollari al barile, che ha penalizzato i petroliferi, con ribassi per Saipem (-1,5%), Tenaris (-0,3%) e Eni (-0,1%). Giù Inwit (-0,6%) e la paytech Nexi (-0,4%). Fuori dal listino principale corsa per Seri Industrial (+10,9%) e per Ovs (+10,2%) il giorno dopo i conti.
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Aumenta la pressione fiscale, è al 43,1%
Studio della Cgia, stessa soglia del 2014. Nel 2020 a fisco, Inps e casse previdenziali 48,3mld in meno
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VENEZIA
17 aprile 2021
10:14
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Nel 2020 la pressione fiscale è salita attestandosi al 43,1% , la stessa soglia toccata nel 2014, a soli 0,3 punti percentuali dal record storico che registrato nel 2013. Lo rileva la Cgia di Mestre sottolineando che la pressione fiscale è data dal rapporto tra le entrate fiscali e quelle contributive sul Pil.
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L’incremento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019 è ascrivibile in massima parte al crollo del Pil che l’anno scorso è sceso dell’8,9%.
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Anche le entrate fiscali e contributive hanno subito una forte contrazione del gettito (-6,3%). In termini assoluti il fisco, l’Inps e le casse previdenziali hanno riscosso 711 miliardi di euro, 48,3 miliardi in meno di quanto registrato nel 2019.
Per la Cgia, è evidente che il carico fiscale complessivo che grava sulle famiglie e sulle imprese costituisce un grosso problema. Lo era prima della pandemia, figuriamoci adesso, con moltissime aziende a rischio chiusura e con tantissime persone scivolate verso la soglia di povertà.
Anche per queste ragioni gli Artigiani mestrini tornano a ribadire che l’erogazione dei nuovi sostegni alle micro e piccole imprese che il Governo Draghi sta mettendo a punto in questi giorni deve essere accompagnata da un azzeramento del carico fiscale per l’anno in corso. Altrimenti si rischia che, una volta incassati, questi rimborsi vengano subito restituiti allo Stato sotto forma di imposte, tasse e contributi. Una partita di giro che si è già verificata l’anno scorso che per molti imprenditori ha rappresentato una vera e propria beffa. Questo taglio generalizzato di tasse e imposte erariali per tutto l’anno in corso costerebbe al fisco tra i 28/30 miliardi di euro. Una stima che è stata calcolata ipotizzando di consentire a tutte le attività economiche con un fatturato 2019 al di sotto del milione di euro di non versare per l’anno in corso l’Irpef, l’Ires e l’Imu sui capannoni. Queste aziende, che ammontano a circa 4,9 milioni di unità (pari all’89% circa del totale nazionale), dovrebbero comunque versare le tasse locali, in modo tale da non arrecare problemi di liquidità ai Sindaci e ai Presidenti di regione. Oltre all’azzeramento delle tasse, l’Ufficio studi della Cgia auspica che l’Esecutivo metta sul tavolo almeno altri 50 miliardi di euro entro il prossimo mese di luglio che consentano di rimborsare in misura maggiore di quanto è stato fatto sino a ora le perdite subite dalle aziende e permettano agli imprenditori di compensare anche una buona parte dei costi fissi sostenuti. Modalità, quest’ultima, che la Francia e la Germania hanno applicato da alcuni mesi, avendo recepito le nuove disposizioni introdotte dall’Ue in materia di aiuti di stato alle imprese. Costi, quelli fissi, che, nonostante l’obbligo di chiusura e il conseguente azzeramento dei ricavi, le attività economiche continuano a sostenere. Questo sforzo così importante, per la Cgia, deve essere fatto entro l’estate, periodo in cui, grazie agli effetti della campagna vaccinale e alle condizioni climatiche, si dovrebbe lasciare alle spalle la pandemia.
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Nel 2020 persi 40 mld di salari, Italia peggiore in Ue
Eurostat, massa salariale arretra del 7,5%, media europea -1,9%
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17 aprile 2021
10:16
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L’Italia ha perso nel 2020 oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi con un calo del 7,47% sul 2019. Lo si legge nelle tabelle Eurostat appena aggiornate sulle principali componenti del Pil, secondo le quali si è passati da 525,732 miliardi nel 2019 a 486,459.
Nello stesso periodo in Francia sono stati persi 32 miliardi (ma su una massa salariale passata da 930 a 898 miliardi) con un -3,42% e in Germania appena 13 miliardi su oltre 1.500 (-0,87%). Nell’Ue a 27 il calo del monte salari è stata dell’1,92%. Il dato è legato ai lunghi periodi di lockdown e alle altre chiusure con la riduzione dell’occupazione e il massiccio uso della cig.
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L’Italia ha perso nel 2020 oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi con un calo del 7,47% sul 2019. Lo si legge nelle tabelle Eurostat appena aggiornate sulle principali componenti del Pil, secondo le quali si è passati da 525,732 miliardi nel 2019 a 486,459.
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Nello stesso periodo in Francia sono stati persi 32 miliardi (ma su una massa salariale passata da 930 a 898 miliardi) con un -3,42% e in Germania appena 13 miliardi su oltre 1.500 (-0,87%). Nell’Ue a 27 il calo del monte salari è stata dell’1,92%. Il dato è legato ai lunghi periodi di lockdown e alle altre chiusure con la riduzione dell’occupazione e il massiccio uso della cig.
Il dato sula massa dei salari a prezzi correnti nel 2020 in Italia (486,59 miliardi) è inferiore ai livelli 2016 (era a 490,6 miliardi) e di fatto azzera la crescita registrata sui salari a partire dal 2015 con la decontribuzione sulle assunzioni introdotta dal Governo Renzi. Nello stesso periodo nei maggiori paesi Ue la riduzione è stata minore, mentre in alcuni come l’Olanda si è registrato addirittura un aumento della massa salariale a prezzi correnti (+3,29%). Un calo paragonabile a quello italiano lo ha avuto la Spagna con 28,37 miliardi di stipendi in meno pari a un calo del 6,44% ma con una riduzione più sostanziosa dell’occupazione. In Spagna nell’anno della pandemia si sono persi quasi 600.000 occupati a fronte dei 464.000 in meno in Italia (dati che non tengono conto delle nuove regole di calcolo secondo le quali chi è in cassa integrazione da oltre tre mesi non è considerato occupato). La riduzione del tasso di occupazione è stata di 2,4 punti (dal 63,3% al 60,9%) a fronte dei 0,9 punti in meno registrati in Italia (dal 59% al 58,1%). In Italia il calo de complesso delle retribuzioni è stato legato alle restrizioni sulle attività per contenere il contagio da Covid con il crollo dei contratti a termine e il largo uso degli ammortizzatori sociali. I contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti dai 194,2 miliardi del 2019 a 184 nel 2020 con una riduzione del 5,24%.. Nello stesso periodo in Ue i contributi sociali, sempre a prezzi correnti si sono ridotti dell’1,37%. Tra il 2019 e il 2020 il prodotto interno lordo a prezzi di mercato (prezzi correnti) secondo Eurostat è diminuito da 1.790,94 miliardi a 1.651,59 con un calo del 7,78% (-8,9% la contrazione calcolata invece dall’Istat in volume).
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Il primo giugno nuovo sciopero del trasporto pubblico locale
La protesta per il rinnovo del contratto, dopo quelle dell’8 febbraio e del 26 marzo scorsi
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17 aprile 2021
15:16
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“Nuovo sciopero di 24 ore il prossimo primo giugno nel trasporto pubblico locale”. A proclamare la protesta, dopo quelle dell’8 febbraio e del 26 marzo scorsi, sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna “per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da più di tre anni”.

“Malgrado le consistenti risorse stanziate dal Governo a salvaguardia del settore, a seguito delle possibili conseguenze della pandemia per le aziende e sul servizio – sottolineano le organizzazioni sindacali – le rappresentanze aziendali Asstra, Agens e Anav continuano a sostenere proposte irricevibili e a negare a lavoratrici e lavoratori del Tpl quello che è un loro sacrosanto diritto, ancor più motivato dal fatto di non aver mai interrotto l’attività, garantendo il diritto costituzionale alla mobilità di tutti i cittadini italiani anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria”.
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Aspi: Toto e Apollo riaprono il dossier
Dopo mossa Acs valutano offerta ad Atlantia o per cordata Cdp
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17 aprile 2021
16:02
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Toto e Apollo vogliono rientrare in gioco nella partita per il controllo di Autostrade per l’Italia dopo la mossa a sorpresa di Acs che ha manifestato l’interesse a rilevare la concessionaria italiana. Secondo indiscrezioni, il gruppo italiano, che già gestisce le autostrade A24 e A25, e il fondo americano sarebbero pronti a riaprire il dossier per presentare un’offerta per l’intera quota di Aspi detenuta da Atlantia o, in alternativa, a ribadire l’intenzione di far parte della cordata con Cdp.
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Per lotta a evasione nuovo patto con i contribuenti
Def, agevolare pagamenti elettronici, ridurre costi transazioni
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17 aprile 2021
16:44
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Il governo rinnova l’impegno per la lotta all’evasione, considerata un obiettivo prioritario, e punta a semplificare regole e adempimenti “al fine di instaurare un nuovo ‘patto’ con i contribuenti”. E’ la linea indicata nel Def in cui si specifica che il contrasto all’evasione fiscale “sarà, inoltre, perseguito anche agevolando, estendendo e potenziando i pagamenti elettronici e riducendo drasticamente i costi delle transazioni cashless”.
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Agendo contemporaneamente sulle due leve a disposizione – azioni di policy ed efficientamento delle performance dell’Amministrazione finanziaria – sarà possibile aggredire, e auspicabilmente ridurre, il tax gap, precisa il Documento in un focus dedicato al tema.
Il governo ricorda quindi che l’approvazione da parte della Commissione Europea del Pnrr “è subordinata” all’adozione di riforme strutturali, in linea con le Raccomandazioni approvate dal Consiglio. Per l’Italia la prima Raccomandazione sulla politica fiscale prevede proprio di “contrastare l’evasione fiscale, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, potenziando i pagamenti elettronici obbligatori anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti”.
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Cnh: salta accordo con cinese Faw per Iveco,avanti spin off
Giorgetti, bene stop, governo segue. Sindacati soddisfatti
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TORINO
17 aprile 2021
19:12
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Cnh Industrial non cederà Iveco alla Faw. L’azienda, in una nota, ha confermato di avere terminato le discussioni con l’azienda cinese relative al business On-Highway dell’azienda e di continuare a perseguire i piani esistenti in vista della separazione di queste attività nella prima parte del 2022.

Nel confermare le indiscrezioni sullo stop alle trattative, Cnh Industrial sottolinea di credere “sussistano significative opportunità per sviluppare il proprio business On-Highway come fattore di accelerazione nell’attuazione di soluzioni e infrastrutture per trasporti sempre più sostenibili, in linea con le ambizioni del Green Deal dell’Unione Europea”.
Soddisfatti i sindacati, valuta “positivamente la notizia del mancato perfezionamento della trattativa” il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti: “Il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione tutta la vicenda perché ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale – dice -. Il Mise, a questo punto, è pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia”.   POLITICA   PIEMONTE

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