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A poche ore dall'inizio dello sciopero, i benzinai convocati al Ministero per un'ultima mediazione

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Ultimo aggiornamento 24 Gennaio, 2023, 17:25:11 di Maurizio Barra

A poche ore dall’inizio dello sciopero dei benzinai, programmato per 48 ore consecutive a partire dalle 19 di oggi (sulla rete ordinaria, mentre sulle autostrade l’inizio è fissato alle 22), il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato i gestori dei distributori di carburante. Lo si apprende da fonti informate, secondo cui alcune delegazioni si collegheranno da remoto e non riusciranno ad essere presenti.

Intanto, si è venuto a sapere che anche durante le 48 ore di sciopero sarà possibile fare rifornimento: alcune stazioni rimarranno aperte. Sulla rete stradale ordinaria, il numero minimo di pompe aperte, scelte dalle singole prefetture, è pari al 50% di quelle attive nei giorni festivi. Per quanto riguarda le autostrade e alcune arterie ad alto flusso di traffico, spetta alle Regioni individuare quali distributori devono rimanere aperti. Secondo quanto pubblicato sul sito della “Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome” (www.regioni.it), saranno 175 gli impianti attivi nei due giorni di sciopero sull’intera rete autostradale, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla tangenziale di Napoli e su alcune strade consolari equamente distribuite in tutta Italia.

Nel frattempo, si sono registrati alcuni disagi nelle stazioni di rifornimento di Vicenza, prese d’assalto in vista dello sciopero imminente. Sin dalla mattinata si sono visti numerosi automobilisti pazientemente in coda per fare carburante. Gli afflussi maggiori si sono registrati nella pausa pranzo ma il numero maggiore di incolonnamenti è previsto nel tardo pomeriggio, sino alle 19 (quando scatterà lo stop, anche dei self-service).

I distributori aperti sulle autostrade

Durante le 48 ore di agitazione, rimarranno aperte 19 stazioni di servizio sull’autostrada A1 Milano-Napoli; 10 sulla A3 Salerno-Reggio Calabria; 15 sulla A4 Torino-Trieste; 3 sulla A5 Torino-Monte Bianco; 4 sulla A6 Torino-Savona; 5 sulla A7 Milano-Genova; 2 sulla A8-A9 Milano-Varese/Milano-Como-Chiasso; 6 sulla A10 Genova-Ventimiglia; 2 sulla A11 Firenze-Pisa; 8 sulla A12 Genova-Roma; 4 sulla A13 Bologna-Padova; 20 sulla A14 Bologna-Taranto; 4 sulla A15 Parma-La Spezia e altrettanti sulla A16 Napoli-Canosa; 3 sulla A18 Messina-Catania e altrettanti sulla A19 Palermo-Catania; 2 sulla A20 Palermo-Messina; 6 sulla A21 Torino-Piacenza-Brescia; 7 sulla A22 Autostrada del Brennero; 2 sulla A23 Palmanova-Tarvisio; 3 sulla A24 Roma-Teramo; 2 sulla A25 Roma-Pescara; 6 sulla A26 Genova-Gravellona Toce; 2 rispettivamente sulla A27 Venezia-Belluno, sulla A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano, sulla A30 Caserta-Salerno e sulla A31 Rovigo-Piovene Rocchette; 3 sulla A32 Torino-Bardonecchia e sulla A50 (Tangenziale ovest di Milano); 2 sulla A51 (Tangenziale est di Milano); una sulla A52 (Tangenziale nord di Milano); 4 sulla A55 (Tangenziale di Torino); 2 sulla A57 (Tangenziale di Mestre); 3 sulla Tangenziale di Napoli, 4 sul Grande Raccordo Anulare di Roma e 2 sull’Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino. A tutti gli impianti sopra citati, infine, si devono sommare quelli aderenti all’Asnali, l’Associazione nazionale autonoma liberi imprenditori, i cui associati non aderiranno ad alcuna forma di protesta.

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