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Ultimo aggiornamento 25 Gennaio, 2023, 22:33:08 di Maurizio Barra
E’ a capo di una missione in un Paese ancora troppo povero e dalla democrazia fragile, dove i terroristi dell’estremismo islamico e i trafficanti di droga reclutano i giovani che cercano di sopravvivere. “Nonostante tutto l’Iraq è ricco di opportunità, ha solo bisogno di essere aiutato e sostenuto, perché potrebbe essere uno dei più grandi hub energetici per l’Italia e l’Europa”, spiega il generale Giovanni Maria Iannucci, comandante della ‘Nato Mission Iraq’, la missione incaricata di assistere le istituzioni irachene e a cui contribuiscono 29 nazioni. A livello italiano le attività svolte in teatro operativo sono condotte secondo le direttive impartite dal Comando operativo di vertice interforze, guidato dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
“Il nostro è un esperimento – chiarisce – non facciamo né addestramento classico né diamo equipaggiamento, ma forniamo ‘advising’ (che significa letteralmente “consigliare”) impegnandoci in attività educative con accademie militari, college, scuole d’arma e di specialità, incontriamo periodicamente le autorità e lavoriamo al fianco del Capo di Stato Maggiore della Difesa irachena con le sue varie articolazioni: lo scopo è avviare riforme che migliorino l’efficacia delle forze armate e di sicurezza per renderle sostenibili”.
Per Iannucci la strada intrapresa verso l’emancipazione delle forze armate irachene “è quella giusta e se avremo la capacità come Nato di sostenere quelle riforme, nell’arco di tre o al massimo cinque anni sarà dimostrabile l’efficacia significativa dei nostri sforzi, quindi senza più grande necessità di assistenza ma soltanto in forme ridotte”.
Rendere le forze di sicurezza irachene in grado di assicurare pace e stabilità al proprio Paese e nell’intera regione mediorientale è quindi il risultato prefissato dalla missione. Del resto il conflitto tra Russia e Ucraina ha le sue ripercussioni anche in questo quadrante del mondo, dove il vicino Iran collabora in maniera sempre più stretta e strategica con Mosca: “certo – commenta il generale – la risoluzione della guerra nell’Est Europa non passa da noi, ma stiamo cercando di evitare instabilità e conflitti anche in questa zona, dove il nostro compito è proprio prevenire”.
Sono quindici le aree tematiche attraverso le quali i militari delle forze dell’Alleanza, meno di 600 uomini, puntano a coinvolgere le risorse locali: dall’addestramento alla logistica, fino alla conoscenza delle lingue. “Qui c’è qualcosa che va oltre ciò che è stato fatto in Afghanistan – spiega il comandante – Lì è stato fatto uno sforzo straordinario ma è mancata una transizione, un passaggio di responsabilità alle autorità afghane, cosa che qui stiamo facendo. E non possiamo pensare di avere successo imponendo modelli occidentali. Dobbiamo dare il nostro contributo alle forze di sicurezza irachene filtrandolo attraverso la loro storia e cultura”.
Tra gli esempi citati c’è quello della componente femminile nell’esercito di Baghdad: “qui le donne in generale hanno un ruolo importante e sono accettate, ma il settore militare è tradizionalmente riservato al mondo maschile e uno dei nostri obiettivi è inserirle in ruoli di comando nel sistema militare iracheno. C‘è già stato qualche reclutamento tra le donne irachene nelle forze armate, ma il passo successivo è renderle rilevanti nel mondo della Difesa, metterle in condizione di prendere pienamente parte sugli aspetti decisionali”.
Inizialmente la popolazione irachena istintivamente non vedeva di buon occhio la presenza della Coalizione, ma con il passare del tempo c’è stata sempre più curiosità, collaborazione e adesione, attraverso università e istituzioni. Questo anche grazie a una diffusa campagna di informazione sui media e soprattutto sui social, dove adesso sono decine di migliaia le persone che seguono i profili della ‘Nato Mission Iraq’ sulle varie piattaforme. “La sfida grossa – riflette Iannucci – deve vincerla il primo ministro iracheno Sudani, avviando quelle riforme che tolgano ossigeno a chi soffia su malcontento e proteste. Le stesse che all’epoca dell’Isis, ora sconfitto, attecchirono tra la popolazione, dove l’età media è di 21 anni. L’estremismo si combatte offrendo a una popolazione giovane condizioni e aspettative accettabili”.
Sono nato a Torino, il 19 Febbraio 1968. Ho alle spalle un'educazione direi Umanistica di base, avendo frequentato il Liceo Classico Valsalice e Lingue e Lettere Moderne all'Università. Grande passione per tutto ciò che è una tastiera, dal pianoforte o simili, ai PC, di cui peraltro amo anche il touch. Inoltre, un'altra mia grande passione, è lo sport e mi ha molto coinvolto, siccome ho lavorato molto su di me negli anni, passando attraverso varie fasi, nelle quali sono ingrassato moltissimo e poi sono diventato assai magro, dunque, siccome più volte ho dovuto intervenire su di me, ho voluto approfondire questo discorso ed ho conseguito il Master CFT come Personal Fitness Trainer presso Issa Italia. La voglia e l'interesse ad approfondire tante tematiche e la curiosità olistica, alle volte giocano brutti scherzi, perchè si rischia di iniziare tutto e concretamente di non riuscire a concludere nulla. Bisogna in teoria scegliere cosa fare da grande, il fatto è che io sono già ben cresciuto ed ora mi sento assai coinvolto dall'ambito tecnologico e dunque spero, soprattutto, di essere un intermediario tra i vedenti, diciamo, o comunque tra tutti e proprio chi è non vedente come me, sia per mostrare quante cose si possono fare in autonomia, sia per avvicinare (e qui mi appello a sviluppatori, amanti di softwares etc...) la facilità e l'accesso all'uso completo della tecnologia anche da parte degli stessi non vedenti, che comunque si devono spesso scontrare con grafici, pagine poco accessibili e continui escamotage, per fare cose che, con il famoso click, in teoria si risolvono subito e questo poi non è sempre vero; in sostanza lo scopo o l'idea sono quelli di avvicinare i vedenti, sviluppatori di apps e siti, a renderle più accessibili, metendo dunque a disposizione la mia conoscenza delle Tecnologie Assistive (Assistive Tecnologies) di cui mi ritengo un buon conoscitore. Non parliamo poi delle Apps Mobili ed anche di quel mondo, davvero meraviglioso ed il cui approccio per me è stato direi facile, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Quindi, spero, nel tempo, di mettere a disposizione la mia modestissima ed umile e piccola esperienza, mantenendo vivo ogni nuovo possibile fronte di apprendimento e confronto e conoscenza, tutti utili e sempre necessari, non si smette mai di imparare e neanche di confrontarsi. Dunque, spero di avervi con me, sempre più numerosi, lungo questo nuovo cammino! Inoltre, siccome la tecnologia non è soltanto procedure, tutorials su come usare un sistema operativo o su come riparare PC, ma offre anche molti strumenti di consultazione, visione, ascolto, cercherò di condividere con voi le mie impressioni e quindi files, contenuti multimediali o altro, non avranno soltanto attinenza tecnologica, ma qualcosa a che fare con la rete l'avranno. Anzi, sono benvenuticommenti, suggerimenti e proposte. Con il trascorrere del tempo, il sito ha preso la direzione informativa. Pur essendo da solo a gestire tutta questa mole di notizie, prometto di dare sempre il massimo per fornire tutte le notizie il più possibile aggiornate in tempo reale, relative a tantissime categorie: Mondo, Cronaca, Economia, Politica, Tecnologia, Scienza, Medicina, Spettacoli, Cinema, Musica, Cultura, Calcio e sport, Regione Piemonte, tutto, ma proprio tutto, sulla Juventus e molto, molto altro. Grazie a tutti!
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