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Ultimo aggiornamento 25 Gennaio, 2023, 14:33:10 di Maurizio Barra
Al finanziamento della sanità pubblica italiana mancano almeno 50 miliardi per avere un’incidenza media sul Pil simile agli altri Paesi europei. Una delle conseguenze è che cresce la spesa sanitaria privata: quella media arriva a oltre 1.700 euro a famiglia. Tanto che il 5,2% dei nuclei familiari versa in disagio economico per le spese sanitarie; 378.627 nuclei (l’1,5%) si impoveriscono per le spese sanitarie e 610.048 (il 2,3%) sostengono spese sanitarie cosiddette ‘catastrofiche’. E’ quanto emerge dal 18/mo Rapporto Sanità del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (Crea) dell’Università di Roma Tor Vergata, presentato oggi al Cnel.
Secondo il Rapporto, nel 2021 il finanziamento pubblico si ferma al 75,6% della spesa contro una media EU dell’82,9% e la spesa privata incide per il 2,3% sul Pil contro una media EU del 2% (pari, appunto, a oltre 1.700 euro a nucleo familiare) ‘scaricando’ sulle famiglie, ad esempio, oltre un miliardo di spesa per farmaci.
Le cause vanno cercate nei due decenni precedenti. La spesa sanitaria pubblica dal 2000 al 2021, in Italia, è cresciuta del 2,8% medio annuo, il 50% in meno che negli altri Paesi EU di riferimento. E nel 2021 quella del nostro Paese registra una forbice del -38% rispetto ai nostri ‘vicini’. Per recuperare il passo degli altri Paesi servirebbe, quindi, una crescita annua del finanziamento di almeno 10 miliardi di euro per 5 anni. “Nei documenti di finanza pubblica – commentano i curatori del Rapporto, Federico Spandonaro, Daniela D’Angela e Barbara Polistena – sono previsti meno di 2 miliardi di euro per anno, quindi circa un settimo del necessario per il riallineamento”.
Se non si interviene, si dovrà passare da un Servizio sanitario nazionale universalistico a uno basato “su una logica di universalismo selettivo, che privilegi l’accesso dei più fragili”.
Non solo: per allinearsi al livello di altri Paesi europei di riferimento, in Italia mancano all’appello 30.000 medici e 250.000 infermieri. Per colmare questa carenza, il nostro Paese dovrebbe investire 30,5 miliardi di euro, tenendo conto del maggiore bisogno di personale sanitario causa dell’età media più alta della popolazione italiana. A fare il conto è il 18/mo Rapporto Sanità del Crea (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) dell’Università di Roma Tor Vergata presentato oggi al Cnel.
In Italia, nella sanità pubblica, ci sono 3,9 medici per 1.000 abitanti contro i 3,8 della media di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna: ma, correggendo per l’età media della popolazione (in riferimento all’elevata presenza di over 75 nel nostro Paese rispetto ad altri), a mancare sarebbero 30.000 medici. Mettendo in conto i circa 12mila medici che vanno in pensione ogni anno, per colmare il gap se ne dovrebbero assumere almeno 15mila ogni anno per i prossimi 10 anni.
Per gli infermieri il problema è ancora più eclatante: ne abbiamo 5,7 per 1.000 abitanti contro i 9,7 dei Paesi EU: la carenza supera le 250mila unità rispetto ai parametri europei e, comunque, solo per attuare il modello disegnato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ne servirebbero 40-80.000 in più. E poco è l’aiuto dall’estero: arrivano in Italia meno del 5% degli infermieri contro il 15% nel Regno Unito e il 9% in Germania; meno dell’1% dei medici a fronte del 10% degli altri paesi.
Vista la carenza di vocazione, la soluzione sarebbe offrire loro condizioni economiche attrattive. Invece, i medici italiani, guadagnano in media il 6% in meno dei colleghi europei e gli infermieri il 40% in meno. “Senza risorse e senza personale sanitario è – scrivono gli autori del rapporto – impossibile il 65% di prestazioni perse durante la pandemia, di cui hanno sofferto soprattutto i grandi anziani”.
Sono nato a Torino, il 19 Febbraio 1968. Ho alle spalle un'educazione direi Umanistica di base, avendo frequentato il Liceo Classico Valsalice e Lingue e Lettere Moderne all'Università. Grande passione per tutto ciò che è una tastiera, dal pianoforte o simili, ai PC, di cui peraltro amo anche il touch. Inoltre, un'altra mia grande passione, è lo sport e mi ha molto coinvolto, siccome ho lavorato molto su di me negli anni, passando attraverso varie fasi, nelle quali sono ingrassato moltissimo e poi sono diventato assai magro, dunque, siccome più volte ho dovuto intervenire su di me, ho voluto approfondire questo discorso ed ho conseguito il Master CFT come Personal Fitness Trainer presso Issa Italia. La voglia e l'interesse ad approfondire tante tematiche e la curiosità olistica, alle volte giocano brutti scherzi, perchè si rischia di iniziare tutto e concretamente di non riuscire a concludere nulla. Bisogna in teoria scegliere cosa fare da grande, il fatto è che io sono già ben cresciuto ed ora mi sento assai coinvolto dall'ambito tecnologico e dunque spero, soprattutto, di essere un intermediario tra i vedenti, diciamo, o comunque tra tutti e proprio chi è non vedente come me, sia per mostrare quante cose si possono fare in autonomia, sia per avvicinare (e qui mi appello a sviluppatori, amanti di softwares etc...) la facilità e l'accesso all'uso completo della tecnologia anche da parte degli stessi non vedenti, che comunque si devono spesso scontrare con grafici, pagine poco accessibili e continui escamotage, per fare cose che, con il famoso click, in teoria si risolvono subito e questo poi non è sempre vero; in sostanza lo scopo o l'idea sono quelli di avvicinare i vedenti, sviluppatori di apps e siti, a renderle più accessibili, metendo dunque a disposizione la mia conoscenza delle Tecnologie Assistive (Assistive Tecnologies) di cui mi ritengo un buon conoscitore. Non parliamo poi delle Apps Mobili ed anche di quel mondo, davvero meraviglioso ed il cui approccio per me è stato direi facile, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Quindi, spero, nel tempo, di mettere a disposizione la mia modestissima ed umile e piccola esperienza, mantenendo vivo ogni nuovo possibile fronte di apprendimento e confronto e conoscenza, tutti utili e sempre necessari, non si smette mai di imparare e neanche di confrontarsi. Dunque, spero di avervi con me, sempre più numerosi, lungo questo nuovo cammino! Inoltre, siccome la tecnologia non è soltanto procedure, tutorials su come usare un sistema operativo o su come riparare PC, ma offre anche molti strumenti di consultazione, visione, ascolto, cercherò di condividere con voi le mie impressioni e quindi files, contenuti multimediali o altro, non avranno soltanto attinenza tecnologica, ma qualcosa a che fare con la rete l'avranno. Anzi, sono benvenuticommenti, suggerimenti e proposte. Con il trascorrere del tempo, il sito ha preso la direzione informativa. Pur essendo da solo a gestire tutta questa mole di notizie, prometto di dare sempre il massimo per fornire tutte le notizie il più possibile aggiornate in tempo reale, relative a tantissime categorie: Mondo, Cronaca, Economia, Politica, Tecnologia, Scienza, Medicina, Spettacoli, Cinema, Musica, Cultura, Calcio e sport, Regione Piemonte, tutto, ma proprio tutto, sulla Juventus e molto, molto altro. Grazie a tutti!
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