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Nella notte attacco russo contro Zaporizhzhia e contro 3 comunità nell'Oblast di Sumy

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Ultimo aggiornamento 18 Marzo, 2023, 11:45:29 di Maurizio Barra

“Putin vuole sradicare l’identità di un popolo e quindi deve risponderne penalmente”. Lo afferma in una intervista a Repubblica l’ex procuratrice dell’Aja, Carla Del Ponte, protagonista del processo a Slobodan Milosevic. “Finalmente è stato raggiunto un primo traguardo molto importante, che è solo un primo passo verso la contestazione degli altri innumerevoli reati di cui Putin dovrà essere incriminato”, aggiunge, spiegando che “sotto accusa penale non c’è il governo russo, ma una persona specifica, e cioè Putin. Perché la responsabilità criminale riguarda una sola persona, e cioè lui”.

“Il crimine di guerra di cui è accusato, la deportazione dei bambini, è gravissimo e non l’abbiamo ancora mai visto contestato a livello di responsabilità penale. Ma ci saranno tantissimi altri crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in questo anno di guerra in Ucraina che sono apparsi estremamente gravi e di cui lui stesso dovrà rispondere”, sottolinea Del Ponte.

Sarà possibile risalire dalle singole deportazioni dei bambini alla responsabilità di Putin? “Sicuramente sì. Se è stato emanato un ordine di arresto internazionale vuol dire che il procuratore generale della Cpi ha già presentato le prove del crimine. E se i giudici hanno detto di sì vuol dire che queste prove sono convincenti”. 

Per Del Ponte “un fatto è certo. Da oggi la sua vita da capo dello Stato diventa difficile. Gli sarà inibito qualsiasi vertice internazionale. È innegabile che la richiesta di arresto incrina irrimediabilmente la sua immagine pubblica. Oggi in Russia lui è il presidente, ma è chiaro che i gravissimi reati che gli vengono contestati possono giocare anche politicamente contro di lui”.

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