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Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2023, 00:15:15 di Maurizio Barra
In un’edizione di buon livello in odor di Palmares in questo 76/o Festival di Cannes che si chiude sabato – mancando all’appello solo due opere, La Chimera di Alice Rohrwacher e The Old Oak di Ken Loach – ci sono cinque lungometraggi e due con protagonisti molto simili, ovvero antieroi che guardano a Chaplin e al cinema muto nel segno di una speranza post-covid vero, fil rouge di questo festival. Si tratta del film Perfect days di Wim Wenders, passato oggi, e di Fallen leaves di Aki Kaurismäki. Due storie con angeli caduti sulla terra che danno speranza. In pole position poi Anatomy of fall di Sandra Huller; The zone of interest di Glazer e Monster di Kore’eda. Per i due italiani in concorso, ovvero Rapito di Marco Bellocchio e Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, buone speranze, ma forse più per il regista di Bobbio che per quello romano. Ecco i film in campo: Perfect days di Wim Wenders con protagonista Hirayama uomo dalle tante chiavi, ma non ricco. Lavora infatti come addetto alle pulizie dei bagni a Tokyo. Un po’ antieroe e un po’ angelo caduto, circa cinquant’anni, baffi curati, sembra contento della sua vita semplice. È un uomo metodico, con una vita quotidiana identica a se stessa, divisa tra la passione per le fotografie digitali degli alberi (che seleziona e cataloga in degli scatoloni), la musica (usa ancora le musicassette d’epoca) e i libri, tra cui quelli di William Falkner e Patricia Highsmith, che prende regolarmente in biblioteca. In Fallen leaves di Aki Kaurismäki protagonisti Holappa, metalmeccanico allampanato dal volto perennemente triste e con un problema non da poco, beve continuamente (“lo faccio perché sono malinconico” confessa a un amico) e Ansa che ha un contratto a termine come cassiera di supermercato ed è altrettanto malinconica. Il fatto che i due siano in fondo perfetti l’uno per l’altro lo si capisce subito, ma sembra che tutto il mondo gli sia però ostinatamente contro. Nell’ordine: i due si incontrano in un locale di karaoke troppo buio e lui non canta (“non è una cosa da maschi”); un biglietto con il numero telefonico di lei viene perso da Holappa; entrambi poi vengono licenziati più volte e, infine, c’è la loro timidezza esasperata e l’alcol di lui. Ma, come in tutte le favole, l’amore vince su tutto anche se la radio dà solo notizie di morti in Ucraina e lo fa nello stile Aki Kaurismäki, tra deadpan (umorismo freddo) e slapstick malinconico, tra impassibilità e ironia. Anatomy of fall di Justine Triet, thriller di 150 minuti che non ti stanca. Si tratta di un giallo torrenziale che indagando su un suicidio/omicidio mette sotto la lente di ingrandimento una famiglia particolare, quella composta da Sandra, scrittrice tedesca che vive insieme a Samuel, il marito anche lui scrittore, e al figlio adolescente non vedente, Daniel, in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. The zone of interest di Jonathan Glazer, regista britannico che non perde un colpo e non è mai banale. Da lui una famiglia come tante, felice nella sua villetta con piccola piscina e giardino pieno di fiori. Solo che la casa confina con un muro, quello di Auschwitz, e siamo negli anni Quaranta e tanto fumo si vede sullo sfondo. Di chi è la casa? Del capitano del campo con tanto di moglie e figli. Di quello che succede oltre quel muro nessuna traccia a parte il rumore quasi inavvertibile della macchina della morte a regime. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis recentemente scomparso. Monster di Kore’eda è ambientato in una città di periferia circondata da un grande lago con una famiglia composta da Saoro, madre single che ama molto suo figlio adolescente di nome Minato. A un certo punto quest’ultimo inizia a comportarsi in modo strano, un suo insegnante, il signor Hori, gli ha detto che dentro la sua testa vive un cervello da maiale. Si scoprirà solo poi che Minato è stato bullizzato, ma a sua volta bullizza, che forse è un incendiario e ha una relazione molto speciale con un suo coetaneo. A niente varrà l’impegno della madre che si precipita a scuola per capire qualcosa sul suo cambiamento. Minato continua a fare cose strane, è a suo modo un ‘mostro’ come possono essere un po’ tutti gli adolescenti. Girato con tanti flashback e flashforward, Monster si complica perché come in una sorta di Rashmoon vediamo la storia con gli occhi della madre, dell’insegnante e del bambino.
Sono nato a Torino, il 19 Febbraio 1968. Ho alle spalle un'educazione direi Umanistica di base, avendo frequentato il Liceo Classico Valsalice e Lingue e Lettere Moderne all'Università. Grande passione per tutto ciò che è una tastiera, dal pianoforte o simili, ai PC, di cui peraltro amo anche il touch. Inoltre, un'altra mia grande passione, è lo sport e mi ha molto coinvolto, siccome ho lavorato molto su di me negli anni, passando attraverso varie fasi, nelle quali sono ingrassato moltissimo e poi sono diventato assai magro, dunque, siccome più volte ho dovuto intervenire su di me, ho voluto approfondire questo discorso ed ho conseguito il Master CFT come Personal Fitness Trainer presso Issa Italia. La voglia e l'interesse ad approfondire tante tematiche e la curiosità olistica, alle volte giocano brutti scherzi, perchè si rischia di iniziare tutto e concretamente di non riuscire a concludere nulla. Bisogna in teoria scegliere cosa fare da grande, il fatto è che io sono già ben cresciuto ed ora mi sento assai coinvolto dall'ambito tecnologico e dunque spero, soprattutto, di essere un intermediario tra i vedenti, diciamo, o comunque tra tutti e proprio chi è non vedente come me, sia per mostrare quante cose si possono fare in autonomia, sia per avvicinare (e qui mi appello a sviluppatori, amanti di softwares etc...) la facilità e l'accesso all'uso completo della tecnologia anche da parte degli stessi non vedenti, che comunque si devono spesso scontrare con grafici, pagine poco accessibili e continui escamotage, per fare cose che, con il famoso click, in teoria si risolvono subito e questo poi non è sempre vero; in sostanza lo scopo o l'idea sono quelli di avvicinare i vedenti, sviluppatori di apps e siti, a renderle più accessibili, metendo dunque a disposizione la mia conoscenza delle Tecnologie Assistive (Assistive Tecnologies) di cui mi ritengo un buon conoscitore. Non parliamo poi delle Apps Mobili ed anche di quel mondo, davvero meraviglioso ed il cui approccio per me è stato direi facile, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Quindi, spero, nel tempo, di mettere a disposizione la mia modestissima ed umile e piccola esperienza, mantenendo vivo ogni nuovo possibile fronte di apprendimento e confronto e conoscenza, tutti utili e sempre necessari, non si smette mai di imparare e neanche di confrontarsi. Dunque, spero di avervi con me, sempre più numerosi, lungo questo nuovo cammino! Inoltre, siccome la tecnologia non è soltanto procedure, tutorials su come usare un sistema operativo o su come riparare PC, ma offre anche molti strumenti di consultazione, visione, ascolto, cercherò di condividere con voi le mie impressioni e quindi files, contenuti multimediali o altro, non avranno soltanto attinenza tecnologica, ma qualcosa a che fare con la rete l'avranno. Anzi, sono benvenuticommenti, suggerimenti e proposte. Con il trascorrere del tempo, il sito ha preso la direzione informativa. Pur essendo da solo a gestire tutta questa mole di notizie, prometto di dare sempre il massimo per fornire tutte le notizie il più possibile aggiornate in tempo reale, relative a tantissime categorie: Mondo, Cronaca, Economia, Politica, Tecnologia, Scienza, Medicina, Spettacoli, Cinema, Musica, Cultura, Calcio e sport, Regione Piemonte, tutto, ma proprio tutto, sulla Juventus e molto, molto altro. Grazie a tutti!
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