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Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2023, 19:08:10 di Maurizio Barra
Era il 27 maggio 1993: tra poche ore saranno passati esattamente trent’anni. Notte fonda a Firenze, da poco era passata l’una del mattino. In via dei Georgofili, in pieno centro, a due passi dal Museo degli Uffizi, ci fu una grande esplosione, che risuonò in tutta la città. La detonazione distrusse la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia che dà il nome alla via.
Sotto le macerie della torre morirono Angela Maria Fiume, custode dell’Istituto, e gli altri membri della famiglia Nencioni: il marito Fabrizio e le figlie Nadia (9 anni) e Caterina (appena 2 mesi). Prese fuoco, inoltre, un edificio della stessa strada, dove abitava Dario Capolicchio, studente universitario di 22 anni, la quinta vittima della strage. Quarantotto le persone che rimasero ferite.
Ma, oltre ai morti e ai feriti, quella bomba provocò anche gravi danni al patrimonio storico-artistico della zona: la Chiesa dei Santi Stefano e Cecilia e il complesso monumentale degli Uffizi. Andarono distrutti alcuni dipinti di valore prestigioso e circa il 25% delle opere presenti nel museo fu danneggiato. A causare la detonazione, una miscela esplosiva posta in una vettura parcheggiata sotto la torre.
Quest’episodio dinamitardo rientra nel cosiddetto “periodo delle Stragi” (cominciato con Capaci e via D’Amelio): alla bomba del 27 maggio seguì quella al padiglione di Arte contemporanea di via Palestro, a Milano (27 luglio 1993), e – a distanza di cinque minuti l’una dall’altra – le esplosioni presso la Basilica di San Giovanni in Laterano e la chiesa di San Giorgio al Velabro, a Roma, a ventiquattrore dall’attentato di Milano. Fortunatamente, non come a Firenze, le bombe di luglio non provocarono morti ma solo il ferimento di oltre venti persone e il danneggiamento degli edifici e dei luoghi di culto coinvolti.
In questa scia, si considerano anche l’attentato di via Fauro del 14 maggio dello stesso anno, di poco precedente alla strage dei Georgofili, che aveva come obiettivo Maurizio Costanzo e nel quale il giornalista si salvò per miracolo (ma rimasero ferite 24 persone); e quello (mancato) allo Stadio Olimpico di Roma: una bomba piazzata in un auto che non esplose solo per un contrattempo. Era il 23 gennaio 1994: era il “colpo di coda” della mafia stragista contro lo Stato.
Secondo la verità stabilita in sede processuale, i mandanti e gli autori materiali della strage di Firenze erano mafiosi con l’obiettivo di creare “una sorta di stato di guerra contro l’Italia”, da attuare con il ricorso a una precisa strategia di tipo terroristico ed eversivo, che andasse oltre i metodi e le finalità della criminalità organizzata visti sino a quel momento. Cosa Nostra, con quelle bombe, voleva “costringere lo Stato alla resa davanti alla criminalità mafiosa”. Rispetto alle vendette perpetrate contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, puniti l’anno precedente in attentati in cui i giudici erano i soli e unici target della Cupola, con quelle azioni la mafia compiva una specie di “salto”.
Le sentenze hanno inoltre ricordato che, dopo i fatti del ‘92, lo Stato aveva reagito con le norme sul carcere duro per i mafiosi (il 41-bis), favorendo allo stesso tempo i collaboratori di giustizia e i pentiti. Fu una vera e propria svolta nell’atteggiamento dello Stato, che destrutturò la “presunzione di onnipotenza e di libertà” dei capimafia. Da qui la scelta di tentare di “ammorbidirlo”, minacciando i suoi organi con azioni che, “perseverando nella linea dura intrapresa, avrebbero provocato al Paese lutti e distruzioni a non finire”.
Fu proprio un trafficante di opere d’arte a spingere la mafia ad attaccare il patrimonio artistico della nazione. Questi spiegò infatti ai capimafia: “Ucciso un giudice, questi viene sostituito; ucciso un poliziotto, avviene la stessa cosa. Ma distrutta la Torre di Pisa, veniva distrutta una cosa insostituibile, con incalcolabili danni per lo Stato”.
L’anniversario “tondo” di quest’anno ha una valenza doppia: è il primo che si celebra dopo l’arresto, lo scorso gennaio, di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso condannato all’ergastolo per quella strage.
Sono nato a Torino, il 19 Febbraio 1968. Ho alle spalle un'educazione direi Umanistica di base, avendo frequentato il Liceo Classico Valsalice e Lingue e Lettere Moderne all'Università. Grande passione per tutto ciò che è una tastiera, dal pianoforte o simili, ai PC, di cui peraltro amo anche il touch. Inoltre, un'altra mia grande passione, è lo sport e mi ha molto coinvolto, siccome ho lavorato molto su di me negli anni, passando attraverso varie fasi, nelle quali sono ingrassato moltissimo e poi sono diventato assai magro, dunque, siccome più volte ho dovuto intervenire su di me, ho voluto approfondire questo discorso ed ho conseguito il Master CFT come Personal Fitness Trainer presso Issa Italia. La voglia e l'interesse ad approfondire tante tematiche e la curiosità olistica, alle volte giocano brutti scherzi, perchè si rischia di iniziare tutto e concretamente di non riuscire a concludere nulla. Bisogna in teoria scegliere cosa fare da grande, il fatto è che io sono già ben cresciuto ed ora mi sento assai coinvolto dall'ambito tecnologico e dunque spero, soprattutto, di essere un intermediario tra i vedenti, diciamo, o comunque tra tutti e proprio chi è non vedente come me, sia per mostrare quante cose si possono fare in autonomia, sia per avvicinare (e qui mi appello a sviluppatori, amanti di softwares etc...) la facilità e l'accesso all'uso completo della tecnologia anche da parte degli stessi non vedenti, che comunque si devono spesso scontrare con grafici, pagine poco accessibili e continui escamotage, per fare cose che, con il famoso click, in teoria si risolvono subito e questo poi non è sempre vero; in sostanza lo scopo o l'idea sono quelli di avvicinare i vedenti, sviluppatori di apps e siti, a renderle più accessibili, metendo dunque a disposizione la mia conoscenza delle Tecnologie Assistive (Assistive Tecnologies) di cui mi ritengo un buon conoscitore. Non parliamo poi delle Apps Mobili ed anche di quel mondo, davvero meraviglioso ed il cui approccio per me è stato direi facile, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Quindi, spero, nel tempo, di mettere a disposizione la mia modestissima ed umile e piccola esperienza, mantenendo vivo ogni nuovo possibile fronte di apprendimento e confronto e conoscenza, tutti utili e sempre necessari, non si smette mai di imparare e neanche di confrontarsi. Dunque, spero di avervi con me, sempre più numerosi, lungo questo nuovo cammino! Inoltre, siccome la tecnologia non è soltanto procedure, tutorials su come usare un sistema operativo o su come riparare PC, ma offre anche molti strumenti di consultazione, visione, ascolto, cercherò di condividere con voi le mie impressioni e quindi files, contenuti multimediali o altro, non avranno soltanto attinenza tecnologica, ma qualcosa a che fare con la rete l'avranno. Anzi, sono benvenuticommenti, suggerimenti e proposte. Con il trascorrere del tempo, il sito ha preso la direzione informativa. Pur essendo da solo a gestire tutta questa mole di notizie, prometto di dare sempre il massimo per fornire tutte le notizie il più possibile aggiornate in tempo reale, relative a tantissime categorie: Mondo, Cronaca, Economia, Politica, Tecnologia, Scienza, Medicina, Spettacoli, Cinema, Musica, Cultura, Calcio e sport, Regione Piemonte, tutto, ma proprio tutto, sulla Juventus e molto, molto altro. Grazie a tutti!
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