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TECNOLOGIA: Trapelano foto di Huawei P30, ecco com’è Con le dark kitchen pausa pranzo social

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Trapelano foto di Huawei P30, ecco com’è

Con le dark kitchen pausa pranzo social

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DELLE 00:57 DI LUNEDì 25 MARZO 2019

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Trapelano foto di Huawei P30, ecco com’è
Quattro fotocamere posteriori, superzoom e sensore ‘Tof’

– A pochi giorni dalla presentazione ufficiale, in programma martedì 26 marzo a Parigi, trapelano le immagini del P30, il prossimo top di gamma di Huawei che va a competere con l’iPhone di Apple e il Galaxy S10 lanciato il mese scorso da Samsung. Le ultime foto sono state scovate e rese note su Twitter da Evan Blass, noto per gli scoop tecnologici. A pubblicarle, per errore, la stessa Huawei, in una pagina del suo sito.

Le foto, corredate da descrizione, confermano le precedenti indiscrezioni delle quattro fotocamere posteriori sul modello P30 Pro, create in partnership con la tedesca Leica come da tradizione dei flagship Huawei. A un sensore principale da 40 megapixel con stabilizzatore ottico si uniscono uno zoom con struttura periscopica, un grandangolo e un sensore Tof (time-of-flight).

Sempre dalla pagina pubblicata anzitempo si apprende di uno zoom ibrido 10X e di un Iso molto elevato per foto di notte e in ambienti bui. Si vede inoltre un notch – la tacca nera nella parte alta dello schermo dove è alloggiata la fotocamera frontale – più piccolo dei predecessori, a goccia.

Le ultime notizie si aggiungono a quelle già circolate in precedenza. Una pagina rinvenuta sul sito italiano di Amazon, ad esempio, ha fatto conoscere nei giorni scorsi i numeri del P30 Pro, tra cui gli 8 GB di Ram e i 128 GB di memoria interna.

Con le dark kitchen pausa pranzo socialNelle aziende arriva il servizio ristorante del food delivery

– Dall’app al ristorante fisico nei luoghi di lavoro, cambia la pausa pranzo con l’evolversi anche in Italia delle dark kitchen che, all’attività di consegna di piatti pronti a domicilio, ora affiancano una proposta di corner all’interno di realtà aziendali dove acquistare il proprio snack o piatto del ristoro per una pausa pranzo di gruppo e una cucina “trasversale” utile a soddisfare tutti i palati attraverso l’ausilio di frigoriferi e l’utilizzo di elettrodomestici per scaldare la pietanza. Il prezzo medio per i piatti può andare dai cinque ai dieci euro.
Il servizio, garantito da cucine centralizzate “chiuse” in cui non si recano i clienti e che non prestano servizio di chef a domicilio, è già attivo a Milano, all’interno dell’azienda di commercio elettronico Amazon e arriverà, con molta probabilità a settembre a Roma, in altre realtà imprenditoriali. A fare da apripista a una evoluzione del lavoro di consegna a domicilio di piatti pronti è la startup Foorban, “Ristorante digitale” nato nel 2016 per la pausa pranzo con 150.000 piatti consegnati a Milano e oltre 1000 ricette diverse preparate in un mercato del delivery stimato in Italia in oltre 400 milioni. L’attività, che oggi conta circa 10 persone tra cucina e confezionamento, prevede, per il 2019 dopo l’avvio in Amazon, 5 nuove aperture “offline” b2b tra il capoluogo lombardo e la Capitale. La strada tracciata invece da Foorban riguardo al menu è quello di una proposta sia internazionale che mediterranea ed è composta principalmente da cereali, fibre alimentari, proteine e un contorno. In particolare il menu settimanale può spaziare – dicono dalla startup a titolo di esempio- dai tradizionali primi al Poke, al pollo al curry all’insegna della “social eating aziendale”, tendenza che arriva dagli Usa per migliorare la produttività dei dipendenti e la coesione e la felicità dei team.         [print-me title=”STAMPA”]