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Inail: più infortuni nel 2018, 1.133 mortali (+10%)
Denunce in aumento, anche per le malattie professionali
29 gennaio 2019 11:19
In aumento le denunce di infortuni e morti sul lavoro nel 2018 presentate all’Inail. Le denunce di infortunio tra gennaio e dicembre – fa sapere l’Istituto – sono state 641.261 (+0,9% rispetto al 2017, quando erano state 635.433); di queste, 1.133 con esito mortale (+10,1%, ossia 104 in più rispetto alle 1.029 del 2017). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5%, pari a 1.456 casi in più rispetto ai 58.129 dell’anno precedente).
Asta Bot 6 mesi fa il pieno, tassi tornano negativiMinimi aprile 2018 (-0,025%). Venduti 6,5 mld euro di titoli
29 gennaio 201916:11
Il Tesoro ha collocato Bot semestrali per 6,5 miliardi di euro con tassi crollati di nuovo in territorio negativo.
Il rendimento sul titolo a sei mesi è sceso a -0,025% da 0,215% dell’asta precedente, segnando i minimi da aprile 2018.
La domanda è stata pari a 1,82 volte l’importo offerto, in rialzo da 1,33 precedente.
Borsa Milano cauta. Rally di AstaldiDeboli le banche
29 gennaio 201912:07
– Piazza Affari si conferma cauta (+0,14%) in linea col resto d’Europa dove spicca soltanto Londra (+1,37%), aiutata dalle scommesse su un rinvio della Brexit in attesa del nuovo voto in Parlamento. Dietro Azimut (+3%), spinta fin dall’avvio dal giudizio ‘buy’ arrivato da Deutsche Bank, ruotano diversi titoli tra i quali a fine mattinata si fanno avanti Diasorin (+1,63%) e Campari (+1,34%) insieme alla utilities, ora capitanate da A2a (+1,28%).
A chiudere la fila del listino principale si è portata la Juventus (-3,55%) insieme alle banche, da Ubi (-1,47%) a Unicredit (-1,25%).
Fuori dal paniere principale è entrata in asta di volatilità ed è poi rientrata agli scambi Astaldi (+11,37%): si avvicina il termine per le offerte e in Borsa piace l’ipotesi che nella partita, oltre a Salini (+1,57%), possa entrare Cdp.
Manovra: Oxfam/Openpolis, promesse disattese su lotta povertàPossibile un passo indietro di 4 anni per il 2020
29 gennaio 201915:37
“Completamente disattese dalla legge di bilancio le stime relative alle risorse che il governo intendeva destinare all’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) e dunque alla cooperazione internazionale”. E’ la fotografia scattata dal nuovo dossier Cooperazione Italia, ritorno al passato, di Openpolis e Oxfam.Nella nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, che indica gli obiettivi della legge di bilancio, era previsto che il rapporto dell’aiuto pubblico con la ricchezza nazionale (aps/rnl) si sarebbe assestato allo 0,33% nel 2019, allo 0,36% nel 2020 e allo 0,40% nel 2021, “mostrando la volontà di superare l’impegno intermedio dello 0,30%” sottoscritto in sede Nazioni Unite e raggiunto nel 2017 con 3 anni di anticipo, spiega il rapporto. Ma “niente di tutto ciò è accaduto”. Le tabelle presentate dal ministero delle finanze dicono di 5.077 milioni di euro nel 2019, 4.654 milioni nel 2020 e a 4.702 milioni nel 2021, illustra il rapporto. “Con queste cifre, nel 2020 il rapporto aps/pil secondo alcune stime potrebbe calare allo 0,26 tornando a livelli inferiori al 2016″, sottolinea il dossier.”Per la prima volta dal 2012, calano le risorse destinate all’aiuto pubblico, segno tangibile che per il governo il tema della cooperazione non è tra quelli prioritari”, ha detto Francesco Petrelli, senior policy advisor su finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia. “Non si tratta solo di mancare gli obiettivi, effettivamente ambiziosi, che il governo si era posto con la nota di aggiornamento al Def, ma di un significativo calo dell’aps. Secondo le nostre proiezioni potrebbero essere quasi 730 milioni in meno nel 2019, 1,7 miliardi nel 2020 e 2,4 miliardi nel 2021”, ha sottolineato Petrelli.Dal 2012 al 2017 l’Italia ha destinato risorse “sempre maggiori” all’aps ma da un’analisi approfondita emerge che questo aumento è stato in buona parte trainato dalla crescita della voce “rifugiati nel paese donatore”, quasi un terzo del totale dell’aiuto pubblico ancora nel 2017, spiega il rapporto Oxfam/Openpolis. Si tratta del cosiddetto ‘aiuto gonfiato, “quello destinato a coprire le spese per l’accoglienza dei rifugiati e per la cancellazione del debito e non a finanziare progetti di cooperazione”. Per cui “denaro che non varca i confini dell’Italia e che non viene utilizzato per gli scopi propri dell’aiuto allo sviluppo: la lotta alla povertà e il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030”, si legge nel rapporto. Oxfam lancia quindi un appello all’Italia “per confermare l’obiettivo 0,30% del reddito nazionale lordo nel 2020 e per una coerente destinazione dei fondi”. Ma anche “rafforzare il coordinamento e la coerenza a livello interministeriale nella definizione di una strategia corrispondente a un uso appropriato delle risorse” e “garantire che le risorse progressivamente rese disponibili dalla diminuzione dei flussi migratori vengano utilizzate in modo efficace e coerente per gli obiettivi propri della cooperazione e dell’agenda 2030”.
Turkish 1/a tra linee aeree per eDreamsSeguono Emirates e Aegean Airlines, per italiani Alitalia è 3/a
29 gennaio 201915:55
– Turkish Airlines seguita da Emirates e Aegean Airlines: sono le regine della top ten delle migliori compagnie aeree di linea dell’anno, almeno secondo eDreams che si basa sulle recensioni di oltre 74.000 passeggeri stilate tra fine novembre 2017 e fine novembre 2018.
Per la compagnia turca si tratta di una conferma rispetto allo scorso anno, mentre Emirates sale di 4 posizioni e i greci scendono di un posto.
Le altre compagnie in classifica sono: Air Corsica al quarto posto, AerolinasArgentinas al quinto, Finnair al sesto, Swiss International Airlines al settimo, Middle East Airlines all’ottavo, Aeroflot al nono e Etihad Airways al decimo.
E gli italiani? Quando si tratta di volare, le preferenze dei viaggiatori dello stivale rispecchiano quasi totalmente quelle della classifica europea, ma con un tocco di patriottismo.
Infatti, la maggior parte dei passeggeri mette al primo posto Emirates e al secondo Turkish Airlines, ma Alitalia, in terza posizione, resta comunque tra le compagnie più amate.
Borse Europa più forti con Wall StreetLondra la migliore (+1,3%). Parigi (+1%) e Francoforte (+0,2%)
29 gennaio 201916:11
– Le Borse europee si rafforzano malgrado l’apertura debole di Wall Street. Londra continua ad essere la più solida (+1,3%), mentre il Parlamento britannico discute il ‘piano B’ della premier Theresa May sulla Brexit.
Sono cresciute anche Parigi (+1%), Milano (+0,76%) e Francoforte (+0,2%). In Piazza Affari continua a volare Astaldi (+14,47%), in vista del termine per le offerte e con l’intensificarsi delle voci secondo cui, oltre a Salini (+2,8%), potrebbe entrare Cdp.
Bene anche Azimut (+4,2%), spinta dal giudizio ‘buy’ arrivato da Deutsche Bank. Sempre più marcato il crollo del titolo della Juventus (-6,8%), mentre cali molto meno marcati riguardano Ubi (-1,47%) e Stm (-1,3%), quest’ultima in attesa dei conti Apple, previsti dopo la chiusura di Wall Street.
Tria, determinati a ridurre debitoNon vedo problemi sistemici per banche italiane
WASHINGTON29 gennaio 201916:31
– “L’elevato debito pubblico italiano e’ un’eredita’ del secolo scorso. Noi siamo determinati a ridurlo in maniera costante e progressiva”: lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovani Tria, intervenendo a Washington. Per Tria, che ribadisce come l’Italia voglia “restare in Europa e nella moneta unica”, non c’è ora “la necessita’ di adottare una politica di bilancio piu’ stringente o piu’ espansiva”: “guardando alla situazione attuale non dobbiamo cambiare i nostri obiettivi, dobbiamo mantenerli, anche perche’ le stime sono abbastanza prudenti”. Infine il ministro del Tesoro non vede “problemi sistemici per il nostro sistema bancario”: “abbiamo avuto qualche problema isolato di gestione, ma il sistema bancario e’ solido. Monitoriamo ma non vedo grandi problemi”.
Borsa: Milano chiude in rialzo di 0,48%Indice principali titoli di Piazza Affari a 19.701 punti
MILANO29 gennaio 201917:37
– Piazza Affari ha chiuso in crescita. L’Indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un rialzo dello 0,48% a 19.701 punti.
Borse Europa chiudono positiveDebole Francoforte. In rialzo Parigi (+0,8%) e Milano (+0,48%)
29 gennaio 201917:58
– Borse europee positive in chiusura, con Londra maglia rosa (+1,29%) nel giorno in cui il Parlamento ha discusso il ‘piano B’ del premier Theresa May per la Brexit.
Il listino peggiore è invece Francoforte, che ha terminato le contrattazioni poso sopra la parità (+0,08%). In rialzo Parigi (+0,81%), Milano (+0,48%) e Madrid (+0,63%).
Spread chiude in calo a 243 punti baseRendimento al 2,63%
29 gennaio 201918:04
– Lo spread tra Btp e Bund chiude in calo a 243 punti base dai 246 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo italiano a 10 anni è al 2,63%.
Giocattoli: tradizionali in caloNel mondo fatturato 2018 a 90 miliardi. In Europa calo 4%
29 gennaio 201918:05
– Anno difficile il 2018 per il mercato del giocattolo tradizionale un settore che a livello globale vale 90 miliardi di euro e che in Europa ha registrato una flessione del fatturato del -4%. La performance italiana è risultata migliore con un calo del fatturato dell’1% rispetto al 2017, a 1,3 miliardi di euro ed una variazione dei prezzi e delle quantità rispettivamente del +0,4% e -1,5%.
Nonostante però i primi nove mesi dell’anno abbiano registrato una crescita del +2,8%, l’ultimo trimestre, che rappresenta il 54% del fatturato annuale, ha dato una frenata con un andamento del -4%. Lo spiega in una nota Assogiocattoli. Continua il divario tra i canali di distribuzione: si è assistito a una ulteriore contrazione delle vendite negli ipermercati e supermercati e, al contrario, a un’accelerazione di quelle online e delle insegne specializzate in giocattoli (+7%).
Borsa Milano chiude a +0,5%, su AstaldiCrolla la Juve (-6,7%). Spread in calo ma banche contrastate
gennaio 201918:19
– La discussione del Parlamento sulla Brexit, con l’impegno del premier Theresa May a far votare il ‘piano B’ entro il 13 febbraio, ha spinto la Borsa londinese, che ha chiuso in rialzo dell’1,29%. Gli altri listini europei si sono allineati, con Milano che ha guadagnato lo 0,48%. In Piazza Affari ha volato Astaldi (+17%), in vista del termine per le offerte e con l’intensificarsi delle voci secondo cui, oltre a Salini (+2,5%), potrebbe entrare Cdp. In crescita anche Azimut (+2,9%), spinta dal giudizio ‘buy’ di Deutsche Bank, e Diasorin (+2,5%). E’ crollata la Juventus (-6,75%), per le prese di profitto dopo la crescita complessiva di oltre il 50% accumulata in una ventina di sedute. In calo anche Pirelli (-2,29%). Lo spread ha chiuso in discesa a 243 punti base, ma senza giovare troppo alle banche, che sono andate in ordine sparso. Ubi ha perso l’1,9%, Unicredit l’1,2%, Banco Bpm l’1%. Sono salite invece Intesa (+0,15%), Bper (+0,26%) e Mps (+0,8%). Piaggio ha chiuso sopra i 2 euro in salita dell’1,5%.
Alitalia chiude il 2018 con rosso dimezzatoIn cassa meno di 506 mln. Sindacati, molto preoccupati, Governo ci coinvolga
29 gennaio 201919:37
Alitalia ha chiuso il 2018 con un Ebitda negativo per -154 milioni (dimezzato da -312 milioni del 2017) e al 31 dicembre 2018 la liquidità è pari a 703 milioni, di cui 506 milioni in cassa e 197 milioni di depositi (di cui 103 alla Iata). Lo hanno riferito i sindacati al termine dell’incontro con i commissari straordinari di Alitalia oggi a Fiumicino.
I dati economici di Alitalia confermano che l’andamento dell’azienda migliora, ma resta una forte preoccupazione, soprattutto per il mancato coinvolgimento da parte del Governo. Lo riferiscono i sindacati al termine dell’incontro con i commissari straordinari di Alitalia Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo. I sindacati, al termine dell’incontro, durato più di due ore, si sono detti molto preoccupati per lo scenario e per questo domani alcune sigle si riuniranno per decidere le prossime mosse. “Il problema rimane nei confronti del Governo, che non ci sta coinvolgendo: questa è la preoccupazione maggiore”, ha detto il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, che non esclude la mobilitazione. “Sembra che il ruolo dei commissari si sia quasi esaurito. Dai numeri si evince che le potenzialità dell’azienda ci sono, ma dopo 21 mesi di commissariamento è ora che il Governo faccia le sue scelte”, ha aggiunto il segretario generale della Fit Cisl Salvatore Pellecchia, annunciando che verrà chiesto un incontro anche a Fs. “Dai commissari ci è stato confermato il buon andamento di questi ultimi due anni di gestione, e come da noi affermato da diverso tempo, che le attività di lungo raggio sono sottodimensionate rispetto allo sviluppo che sarebbe necessario, a dimostrazione che la compagnia ha bisogno di un piano di sviluppo delle attività e non dell’ennesimo ridimensionamento del perimetro industriale”, aggiunge il segretario della Filt Cgil Stefano Malorgio.
La compagnia low-cost irlandese, Ryanair, ha acquisito il 100% della compagnia aerea austriaca Laudamotion, fondata dallo storico campione di Formula 1, Niki Lauda. Lo ha confermato oggi la società a Vienna. Il fondatore, che finora aveva tenuto il 25% della compagnia, si è dichiarato soddisfatto dell’operazione: “sono contento che Ryanair acquisisca ormai il pieno controllo di Laudamotion per assicurare la crescita e lo sviluppo”.
Petrolio: chiude in rialzo a NyQuotazioni salgono del 2,6%
NEW YORK29 gennaio 201920:40
– Il petrolio chiude in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono del 2,6% a 53,31 dollari al barile.
Borsa: Tokyo, apertura in lieve rialzoNegoziati commercio Cina-Usa e trimestrali sotto la lente
TOKYO30 gennaio 201901:12
– Apertura nuovamente all’insegna della cautela per la Borsa di Tokyo, con i riflettori puntati sui negoziati commerciali tra Cina e Usa e i risultati trimestrali dei colossi tecnologici, in primis la Apple, in linea con le aspettative degli analisti. L’indice Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,20% a quota 20.706,20, con un guadagno di 41 punti. Sul fronte dei cambi lo yen è stabile a 109,40 sul dollaro, e a 125,10 sull’euro. [print-me title=”STAMPA”]