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DALLE 13:34 DI MARTEDÌ 28 DICEMBRE 2021

ALLE 21:20 DI SABATO 01 GENNAIO 2022

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Covid: Confesercenti, in 200mila a rischio, prorogare la cig
Allarme per turismo, colpiti alberghi e agenzie di viaggio
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28 dicembre 2021
12:27
AGGIORNATO ALLE
13:34
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La pandemia sta bloccando di nuovo turismo e ristorazione.
L’allarme arriva dalla Confesercenti che stima, senza una proroga immediata degli ammortizzatori sociali Covid, dal primo gennaio almeno 200mila lavoratori senza copertura.
“Particolarmente colpiti – afferma in una nota – il comparto agenzie di viaggio, con il 95% delle imprese con dipendenti in cassa integrazione, e quello alberghiero, soprattutto nelle città d’arte. E le prospettive di rientro al lavoro sono ogni giorno più incerte”.
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La pandemia sta bloccando di nuovo turismo e ristorazione.
L’allarme arriva dalla Confesercenti che stima, senza una proroga immediata degli ammortizzatori sociali Covid, dal primo gennaio almeno 200mila lavoratori senza copertura.
“Particolarmente colpiti – afferma in una nota – il comparto agenzie di viaggio, con il 95% delle imprese con dipendenti in cassa integrazione, e quello alberghiero, soprattutto nelle città d’arte. E le prospettive di rientro al lavoro sono ogni giorno più incerte”.
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Spread Btp-Bund: tensione titoli Stato, ma tiene a 138 punti
Rendimento del prodotto del Tesoro all’1,15%
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28 dicembre 2021
12:56
AGGIORNATO ALLE
13:34
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Sui mercati telematici resta qualche tensione sui titoli di Stato dei Paesi maggiormente sotto pressione per il loro debito a partire dall’Italia, ma lo spread rimane abbastanza stabile a 138 punti base, sfiorando spesso quota 139.

Il differenziale tra Btp a e Bund tedeschi a 10 anni si conferma infatti sulla stessa quota da diverse ore, dopo aver toccato un minimo a 135,7 ‘basis point’ nelle primissime battute della seduta.
Ill rendimento del prodotto del Tesoro è all’1,15%.
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Terna: consumi elettrici novembre +3,8%, sale l’industria
Fabbisogno nazionale 26,4 miliardi di Kwh, +0,3% su ottobre
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28 dicembre 2021
13:59
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Terna ha registrato consumi in aumento del 3,8% su base annua e dello 0,3% su base mensile lo scorso mese di novembre.
Il fabbisogno nazionale è salito a 26,4 miliardi di Kwh, con una aumento della richiesta di energia del 5,6% da inizio anno rispetto all’analogo dato del 2020.
Un risultato raggiunto, secondo il Gestore della rete elettrica nazionale, grazie anche alla “performance fortemente positiva dell’industria”, con un incremento del 2,9% dell’indice Imcei, trainato in particolare dai settori della siderurgia, della meccanica e degli alimentari.
Un incremento complessivo a condizioni quasi pari, dato che il mese di novembre ha avuto 21 giorni lavorativi come quello di ottobre, mentre la temperatura media mensile è stata superiore di circa 0,3 gradi centigradi rispetto all’analogo dato del 2020. In questo modo la domanda elettrica, destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,5%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è stata ovunque positiva: +3,3% al Nord, +4,5% al Centro e +4,4% al Sud.
Nel mese di novembre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta per circa il 93% con produzione nazionale e per la quota restante (7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
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Bollette: Nomisma, aumenti tra 770 e 1.200 euro a famiglia
Tabarelli, spesa 2022 con e senza interventi del governo
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28 dicembre 2021
14:15
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“Dati gli aumenti in corso, in assenza di interventi del governo avremmo un aumento del 61% per il gas; per l’elettricità del 45%, con una spesa complessiva su base annuale nel 2022 di 1.200 euro in più a famiglia.

Con gli interventi per ora annunciati (3,8 miliardi) più il ripetersi di quanto fatto prima (5 miliardi) l’aumento sarà del 40% per il gas e per l’elettricità del 28% con una spesa di 770 euro in più a famiglia”.
Sono le previsioni del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, fatte tenendo conto di un consumo medio annuale di 1.400 metri cubi di gas e 2.700 kilowattora di elettricità.
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Borsa: Milano positiva con Europa, caute Leonardo e Pirelli
Corre Saipem, bene anche Amplifon, A2A, Tenaris ed Hera
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28 dicembre 2021
14:27
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I mercati azionari del Vecchio continente hanno girato la boa di metà seduta sempre in positivo, con i futures sull’avvio di Wall street in rialzo: a Milano l’indice Ftse Mib cresce dello 0,8%, seguito dalla Borsa di Francoforte in aumento dello 0,7%, con Amsterdam e Madrid in aumento dello 0,6%, mentre Parigi è in crescita di mezzo punto percentuale.

In Piazza Affari corre sempre Saipem (+2,7%), con acquisti anche su Amplifon (+2,2%), A2A (+2,1%), Tenaris ed Hera, che salgono di due punti percentuali.
Bene inoltre Enel e Bper, che crescono dell’1,5%. Tra i titoli principali, si muovono più cauti Generali e Mediobanca (+0,3%), con Unicredit in aumento dello 0,2%, mentre Leonardo e Pirelli salgono di un marginale 0,1%.
Nel paniere a minore capitalizzazione Carige cede un punto percentuale e Mps ondeggia sulla parità, mentre la Popolare di Sondrio sale di mezzo punto percentuale in attesa dell’assemblea per la trasformazione in società per azioni.
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Bollette: Nomisma, aumenti tra 770 e 1.200 euro a famiglia
Tabarelli, spesa 2022 con e senza interventi del governo
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29 dicembre 2021
08:43
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“Dati gli aumenti in corso, in assenza di interventi del governo avremmo un aumento del 61% per il gas; per l’elettricità del 45%, con una spesa complessiva su base annuale nel 2022 di 1.200 euro in più a famiglia.

Con gli interventi per ora annunciati (3,8 miliardi) più il ripetersi di quanto fatto prima (5 miliardi) l’aumento sarà del 40% per il gas e per l’elettricità del 28% con una spesa di 770 euro in più a famiglia”.
Sono le previsioni del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, fatte tenendo conto di un consumo medio annuale di 1.400 metri cubi di gas e 2.700 kilowattora di elettricità.
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Petrolio: in rialzo a New York a 76,33 dollari
Quotazioni in rialzo dell’1,01%
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NEW YORK
28 dicembre 2021
15:11
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Il petrolio è in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dell’1,01% a 76,33 dollari al barile.
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Borsa: Europa sale con futures Usa e greggio, Milano +0,65%
Spread scende a 136,2 punti, acquisti su Saipem, Tenaris ed Enel
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28 dicembre 2021
15:26
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Proseguono in rialzo la penultima seduta intera dell’anno le principali borse europee, che anche quest’oggi fanno a meno di Londra, chiusa per festività.
Con i futures Usa positivi salgono Milano (+0,65%), Madrid (+0,57%), Francoforte (+0,55%) e Parigi (+0,34%).
In arrivo l’indice della Fed di Richmond, previsto invariato a 11 punti.
In calo lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali a 136,2 punti, con il rendimento annuo che perde 0,4 punti base all’1,113%, mentre rimbalza il greggio (Wti +1,22% a 76,47 dollari al barile) a differenza del gas (-4,75% a 101,82 euro al Mwh). In calo le quotazioni di tutti i metalli ad eccezione del nichel (+0,12% a 24.045 dollari la tonnellata). In rialzo TotalEnergies (+0,63%) e Shell (+0,6% ad Amsterdam, essendo Londra chiusa), insieme a Saipem (+2,41%), maglia rosa in Piazza Affari, seguita da Tenaris (+1,54%) ed Eni (+0,75%). Acquisti sui produttori di semiconduttori Asm (+2,7%), Be (+1,88%) ed Stm (+0,54%) e sulle utility Iberdrola (+2,29%), A2a (+2,05%), Enel (+1,31%), Italgas (+1,56%) e Snam (+1,49%). Bene in Piazza Affari i bancari Bper (+1,51%), Banco Bpm (+1,16%) e Intesa (+0,8%), più cauta invece Unicredit (+0,07%), mentre nel resto d’Europa si evidenzia Commerzbank (+0,8%). In ordine sparso gli automobilistici Porsche (+0,8%), Ferrari (+0,88%), Stellantis (+0,12%), Bmw (-0,11%), Daimler e Volvo (-0,4% entrambe) e Renault (-0,56%).
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Borsa: Wall Street apre positiva, Dj +0,07%, Nasdaq +0,11%
S 500 sale dello 0,07%
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NEW YORK
28 dicembre 2021
15:43
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Wall Street apre in rialzo.
Il Dow Jones sale dello 0,07% a 36.332,20 punti, il Nasdaq avanza dello 0,11% a 15.886,01 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,07% a 4.795,43 punti.
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Borsa: Europa migliora con listini Usa, Milano regina (+0,8%)
Spread sotto i 135 punti, variante Omicron fa meno paura
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28 dicembre 2021
16:23
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Migliorano le principali borse europee, anche quest’oggi senza Londra, con l’andamento contrastato dei listini Usa (Dow Jones +0,5%, Nasdaq -0,2%).
Gli investitori sembrano più tranquillizzati dall’indebolimento del virus segnalato oggi dall’immunologo John Bell dell’Università di Oxford.
In un quadro comunque non particolarmente brillante si conferma ‘regina’ Milano (+0,83%), seguita da Madrid (+0,76%), Francoforte (+0,68%) e Parigi (+0,5%). In arrivo l’indice della Fed di Richmond, previsto invariato a 11 punti.
In ulteriore calo lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali a134,6 punti, di nuovo sotto la soglia dei 135, con il rendimento annuo in calo di 1,5 punti all’1,102%. Riduce il rialzo il greggio (Wti +0,52% a 75,98 dollari al barile), che si porta sotto i 76 dollari, mentre il gas (-3,02% a 103,67 euro al Mwh), si mantiene sopra i 100 euro. In calo le quotazioni di tutti i metalli ad eccezione del nichel (+0,12% a 24.045 dollari la tonnellata). Confermati gli acquisti su TotalEnergies (+0,73%) e Shell (+0,63%) sulla piazza di Amsterdam, mentre in Piazza Affari corre Saipem (+2,72%) insieme a a Tenaris (+1,91%) ed Eni (+0,9%). Acquisti sui produttori di microprocessori Asm (+2,1%), Be (+1,75%) ed Stm (+0,5%) e sulle utility Iberdrola (+2,14%), A2a (+2,17%), Enel (+1,47%), Italgas (+1,97%) e Snam (+1,65%).
In campo bancario si evidenziano Bper (+1,81%), in lizza per Carige (-0,44%) , Banco Bpm (+1,67%), Intesa (+0,88%) e Unicredit (+0,6%). Fiacca la Popolare Sondrio (-0,16%) alla vigilia dell’assemblea sulla trasformazione in Spa, mentre nel resto d’Europa si evidenziano Commerzbank (+1,37%), Caixabank (+0,84%) e SocGen (+0,72%). Contrastati gli automobilistici.
Salgono Porsche (+0,76%), Ferrari (+0,75%) e Stellantis (+0,29%), cedono invece Volvo (-0,43%) e Daimler (-0,2%), con Renault (-0,07%) quasi in parità.
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Borsa: rialzi Europa nel finale, torna fiducia, Milano +0,8%
Spread stabile sotto i 135 punti, dato Fed Richmond batte stime
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28 dicembre 2021
17:26
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Borse europee positive nel finale, con il ritorno della fiducia dopo le affermazioni dell’immunologo inglese John Bell (Università di Oxford), secondo il quale con la variante Omicron il virus “si indebolisce”.
Con Londra chiusa per l’ultimo giorno di festività dopo il Natale e gli indici Usa contrastati (Dow Jones +0,42%, Nasdaq -0,12%) salgono Madrid (+0,92%), Milano (+0,85%), Francoforte (+0,8%) e Parigi (+0,6%).
Meglio delle stime l’indice della Fed di Richmond, salito da 11 a 16 punti.
Si mantiene stabile sotto quota 135 punti il differenziale spread tra Btp e Bund tedeschi decennali (134,2 punti), con il rendimento annuo in calo di 1,7 punti all’1,1% secco. Si riporta a quota 76 dollari il greggio (Wti +0,57%), così come il gas riguadagna i 106 euro al Mwh, riducendo il calo allo 0,84% ad Amsterdam. Deboli i metalli compreso l’oro (-0,44% a 1809,95 dollari l’oncia). In cauto rialzo i petroliferi TotalEnergies (+0,6%) e Shell (+0,2%), mentre in Piazza Affari si evidenziano Saipem (+1,9%) e Tenaris (+0,98%), pur sotto ai massimi, insieme ad A2a (+2,11%) Enel (+1,53%), sulla scia del balzo segnato da Iberdrola (+2,49%), stella tra le utility. Bene Italgas (+1,77%) e Snam (+1,65%), all’indomani delle regole pubblicate dall’Arera per ridurre i costi del dispacciamento di energia.
Cauta Eni (+0,88%).
Acquisti sui produttori di microprocessori Asm (+2,31%) e Be (+1,55%). cauta invece Stm (+0,13%). Bene tra le banche Banco Bpm (+1,43%), Bper (+1,06%) , Intesa (+1,05%) e Unicredit (+0,62%), poco mossa invece Bps (+0,27%) alla vigilia dell’assemblea sulla trasformazione in Spa. Nel resto d’Europa in evidenza Commerzbank (+1,26%), Caixabank (+0,84%) e SocGen (+0,77%). Bene tra gli automobilistici Ferrari (+0,65%), fiacca Stellantis (+0,05%), deboli Volvo (-0,7%) e Daimler (-0,35%).
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Borsa: Milano chiude in rialzo, +0,78%
Indice Ftse Mib a quota 27.444 punti
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MILANO
28 dicembre 2021
17:37
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Chiusura in rialzo per Piazza Affari.
L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,78% a27.444 punti.
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Borsa: Europa sale in chiusura, Parigi +0,57%, Madrid +0,76%
Londra ancora ferma per festività, Francoforte +0,81%
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28 dicembre 2021
17:42
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Hanno chiuso in rialzo le principali borse europee ad eccezione di Londra, ancora ferma per festività.
Parigi ha guadagnato lo 0,57% a 7.181 punti, Madrid lo 0,76% a 8.688 punti e Francoforte lo 0,81% a 15.963 punti.
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Pop.Bari: Consob ‘azioni illiquide, investitori informati’
Funzionario autorità vigilanza testimone in processo su banca
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BARI
28 dicembre 2021
18:02
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Il fatto che le azioni della Banca popolare di Bari fossero “fortemente illiquide”, cioè non negoziate in alcun mercato regolamentato e quindi “con il rischio di non poterle rivendere mai”, era esplicitato nella seconda pagina di copertina dei prospetti 2014 e 2015.
Lo ha spiegato in aula il funzionario Consob Massimo D’Agostino, sentito oggi come testimone nel processo in corso nella Fiera del Levante di Bari sulla vecchia gestione dell’istituto di credito.
Nel processo sono imputati Marco Jacobini e il figlio Gianluca, rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale, accusati di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza.
Il prezzo delle azioni dell’istituto di credito barese, “è una autodeterminazione della banca, che se la canta e se la suona – ha detto d’Agostino – . Niente di illegale, ma abbiamo chiesto alla banca di esplicitare questo concetto nei prospetti tra i fattori di rischio, come gesto di estrema trasparenza verso l’investitore”.
Oggetto dell’audizione del funzionario è stato l’iter delle istruttorie Consob sui due aumenti di capitale del 2014 e del 2015. “La ragione dell’aumento di capitale, con l’offerta di vendita delle azioni scontate del 6% rispetto al loro valore di 9,53 euro – ha spiegato D’Agostino – , era legata al salvataggio di banca Tercas. Il primo aumento di capitale del 2014 da 500 milioni di euro si era chiuso con successo, mentre quello di 50 milioni del 2015, per una combinazione diabolica di eventi pazzesca, dovuta all’indagine della Commissione europea che ipotizzava l’operazione Tercas come aiuti illeciti di Stato, diventò un incubo”. In quella fase, sollecitato dalla Consob, Marco Jacobini continuava a “ribadire che non c’erano perdite all’orizzonte”.
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Borsa: Milano chiude positiva (+0,78%), bene Saipem ed A2a
Rialzo da inizio anno supera il 23%,acquisti su Italgas e Banco
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28 dicembre 2021
18:15
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Piazza Affari ha chiuso in rialzo la terz’ultima seduta dell’anno, con l’indice Ftse Mib in crescita dello 0,79% a 27.444 punti, ossia oltre il 23% in più rispetto allo scorso 4 gennaio.
In crescita gli scambi per oltre 1,5 miliardi di euro di controvalore, in linea con il periodo delle festività natalizie, che scontano la chiusura di Londra, che si è protratta fino ad oggi.
In calo a 133,6 punti base lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali in ribasso di 2,7 punti alll’1,09%.
Gli acquisti si sono concentrati su Saipem (+2,33%) favorita insieme ad Eni (+0,9%) dal rialzo del greggio (Wti +0,5% sa 75,96 dollari al barile). Bene anche A2a (+2,11%), all’indomani dell’ingresso in Volta Green, che rafforzerà la propria posizione nelle rinnovabili. Le regole diffuse nella vigilia dall’Arera per ridurre i costi di distribuzione dell’energia hanno favorito invece Italgas (+2,08%) e Snam (+1,65%), mentre si è mossa con cautela Terna (+0,39%). In luce tra i bancari Banco Bpm (+1,67%), seguita da Bper (+1,23%), impegnata nell’offerta su Carige (-1,07%). Invariata Mps, positiva Bps (+0,38%), alla vigilia dell’assemblea che si esprimerà sulla trasformazione in Spa dell’Istituto valtellinese. Acquisti anche su Intesa (+0,93%), più cauta invece Unicredit (+0,36%). Pochi e limitati i segni meno, da Diasorin (-0,21%), oggetto di prese di beneficio dopo il balzo della vigilia. Fiacche Campari (-0,12%), Tim e Pirelli (-0,07% entrambe). Lievi rialzi per Cnh (+0,06%) dopo la corsa della vigilia sulla scia dell’imminente quotazione di Iveco, al debutto il prossimo 3 gennaio, Leonardo (+0,09%), Stellantis (+0,13%) ed Stm (+0,22%), in una giornata positiva per il comparto dei semiconduttori. Tra i titoli a minor capitalizzazione rally di Zucchi (+17,63%) e Banca Ifis (+5,53%), deboli invece FullSix (-5,43%) e BasicNet (-3,68%).
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Abi: nuovo advisory board per Fondazione educazione economica
Servirà a dare nuovo impulso all’attività di promozione
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28 dicembre 2021
18:43
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Un nuovo Advisory Board, rappresentativo del mondo economico non bancario, affiancherà e supporterà il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Scientifico della Fondazione per l’Educazione economica e finanziaria (ABI), con l’obiettivo di fornire un nuovo impulso alla propria azione di promotrice dell’educazione finanziaria ed economica in Italia. Al Comitato, costituito su invito del Presidente della Fondazione Stefano Lucchini, hanno aderito: Cristina Catania (McKinsey), Azzurra Caltagirone (Caltagirone Editore), Francesca di Carrobio (Hermès), Andrea Abodi (Istituto per il Credito Sportivo), Francesco Gattei (ENI) e Massimo Lapucci (Fondazione CRT).
Presidente dell’Advisory Board sarà Marcello Presicci, docente Luiss Business School e fondatore della Scuola Politica “Vivere nella Comunità” insieme ai Professori Pellegrino Capaldo e Sabino Cassese.
La progettualità del nuovo comitato si baserà su proposte di idee, progetti, sinergie e collaborazioni con altri enti, istituzioni e realtà italiane – ed internazionali – con cui dialogare sui temi dell’educazione finanziaria ed economica.
Costituita dall’ABI nel 2014, la Fondazione per l’Educazione economica e finanziaria rafforza – viene scritto in una nota – il proprio ruolo di aggregatore dei tanti soggetti privati del mondo del credito e della finanza che da anni si impegnano per contribuire alla diffusione di una cultura economica di base nel nostro Paese.
Con il supporto dell’Advisory Board l’impegno profuso fino ad oggi dalle banche aumenterà la propria forza di impatto per imprimere un effetto sempre più incisivo e determinante al percorso di crescita della cultura di cittadinanza economica degli italiani.
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Cambi: euro poco mosso a 1,1301 dollari
Moneta unica europea scambiata a 129,9000 yen
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29 dicembre 2021
08:03
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Euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,1301 dollari con un calo dello 0,08%.
L’euro passa di mano a 129,9000 yen con un aumento dello 0,03%.
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Petrolio: prezzo in crescita a 76,17 dollari (+0,25%)
Brent scambiato a 79,23 dollari
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29 dicembre 2021
08:09
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Prezzo del petrolio in crescita questa mattina sui mercati delle materie prime: il barile di greggio con consegna a febbraio passa di mano a 76,17 dollari con un aumento dello 0,25% mentre il Brent sempre con consegna a febbraio è scambiato a 79,23 dollari al barile con un aumento dello 0,39%.
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Oro: prezzo in calo a 1.805 dollari
-0,30%
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29 dicembre 2021
08:29
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Prezzo dell’oro in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna a febbraio 2022 passa di mano a 1.805,50 dollari l’oncia con un calo dello 0,30%.
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Borsa: Asia in rosso, timori su Omicron favoriscono realizzi
Deboli future sull’Europa, In Cina tasso interbancario ai minimi
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29 dicembre 2021
08:55
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Seduta di vendite per le principali Borse asiatiche, su cui le preoccupazioni per la diffusione della variante omicron del Covid agevola le prese di beneficio dopo un anno di forte rialzo dei listini.
Tokyo ha perso lo 0,6%, Shenzhen lo 0,8%, Shanghai e Seul lo 0,9% mentre Hong Kong, ancora aperta, cede l’1%, e Sydney ha chiuso in controtendenza (+1,2%).

Il sentimento economico in Cina continua a risentire della stretta regolatoria e dei rischi di un rallentamento legato al settore immobiliare per contrastare il quale sono attese nuove misure di stimolo nel 2022. L’indicatore chiave del costo del denaro sul mercato interbancario cinese, non a caso, ha toccato il minimo dallo scorso gennaio, sull’attesa che la Banca centrale cinese inietti maggiore liquidità nel sistema Leggermente negativi i future sull’Europa mentre sono in lieve aumento quelli sugli indici di Wall Street. Pochi dati macro attesi da qui alla fine dell’anno: oggi arriveranno quelli sulle scorte di petrolio e sulla bilancia commerciale americana mentre domani quello, più atteso, sulle richieste di sussidi di disoccupazione e venerdì gli indici pmi daranno il polso dell’andamento dell’economia cinese. Il greggio si mantiene poco mosso con il wti poco sopra i 76 dollari al barile e il brent poco sopra i 79.   MONDO

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Borsa: Milano apre poco mossa (+0,06%)
L’indice Ftse Mib si attesta a 27.460 punti
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MILANO
29 dicembre 2021
09:05
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Avvio poco mosso per Piazza Affari.

L’indice Ftse Mib ha iniziato le contrattazioni in progresso dello 0,06% a 27.460 punti.
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Spread Btp Bund apre poco mosso a 134 punti
Tasso all’1,1%
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29 dicembre 2021
09:11
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Apertura sostanzialmente stabile per lo spread tra Btp e Bund tedeschi: il decennale italiano apre a 134 punti dai 133,5 della chiusura di ieri.
Il rendimento annuo del titolo italiano è all’1,1%.
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Borsa: Europa parte fiacca, bene Londra (+0,87%)
Francoforte e Parigi in calo frazionale
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29 dicembre 2021
09:21
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Avvio fiacco per le principali Borse europee, con l’eccezione di Londra che ha iniziato le contrattazioni in deciso rialzo, con l’indice Ftse 100 che sale dello 0,87% a 7.436 punti.
A Francoforte l’indice Dax cede lo 0,07% a 15.952 punti e a Parigi il Cac 40 flette dello 0,03% a 7.179 punti.
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Borsa: Milano tira il fiato (-0,1%) con Cnh ed Exor, ok Bper
Popolare di Sondrio sale in attesa esito assemblea su spa
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29 dicembre 2021
09:57
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Avvio poco mosso per Piazza Affari, con gli investitori che si prendono una pausa dopo cinque sedute di rialzi consecutivi.
Sul listino milanese si mette in luce Bper (+1,1%) dopo l’intesa con i sindacati per la riduzione del personale, assieme a Moncler (+0,9%), seguite da Terna (+0,6%), Diasorin (+0,6%), Campari (+0,5%) e Recordati (+0,5%), con le banche in rialzo frazionale e le utilities in ordine sparso.

Appesantiscono il listino Cnh (-1%), Exor (-0,7%), Banca Mediolanum (-0,5%) e Saipem (-0,5%). In progresso la Popolare di Sondrio (+0,4%) in attesa dell’esito dell’assemblea sulla trasformazione in spa.
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Confcommercio: per ristoranti 25/30% disdette capodanno
Ridotti prezzi per cenoni, ma pesano Omicron e quarantene
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29 dicembre 2021
10:17
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La variante Omicron e l’impennata dei contagi peserà sui festeggiamenti di capodanno soprattutto per quanto riguarda la ristorazione con oltre una prenotazione disdetta ogni quattro.
Lo fa sapere la Fipe-Confcommercio spiegando che sono già il 25/30% le disdette dei cenoni a fronte di prenotazioni comunque inferiori rispetto al periodo prepandemia.

“Prima di Natale – si legge – i dati raccolti dall’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio stimavano 4 milioni di italiani pronti a festeggiare l’ultimo dell’anno nei ristoranti aperti.
Per favorire questa ripresa, i ristoratori avevano previsto una riduzione dei prezzi rispetto a due anni fa: 78 euro in media per il cenone rispetto agli 80 del 2019, mentre per cena e brindisi di mezzanotte con sottofondo musicale il calo era più evidente, 90 euro contro 105. In virtù di questi numeri la spesa totale prevista si sarebbe attestata intorno ai 325 milioni di euro, a fronte dei 445 milioni spesi due anni fa. Con il dilagare della nuova variante Omicron a questi numeri oggi andrebbe fatta un’ulteriore tara tra il 25 e 30%”.
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Clima: Legambiente in Italia nel 2021 187 fenomeni e 9 morti
Dal 2010 264 morti; approvare piano adattamento
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29 dicembre 2021
10:26
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Dal ‘medicane’ Apollo alle temperature record in estate, dalle piogge intense alle grandinate estreme: nel 2021 in Italia si sono verificati 187 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni nei territori con 9 vittime.
A tracciare il bilancio l’ Osservatorio Cittàclima di Legambiente realizzato in collaborazione con Unipol e con il contributo scientifico di Enel Foundation: Sicilia, Lombardia, Lazio, Campania, Veneto e Sardegna le regioni più colpite.
Roma, Napoli, Catania, Palermo e Milano le città con i maggiori danni.
Dal 2010 ad oggi i fenomeni meteorologici sono stati 1.181 e hanno provocato 264 morti e danni sul territorio con 637 Comuni dove si sono registrati eventi rilevanti, l’8% del totale. Oltre 27mila persone evacuate, a causa di frane ed alluvioni tra il 2016 ed il 2020,secondo il monitoraggio del Cnr.Legambiente chiede al Governo “di approvare il piano nazionale di adattamento, per fissare le priorità e indirizzare le risorse verso azioni davvero utili per la messa in sicurezza e la riqualificazione delle città e dei territori italiani”.
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Legacoop:Pmi,fiducia in ripresa, ma rischi da caro energia
Consumi decisivi. Lusetti, vero problema costo materie prime
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29 dicembre 2021
10:34
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Le piccole e medie imprese chiudono il 2021 con una fiducia ritrovata e possono pensare positivamente al 2022.
La crescita del PIL stimata al 6,3% per quest’anno (sopra il 5,2% della media Uem), fa guardare con ottimismo al futuro.
E’ quanto emerge dal report “Bilancio del 2021, secondo anno di pandemia” di Area Studi Legacoop e Prometeia. Tuttavia molto del 2022 dipenderà dalle famiglie, se anche loro torneranno ad avere fiducia e a spendere. A preoccupare le Pmi resta sempre il costo di materie prime ed energia. “Molte imprese rischiano di non resistere fino alla fine dell’inverno” dice il presidente di Legacoop Mauro Lusetti.
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Risparmio: raccolta gestori novembre a 3,8 miliardi (+19%)
Dati Assoreti, da inizio anno superata la soglia dei 50 miliardi
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29 dicembre 2021
10:39
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Prosegue il processo di crescita tendenziale dei volumi d’attività delle reti di consulenza: i dati rilevati da Assoreti indicano in novembre una raccolta netta pari a 3,8 miliardi di euro ed in crescita del 19,3% rispetto allo stesso periodo del 2020 e un calo del 33,6% rispetto a ottobre.

Le scelte di investimento privilegiano fortemente la componente gestita del portafoglio: il 96,9% della raccolta confluisce su fondi comuni, gestioni individuali e prodotti assicurativi/previdenziali per un ammontare complessivo di 3,7 miliardi (+14,9% anno su anno, + 11,6% mese su mese).
La dinamica di crescita tendenziale e congiunturale si osserva anche per i volumi di raccolta realizzati sugli strumenti finanziari amministrati, mentre su conti correnti e depositi si rileva il deflusso di liquidità per 746 milioni. Da inizio anno la raccolta supera la soglia dei 50 miliardi di euro (+34,1% rispetto al 2020) ed è trainata dagli investimenti netti realizzati sui prodotti del risparmio gestito per un ammontare, già record, di 37,5 miliardi (+104%).
“Il rapporto di fiducia e trasparenza tra consulenti finanziari e italiani trasforma il risparmio in investimento sano: a fronte di risultati – commenta Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti – in continua crescita e di alte aspettative riposte dai risparmiatori nel sistema di consulenza, resta centrale la sfida per i prossimi anni di consolidare e preservare un rapporto che è motivo d’essere dell’intera industria e, al tempo stesso, motore di evoluzione del sistema e della figura professionale del consulente, anche nell’interesse del Paese”, conclude Tofanelli.
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Unioncamere: in 9 mesi quasi 9mila imprese artigiane in più
+0,67%, soprattutto grazie alle Costruzioni (+1,80%)
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29 dicembre 2021
10:40
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Nel 2021 tornano a crescere le imprese artigiani con quasi 9mila attività in più nei primi nove mesi rispetto alla fine del 2020 (+0,67%).
Il dato arriva da un’analisi Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio che sottolinea come per effetto di questa progressione, al 30 settembre il perimetro del settore si sia attestato 1.295.221 mila unità.

“La ripresa economica sospinge la risalita del settore artigiano, ambito importante dell’economia nazionale”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Questo significa che tra gli italiani c’è un rinnovato ottimismo, una voglia di ‘fare’, mettendosi in proprio, che mi auguro si protragga nei prossimi mesi”.
Alla base dell’ampliamento della platea artigiana ci sono la forte ripresa del settore delle Costruzioni (+8.795 unità nel periodo, per una crescita dell’1,80%) e la dinamicità dei Servizi di supporto alle imprese (+1.287 imprese per un aumento del 2,29% nei nove mesi considerati). Non tutti i settori, però, sembrano aver risentito degli effetti della ripresa economica in atto. Cali si registrano nel Trasporto e magazzinaggio (-930 imprese artigiane pari a una variazione del -1,16%), e, soprattutto, nelle Attività manifatturiere (-2.008 imprese, pari al -0,70%).
La geografia dell’artigianato guadagna terreno soprattutto in Lombardia, prima regione per crescita in valore assoluto, con un saldo di 1.770 imprese artigiane in più nei nove mesi (+0,73%). A seguire nella classifica regionale, tutte con un incremento di oltre 1.000 imprese, troviamo Piemonte (+1.192 e +1,04% in termini relativi), Lazio (1.066 e +1,11%) e Campania (+1.009 e +1,45%). In termini di dinamismo, è invece la Valle d’Aosta (+2,58% corrispondenti a 91 imprese in più) a far segnare la spinta più sostenuta.
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Covid: Confesercenti, a rischio 2 mld consumi
Penalizzati soprattutto ristorazione e turismo
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29 dicembre 2021
10:15
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L’aumento dei contagi da Covid e le restrizioni rischiano di costare solo nel periodo delle festività invernali oltre due miliardi di euro di minori consumi: 932 milioni delle famiglie italiane e 1,2 miliardi di euro di mancate spese di turisti stranieri.
La stima arriva dalla Confesercenti secondo la quale ci potrebbe essere una riduzione dello 0,5% del tasso di crescita del Pil nel IV trimestre.
A subire l’impatto della frenata – sottolinea la Confesercenti – sono soprattutto le attività del turismo e della ristorazione, a partire dalla ricettività, che nel periodo delle festività vede a rischio 1,1 miliardi di fatturato, e dalle agenzie di viaggio (-136 milioni di euro).
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Cade l’ultima popolare, la Sondrio si trasforma in spa
Via libera plebiscitario. Venosta, guardiamo futuro con fiducia
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MILANO
29 dicembre 2021
11:53
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L’assemblea della Banca Popolare di Sondrio ha approvato la trasformazione in spa con 2517 voti favorevoli, 38 contrari, 39 astenuti e 16 voti non computati.

L’istituto valtellinese è l’ultima cooperativa a mettersi in regola, dopo non poche resistenze, con la riforma approvata dal governo Renzi nel 2015, che impone alle popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro di diventare società per azioni.
E anche nella nota in cui ha annunciato l’esito del voto assembleare non ha mancato di sottolineare come l’addio alla forma cooperativa sia stato “una scelta obbligata”.
“Forti dei nostri solidi valori fondativi, guardiamo al futuro con fiducia, impegnandoci fortemente per continuare a svolgere con efficacia la nostra attività, a beneficio della clientela e di tutti gli stakeholders”, ha dichiarato il presidente Francesco Venosta. “Per noi e per tutti coloro che hanno fin qui sostenuto la banca – ha proseguito – è motivo di orgoglio esserci presentati all’appuntamento odierno potendo vantare una lunga storia di crescita organica equilibrata e profittevole, che ha contribuito allo sviluppo dei territori nei quali ci siamo nel corso del tempo insediati, coprotagonisti della crescita sociale ed economica delle comunità di appartenenza”.
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Borsa: Europa incerta in attesa dati Usa, Londra +1%
Spread in leggero rialzo a 136 punti, piatte le banche. Giù Eni
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29 dicembre 2021
12:08
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Mercati azionari del Vecchio continente generalmente di qualche frazione sotto la parità, a differenza di Londra che sale di un punto percentuale ‘recuperando’ i primi due giorni della settimana nei quali è stata chiusa per festività.
Milano con l’indice Ftse Mib cede lo 0,3% insieme a Francoforte e Madrid, mentre Amsterdam è limata dello 0,1% e Parigi ondeggia piatta.

L’attesa degli operatori appare rivolta soprattutto ai dati macroeconomici dagli Stati Uniti (scorte all’ingrosso e vendite di case), programmati dal primo pomeriggio. Con lo spread in lieve rialzo a 136 punti base e il rendimento del Btp a 10 anni all’1,14%, in Piazza Affari i titoli bancari sono piuttosto tranquilli (Mediobanca +0,1%, Banco Bpm -0,5%), mentre i peggiori sono Cnh ed Eni che cedono un punto percentuale.
Qualche acquisto su Campari e Recordati, che salgono di circa mezzo punto.
Nel paniere a bassa capitalizzazione, piatta a 3,7 euro la Popolare di Sondrio dopo il via libera dell’assemblea alla trasformazione in società per azioni. Calmi anche i titoli di Mps (a 0,9 euro) e Carige, che tratta a quota 3,7.
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Bankitalia, indebitamento imprese 2020 +3,3%, boom depositi
Saliti del 28%
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29 dicembre 2021
12:22
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Alla fine del 2020 l’indebitamento complessivo del settore delle società non finanziarie era aumentato di 36 miliardi (+3,3%) rispetto alla fine del 2019 a causa dell’incremento di prestiti bancari a medio e lungo termine per 82 miliardi (+19%), presumibilmente sostenuto dalle numerose misure governative varate nel corso dell’anno per sostenere le imprese.
Lo rileva uno studio di Bankitalia secondo il quale a tale andamento “si sono associati un incremento pari a 55 miliardi delle attività finanziarie, che sostanzialmente ha riflesso l’eccezionale aumento dei depositi bancari (86 miliardi, pari al 28%)”.
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Gentiloni: ‘Possibile frenata dell’economia, ma presto per stime’
A Faz, ‘Siamo lontani da effetti ondate Covid precedenti’
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BERLINO
29 dicembre 2021
12:46
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“Ha poco senso fornire nuove previsioni, proprio in una fase in cui si sa così poco della nuova variante.
È vero che per il quarto trimestre 2021 abbiamo alcuni indizi che la crescita abbia subito un rallentamento.
E che le nostre previsioni per l’intero anno fossero troppo ottimistiche rispetto alla situazione pandemica, che è peggiorata”. Lo dice il commissario Ue al Bilancio Paolo Gentiloni alla Faz, sulle stime di crescita dell’Ue per il 2021 e il 2022. Le prossime stime arriveranno a febbraio, ma “è verosimile che l’economia rallenti anche prima, nel nuovo anno.
Siamo comunque lontani dagli effetti delle precedenti ondate”.   POLITICA

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Spread Btp-Bund: in tensione a 136 punti base
Rendimento del prodotto del Tesoro all’1,13%
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29 dicembre 2021
12:46
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Qualche tensione sui mercati telematici dei titoli di Stato europei, specie per quelli dei Paesi più esposti per il debito pubblico e in particolare italiani: lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ondeggia attorno ai 136 punti base rispetto ai 134 dell’avvio, con un aumento dei rendimenti sui bond made in Italy di circa quattro ‘basis point’.
Il livello più alto della giornata del differenziale per ora è stato toccato a inizio mattinata a 138 punti base.

Il tasso del prodotto del Tesoro è all’1,13%.
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Borsa: Milano (-0,5%) fiacca con Europa, tiene Campari
Spread in leggero calo a 134 punti base, tengono petrolio e gas
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29 dicembre 2021
14:17
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Pochi movimenti sui mercati azionari europei in attesa dell’avvio di Wall street: Milano ha girato la boa di metà giornata in calo dello 0,5% insieme a Francoforte, con Madrid negativa dello 0,4%, Amsterdam dello 0,3% e Parigi dello 0,2%.
In controtendenza Londra, che guadagna lo 0,7%, ma che sta allineandosi all’andamento dei listini nei primi due giorni della settimana quando era chiusa per festività.

Il petrolio tiene attorno ai 75 dollari al barile e il gas naturale è abbastanza stabile poco sopra i 100 euro al Megawattora. In leggero calo rispetto alla mattinata lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni a 134,5 punti base, con il rendimento del prodotto italiano all’1,11%.
In questo quadro in Piazza Affari, nel paniere a elevata capitalizzazione i titoli più pesanti sono Nexi (-1,6%), seguito da Cnh, Eni, Stellantis, Atlantia e Banco Bpm, che cedono circa un punto percentuale. Timidi acquisti su Bper (+0,3%), Inwit (+0,6%) e Campari , che sale dello 0,8%.
Tra i titoli ‘minori’, resta piatta a quota 3,7 euro la Banca popolare di Sondrio dopo il via libera alla trasformazione in società per azioni.
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Petrolio: in calo a New York a 75,69 dollari
Quotazioni perdono lo 0,38%
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NEW YORK
29 dicembre 2021
15:10
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Il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,38% a 75,69 dollari al barile.
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Borsa: realizzi in Europa tranne che a Londra, Milano -0,45%
Cala greggio in attesa delle scorte Usa, Spread sopra quota 135
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29 dicembre 2021
15:32
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Prevalgono le prese di beneficio davanti agli indici di Borsa europei dopo i rialzi delle ultime due sedute.
Francoforte cede lo 0,57%, Milano lo 0,45%, Madrid lo 0,27% e Parigi lo 0,19%.
Fa eccezione Londra (+0,78%) che riapre oggi dopo il lungo ponte natalizio. Contrastati i futures Usa dopo scorte di magazzino al dettaglio cresciute in linea con le stime (+1,3%) a differenza di quelle all’ingrosso, che si sono mantenute al di sotto delle previsioni (+1,2%).
In calo il greggio (Wti -0,45% a 75,66 euro) all’indomani delle previsioni sulle scorte di greggio al di sopra delle stime dell’Api e in attesa del dato che comunicherà in serata l’Eia.
In rialzo a 135,1 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali in crescita di 3,9 punti baseall’1,131%.
Cedono i petroliferi TotalEnergies (-1,24%), Eni (-1,18%), Bp (-0,44%) e Shell (-0,25%) insieme ai produttori di microchip Be Semiconductor (-2,’07%), Asm (-1,94%), Asml (-1,72%) ed Stm (-0,9%). Segno meno anche per gli automobilistici Daimler (-1,5%), Stellantis (-1,28%) e Volkswagen (-1,22%). Più caute Renault (-0,65%) e Ferrari (-0,57%). Acquisti sui bancari Lloyds (+0,89%), Standard Chartered (+0,78%), Barclays (-0,53%) e SocGen (+0,23%). Deboli Banco Bpm (-0,72%) e Intesa (-0,61%), in Piazza Affari, dove procede cauta Unicredit (-0,04%) insieme a Bper (+0,25%) e Bps (+0,38%), dopo il via libera degli azionisti alla trasformazione in società per azioni.
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Borsa: Wall Street apre in rialzo, Dj +0,04%, Nasdaq +0,16%
S 500 sale dello 0,12%
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NEW YORK
29 dicembre 2021
15:36
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Wall Street apre in rialzo.
Il Dow Jones sale dello 0,04% a 36.408,85 punti, il Nasdaq avanza dello 0,16% a 15.819,69 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,12% a 4.793,84 punti.
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Borsa: Europa fiacca con Wall Street positiva, Milano -0,5%
Spread stabile a 135 punti, greggio giù, scivolano i microchip
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29 dicembre 2021
16:02
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Appaiono fiacche le principali borse europee nella penultima seduta intera dell’anno.
Il 31 saranno pochi i listini aperti e comunque ad orario ridotto.
Un passo indietro dovuto alle inevitabili prese di beneficio dopo gli ultimi rialzi, che oggi riguardano solo Londra (+0,7%) alla riapertura dopo il lungo ponte di Natale. La peggiore è Francoforte (-0,67%), preceduta da Milano (-0,5%), Madrid (-0,42%) e Parigi (-0,41%). In linea con le stime le scorte di magazzino al dettaglio negli Usa (+1,3%), al di sotto invece quelle all’ingrosso (+1,2%).
In calo il greggio (Wti -0,33% a 75,71 dollari) all’indomani delle previsioni sulle scorte di greggio al di sopra delle stime dell’Api e in attesa del dato che comunicherà in serata l’Eia.
Cede ancora il gas (-5,24% a 101 euro al MWh), con le navi di gas liquido (Gnl) in arrivo in Europa dagli Usa per arginare le scorte di metano. Stabile a 135,1 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi, ma sale ulteriormente il rendimento annuo dei titoli decennali (+5,7 punti all’1,149%).
Deboli i petroliferi Eni (-1,31%), TotalEnergies (-1,15%), Bp (-0,92%) e Shell (-0,67%). In calo anche i produttori di semiconduttori Be (-1,5%), Asm (-1,19%), Asml (-0,89%) ed Stm (-0,34%) insieme agli automobilistici Daimler (-1,55%), Stellantis (-1,14%), Volkswagen (-0,98%), Renault (-0,75%) e Ferrari (-0,62%). Acquisti sui bancari Lloyds (+1,29%), Standard Chartered (+0,82%) e NatWest (+0,75%). Cauta e SocGen (+0,3%), deboli Banco Bpm e Intesa (-0,72% entrambe). Poco mossa Unicredit (-0,04%), lieve rialzo per Bper (+0,25%), più brillante invece Bps (+1,02%), dopo il via libera degli azionisti alla trasformazione in società per azioni.
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Rc auto: nel 2020 -30% incidenti, utile ramo vola del 135%
Ivass, pesano restrizioni Covid. Premio medio scende a 320 euro
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29 dicembre 2021
16:34
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Il Covid lascia il segno anche sull’rc auto.
Le restrizioni alla circolazione durante la pandemia hanno portato nel 2020 a una drastica diminuzione del numero dei sinistri ‘con seguito’ (quelli denunciati per i quali sia stato effettuato un pagamento o sia stato iscritto a riserva sinistri un importo alla fine dell’esercizio).
Secondo l’ultimo bollettino dell’Ivass sono stati circa 1,6 milioni con un calo del 30% rispetto al 2019. A scendere sono stati anche la frequenza sinistri, al 4,2% dal 5,9% del 2019, e gli oneri totali per sinistri (-18,7%).
Il premio medio, al netto di oneri fiscali e parafiscali, si è attestato a 320 euro (-3,6% rispetto all’anno precedente), mentre il pagamento medio per sinistro ha raggiunto i 2.788 euro (a prezzi costanti +6,8% sul 2019). Considerando i rendimenti finanziari e le cessioni in riassicurazione, l’utile del ramo, rileva l’Istituto, è salito a 1.505 milioni (+134,8% sul 2019), con un risultato tecnico netto per polizza pari a 39 euro, più che raddoppiato rispetto al 2019 (16 euro).
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Borsa: Europa giù nel finale, fiacca New York, Milano -0,4%
Prese di beneficio dopo gli ultimi rialzi, risale il greggio
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29 dicembre 2021
17:22
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Finale di seduta negativo per le principali borse europee, con i pochi investitori rimasti attivi pronti a trarre vantaggio degli ultimi rialzi post-natalizi.
Fa eccezione Londra (+0,76%), che è rimasta chiusa fino a ieri.

Nella penultima seduta intera dell’anno cede soprattutto Francoforte (-0,75%), che insieme a Milano (-0,4%) chiudono l’anno domani. Scambieranno il 31 dicembre ad orario ridotto invece Parigi (-0,34%) e Madrid (-0,3%), insieme alla City e a New York, i cui indici sono contrastati (Dow Jones +0,13%, Nasdaq -0,13%), dopo dati in linea con le stime sul fronte delle scorte al dettaglio (+1,3%) e al di sotto per quelle all’ingrosso (+1,2%).
Inverte la rotta il greggio (Wti +1,54% a 77,14 dollari al barile) dopo il calo sopra le stime delle scorte settimanali Usa (-3,57 milioni di barili). Cede ancora invece il gas (-8,15% a 97,9 euro al MWh), che si porta sotto la soglia dei 100 euro al MWh con le navi di gas liquido (Gnl) in arrivo in Europa dagli Usa per arginare le scorte di metano. In ribasso a 134 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali in crescita di 5,6 punti all’1,147%.
Riducono il calo i petroliferi Eni (-0,86%), TotalEnergies (-0,67%), Bp (-0,27%) e Shell (-0,16%). Lo ampliano invece i produttori di semiconduttori Be (-2,6%), Asm (-1,97%), Asml (-1,78%) ed Stm (-0,57%). Tensione anche sugli automobilistici Daimler (-1,75%), Volkswagen (-1,43%), Stellantis (-0,96%), Renault (-1,03%) e Ferrari (-0,97%). Confermati gli acquisti sui bancari Lloyds (+1,28%), Bankinter (+0,76%), Standard Chartered (+0,59%) e NatWest (+0,57%). Lieve rialzo per SocGen (+0,45%), mentre riducono il calo Banco Bpm (-0,23%) e Intesa (-0,46%).
Fiacca Unicredit (-0,13%), positive Bper (+0,5%) e Bps (+1,4%), dopo il via libera degli azionisti alla trasformazione in società per azioni.
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Borsa: Milano chiude in calo, -0,37%
Indice Ftse Mib a quota 27.344 punti
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MILANO
29 dicembre 2021
17:45
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Piazza Affari ha chiuso in calo la penultima seduta dell’anno.
L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,37% a 27.344 punti.
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Borsa: Europa chiude contrastata, Parigi -0,27%, Londra +0,69%
Deboli Francoforte (-0,7%) e Madrid (-0,25%)
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29 dicembre 2021
17:51
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Chiusura contrastata per le principali borse europee.
Parigi ha ceduto lo 0,27% a 7.161 punti, Londra ha guadagnato lo 0,69% a 7.422 punti, Francoforte ha perso lo 0,7% a 15.852 punti e Madrid lo 0,25% a 8.667 punti.
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I sindacati, due milioni lavoratori ancora nella crisi Covid
Emergenza turismo, servizi e terziario, serve proroga della cig. Gentiloni teme freno a ripresa
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
29 dicembre 2021
20:08
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E’ ancora presto per quantificare il danno, ma Omicron sta già facendo molto male all’economia. E i primi allarmi arrivano da Confcommercio e Confesercenti, due delle associazioni in prima linea sul fronte dei mancati incassi nei settori della ristorazione e del turismo, tra i più compiti anche da questa ennesima ondata pandemica. Si teme anche per il lavoro, tanto che scendono in campo anche i sindacati, con i leader di Cisl, Luigi Sbarra, e Uil, Pierpaolo Bombardieri, a chiedere il rinnovo della Cig Covid. “Bisogna provvedere immediatamente alla proroga della cig e il blocco dei licenziamenti – lanciano l’allarme i sindacati di turismo, commercio e servizi delle tre sigle confederali – Senza sono a rischio l’occupazione e il reddito per oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori del turismo, del terziario e degli appalti di servizi, ancora interessati dalla crisi”. Un’esigenza alla quale apre anche il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, che sposa la tesi di un rinnovo della Cig Covid per le categorie più colpite altrimenti in scadenza a fine anno come la quarantena pagata come malattia. “Il settore – afferma – è già stato duramente colpito dagli effetti economici della pandemia. E la diffusione della nuova variante rischia di provocare danni sociali, oltre a quelli di fatturato. Bisogna dare certezze ai lavoratori. Ci sono migliaia di famiglie che non sanno cosa avverrà loro il 1° gennaio. Ci aspettiamo – conclude – che il ministro Orlando offra garanzie”. Secca la replica del responsabile economico del Pd, Antonio Misiani che invita a non agitare bandierine: “il confronto con tutte le categorie è aperto e nella manovra c’è la riforma degli ammortizzatori”, un confronto – spiega – che “sta proseguendo anche in questi giorni con il Mef per trovare soluzioni adeguate”. La preoccupazione di un brusco raffreddamento dell’economia arriva comunque anche a Bruxelles: “Ha poco senso fornire nuove previsioni, proprio in una fase in cui si sa così poco della nuova variante. È vero che per il quarto trimestre 2021 abbiamo alcuni indizi che la crescita abbia subito un rallentamento. E che le nostre previsioni per l’intero anno fossero troppo ottimistiche rispetto alla situazione pandemica, che è peggiorata”, spiega il commissario Ue al Bilancio Paolo Gentiloni alla tedesca Faz, sulle stime di crescita dell’Ue per il 2021 e il 2022.
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Covid: sindacati, due milioni lavoratori ancora nella crisi
Emergenza turismo, servizi e terziario, serve proroga della cig
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29 dicembre 2021
18:32
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E’ necessario “provvedere immediatamente ad una ulteriore proroga degli ammortizzatori con causale Covid e del blocco dei licenziamenti, per evitare che nei primi giorni del nuovo anno esploda una crisi occupazionale che, sinora, si è riusciti ad evitare”.
E’ quanto chiedono i sindacati del commercio, del turismo e dei servizi Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, sostenendo che senza la proroga delle misure in scadenza a fine anno è “a rischio l’occupazione e il reddito per oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori del turismo, del terziario e degli appalti di servizi, ancora interessati dalla crisi”.
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Borsa: Milano chiude con realizzi (-0,37%), giù Nexi ed Eni
Banche deboli con rialzo spread, bene Bps che diventa Spa
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29 dicembre 2021
18:35
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Si è interrotta nella penultima seduta dell’anno la progressione positiva di Piazza Affari.

L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,37% a 27.344 punti, riportando il rialzo dallo scorso 4 gennaio sotto la soglia del 23% (+22,84% per l’esattezza), tra scambi per 1,3 miliardi di euro di controvalore, in ulteriore calo rispetto al già debole dato della vigilia.
In lieve progresso a 134,3 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali in crescita di 5,9 punti base all’1,151%.
All’euforia della vigilia si sono sostituite oggi le prese di beneficio, con molti operatori desiderosi di chiudere le loro posizioni prima che la situazione possa degenerare con il crescere dei contagi. A questo si è aggiunto il calo del greggio per quasi l’intera seduta, salvo l’inversione di rotta finale dopo le scorte Usa, che non ha favorito titoli pesanti come Eni (-1%) e Saipem (-0,64%). Ma la peggiore è stata Nexi (-1,31%), la cui fusione con Sia sarà attiva dal prossimo 1 gennaio. Segno meno anche per Exor (-0,96%), Atlantia e Stellantis (-0,9% entrambe), Leonardo (-0,88%), Ferrari (-0,79%) e Unipol (-0,69%). Ha perso meno rispetto agli altri titoli del settore Stm (-0,48%).
Pochi i rialzi sul paniere dei grandi titoli, da Bper (+0,77%), fresca di accordo sindacale e di rialzo della prospettiva da ‘stabile’ a ‘positiva’ da parte di Moody’s, in caso di fusione con Carige (invariata). Bene Amplifon (+0,66%), Campari (+0,63%) Italgas e Moncler (+0,53% entrambe) e Recordati (+0,32%). Deboli Unicredit (-0,3%), Intesa (-0,29%) e Tim (-0,28%). Poco variata Banco Bpm (-0,04%), contrastate Mps (-0,49%) e Bps (+1,51%) dopo il via libera dei soci di quest’ultima alla trasformazione in società per azioni. Tra i titoli a minor capitalizzazione sprint di Beghelli (+20,64%) e Caleffi (+4,58%), deboli Fidia (-3,31%) e Gabetti (-2,93%).
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Borsa: Hong Kong, apertura piatta (-0,03%)
In leggero rialzo le piazze di Shanghai e Shenzhen
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HONG KONG
30 dicembre 2021
02:46
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La Borsa di Hong Kong ha aperto oggi piatta, appesantita dai timori per la variante Omicron del Covid-19.
Nei primi scambi l’indice Hang Seng ha perso lo 0,03% percent, a 23.079,76.

Il Composite della Borsa di Shanghai è salito invece dello 0,11% a 3.601,12 punti, mentre quello di Shenzhen ha guadagnato lo 0,14% a quota 2.497,80.
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Petrolio: in lieve rialzo, Wti a 76,68 dollari al barile
Brent sale a 79,39 dollari
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30 dicembre 2021
08:13
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Tendenza al rialzo per le quotazioni del petrolio in avvio di giornata: il greggio Wti di riferimento passa di mano a 76,68 dollari (76,56 ieri sera a New York).
In rialzo anche il Brent che guadagna lo 0,23% a 79,39 dollari.
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Oro: prezzo in calo a 1.798 dollari l’oncia
-0,36%
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30 dicembre 2021
08:15
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Prezzo dell’oro in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso scende sotto quota 1.800 dollari a 1.798 dollari l’oncia ( -0,36%)
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Su Euronext 212 matricole nel 2021, è record
Con Borsa Italiana si conferma leader per quotazioni in Europa
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30 dicembre 2021
08:24
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Euronext, il principale mercato paneuropea di cui fa parte da quest’anno anche Borsa Italiana, ha registrato un’attività record sui mercati primari nel 2021, confermando la sua posizione di numero uno per la quotazione di azioni in Europa e di leader mondiale nella quotazione del debito.

Quest’anno il gruppo che comprende i sette listini di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Milano e Parigi ha accolto 212 nuove quotazioni azionarie, un record assoluto, pari a una capitalizzazione di mercato aggregata di 123 miliardi di euro e con una raccolta di 26 miliardi.
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Spread Btp Bund apre in calo a 133,2 punti
Rendimento del prodotto del Tesoro all’1,148%
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30 dicembre 2021
08:41
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Avvio di giornata in calo per lo spread tra Btp e Bund tedesco che segna 133,2 punti a fronte dei 134,3 di ieri in chiusura di seduta.
Il rendimento del titolo decennale italiano è all’1,148%.
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Cambi: euro contrastato in avvio di giornata
Moneta unica europea scende su dollaro,sale su yen
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30 dicembre 2021
08:46
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Avvio di giornata contrastato per l’euro che è in calo sul dollaro: la moneta unica passa di mano a 1,1322 a fronte del valore di 1,1346 di ieri sera dopo la chiusura di Wall street.
L’euro è invece in rialzo sullo yen a quota 130,38.
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Borsa: Asia contrastata, bene i listini cinesi
Piatta Hong Kong dove debutta bene SenseTime. Debole Tokyo.
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30 dicembre 2021
08:55
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Seduta contrastata sui listini asiatici alla luce di un nuovo massimo storico toccato ieri a Wall Street pur fra scambi deboli visto il periodo festivo.
Bene gli indici cinesi (Shanghai +0,62%) sulle aspettative di ulteriori passi avanti a sostegno della crescita economica del Paesi.
Più incerta Hong Kong (-0,04% seduta ancora in corso), dove il gigante dell’intelligenza artificiale SenseTime Group ha fatto un balzo dell’8% nel primo giorno di quotazione. Debole Tokyo (-0,40%), bene Seul (+0,58%) Restano incerti i futures Usa mentre salgono quelli europei Il rendimento dei titoli del Tesoro americani a 10 anni ha rallentato l’avanzata mentre dollaro si è rafforzato. Il greggio è stabile. Con l’anno che volge al termine gli investitori valutano finora senza ansia i possibili effetti della rapida diffusione di omicron.
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Borsa: Milano apre poco mossa (+0,04%)
Indice Ftse Mib a 27.354 punti
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MILANO
30 dicembre 2021
09:05
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Piazza Affari apre poco mossa.

L’indice Ftse Mib guadagna un marginale 0,04% a 27.354 punti.
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Borsa: Europa apre intorno alla parità
Francoforte cede 0,09%, Parigi sale dello 0,08%
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30 dicembre 2021
09:22
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Le Borse europee sono al palo in avvio.
Francoforte cede lo 0,09%, Parigi guadagna lo 0,08%.

Londra alle prime battute segna un rialzo dello 0,16%.
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Borsa: Milano +0,06% in ultima seduta anno, bene Diasorin
Bene le utilities, cede Bper
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30 dicembre 2021
09:32
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Piazza Affari si muove poco sopra la parità (+0,06%) nell’ultima seduta dell’anno che va ad archiviare con un guadagno pari a circa il 23%.

Con il petrolio piatto cedono i petroliferi a partire da Tenaris (-0,52%), prosegue il calo di Nexi (-0,43%) e fra i bancari cede Bper (-0,38%).

Mentre omicron continua a dominare le cronache Diasorin, attiva nei test, segna una crescita dello 0,79%. Bene Ferrari (+0,53%) e, col caro bollette, una pattuglia di utilities a partire da Italgas (+0,66%) e Snam (+0,64%).
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Energia: Cgia, prezzi metteno a rischio 500mila posti
In alcuni comparti aumento potrebbe raggiungere il +250%
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VENEZIA
30 dicembre 2021
10:12
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Il caro energia, nei primi 6 mesi del 2022, metterà a rischio, almeno con la sospensione temporanea, 500 mila posti di lavoro in Italia.
A sostenerlo la Cgia di Mestre che sotttolinea come “gli aumenti di luce e gas avranno degli effetti molto pesanti sul fronte occupazionale”.

Nei prossimi mesi, infatti, con variazioni annue delle tariffe che in alcuni comparti rischiano di raggiungere il +250 per cento, secondo gli Artigiani, molte aziende del vetro, della carta, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione laterizi, della meccanica pesante, dell’alimentazione, della chimica, etc., potrebbero essere costrette a fermare la produzione, perché non in grado di far fronte all’aumento esponenziale di questi costi fissi.
L’ esplosione dei prezzi – rileva la Cgia – colpisce indistintamente tutte le attività, anche se alcune eccellenze del nostro made in Italy rischiano molto più di altre. Settori che in questo momento stanno dando un contributo fondamentale alla ripresa economica dell’Italia, con livelli di vendite all’estero mai toccati in precedenza. Non sono poche, infatti, le realtà territoriali che dovranno fare i conti con i prossimi aumenti, con il risultato che per molte aziende sarà più conveniente spegnere i macchinari, si spera temporaneamente, che tenere gli impianti accesi.
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Borsa: Europa si assesta su rialzi 2021,omicron sullo sfondo
In positivo Parigi con futures Usa. Recuperano i tecnologici
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30 dicembre 2021
10:17
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Fra scambi sottili, in quella che è per molte Borse europee, a partire da Milano, è l’ultima seduta dell’anno, gli indici delle maggiori piazze finanziarie del Vecchio Continente si assestano sui livelli finora raggiunti in un 2021 per tutte in crescita.
Parigi si muove sopra la parità (+0,02%), resta sotto Francoforte (-0,06%) e poco di più Londra (-0,13%) anche se i futures su Wall Street positivi fanno pensare a un’altra giornata con ritocco dei record per i listini Usa.

In Europa sono in recupero in particolare i titoli tecnologici che ieri avevano subito un arresto, prevale il segno meno per tlc e titoli industriali mentre l’ondata di contagi da omicron resta sullo sfondo. Debole l’euro sul dollaro.
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Studios Cinecittà si ampliano, prima intesa con Cdp
Cassa cede 31 ettari per costruire nuovi teatri di posa
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30 dicembre 2021
11:00
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Intesa preliminare tra Cinecittà e Cassa Depositi e Prestiti per l’espansione degli storici Studios con nuovi teatri di posa.
Un’ area di 31 ettari di superficie, situata in prossimità degli attuali teatri di posa, sarà ceduta dal Gruppo Cdo a Cinecittà.
E’ questo l’obiettivo dell’intesa preliminare firmata da Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà, con il Gruppo CDP. L’accordo prevede che al momento del closing la proprietà dello spazio venga trasferita da CDP Immobiliare (società interamente controllata da CDP) a Cinecittà. La finalizzazione del contratto è prevista entro il prossimo ottobre.
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Capodanno: Confcooperative, 1,7 mld spesa per italiani
Più del 2020, meno del 2019.Una famiglia su tre cancella vacanze
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30 dicembre 2021
11:02
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«Gli italiani spenderanno 1,7 miliardi per il cenone, 400 milioni meno del 2019, ma 300 più dell’anno scorso”.
Sono le previsioni del Centro studi di Confcooperative, secondo cui 3 famiglie su 5 organizzeranno comunque cenoni in casa con oltre 10 persone, ma 1 su 3 cancella le vacanze per timore del contagio.
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Studios di Cinecittà si ampliano, prima intesa con Cassa Depositi e Prestiti
Ceduta un’area di 31 ettari per costruire nuovi teatri di posa
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30 dicembre 2021
11:48
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Intesa preliminare tra Cinecittà e Cassa Depositi e Prestiti per l’espansione degli storici Studios con nuovi teatri di posa.
Un’area di 31 ettari di superficie, situata in prossimità degli attuali teatri di posa, sarà ceduta dal Gruppo Cdo a Cinecittà.
E’ questo l’obiettivo dell’intesa preliminare firmata da Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà, con il Gruppo CDP. L’accordo prevede che al momento del closing la proprietà dello spazio venga trasferita da CDP Immobiliare (società interamente controllata da CDP) a Cinecittà. La finalizzazione del contratto è prevista entro il prossimo ottobre.
Il piano di riqualificazione di Cinecittà prevede la realizzazione di nuovi grandi teatri di posa e di un ampio complesso articolato in numerosi spazi e servizi, tra cui oltre 15 ettari di backlot, ossia una vasta area all’aperto per effettuare le riprese in esterno che permette – viene spiegato in un comunicato – “di colmare un gap con i competitor continentali e dotare gli Studios di una capacità ambientale unica, considerando anche il fattore climatico favorevole del nostro Paese”.
Le opere di ampliamento e innovazione che verranno realizzate una volta finalizzato l’accordo con CDP, vanno ad aggiungersi agli interventi già pianificati dal Piano Industriale Cinecittà 2022-2026 che prevedono la realizzazione di nuovi teatri, set per la Virtual Reality e la Virtual Production e il più grande Ledwall d’Europa, grazie ai quali verrà incrementata in modo significativo la produttività dei set cinematografici. Fattore fondamentale per rilanciare gli Studios e renderli più accoglienti per le grandi produzioni – dai film delle major alle serie tv dei top player – è infatti la disponibilità di teatri di posa più ampi e dotati di strumenti tecnologici avanzati.
In quest’ottica, l’operazione supplementare di acquisizione dei terreni di CDP si pone come fattore funzionale e strategico per portare il brand Cinecittà, uno dei più noti marchi italiani nel mondo, a una capacità attrattiva globale mettendo al centro della strategia industriale dei prossimi anni la sostenibilità ambientale e l’inclusività, la formazione di nuove professionalità e il rafforzamento delle ricadute economiche e di immagine per tutto il settore dell’industria cinematografica. Per CDP l’operazione si inserisce nell’attività di valorizzazione di ex immobili pubblici in base a principi di trasparenza e massimizzazione del valore, come previsto nell’ultimo Piano Strategico di Gruppo.
Il preaccordo tra CDP e Cinecittà annunciato oggi arriva ad appena sei mesi dall’approvazione del Recovery Plan italiano, presentato proprio negli Studi di Cinecittà dal Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, e dall’avviamento del Piano Industriale Cinecittà 2022-2026.
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Gli italiani spenderanno 1,7 miliardi per Capodanno
Più del 2020, meno del 2019. Una famiglia su tre cancella le vacanze
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30 dicembre 2021
13:39
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“Gli italiani spenderanno 1,7 miliardi per il cenone, 400 milioni meno del 2019, ma 300 più dell’anno scorso”.
Sono le previsioni del Centro studi di Confcooperative, secondo cui 3 famiglie su 5 organizzeranno comunque cenoni in casa con oltre 10 persone, ma 1 su 3 cancella le vacanze per timore del contagio.
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C.Conti: canoni marittimi inefficienti, rivedere riscossione
Da canoni marittimi media 101,7 mln, meno previsto
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30 dicembre 2021
11:48
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Una gestione delle concessioni demaniali marittime frammentata, anche nelle responsabilità, che provoca un flusso non efficiente di entrate dei canoni per lo Stato.
E’ il richiamo della Corte dei Conti contenuto nella l’analisi sulla “Gestione delle entrate derivanti dai beni demaniali marittimi”, condotta dalla Sezione centrale di controllo delle amministrazioni dello Stato.
Nella delibera i magistrati contabili chiedono il riordino e la semplificazione delle procedure di riscossione ma anche la revisione del sistema delle concessioni, vista anche la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Ue sulla Direttiva Bolkestein.
Tra il 2016 e il 2020 la media dei versamenti totali riguardanti le concessioni dei beni demaniali marittimi a uso turistico è stata pari a 101,7 milioni, inferiore alla media delle previsioni definitive di competenza, pari a 111 milioni di euro.
Nel maggio 2021 le concessioni dei beni demaniali marittimi a uso turistico risultano pari a 12.166, in aumento del 12,5% rispetto a quanto rilevato nel corso del 2018.
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Mise:Giorgetti, 609 milioni per digitalizzazione imprese
Ministro firma decreto, obiettivo ridurre il digital divide
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30 dicembre 2021
11:06
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Il ministero dello Sviluppo economico ha destinato 609 milioni di euro alla digitalizzazione del tessuto produttivo del Paese.
E’ quanto prevede il decreto attuativo del “Piano voucher per le imprese” firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti .”Mettiamo in campo importanti risorse per supportare la digitalizzazione delle imprese – spiega il ministro in una nota – in modo da ridurre il digital divide del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale”.

La platea del provvedimento previsto nell’ambito della Strategia italiana per la banda ultralarga, a seconda della tipologia e dell’importo del voucher che verrà richiesto – spiega la nota del Mise – potrà variare da un minimo di 850.000 a un massimo di 1.400.000 imprese beneficiarie.
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Borsa: quest’anno 49 nuovi ingressi, record dal 2000
Capitalizzazione totale supera il 43% del Prodotto interno lordo
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30 dicembre 2021
12:11
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Nel 2021 si risvegliano le quotazioni sui mercati di Borsa Italiana anche se poche sul listino principale e molte di più sull’ex Aim Italia dedicato alle piccole imprese.
Si registrano 49 Ipo: 5 su Euronext Milan e 44 su Euronext Growth Milan).
E’ record dal 2000. l’anno passato le quotazioni erano state 22 (41 nel 2019). Le società approdate sul mercato principale sono Philogen, Seco, The Italian Sea Group, Intercos e Ariston.
Fra i numeri di Borsa Italiana, dallo scorso aprile confluita in Euronext, emerge che la capitalizzazione complessiva delle quotate al 23 dicembre si attesta a 757 miliardi di euro, pari al 43,1 % del Pil. A fine dicembre si contano sui mercati di Borsa Italiana 407 società quotate. Nel dettaglio 232 società sul mercato Euronext Milan, 1 strumenti FIA sul mercato MIV e 174 su Euronext Growth Milan (il mercato di crescita dedicato alle piccole e medie imprese).
Intesa Sanpaolo è stata l’azione più scambiata per controvalore, con un totale di 53,4 miliardi di euro. Stellantis è la più scambiata in termini di contratti con poco meno di 4,6 milioni di contratti.
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Borsa: Milano tiene con Europa, spread calmo a quota 132
Petrolio solido, gas in calo. Attesa per dati macroeconomici Usa
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30 dicembre 2021
12:45
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Mercati azionari del Vecchio continente senza particolari movimenti in quella che per molte Borse, compresa Milano, è l’ultima seduta dell’anno: in Piazza Affari l’indice Ftse Mib ondeggia di poche frazioni attorno alla parità, con Londra, Francoforte e Madrid anch’esse piatte.

Acquisti molto timidi a Parigi, che sale dello 0,1%, e ad Amsterdam, in rialzo dello 0,2%.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è calmo rispetto all’avvio attorno a quota 132 punti base. Con il petrolio che tiene sui 76 dollari al barile e il gas naturale che sui listini europei scende di circa l’8% sui 90 euro al Megawattora, in Borsa a Milano nel paniere principale il titolo migliore è il farmaceutico Diasorin, che sale di oltre un punto percentuale.
In attesa dei dati macroeconomici della giornata dagli Stati Uniti a iniziare dalle richieste di disoccupazione, bene anche Snam (+0,7%) ed Enel, in aumento di mezzo punto. Qualche vendita si registra invece su Bper (-0,7%) e Atlantia, che cede circa un punto percentuale.
Tra i gruppi a minore capitalizzazione, calme Mps e Carige, stabili rispettivamente a 0,9 euro e a quota 0,75, mentre è piuttosto nervosa la Banca popolare di Sondrio che, il giorno dopo l’assemblea per la trasformazione in società per azioni, tra continue oscillazioni cede il 2% anche sotto i 3,7 euro.
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Cinema in profondo rosso nel 2021, 170 milioni di incasso
Spiderman top e segnali resilienza ma con Covid -71% 2017-2019
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31 dicembre 2021
09:10
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Da una parte il dato boom di Spider-Man: No Way Home, che fa le file fuori e oltre 19 milioni di incasso in appena 15 giorni, dall’altra le sale chiuse o riaperte per pochi nonostante ogni precauzione per la sicurezza: il cinema è vivo ma per ora almeno in sala è piuttosto svenuto.

I dati degli incassi natalizi sono ancora parziali, in genere il bilancio è dopo il 6 gennaio, ma non ci vuole Nostradamus per ipotizzarli a picco nel periodo dell’anno in cui storicamente anche i più recalcitranti si concedono l’intrattenimento di svago in poltrone comode al buio come regalo sotto l’albero.

Il Covid e le paure che si porta dietro, più o meno consapevoli, più o meno giustificate (gli esercenti sottolineano lo stato di messa in sicurezza delle strutture), fanno chiudere il 2021 in profondo rosso e quello che doveva essere l’anno della ripartenza è diventato il bis dell’annus horribilis del 2020 anzi persino peggio. Il Cinetel, che monitora il 94% delle sale italiane, ha diffuso oggi i dati dell’anno e c’è poco da stare allegri pur sforzandoci di leggerli senza enfasi. Avverte il presidente della società di Anica e Anec, Davide Novelli: “La misurazione dei risultati di un settore durante una fase così complicata, specialmente in un comparto come quello cinematografico tra i più colpiti dallo scenario pandemico, richiede molta attenzione nell’interpretazione dei dati: sono numeri che segnalano la gravità e lo stress economico e sociale subito dalle sale e dalle distribuzioni cinematografiche, ma che al tempo stesso sottolineano la vitalità e la capacità di reagire dell’intera filiera”.
Al cinema si entra con il Super Green Pass e si guarda il film con la mascherina Ffp2 (per ora capienza al 100%) ma è indubbio che il mercato è fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria e non da questi giorni: le sale sono state chiuse per 4 mesi da inizio gennaio a fine aprile, poi la voglia di uscire e l’estate hanno fatto slittare il vero rientro autunnale freddato dal nuovo aggravarsi del Covid. Morale: in Italia nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di circa 170 milioni di euro per un numero di presenze pari a 25 milioni di biglietti venduti. E’ un risultato leggermente inferiore a quello del 2020 (-7% incassi e -11% presenze) che aveva tuttavia beneficiato di uno dei migliori avvii di sempre in condizioni di mercato pre-pandemiche. Se si guarda all’epoca prepandemica poi è l’impatto è fragoroso: c’è un decremento del 71% degli incassi e del 73% delle presenze rispetto alla media del triennio 2017-2018-2019. Una cifra spaventosa che se ridotta a considerare correttamente solo i dati sul periodo maggio-dicembre, i mesi in cui le sale cinematografiche sono state riaperte, si alleggerisce un po’, attestandosi sul circa 51% e 53% in meno rispetto alla media del periodo 2017-2018-2019 . E’ opportuno ricordare, segnala Cinetel, che nel 2020 le sale sono state chiuse da fine ottobre in poi e quindi non è stato possibile considerare questo anno nella media). Vedere il bicchiere mezzo pieno è durissima, si può solo ricordare in quali condizioni di resilienza il cinema è andato avanti: hanno riaperto solo a partire dal 26 aprile, in un contesto di sostanziali restrizioni all’accesso come il “coprifuoco” e il distanziamento in sala, sino all’introduzione del “green pass” ad agosto, del “super green pass” e delle ulteriori norme introdotte a ridosso delle festività natalizie.
Il successo di Spider-Man consente un sussulto adrenalinico: la speranza come si dice è l’ultima a morire. Se poi il 2021 abbia dato un ulteriore colpo psicologico a spettatori affamati di cinema divanati ormai da due anni nel binge watching dello streaming di piattaforma si capirà, ma certo che l’incognita è grande, fin quando poi le regole sulle finestre tra sala e piattaforma, come chiesto dal settore, saranno chiare, rigide e distanziate.
Segnali positivi per l’esercizio? Il trend di crescita mese su mese , rispetto al triennio 2017-2018-2019, che dall’iniziale -87% ha portato il mercato a recuperare e a ridurre la differenza con percentuali inferiori al 40% tra ottobre e novembre, fino al fine settimana antecedente al Natale che, pur in negativo, ha segnato la migliore differenza (-10,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per amore di classifica: al top del box office “Spider-Man: No Way Home” (oltre 19 milioni di euro d’incasso), “Eternals” (8.4 milioni) e “No Time To Die” (8 milioni). I tre film italiani che hanno incassato di più sono invece “Me contro Te – il mistero della scuola incantata” (5 milioni), “Come un gatto in tangenziale – ritorno a Coccia di Morto” (3.2 milioni) e “Freaks Out” (2.6 milioni).
Per quanto riguarda le produzioni italiane, incluse le co-produzioni, si evidenzia un incasso di oltre 36 milioni ed una quota sul totale di oltre il 21% in linea con la media del triennio 2017-2019.   CINEMA

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Borsa: 49 Ipo nel 2021, piccole ma è record dal 2000
Capitalizzazione totale pari a oltre il 43% del Pil
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30 dicembre 2021
14:13
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Nel 2021 si risvegliano le quotazioni sui mercati di Borsa Italiana anche se poche sul listino principale e molte di più sull’ex Aim Italia dedicato alle piccole imprese.
Si registrano 49 Ipo: 5 su Euronext Milan e 44 su Euronext Growth Milan).
E’ record dal 2000. L’anno passato le quotazioni erano state 22 (41 nel 2019). Le società approdate sul mercato principale sono Philogen, Seco, The Italian Sea Group, Intercos e Ariston. Fra i numeri di Borsa Italiana, dallo scorso aprile confluita in Euronext, emerge che la capitalizzazione complessiva delle quotate al 23 dicembre si attesta a 757 miliardi di euro, pari al 43,1 % del PIL.
A fine dicembre 2021 si contano sui mercati di Borsa Italiana 407 società quotate. Nel dettaglio 232 società sul mercato Euronext Milan, 1 strumenti FIA sul mercato MIV e 174 su Euronext Growth Milan (il mercato di crescita dedicato alle piccole e medie imprese).
Intesa Sanpaolo è stata l’azione più scambiata per controvalore, con un totale di 53,4 miliardi di euro. Stellantis è la più scambiata in termini di contratti con poco meno di 4,6 milioni di contratti.
Nel 2021 il totale della raccolta è stato pari a 3.667,2 milioni di euro di cui 2.335,5 dovuto alle IPO sui mercati di Borsa Italiana. In aggiunta ci sono state 16 operazioni di aumento di capitale in opzione con un controvalore superiore al miliardo di euro.
Nel 2021 le OPA sono state 21 per un controvalore di 6.979,3 milioni di euro.
Il 2021 ha segnato il ritorno delle SPAC sul mercato (dopo il boom del 2017 e 2018) con 2 nuove quotazioni su Euronext Growth Milan: Revo e Industrial Stars of Italy 4.
Al 23 dicembre 2021, l’indice FTSE Italia All Share registra una crescita del 22,1% il FTSE MIB del 21,5%. All’interno del mercato azionario il comparto delle PMI, e in particolare il segmento STAR, si è distinto per aver sovraperformato gli indici principali: l’indice FTSE Italia STAR registra una importante crescita su base annua del 41,2%.
Passando al mercato obbligazionario il MOT registra 1.386 strumenti complessivamente quotati al 23 dicembre 2021 (159 Titoli di Stato, 57 Obbligazioni e 1.170 Eurobonds e ABS). Nel corso del 2021 sono state distribuite sul mercato MOT la terza e la quarta emissione del BTP Futura, per una raccolta complessiva di oltre 8,7 miliardi di euro e 223,5 mila contratti conclusi nelle fasi di distribuzione.
Per quanto riguarda i titoli di stato MTS nel 2021 ha adempiuto al suo ruolo cruciale nell’assicurare stabilità e liquidità al mercato secondario del debito pubblico italiano, la cui dinamica ha subito un forte innalzamento per la crisi pandemica. Nel corso dell’anno, la liquidità dei pronti contro termine, strumento che consente in ogni situazione di trovare titoli di difficile reperimento e di finanziare le operazioni di mercato, si è sostanzialmente mantenuta sui livello dello scorso anno, intorno 180 miliardi di euro al giorno di volumi “term adjusted” eseguiti, con picchi anche superiori ai 300 miliardi di euro.
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Petrolio: in calo a New York a 76,39 dollari
Quotazioni perdono lo 0,22%
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WASHINGTON
30 dicembre 2021
15:04
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Il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,22% a 76,39 dollari al barile.
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Bper scrive a Consob, chiarezza su altre offerte per Carige
Chiesta trasparenza su eventuali proposte o trattative del Fitd
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30 dicembre 2021
15:23
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Bper ha scritto una lettera alla Consob chiedendo che venga fatta chiarezza sull’esistenza di eventuali ulteriori offerte per Carige, oltre alla sua.

L’istituto modenese chiede che il mercato venga informato sull’esistenza di eventuali proposte o trattative del Fondo Interbancario di tutela dei depositi per cedere la sua quota dell’80%, su cui da tempo si rincorrono rumor ufficiosi.
Alla base della richiesta l’esigenza di ripristinare una corretta informazione sui titoli quotati coinvolti – Carige, ma anche Bper – e di non penalizzare l’istituto modenese, uscito allo scoperto dopo le indiscrezioni di una possibile offerta per Carige, rispetto ad altri potenziali pretendenti.
La lettera di Bper, che la banca non commenta, arriva dopo che da tempo sul mercato si inseguono indiscrezioni su possibili offerte di fondi o banche per Carige (si sono fatti i nomi di Cerberus e dell’Agricole), senza che dal Fitd siano arrivate conferme o smentite al riguardo. Ma se l’istituto guidato da Piero Montani, dopo i rumor che avevano fatto decollare Carige in Borsa, lo scorso 14 dicembre è uscito allo scoperto rendendo nota la sua offerta non vincolante, non si è ancora dissipata la cortina fumogena che avvolge l’esistenza di altri pretendenti.
Da qui la richiesta a Consob affinché venga ristabilito un quadro informativo chiaro sulle offerte o trattative in corso da parte del Fitd.
La mossa arriva mentre a Modena ancora attendono una risposta ufficiale da parte del fondo presieduto da Salvatore Maccarone alla loro ultima proposta: quella di aprire un tavolo con il Fitd corredato dalla concessione di un’esclusiva, allo scopo di confrontarsi e approfondire congiuntamente la proposta recapitata il 14 dicembre e respinta dal fondo in quanto giudicata incompatibile con il suo statuto. Al momento, secondo indiscrezioni di stampa e in assenza di comunicazioni ufficiali da parte del Fitd, sembrerebbe che il Fondo non sia disponibile a concedere a Bper l’esclusiva richiesta.
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Borsa: Wall Street apre positiva, Dj +0,34%, Nasdaq +0,08%
S 500 sale dello 0,18%
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WASHINGTON
30 dicembre 2021
15:39
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Wall Street apre positiva.
Il Dow Jones sale dello 0,34% a 36.611,19 punti, lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,18% a 4801,80 punti, mentre il Nasdaq cresce dello 0,08% a 15.778,31 punti.
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Bollette: Giorgetti, rafforzeremo ancora interventi
Prioritario sostenere le nostre realtà industriali e le famiglie
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30 dicembre 2021
15:42
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“La manovra interviene con un pacchetto di misure fortemente voluto per contrastare il rincaro delle bollette.
Si tratta di misure che verranno ulteriormente rafforzate dal Governo che considera prioritario sostenere le nostre realtà industriali e le famiglie in un momento molto delicato”.
Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, facendo il punto sulle norme pro-imprese inserite nella manovra appena approvata alla Camera.
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Energia: Smi, a rischio filiera tessile e abbigliamento
Interventi per salvaguardare 50.000 imprese con 400.000 addetti
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30 dicembre 2021
15:43
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I prezzi record dell’energia mettono a rischio la filiera del tessile abbigliamento.
“Vi è una sincera preoccupazione per la tenuta della filiera stessa.

Sarebbero opportuni immediati interventi da parte del Governo, in soccorso della seconda manifattura del Paese e per salvaguardare 50.000 imprese e 400.000 addetti, soprattutto cercando di fermare una speculazione che è l’origine primaria di aumenti di questi livelli”. E’ l’appello del presidente di SMI (Sistema Moda Italia), Sergio Tamborini che chiede anche di “pensare ad azioni quali il ricorso alle riserve strategiche nel breve termine e successivamente ad acquisti comunitari”.
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Spread Btp-Bund: sale a 135 punti base
Rendimento del prodotto del Tesoro all’1,15%
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30 dicembre 2021
15:44
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Leggero rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni: dopo un avvio a quota 133 ed essere sceso anche 132 punti base durante la seduta, il differenziale comincia guarda alla chiusura della giornata muovendosi sui 135 punti base, con una breve escursione a quota 136.

Il rendimento del prodotto del Tesoro è all’1,15%.
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Vent’anni con l’euro in tasca, utopia diventata realtà
Battezzato da Prodi e salvato da Draghi, criticato e poi osannato
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01 Gennaio 2022
18:15
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Senza essere espressa in euro la ricchezza degli italiani varrebbe molto meno, ad iniziare dal patrimonio immobiliare che nelle vecchie lire non sarebbe poi granché.
Criticata all’avvio per le speculazioni e i prezzi gonfiati, soprattutto nel commercio, ritenuta una camicia di forza dai sovranisti per non consentire più svalutazioni competitive e ripetute con cui interi settori industriali italiani hanno saltato il rinnovamento produttivo per conquistare i mercati, la moneta unica europea festeggia il suo ventesimo compleanno e alla fine sembra aver messo da parte ogni polemica.
Soprattutto in questi anni di pandemia che hanno visto l’euro generare una primordiale condivisione del debito dei diversi Stati lasciando spazio alla solidarietà del Next generation Eu e dei sostegni all’indebitamento.
La divisa Ue inizia a circolare il primo gennaio del 2002 ma – preceduta dall’embrione di unione monetaria dal paniere Ecu vincolato dal 1979 allo Sme, un meccanismo di stabilità monetaria con cambi fissi e bande di oscillazione definite per le monete nazionali – viene strutturata e codificata alla fine del 1998 con la definizione del rapporto con le valute dei singoli stati. Contro la lira verrà fissato a 1.936,27 un rapporto da alcuni ritenuto punitivo per l’economia italiana. In ogni caso , come previsto, l’ora X scatta alla mezzanotte del 31 dicembre 2001 e la moneta unica entra nelle tasche degli europei. Nasce con gli auguri del presidente Carlo Azeglio Ciampi, che per la moneta unica ha speso gran parte della sua esperienza professionale e politica, e del Papa, che lo accompagna all’Angelus con uno speciale augurio di pace.
In un bagno di folla e tra gli scoppi dei mortaretti di Capodanno l’allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi, altro alfiere della moneta unica, ne dà l’avvio simbolico da Vienna comprando subito dopo lo scoccare della mezzanotte un gran mazzo di rose per sua moglie e pagandolo in euro. Il giorno dopo debutterà sui mercati con un concambio sul dollaro stabilito a 1,16 e chiudendo la seduta a 90,38 cent dopo un massimo di 90,63. I primi Paesi a passare all’euro quale unico mezzo di pagamento – si era stabilito di concedere due mesi di doppia circolazione per favorire la dimestichezza con le nuove banconote e monete – sono gli olandesi alla mezzanotte del 28 gennaio, seguiti dagli irlandesi il 9 febbraio e dai francesi il 17 febbraio. Controverso il caso della Germania. I rigorosi tedeschi in teoria avrebbero voluto disfarsi del loro amato marco in una sola notte, quella di Capodanno, evitando qualsiasi periodo di doppia circolazione con l’euro, una missione impossibile.
La lira termina il suo corso legale il 28 febbraio ma già dalla prima settimana di gennaio, contraddicendo le fosche aspettative dei critici, il 95% degli acquisti degli europei avviene in euro. Poi una navigazione più o meno tranquilla fino al 2008 quando la crisi finanziaria globale minaccia la moneta unica dalle fondamenta: la mancanza di un governo comune dell’Unione appare subito il suo tallone d’Achille su cui inizia a puntare la speculazione, prima mettendo in ginocchio il debito sovrano della Grecia nel 2010, poi puntando al cuore del sistema, i debiti dei ‘Piigs’, Portogallo, Irlanda, Spagna, oltre ad Atene e soprattutto l’Italia, il boccone più grande. Inizia la corsa dello spread italiano rispetto ai solidissimi Bund tedeschi lungo tutto il 2011. Fino ad arrivare in agosto alla lettera della Bce con cui si intima a Roma di mettere in atto alcune misure. Lo spread sale fino a toccare i 574 punti il 9 novembre, quando alla guida del governo è Silvio Berlusconi. Ne consegue la crisi di governo con l’arrivo di Monti per la messa in sicurezza dei conti italiani.
Ma il salvataggio definitivo e perentorio dell’euro arriva il 26 luglio del 2012, con la celebre frase “whatever it takes to preserve euro”, pronunciata a Londra dal presidente della Bce, Mario Draghi, succeduto a Trichet nel novembre precedente con i mercati in pieno panico. Da allora la speculazione rallenta fino a rientrare e lasciare spazio ad un dibattito tra falchi e colombe su come gestire l’indebitamento nell’Eurozona, in pratica l’enorme massa di debito pubblico italiano, acquistato dalla Bce in questi anni in maniera generosa. Poi la pandemia rimette tutto in discussione e a schizzare come fuochi d’artificio sono i debiti pubblici di tutto il mondo e dei paesi europei in particolare, costretti a finanziare costosi lockdown e fermi produttivi. L’euro diventa quindi l’ancora, non più la zavorra per molti europei, anche i più frugali. Adesso sulla moneta unica si proiettano le ombre dell’inflazione, che dopo anni di andamento sottotraccia e comunque sotto il 2% stabilito come obiettivo di politica monetaria a Francoforte, ora naviga ben sopra la soglia definita psicologicamente rilevante, soprattutto per la Germania. Dall’Eurotower assicurano che si tratta di rialzi mondiali transitori, dalla Fed non ne sono più convinti e i falchi europei iniziano a rimettersi in volo in difesa di un euro che non dimentichi troppo l’eredità del marco e torni a guardare verso Nord.
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Borsa: Europa tiene dopo Wall Street, Londra cauta
Milano +0,2% verso chiusura, in forte calo il gas naturale
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30 dicembre 2021
16:13
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Lievissimo miglioramento sui mercati azionari del Vecchio continente dopo l’avvio di Wall Street e la pubblicazione di tutti i dati macroeconomici dagli Stati di giornata, ultimo il Chicago Purchasing Managers Index di dicembre leggermente superiore alle previsioni: Amsterdam si avvicina alla chiusura come la Borsa migliore con un rialzo dello 0,5%, seguita da Madrid e Francoforte (+0,4%), con Milano e Parigi in aumento dello 0,2%.
Poco sopra la parità Londra, che cresce dello 0,1%.

Con il petrolio piuttosto stabile sui 77 dollari al barile e il gas naturale sempre molto volatile in calo del 10% a 86 euro al Megawattora, in Piazza Affari il titolo migliore resta Diasorin che sale dell’1,4% sopra i 167 euro, con Mediobanca e Banco Bpm che sfiorano il rialzo di un punto percentuale. Nel paniere principale il gruppo meno convinto è Atlantia che scende dello 0,9%, mentre tra i titoli più sottili prosegue il calo della Banca popolare di Sondrio che cede oltre il 2% a 3,69 euro, quindi qualche frazione sotto il prezzo del diritto di recesso dopo l’assemblea per la trasformazione in società per azioni.
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Vissani, no vax mettono a rischio piccole-medie aziende
In ristorante chef “diverse disdette” cenone da clienti Covid
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ORVIETO (TERNI)
30 dicembre 2021
16:40
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“I no vax hanno rotto.

Mettono a rischio la vita delle piccole e medie aziende, oltre che la loro”: a dirlo è il maestro della cucina italiana, Gianfranco Vissani.
“L’unica strada possibile per uscire dalla pandemia è la vaccinazione. Non vaccinarsi significa favorire la propagazione del virus e soprattutto la variare Omicron di questi tempi” aggiunge. “Il cenone di San Silvestro a Casa Vissani si farà, ma nelle ultime ore abbiamo ricevuto diverse disdette a causa dei contagi”, ha detto ancora lo chef dal suo ristoratore sul lago di Corbara a pochi chilometri da Orvieto.
“Dal 2022 – ha sottolineato ancora Vissani – mi attendo che si vada verso la normalità, anche se credo che serviranno ancora un paio di anni per uscire dalla pandemia e quindi spero che sia l’anno in cui tutti decidano di vaccinarsi”.
Ma lo chef ha qualcosa da dire anche al Governo: “In queste settimane – ha detto – vedo tutti i partiti troppo concentrarti su chi sarà il prossimo presidente della Repubblica e poco sulle difficoltà che le imprese stanno vivendo con questa nuova ondata. Servono degli aiuti, invece – ha concluso Vissani – chiedono solo di pagare tasse”.
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Usa: in vendita il primo Nft di Melania Trump
Ex first lady torna sulla scena dopo mesi di assenza
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NEW YORK
30 dicembre 2021
17:08
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Gli occhi blu cobalto di Melania Trump sono ufficialmente in vendita sino al 31 gennaio sotto forma di non-fungible token (Nft).
Lo ha annunciato la stessa ex first lady sul suo sito web e le varie piattaforme di social media.
L’acquerello, come si spiega in una nota, “offre al collezionista un amuleto a cui ispirarsi”.
“Sono orgogliosa – ha detto Melania – di annunciare il mio nuovo progetto Nft che rappresenta la mia passione per le arti e sosterrà il mio impegno costante verso i bambini attraverso la mia iniziativa ‘Be Best’.
‘Melania’s Vision’ è una creazione dell’artista francese Marc-Antoine Coulon e sarà in vendita a circa 175 dollari, a seconda delle variazioni di mercato.
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Borsa: Milano chiude in marginale rialzo, Ftse Mib +0,01%
L’indice dei principali titoli di Piazza Affari a 27.346 punti
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MILANO
30 dicembre 2021
17:38
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Ultima seduta dell’anno di una minima frazione positiva per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib ha chiuso in crescita dello 0,01% a 27.346 punti.
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Borsa: Europa conclude incerta, Londra -0,2%
In leggero rialzo gli altri listini, Amsterdam +0,5%
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30 dicembre 2021
17:50
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Mercati azionari del Vecchio continente molto cauti: Londra ha concluso la seduta in calo dello 0,19%, mentre Parigi ha segnato un rialzo finale dello 0,16%, Francoforte dello 0,34% e Madrid dello 0,48%.
Per qualche frazione la migliore è stata Amsterdam, in aumento dello 0,52%.
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Spread Btp-Bund: chiude in rialzo a 135 punti base
Rendimento del prodotto del Tesoro all’1,16%
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30 dicembre 2021
18:05
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Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in leggera crescita: il differenziale ha chiuso la seduta a 135 punti base contro i 133 dell’avvio di giornata.

Il rendimento del prodotto del Tesoro è all’1,16%.
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Bollette: Arera, da gennaio +55% per la luce, +41,8% gas
Senza interventi, sarebbero stati del +65% e +59,2%
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30 dicembre 2021
18:15
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Dal primo gennaio l’aumento della bolletta dell’elettricità per la famiglia tipo in tutela sarà del +55%, mentre per quella del gas del +41,8%.
Lo fa sapere l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) diffondendo l’aggiornamento delle bollette per il primo trimestre del 2022.
Aumenti che scattano “malgrado gli interventi” del governo, spiega l’Autorità, precisando che gli incrementi record delle materie prime “avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas”.
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Borsa: Milano conclude l’anno piatta, bene Diasorin
La Banca popolare di Sondrio scivola il giorno dopo l’assemblea
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30 dicembre 2021
18:43
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Giornata in clima prefestivo per Piazza Affari nell’ultima seduta dell’anno che si è chiusa con una minima frazione positiva: l’indice Ftse Mib ha concluso in crescita dello 0,01% a 27.346 punti, l’Ftse All share con l’identico aumento dello 0,01% a quota 29.941.

Sulla stessa linea gli altri mercati azionari del Vecchio continente, alcuni dei quali resteranno aperti ma con orario ridotto nell’ultima giornata del 2021: Londra ha concluso la seduta in calo dello 0,2%, mentre Parigi ha segnato un rialzo finale dello 0,1%, Francoforte dello 0,3% e Madrid dello 0,4%.

La ‘migliore’ è stata Amsterdam, con un aumento dello 0,5%.
Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in leggera crescita: il differenziale ha chiuso la seduta a 135 punti base contro i 133 dell’avvio di giornata, con un rendimento del prodotto del Tesoro all’1,16%.
In Borsa a Milano così il titolo migliore tra quelli a elevata capitalizzazione è stato il farmaceutico Diasorin, salito dell’1,5%, con Ferrari in aumento dello 0,7%. Seguono Inwit, Mediobanca, Exor e e Banco Bpm, tutti in crescita di mezzo punto percentuale. Qualche vendita su Atlantia, Tenaris e Moncler, scesi dello 0,8%, mentre tra i titoli più ‘sottili’ ha concluso in calo del 2,1% a 3,69 euro quindi di qualche frazione sotto il prezzo di recesso la Banca popolare di Sondrio il giorno dopo l’assemblea che ha dato il via libera alla trasformazione in società per azioni e quindi al cambio di statuto.
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Da Maastricht a Madrid, le tappe della moneta unica
Percorso della moneta unica dagli 11 fondatori agli attuali 19
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30 dicembre 2021
18:49
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La moneta unica europea, che molti davano per spacciata all’apice della crisi del debito sovrano tra il 2011 e il 2012, è oggi la valuta di 19 Paesi Ue utilizzata quotidianamente da circa 350 milioni di europei, e la seconda al mondo dopo il dollaro.
I primi passi verso l’euro furono compiuti nel 1988 quando l’allora presidente della Commissione Ue, il francese Jacques Delors, europeista e uno dei padri dell’Unione, mise in piedi un comitato ad hoc i cui lavori gettarono le basi per il Trattato di Maastricht, firmato nel 1992 dopo duri negoziati e che costituì le fondamenta della moneta unica europea.
Il 7 febbraio 1992 la firma del Trattato di Maastricht ufficializza la strada da seguire per la nuova ‘creatura’ monetaria e i parametri a cui dovranno aderire i Paesi che vogliono adottarla: un rapporto deficit-pil non superiore al 3% (dopo l’approvazione del fiscal compact, l’unione di bilancio, il rapporto non dovra’ superare lo 0,5% avendo introdotto la clausola d’oro del pareggio di bilancio da introdurre nelle Costituzioni di Eurolandia); un rapporto debito-pil inferiore al 60% (l’interpretazione per l’ingresso di Italia e Belgio, gia’ allora ben oltre il 100%, sara’ la considerazione di indicatori in grado di dimostrare la tendenza a rientrare nel medio periodo); un’inflazione non superiore dell’1,5% rispetto a quella media dei tre Paesi a piu’ bassa inflazione.
Paramentri rigidi, su cui tanto si è discusso e che la pandemia potrebbe aver messo definitivamente in discussione per una revisione meno rigorista. E’ previsto poi un tasso di interesse a lungo termine che non superi del 2% la media dei tre membri piu’ virtuosi.
E’ nel 1995, a Madrid, che il nome Ecu, con cui la moneta unica era stata battezzata e fino a quel momento utilizzata per i conti, lascia posto all’euro, Nel 1998 diventa operativa la Banca centrale europea e il primo gennaio 1999 viene lanciato l’euro come moneta ufficiale di 11 Paesi (Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Finlandia e Austria), a cui nel 2001 si aggancia la Grecia. Il primo gennaio 2002 vengono messe in circolazione le prime banconote e monete in euro, e ritirate le valute nazionali. Da allora si sono aggiunti Slovenia (2007), Cipro e Malta (2008), Slovacchia (2009) e poi, nonostante la crisi greca, Estonia (2011), Lettonia (2014) e Lituania (2015).

Alla guida della Banca centrale europea, con sede a Francoforte, e quindi dell’euro c’è prima l’olandese Wim Duisenberg in carica fino al 31 ottobre 2003, quindi il francese Jean Claude Trichet, dal 2003 fino al 2011 quando arriva Mario Draghi che il 31 ottobre 2019 viene sostituito da Christine Lagarde, prima donna al timone dell’Eurotower.
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Bollette, arriva la stangata. A gennaio +55% per la luce e +41,8% il gas
I numeri di Arera: senza interventi sarebbero stati del +65% e +59,2%
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
30 dicembre 2021
22:06
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Il 2022 si apre con rincari record per le bollette dell’energia.
Dal primo gennaio infatti scattano i nuovi aumenti che per il primo trimestre saranno del +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas.
Una stangata per i consumatori, ma che sarebbe stata ben più forte senza gli interventi del governo, che ha messo sul piatto altri 3,8 miliardi in legge di bilancio. Ma la situazione resta critica: il caro energia che fa tremare molti settori produttivi, con la moda in allarme, e centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. Tanto che l’esecutivo si sta già preparando a rafforzare ulteriormente le misure. Gli aumenti per il primo trimestre 2022 decisi dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) segnano un nuovo record rispetto agli aumenti già forti degli ultimi trimestri (a luglio +9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas; a ottobre +29,8% per la luce e +14,4% per il gas) ma sarebbero stati ancora più forti senza l’intervento del governo: i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2, spiega l’Arera, avrebbero infatti portato ad un +65% per la luce e +59,2% per il gas.
In base a quanto previsto dalla legge di bilancio, l’Autorità ha potuto confermare l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Le nuove tariffe si tradurranno in una spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (tra il primo aprile 2021 e il 31 marzo 2022) di oltre 2.300 euro: circa 823 euro per la bolletta elettrica (+68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente), spiega l’Arera, e circa 1.560 euro per il gas (+64%). Considerando invece il 2022 si tratta di una stangata record da oltre mille euro in più a famiglia: una maggior spesa di 1.008 euro (441 euro per luce e 567 euro per il gas), secondo l’Unione Consumatori e di 1.119 secondo i calcoli del Codacons. Associazioni dei consumatori che considerano le misure del governo insufficienti e si appellano anche all’Ue perché imponga prezzi fissi. Il dossier è ormai da mesi sul tavolo del governo, che finora ha già investito 8 miliardi per mitigare questi aumenti, ricorda il ministro della transizione energetica Roberto Cingolani. Proprio il caro-energia è stato oggi al centro di una telefonata tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi. E dietro le quinte si lavora già ad altri interventi. “La manovra interviene con un pacchetto di misure fortemente voluto per contrastare il rincaro delle bollette.
Si tratta di misure che verranno ulteriormente rafforzate dal Governo – annuncia il titolare dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – che considera prioritario sostenere le nostre realtà industriali e le famiglie in un momento molto delicato”. Proprio dal mondo dell’industria intanto si alza il grido d’allarme del settore moda. “Vi è una sincera preoccupazione per la tenuta della filiera stessa”, avverte il presidente di Sistema Moda Italia, Sergio Tamborini, che si appella al governo perché valuti “immediati interventi, in soccorso della seconda manifattura del Paese e per salvaguardare 50.000 imprese e 400.000 addetti, soprattutto cercando di fermare una speculazione che è l’origine primaria di aumenti di questi livelli”. Ma il rischio è ancora più grande, stima la Cgia di Mestre: nei primi 6 mesi del 2022 il caro-energia metterà a rischio, almeno con la sospensione temporanea, 500 mila posti di lavoro in Italia. Con variazioni annue delle tariffe che in alcuni comparti rischiano di raggiungere il +250%, secondo gli Artigiani, molte aziende del vetro, della carta, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione laterizi, della meccanica pesante, dell’alimentazione, della chimica, etc., potrebbero essere costrette a fermare la produzione, perché non in grado di far fronte all’aumento esponenziale di questi costi fissi.
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Pnrr: il Mef invia all’Ue la richiesta per 24 miliardi della prima rata
Segue l’anticipo di 24,9 miliardi ottenuto ad agosto
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30 dicembre 2021
19:44
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Conseguiti i 51 obiettivi indicati dal Pnrr per il 2021, il Ministero dell’Economia ha inviato alla Commissione Europea la richiesta relativa al pagamento della prima rata dei fondi del Pnrr.
Lo comunica lo stesso Mef.
La prima rata, che segue l’erogazione ad agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, ha un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi.
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Covid: E’ in arrivo il super green pass per lavorare
Subito le nuove regole sulla quarantena breve
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31 dicembre 2021
10:59
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Dovrebbe arrivare all’inizio dell’anno, con un Cdm il 5 gennaio, l’estensione del Super Green pass per lavorare.
La nuova legge, su cui si ragiona nonostante le ‘fumate nere’ negli ultimi due Cdm, sarebbe nuovamente discussa in un Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato il 5 gennaio.
E già il 10 dello stesso mese entrerà in vigore il ‘quasi lockdown’ per i non vaccinati (ovvero il certificato verde rafforzato obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali). Il fronte del ‘no’ al Super pass per tutti i lavoratori, in primis Lega e M5s – anche se con motivi diversi – si riduce sempre di più. A chiederlo a gran voce sono i governatori, che in queste ore tornano alla carica. “Le misure introdotte finora dal Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso”, attacca il presidente campano, Vincenzo De Luca, mentre il ligure Giovanni Toti va oltre e chiede l’obbligo vaccinale: “per me si può fare domani mattina – dice – semplificherebbe la vita e le regole per tante persone: qui posso entrare-lì non posso entrare, punto fine”.
Ma il ragionamento nel Governo è avviato e si sta studiando come procedere, valutando le complessità nei vari settori. Apparirebbe difficile, al momento, distinguere per categorie soggettive, come ad esempio tutti i lavoratori della Pa o tutti i privati. Un’altra criticità potrebbe essere quella dell’estensione del lasciapassare rafforzato a chi lavora nei Tribunali, ad esempio, che rischierebbe di creare non pochi grattacapi al sistema dei processi. Gli approfondimenti tecnici e legislativi sul tema intanto continuano e all’inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate le parti sociali, sindacati e imprese.
E’ invece ormai certo che entreranno in vigore lo stesso giorno della pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale – prevista nelle prossime ore – la stretta sulle capienze negli stadi (al 50%) e le nuove norme sulle quarantene, in cui è escluso l’isolamento per i vaccinati con booster o con due dosi da meno di quattro mesi o i guariti nell’arco dello stesso periodo che vengano a contatto con una persona positiva al Covid, se asintomatici.
IL TESTO – E’ di 5 articoli la bozza del nuovo decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale tra oggi e domani ed entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione. Il testo rivede le regole per la quarantena ed estende l’obbligo del Super green pass a diverse attività compresi i mezzi pubblici. Si prevede che il commissario Figluolo “d’intesa con il Ministro della salute” sigli un “protocollo d’intesa” con farmacie e rivenditori autorizzati per calmierare il prezzo delle mascherine Ffp2 “fino al 31 marzo 2022”. Il governo monitorerà l’andamento dei prezzi. La quarantena non si applica a coloro che, nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione o dal booster, hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi al Covid. E’ però obbligatorio indossare mascherina Ffp2 per 10 giorni. In caso di sintomi, occorre fare subito un test rapido o molecolare e, se i sintomi persistono, bisogna ripeterlo al quinto giorno successivo all’ultimo contatto. E’ quanto emerge dalla bozza del decreto Covid, secondo cui la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza consegue all’esito negativo di un test rapido o molecolare, anche presso centri privati abilitati. Le multe da 400 a 1000 euro già previste per chi non rispetta le norme anti-Covid vengono estese anche alle nuove regole su quarantene e obbligo di Super green pass. E’ quanto si legge nella bozza del decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Si prevede anche che i gestori dei nuovi servizi e attività coinvolte siano “tenuti a verificare che l’accesso” avvenga rispettando le nuove regole e il possesso del Super pass. Scatta la chiusura o la sospensione dell’attività da 1 a 10 giorni anche per alberghi, sagre, fiere e congressi, feste dopo le cerimonie – dove servirà il Super pass; se non viene rispettato l’obbligo di Ffp2 per cinema, teatri e spettacoli, e le regole per le consumazioni al banco.
Nuove norme in arrivo anche per gli studenti: nelle primarie e secondarie l’ipotesi è di prevedere, nel caso di due studenti positivi in una classe, solo l’autosorveglianza per i ragazzi vaccinati e la quarantena per i non vaccinati.
L’estensione del Super green pass scatterà invece dal 10 gennaio. Le nuove regole, potrebbero essere specificate con una circolare dal Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute.
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Borsa: Hong Kong, apertura in rialzo (+1,75%)
In lieve recupero Shanghai. Tokyo chiusa per festività
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HONG KONG
31 dicembre 2021
02:51
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La Borsa di Hong Kong ha aperto oggi l’ultima seduta dell’anno in rialzo.
L’indice Hans Seng ha guadagnato nei primi scambi l’1,75%, a 23.517,43 punti.

L’indice Composite di Shanghai è salito stamani dello 0,17%, mentre quello di Shenzhen dello 0,14%. Chiusa per festività oggi la Borsa di Tokyo.
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Borsa: Hong Kong e Shanghai in rialzo con indici pmi Cina
Segnali positivi per l’economia di Pechino. Bene i tecnologici
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31 dicembre 2021
08:42
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Chiusura d’anno positiva per la maggior parte delle poche Borse asiatiche che hanno scambiato anche nell’ultima seduta del 2022.
Shanghai è salita dello 0,6% e Shenzhen dello 0,5% mentre Hong Kong, avanza dell’1,2%, limitando al 7,8% le perdite registrate nel 2021.
Seduta in flessione invece per Sydney (-0,9%), comunque salita del 15% nel corso del 2021.
A spingere Hong Kong sono stati soprattutto i titoli tecnologici, in particolare le azioni quotate anche a New York, con l’indice Hang Seng Tech Index salito del 3,6%, mentre gli indici pmi cinesi hanno dato segnali incoraggianti sull’andamento dell’economia nel colosso asiatico, con quello manifatturiero salito per il secondo mese consecutivo, a quota 50,3, sopra il livello di 50 che segnala una fase di espansione dell’economia, e quello non manifatturiero a quota 52,7, entrambi al migliori delle attese.
Poco mosso il petrolio, con il wti a quota 76,89 dollari al barile e il brent a 79,49 dollari, mentre l’oro avanza dell’1% a 1.819 dollari l’oncia.
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Petrolio: poco mosso , Wti a 76,95 dollari al barile
Brent a 79,54
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31 dicembre 2021
09:10
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Quotazioni poco mosse per il petrolio nell’ultimo giorno dell’anno: il greggio Wti passa di mano a 76,95 dollari al barile con un movimento frazionale rispetto al valore di 76,70 dollari di ieri sera a New York.
Quasi invariato anche il Brent che cede lo 0,1% a 79,54 dollari al barile.
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Oro: prezzo in rialzo a 1.813 dollari l’oncia
-0,36%
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31 dicembre 2021
09:12
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Prezzo dell’oro rialzo questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso guadagna lo 0,13% a 1.817 dollari l’oncia.
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Borsa: Londra e Parigi aprono in calo ultima seduta del 2021
Chiuse Piazza Affari, Francoforte, Madrid e Zurigo
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31 dicembre 2021
09:29
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Avvio in calo per le Borse di Londra e Parigi, che chiuderanno in anticipo una seduta orfana di molte Borse, incluse Piazza Affari e Francoforte, a causa delle celebrazioni del nuovo anno.
A Londra il Ftse 100 cede lo 0,43% a 7.371 mentre a Parigi il Cac 40 arretra dello 0,26% a 7.154.
In flessione anche Amsterdam (-0,27%), Lisbona (-0,18%) e Bruxelles (-0,14%), tra i pochi listini oggi a scambiare.
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Città: Mims, 3,4 miliardi per rigenerazione,ecco i progetti
Cancelleri, pubblicato decreto di assegnazione
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31 dicembre 2021
12:40
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Pubblicato oggi il decreto per l’assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.

“Lavoriamo su questa enorme misura già dai governi Conte” commenta in una nota il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Giancarlo Cancelleri.

“Una misura che grazie anche ai fondi del PNRR stanzia ben 3,4 miliardi per progetti che contribuiranno a rendere le città più sostenibili e a misura d’uomo”spiega.
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Gas: sfilza di ribassi ad Amsterdam, record da 7 anni
In calo anche oggi dell’11% per effetto cargo Usa e inverno mite
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31 dicembre 2021
12:40
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Salgono a otto le sedute di ribassi consecutivi per il gas ad Amsterdam, benchmark di riferimento per il prezzo in Europa.
Anche oggi i future registrano un forte calo, perdendo l’11,3% a 77,4 euro al megawattora.
Andamento analogo a Londra dove il gas cede il 12,35% a 190 pence per therm. La sfilza di ribassi è stata innescata dalla notizia che diverse navi statunitensi che trasportano gas naturale liquefatto hanno fatto rotta sull’Europa per avvantaggiarsi dei prezzi, saliti, nonostante i cali delle ultime sedute, del 300% da inizio anno, mentre l’arrivo sul Continente di temperature più miti allenta i timori sulla domanda.
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Tesla: richiama 200.000 auto in Cina, problemi al bagagliaio
Maxirichiamo anche negli Usa per lo stesso motivo
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31 dicembre 2021
11:43
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Tesla sta richiamando quasi 200.000 veicoli in Cina per problemi con il bagagliaio e il cofano anteriore.
La notizia è arrivata a poche ore da quella del tutti simile diffusa negli Stati Uniti, dove la creatura di Elon Musk ha richiamato mezzo milione di auto per lo stesso problema.

Tesla e Musk sono estremamente popolari in Cina, anche se la reputazione dell’azienda ha subito un duro colpo quest’anno a seguito di una serie di incidenti, scandali e problemi di sicurezza dei dati. L’amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato ha sottolineato che i difetti potrebbero influenzare le telecamere di backup dei veicoli o causare l’apertura improvvisa dei cofani durante la guida. La mossa riguarda tre lotti di auto prodotte tra il 2015 e il 2020.
La società ha assicurato che ispezionerà le auto gratuitamente e risolverà i problemi.
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Autostrade: Mims, in 2022 niente aumenti su 98% rete
L’unico adeguamento riguarda l’Autovia Padana
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31 dicembre 2021
12:54
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Il primo gennaio 2022 non scatteranno aumenti dei pedaggi sul 98% della rete autostradale nazionale.

L’unico adeguamento riguarda la tratta della A21 gestita da Autovia Padana Spa, quindi solo 105 chilometri su un totale di oltre 6.000 di rete autostradale a pedaggio.
Lo fa sapere il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili, precisando che anche per il 2022 vengono confermate le tariffe vigenti sulle autostrade gestite dalle società per le quali è in corso l’aggiornamento/revisione del rapporto concessorio.
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Bollette: Salvini, chiediamo un tavolo nazionale sul tema
Giorgetti: ‘Riflettere sulla sovranità energetica. Individuare le soluzioni per i settori
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31 dicembre 2021
21:52
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Lega all’attacco sul fronte dellebollette.
“Chiediamo formalmente un tavolo nazionale, anzi una “cabina di regia” come dicono adesso, sul tema caro-bollette luce e gas, una mazzata da mille euro a famiglia e da 30 miliardi per negozi, artigiani e imprese.
Insieme all’emergenza Covid, questa è la vera urgenza dei prossimi mesi. Ognuno deve portare idee e prendersi le proprie responsabilità, i troppi no ideologici degli ultimi anni hanno bloccato e impoverito l’Italia. Chiedo al Presidente Draghi di convocare anche imprese e segretari di partito, famiglie e attività produttive non aspettano”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini in una nota.
“Bene fa Salvini a insistere sull’emergenza del caro bollette e a chiedere un tavolo per affrontare la questione. Da mesi abbiamo sollevato il problema e come Mise siamo a disposizione per portare a questo tavolo le riflessioni già avviate per individuare le soluzioni per i settori industriali più impattati. Il tema impone scelte urgenti per famiglie e imprese che implicano una riflessione più generale sulla sovranità energetica del nostro Paese”. Così Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
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Nel 2022 Ikea aumenterà i prezzi del 9%
A fronte dei costosi problemi di trasporto nell’economia globale
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STOCCOLMA
31 dicembre 2021
14:24
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Nel 2022 il colosso svedese dell’arredamento Ikea sarà costretto ad aumentare i prezzi in media del 9% a fronte delle carenze persistenti e dei costosi problemi di trasporto che si registrano nell’economia globale.

“Purtroppo, per la prima volta da quando l’aumento dei costi ha iniziato a influenzare l’economia globale, dovremo trasferire alcuni aumenti sui costi ai nostri clienti”, ha affermato Ingka Group, la holding che controlla 367 negozi dei 422 di IKEA, ossia oltre il 90% dei suoi negozi.

Secondo Ingka, i principali aumenti dei costi legati ai trasporti e ai prezzi di fornitura “si fanno sentire principalmente nel Nord America ed Europa”. “L’aumento medio di Ingka Group sarà del 9% a livello mondiale, con variazioni a seconda dei paesi del gruppo e del range, che riflettono le pressioni inflazionistiche locali”, ha indicato il gruppo.
L’ annuncio di Ikea arriva in un contesto di forte accelerazione dell’inflazione in tutto il mondo, guidata dalla profonda interruzione delle catene di distribuzione e dalla carenza di prodotti essenziali per il commercio internazionale.
Il fenomeno è stato accompagnato da un’impennata dei prezzi delle materie prime (legno, rame, acciaio) e dell’energia (benzina, gas, elettricità). Nella zona euro l’inflazione ha raggiunto a novembre il 4,9% su un anno, record dall’introduzione della moneta unica nel 1999. Negli Stati Uniti l’aumento dei prezzi è stato del 6,8% il mese scorso rispetto a novembre 2020, la sua livello più alto in 39 anni.
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Borsa: Europa chiude in leggero calo, Londra -0,25%
Indice Ftse 100 a 7.384 punti. Deboli anche Parigi e Amsterdam
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
31 dicembre 2021
14:30
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Con Francoforte e Milano chiuse come molte altre Borse del Vecchio continente, Londra ha concluso l’ultima seduta dell’anno con l’indice Ftse 100 in ribasso dello 0,25% a 7.384 punti.
Leggermente negative anche Parigi e Amsterdam, che hanno chiuso in calo rispettivamente dello 0,28% e dello 0,29%.
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Assegno unico: da domani domande a Inps,beneficio da marzo
E’ per tutti, dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati
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31 dicembre 2021
15:35
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Da domani primo gennaio 2022 sarà possibile presentare le domande per l’assegno unico e universale per i figli a carico che sarà distribuito a partire dal primo marzo 2022, in coincidenza con il venir meno dell’assegno erogato dai Comuni ai nuclei familiari numerosi e l’applicazione in busta paga delle detrazioni fiscali per i figli fino a 21 anni di età (al ricorrere di certe condizioni).
Lo ricorda l’Inps dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto che introduce il nuovo strumento.

L’assegno unico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.
Con l’entrata in vigore dell’assegno unico, da marzo 2022 scompariranno quasi tutti i bonus a favore della natalità, ad eccezione di quello per gli asili nido. Lo precisa l’Inps, dettagliando le misure che verranno abrogate: il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani; l’assegno di natalità (il cosiddetto Bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. “L’assegno unico – sottolinea l’Istituto – non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido”.
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Da oggi è possibile presentare le domande per l’assegno unico e universale per i figli a carico che sarà distribuito a partire dal primo marzo 2022, in coincidenza con il venir meno dell’assegno erogato dai Comuni ai nuclei familiari numerosi e l’applicazione in busta paga delle detrazioni fiscali per i figli fino a 21 anni di età (al ricorrere di certe condizioni).
Lo ricorda l’Inps dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto che introduce il nuovo strumento.

L’assegno unico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.
Con l’entrata in vigore dell’assegno unico, da marzo 2022 scompariranno quasi tutti i bonus a favore della natalità, ad eccezione di quello per gli asili nido. Lo precisa l’Inps, dettagliando le misure che verranno abrogate: il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani; l’assegno di natalità (il cosiddetto Bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. “L’assegno unico – sottolinea l’Istituto – non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido”.
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Gas naturale: in calo di oltre il 15%, sui prezzi di ottobre
‘Taglio’ del 60% dai massimi del 21 dicembre
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
01 gennaio 2022
20:00
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Prosegue il ribasso del prezzo del gas naturale: sui mercati europei scende di oltre il 15% poco sopra i 70 euro al Megawattora, portando al 60% il ‘taglio’ dai massimi a 180 euro del 21 dicembre.
Il prezzo della materia prima è tornato sui livelli di fine ottobre.
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Assegno unico: dal primo gennaio domande all’Inps, beneficio da marzo
E’ per tutti, dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
31 dicembre 2021
15:42
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Dal primo gennaio 2022 sarà possibile presentare le domande per l’assegno unico e universale per i figli a carico che sarà distribuito a partire dal primo marzo 2022, in coincidenza con il venir meno dell’assegno erogato dai Comuni ai nuclei familiari numerosi e l’applicazione in busta paga delle detrazioni fiscali per i figli fino a 21 anni di età (al ricorrere di certe condizioni).
Lo ricorda l’Inps dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto che introduce il nuovo strumento.
L’assegno unico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.
Con l’entrata in vigore dell’assegno unico, da marzo 2022 scompariranno quasi tutti i bonus a favore della natalità, ad eccezione di quello per gli asili nido. E’ quanto precisa l’Inps, dettagliando le misure che verranno abrogate: il premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani; l’assegno di natalità (il cosiddetto Bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. “L’assegno unico – sottolinea l’Istituto – non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido”.
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Borsa: Wall Street apre positiva, Dj +0,34%, Nasdaq +0,08%
S 500 sale dello 0,14%
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WASHINGTON
31 dicembre 2021
15:42
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Wall Street apre positiva.
Il Dow Jones sale dello 0,11% a 36.436,93 punti, lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,14% a 4785,62 punti, mentre il Nasdaq cresce dello 0,17% a 15.768,64 punti.
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Petrolio: in calo a New York a 76,23 dollari
Quotazioni perdono lo 0,99%
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
WASHINGTON
31 dicembre 2021
15:45
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Il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono lo 0,99% a 76,23 dollari al barile.
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Air Italy: l’ira dei lavoratori, dimenticati dalla politica
Protesta in piazza a Olbia alla vigilia alla scadenza della Cig
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OLBIA
31 dicembre 2021
16:03
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“Dimenticati dalla politica, ma non è finita qui”.
È il grido di battaglia degli oltre 150 dipendenti di Air Italy che oggi hanno partecipato alla manifestazione promossa da Ap, Cobas e Usb, alla quale ha aderito anche Anpav.
Nel centro di Olbia, in piazza Elena di Gallura, di fronte al municipio, i vertici delle sigle sindacali promotrici hanno puntato il dito contro la politica nazionale.
“Siamo stati completamente abbandonati, nessun ministro è mai intervenuto o ha mai pronunciato il nome di Air Italy – accusano – altre vertenze hanno avuto l’attenzione della politica e della stampa nazionali, la nostra no, sebbene da domani siano per strada 1322 lavoratori”.
Oggi scade per tutti la cassa integrazione e, salvo sorprese, tra domani e i prossimi giorni arriveranno le prime lettere di licenziamento, visto il nulla di fatto nell’ultimo vertice nel quale i liquidatori non si sono presentati, non avendo il mandato dell’azienda. L’ultima flebile speranza è appesa a un tentativo diplomatico che vede impegnati il ministro Luigi Di Maio e il suo omologo del Qatar, come ha ribadito ai lavoratori con tutte le prudenze del caso il consigliere regionale Roberto Li Gioi del M5s, unico politico presente alla manifestazione di oggi. Una notizia che era stata data, proprio dopo l’ultimo confronto, anche dall’assessora regionale del Lavoro della Sardegna, Alessandra Zedda, che aveva lanciato un appello accorato al Governo.
“Tutte le altre compagnie aeree italiane sono coperte dalla cassa integrazione per tutto il 2022, la nostra no: come è possibile che non sia una priorità una vertenza che interessa così tante famiglie, con effetti devastanti sul tessuto socio-economico nazionale e dei territori interessati?”, si chiedono i sindacati e i lavoratori. “Questa è la seconda compagnia aerea italiana – chiosano – qui si chiude un capitolo ma la battaglia è aperta”.
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Lagarde, choc economici più forti senza scudo dell’ euro
Presidente Bce su settimanale Corriere per 20 anni moneta unica
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31 dicembre 2021
16:20
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“I recenti choc economici sarebbero stati ancora più gravi senza la stabilità e l’integrazione che l’euro ha conferito al nostro mercato unico” e “l’euro e l’Europa sono ormai inseparabili”.
Così la presidente della Bce Christine Lagarde in un intervento in occasione dei 20 anni dell’Euro pubblicato dal settimanale del Corriere 7 e da diversi media europei .

“Quando penso all’euro mi vengono in mente le imprese e le aziende familiari che hanno avuto successo grazie ai benefici derivanti dall’euro e dal mercato unico”, afferma Lagarde che sottolinea: “la Bce è custode dell’euro e noi lavoriamo con impegno per proteggere la nostra moneta unica”. Ed è anche “dovere” dell’istituto “studiare possibili forme di pagamento aggiuntivo come l’euro digitale”, aggiunge guardando al futuro.
Nell’intervento spazio anche ai ricordi personali per la presidente della Bce che il primo gennaio festeggia anche il suo compleanno: “Il primo gennaio del 2002 ero in Normandia, andai al bancomat e feci una scommessa con amici sul fatto che sarebbero uscite subito le nuove banconote e fu così”.
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Nel 2022 Ikea aumenterà i prezzi del 9%
A fronte dei costosi problemi di trasporto nell’economia globale
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STOCCOLMA
31 dicembre 2021
14:24
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Nel 2022 il colosso svedese dell’arredamento Ikea sarà costretto ad aumentare i prezzi in media del 9% a fronte delle carenze persistenti e dei costosi problemi di trasporto che si registrano nell’economia globale.

“Purtroppo, per la prima volta da quando l’aumento dei costi ha iniziato a influenzare l’economia globale, dovremo trasferire alcuni aumenti sui costi ai nostri clienti”, ha affermato Ingka Group, la holding che controlla 367 negozi dei 422 di IKEA, ossia oltre il 90% dei suoi negozi.

Secondo Ingka, i principali aumenti dei costi legati ai trasporti e ai prezzi di fornitura “si fanno sentire principalmente nel Nord America ed Europa”. “L’aumento medio di Ingka Group sarà del 9% a livello mondiale, con variazioni a seconda dei paesi del gruppo e del range, che riflettono le pressioni inflazionistiche locali”, ha indicato il gruppo.
L’ annuncio di Ikea arriva in un contesto di forte accelerazione dell’inflazione in tutto il mondo, guidata dalla profonda interruzione delle catene di distribuzione e dalla carenza di prodotti essenziali per il commercio internazionale.
Il fenomeno è stato accompagnato da un’impennata dei prezzi delle materie prime (legno, rame, acciaio) e dell’energia (benzina, gas, elettricità). Nella zona euro l’inflazione ha raggiunto a novembre il 4,9% su un anno, record dall’introduzione della moneta unica nel 1999. Negli Stati Uniti l’aumento dei prezzi è stato del 6,8% il mese scorso rispetto a novembre 2020, la sua livello più alto in 39 anni.
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Gas: a consorzio Ascopiave-Acea-Iren gara concessioni da A2a
Operazione da 126,7 mln, Ebitda annuo medio 12,8 mln 2022-24
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
31 dicembre 2021
18:36
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Oggi il Consorzio formato da Ascopiave (58%), Acea (28%), e Iren (14%), dopo essersi aggiudicato la gara per la cessione da parte di A2A di concessioni nell’ambito del servizio di distribuzione del gas naturale, ha sottoscritto un accordo con il Gruppo A2A per l’acquisizione dei relativi assets.
Lo si legge in una nota congiunta, in cui si precisa che il perimetro di attività oggetto dell’operazione comprende circa 157 mila utenti, distribuiti in 8 Regioni d’Italia, facenti parte di 24 ATEM, per oltre 2.800 km di rete.

Il valore economico dell’acquisizione in termini di enterprise value, alla data del 30 giugno 2021, è di 126,7 milioni di euro. L’Ebotda annuo medio atteso, nel periodo 2022-2024, è di circa 12,8 milioni di euro, mentre la RAB 2020 degli assets acquisiti è pari a 108,9 milioni (comprensiva della RAB centralizzata pari a 6,2 milioni).
Il corrispettivo previsto per l’acquisizione sarà finanziato dai flussi di cassa della gestione ordinaria e dalla capacità di indebitamento esistente delle società facenti parte del consorzio. Il closing dell’operazione è previsto per il primo semestre del 2022.
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Saldi al via. Confcommercio, giro d’affari da 4,2 mld
Domani Sicilia e Basilicata, dal 5 gennaio ovunque
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
01 gennaio 2022
10:24
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
Scatta ufficialmente la stagione dei saldi invernali.
Sicilia e Basilicata danno il via domani agli sconti, il 3 gennaio la Valle d’Aosta mentre tutte le altre Regioni partiranno mercoledì 5 gennaio.
Per lo shopping dei saldi, che anche quest’anno interessa oltre 15 milioni di famiglie, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro.
Secondo l’indagine previsionale sui saldi condotta da Confesercenti su un campione di consumatori, 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. Purtroppo – evidenzia Confesercenti – si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi: in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all’evento 48% degli italiani. Sul risultato pesa l’ombra di omicron e l’impatto negativo che sta avendo sulla fiducia delle famiglie.
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Scattano i saldi invernali. Un giro d’affari da 4,2 miliardi
Domani Sicilia e Basilicata, il 3 Valle d’Aosta, dal 5 ovunque
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
01 gennaio 2022
15:37
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Scatta ufficialmente la stagione dei saldi invernali.
Sicilia e Basilicata danno il via agli sconti domani 2 gennaio; il 3 gennaio lo farà la Valle d’Aosta, mentre tutte le altre Regioni partiranno mercoledì 5 gennaio.
Per lo shopping dei saldi, che anche quest’anno interessa oltre 15 milioni di famiglie, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro.

Partono i saldi e 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. È quanto emerge dall’indagine previsionale sui saldi condotta da Confesercenti su un campione di consumatori. Purtroppo – evidenzia Confesercenti – si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi: in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all’evento 48% degli italiani. Sul risultato pesa l’ombra di omicron e l’impatto negativo che sta avendo sulla fiducia delle famiglie. Ma incide anche la concorrenza all’evento saldi da parte della bulimia di promozioni prenatalizie e natalizie cui sono stati sottoposti i consumatori, a partire proprio da un Black Friday particolarmente ‘ravvicinato’, a meno di un mese dal Natale. Si rafforza invece la tendenza all’acquisto di impulso: cresce rispetto al 2020 dal 41 al 46% la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte. Dall’indagine emerge poi come, nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici. Inoltre, in cima ai desideri degli italiani ci sono le scarpe.
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Morto Calisto Tanzi, ex patron della Parmalat
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PARMA
01 gennaio 2022
20:28
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Alla fine del Novecento, sull’impero Parmalat non tramontava mai il sole.
Più di cento stabilimenti in vari continenti e un marchio con una radice fortissima nella pianura padana, ma noto nel mondo.
A crearlo dal niente fu Calisto Tanzi, morto all’ospedale della sua città all’età di 83 anni, passato dai vertici del capitalismo italiano alla polvere provocata dal crac miliardario di quello che la procura di Parma ha definito la più grande fabbrica di debiti della storia della finanza europea. La storia di Tanzi e del suo gioiellino, la Parmalat, sono inscindibili. E’ una storia di duro lavoro e di megalomania, di formidabili intuizioni imprenditoriali e di artifici contabili che hanno ridotto sul lastrico moltissimi risparmiatori.
Di rapporti opachi con politica e finanza, di ribalta mediatica e della piccola e operosa provincia italiana che diventa grande con il boom economico degli anni Sessanta e poi decide di sedersi al tavolo della grande finanza per provare a dominarla, finendo però per esserne travolta. La Parmalat nacque a Collecchio, alle porte di Parma, proprio nel pieno di quel boom: a dirigerla un giovane ragioniere che dal nonno aveva ereditato una piccola impresa familiare attiva in campo alimentare e quell’eccentrico nome, che in greco significa ‘bellissimo’. La svolta arriva con due scelte che si riveleranno decisive e che interpretano prima e meglio dei concorrenti la modernità: l’impiego del tetrapak per confezionare il latte e il trattamento Uht che di fatto “inventa” il latte a lunga conservazione. Il successo è travolgente: il marchio Parmalat comincia a comparire negli spot delle prime tv commerciali, sulle auto di Formula Uno e sulle maglie del Palmeiras, che dominava il calcio di uno dei mercati più importanti per l’azienda come quello brasiliano, e dell’Avellino, città di Ciriaco De Mita, che di Tanzi era amico e sponda nei palazzi del potere. E poi su quelle della squadra della sua città, il Parma, passato in pochi anni dai campi polverosi delle serie minori ai vertici del calcio europeo, con in bacheca due Coppe Uefa, una Coppa delle Coppe e con lo scudetto più volte sfiorato.
Con le sue imprese, i suoi soldi e i suoi successi sportivi, il ‘Cavaliere’ Calisto Tanzi in quella strana città di provincia che si è sempre sentita capitale, era il re e la Parmalat il suo trono. Un impero condannato però a crescere per non crollare. Crescere a qualunque costo, anche con un’esposizione costante e gigantesca nei confronti delle banche. Un impero che, proprio per questo, poggiava su piedi d’argilla: divenne chiaro in un giorno fra il Natale e il Capodanno del 2003 quando Calisto Tanzi fu arrestato con l’accusa di falso in bilancio su ordine della procura di Milano. Il valore del titolo del ‘gioiellino’ praticamente si azzerò, rischiando di trascinare con sé altri pezzi grossi del capitalismo italiano che con il colosso di Collecchio avevano per anni intrecciato rapporti più o meno chiari. E i bond Parmalat, che nei mesi e negli anni precedenti erano stati acquistati da migliaia di risparmiatori grazie all’intermediazione di alcuni istituti bancari, divennero carta straccia. Ne è seguita una lunga e complessa vicenda giudiziaria, con vari filoni, vari reati contestati e un imponente mole di imputati.
Nel processo di Parma, che ricostruì tutta la vicenda della bancarotta fraudolenta che ha polverizzato una cifra vicina ai 14 miliardi di euro, Tanzi fu condannato a 18 anni di reclusione, a cui si sono sommate anche altre condanne. Per il Cavaliere diventato ex, dopo che il presidente della Repubblica gli revocò il titolo, si riaprirono le porte del carcere, dove era stato per quasi un anno dopo il suo arresto. Fino a che le sue sempre più precarie condizioni di salute non lo hanno portato spesso in ospedale, poi agli arresti domiciliari, trascorsi nella sua villa alle porte della città. Nel primo giorno del 2022 se ne va un protagonista indiscusso dell’imprenditoria italiana, un personaggio controverso, un imprenditore brillante, riconosciuto colpevole di gravi e giganteschi crimini economici che hanno bruciato i risparmi di tante famiglie. Eppure allo stesso tempo, in un certo modo, anche vittima di un sistema che prima lo ha issato sul trono di un castello di carte, poi lo ha stritolato.   CALCIO

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Euro: von der Leyen, valuta potente, forte simbolo di unità
‘Forte simbolo di unità’
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01 gennaio 2022
13:45
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“Tutti noi ricordiamo la prima volta in cui abbiamo tenuto in mano una banconota in euro.
A 20 anni di distanza, l’euro è una delle più potenti valute al mondo.

L’euro riflette anche i nostri valori, come valuta globale per investimenti sostenibili. Ed è un forte simbolo di unità”. Lo scrive la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen in un post su Twitter.
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Air Italy: tempo scaduto per 1.322, attesa per licenziamenti
Boeddu (Filt-Cgil), ci hanno lasciato soli. Serve un miracolo
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OLBIA
01 gennaio 2022
14:14
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Tempo scaduto per i .322 lavoratori di Air Italy per i quali ieri è scaduta l’ultima proroga della cassa integrazione e che già da oggi, se non nei prossimi giorni, potrebbero iniziare a ricevete le prime lettere di licenziamento collettivo dopo la cessazione della compagnia sardo-qatariota, posta in liquidazione.

“L’ultimo giorno di cassa integrazione, l’ammortizzatore sociale che in qualche modo mantiene i lavoratori collegati alla compagnia, è stato quello del 31 dicembre.
Adesso i lavoratori, a meno di un miracolo, potrebbero ricevere già nei prossimi giorni le lettere di licenziamento – conferma il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu – Ma sino a quando ci sarà una sola possibilità che queste lettere non vengano inviate, ci batteremo insieme ai lavoratori perché una storia nata oltre 60 anni fa non termini in questo modo. Il Presente Draghi insieme ai suoi ministri (lavoro, sviluppo economico e trasporti) debbono intervenire per bloccare l’invio delle lettere”.
“Una vertenza non comune e non uguale a tutte le altre per dimensioni e per impatto sociale – incalza Boeddu – Eppure, tranne nelle ultime settimane ci hanno lasciato da soli”.
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G7: Scholz, economia sostenibile ed equità priorità tedesche
Cancelliere riassume sfide della presidenza 2022
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01 gennaio 2022
15:17
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La Germania vuole rendere il G7 un format “pioniere di un’economia climaticamente neutra e di un mondo equo”.
Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, prendendo il testimone dalla Gran Bretagna per la presidenza del G7, come si legge sul profilo Twitter della presidenza tedesca.

Il ministro delle finanze Christian Lindner ha sottolineato che “i Paesi del G7 sono per la libertà, la democrazia e il progresso, e con questo in mente, dobbiamo superare la pandemia e guidare la ripresa economica globale”. Con un impegno rafforzato contro il cambiamento climatico, ha scritto sul suo profilo Twitter il leader dei liberali tedeschi.
La ministra degli esteri Annalena Baerbock ha posto l’accento sulla necessità di un “coordinamento sulle questioni di politica estera e sicurezza”, nell’ambito di un “multilateralismo rafforzato”, e la Germania vuole lavorare per “garantire che le democrazie liberali rimangano efficienti e offrano effettivamente alle persone più libertà, sicurezza e prosperità sostenibile”.
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L’abc del 2022, dagli ammortizzatori e bollette a quota 102
Le novità che bisogna conoscere e con le quali familiarizzare
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01 gennaio 2022
19:16
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Sono tante le novità con le quali gli italiani dovranno familiarizzare nel 2022, dalla nuova Irpef al tetto per il contante, dal Superbonus a Quota 102 per andare in pensione.
Ecco una veloce carrellata.
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– AMMORTIZZATORI. Gli strumenti di tutela di chi perde il lavoro diventano universali, includendo anche le imprese con meno di 6 dipendenti finora escluse (che dovranno però dovranno versare un contributo dello 0,5% sui salari).
Il decalage della Naspi inizierà dopo 6 mesi, il contratto di espansione si userà a partire dai 50 dipendenti.

  • ASSEGNO UNICO. Arriva questo nuovo strumento ‘universale’ per chi ha figli a carico, scatta dal 7/mo mese di gravidanza fino a 21 anni. Andrà da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro. Si potrà fare la domanda da gennaio, il beneficio scatta a marzo recuperando i primi due mesi.
  • ASSORBENTI. L’Iva sugli assorbenti si dimezza e scende al 10%
  • BOLLETTE. Le bollette salgono ancora. Dopo il rincari del 2021 arriva un nuovo balzo dei prezzi. Il governo ha previsto per questo un intervento in legge di Bilancio – nel complesso 3,8 miliardi – che punta a sterilizzare gli aumenti soprattutto per le famiglia a basso reddito, oltre a ridurre al 5% l’Iva sul gas da riscaldamento. Il taglio degli oneri di sistema e l’alleggerimento riguarderà le famiglie meno abbienti. Le bollette del primo quadrimestre si potranno pagare in 10 rate.
  • BARRIERE ARCHITETTONICHE. L’apposito bonus al 75% per abbattere le barriere architettoniche con ascensori o montacarichi è una novità di quest’anno.
  • CONTANTE. Dal primo gennaio il tetto scenderà dagli attuali duemila a mille euro. Anche per il pagamento dei salari (tranne le colf).
  • CARTELLE. Ci saranno sei mesi per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre dell’anno.
  • DELOCALIZZAZIONI. Scatta una stretta anti delocalizzazioni: servono tre mesi di preavviso e un piano per rendere meno traumatici gli esuberi. Raddoppiano le multe per chi viola la procedura.
  • ESPANSIONE. Il contratto di espansione viene finanziato con risorse: prevede un’assunzione ogni tre uscite di lavoratori, consentendo scivoli fino a 5 anni.
  • FACCIATE. Rimane il bonus facciate, per rinnovare l’esterno di case e palazzi ma cala dal 90 al 60% della spesa.
  • GIOVANI. E’ stato prorogato lo sconto sulle tasse per l’acquisto di case per gli under 36 ma anche la detrazione al 20% per l’affitto per i giovani under31 (con redditi fino 15.493 euro). Diventa strutturale il bonus cultura per i diciottenni.
  • IRAP. Scatta la cancellazione dell’Irap per 835mila autonomi, tra professionisti e ditte individuali.
  • IRPEF. Cambiano le aliquote Irpef. Si scende da cinque a quattro aliquote (23% da 0 a 15.000 euro; 25% da 15.000 a 28.000 euro; 35% da 28.000 a 50.000,00 euro; 43% sopra questa soglia).
    Cambiano anche le detrazioni. Lo sconto medio è di 264 euro l’anno. Ma serve tempo per adeguare i software delle buste paga e l’effetto concreto arriverà solo a marzo quando ci sarà il conguaglio anche per i due mesi precedenti.
  • MOBILI. C’è Il ‘Bonus mobili’ che raddoppia da 5 a 10mila euro. Ma si attiva solo di pari passo con il bonus ristrutturazioni che non cambia.
  • NEO MAMME. Nel 2022 c’è un taglio sperimentale del 50% dei contributi a carico delle lavoratrici madri del settore privato.
  • PAPÀ (O NEO-PAPÀ). I lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno avranno d’ora in poi diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio e ad un giorno di astensione facoltativa (questo in sostituzione di un giorno di astensione della madre) retribuiti al 100%. Il congedo dovrà essere fruito entro i primi cinque mesi dalla nascita o dall’adozione.
  • PLASTIC TAX. E’ stata rinviata al 2023, con la Sugar Tax.
  • QUOTA100 ADDIO. I requisiti per lasciare il lavoro salgono a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). Ma sul fronte pensionistico arriva anche un allargamento dell’Ape social, in cui entrano tra l’altro gli edili e i ceramisti, estetisti, magazzinieri e anche le maestre. Prorogata Opzione donna senza revisione dei requisiti.
  • RDC. Cambia, ma poco, il reddito di cittadinanza. Cambiano i criteri per l’offerta di lavoro: dopo la seconda proposta si deve accettare il lavoro in ”tutta Italia”, o si decade dal beneficio (prima erano tre proposte). Ma già al primo ‘no’ si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. I beneficiari “occupabili” dovranno presentarsi al centro per l’impiego almeno una volta al mese.
  • SUPERBONUS. Prorogato per i condomini fino al 2025, ma con un decalage: rimane al 110% fino al 2023, poi al 70% nel 2024 e al 65 nel 2025. Le regole più stringenti introdotte per le villette a inizio manovra sono state allentate: la proroga a tutto il 2022 c’è se entro giugno è stato completato il 30% dei lavori.
    La proroga è fino al 2025 per i comuni colpiti da eventi sismici.
  • TAVOLINI ALL’APERTO. Niente tassa per l’occupazione del suolo pubblico fino a tutto marzo. E’ stata prorogata l’esenzione prevista fino a dicembre.
  • VOLONTARIATO. Niente Iva fino al 2024 per il terzo settore e il mondo no profit.
  • TV E DECODER. E’ stato rifinanziato il bonus previsto per adeguare gli apparecchiamenti alle nuove tecnologie di trasmissione. Per gli over70 è prevista la consegna a casa del decoder tramite le poste
  • VERDE. E’ il bonus al 36% per migliorare gli spazi verdi da balconi a giardini.
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    Shopping più caro all’Ikea, prezzi aumentano del 9%
    Covid e inflazione spingono costi distribuzione colosso svedese
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    01 gennaio 2022
    18:41
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    Il Covid sta infettando non solo gli abitanti del pianeta ma anche la loro economia inesorabilmente interconnessa: i costi alle stelle di materie prime e logistica sono diventati un peso insostenibile anche per Ikea, il colosso svedese dell’arredamento fai da te, simbolo dello shopping alla portata di tutte le tasche. Il rincaro è diventato inevitabile ed è così che con l’inizio del 2022 il gigante svedese del mobile ha annunciato un aumento dei prezzi in media del 9% in tutti i suoi punti vendita.
    Un colpo basso per le tasche di migliaia di persone che da decenni si cimentano a montare da soli pezzi d’arredo come la mitica libreria Billy.
    Si calcola che ogni cinque secondi ne venga venduta una in qualche parte del mondo: un grande risultato considerando che è stata lanciata nel 1979. “Purtroppo, per la prima volta da quando l’aumento dei costi ha iniziato a influenzare l’economia globale, dovremo trasferire alcuni aumenti sui costi ai nostri clienti”, ha fatto sapere Ingka Group, la holding che controlla 367 negozi dei 422 di Ikea, ossia oltre il 90% dei suoi negozi.
    Secondo Ingka, i principali aumenti dei costi legati ai trasporti e ai prezzi di fornitura “si fanno sentire principalmente nel Nord America ed Europa”.
    “L’aumento medio dei prezzi di Ingka Group sarà del 9% a livello mondiale, con variazioni a seconda dei Paesi del gruppo e del range, che riflettono le pressioni inflazionistiche locali”, ha indicato il marchio nordico che il mese scorso ha registrato un calo del 17% dei profitti annuali da attribuire proprio al forte rincaro dei prezzi dei trasporti e delle materie prime. A causa di queste tensioni logistiche, esacerbate dalla ripresa della domanda dopo la prima fase della pandemia, nel 2021 il gruppo Ikea ha assorbito costi per 250 milioni di euro (283 milioni di dollari).
    L’annuncio dell’azienda svedese conosciuta ed amata in tutto il mondo arriva in un contesto di forte accelerazione dell’inflazione a livello globale accompagnata da un’impennata dei prezzi delle materie prime (legno, rame, acciaio) e dell’energia (benzina, gas, elettricità). Nella zona euro l’inflazione ha raggiunto a novembre il 4,9% su un anno, record dall’introduzione della moneta unica nel 1999. Negli Stati Uniti l’aumento dei prezzi è stato del 6,8% il mese scorso rispetto a novembre 2020, il suo livello più alto in 39 anni.
Maurizio Barra

Sono nato a Torino, il 19 Febbraio 1968. Ho alle spalle un'educazione direi Umanistica di base, avendo frequentato il Liceo Classico Valsalice e Lingue e Lettere Moderne all'Università. Grande passione per tutto ciò che è una tastiera, dal pianoforte o simili, ai PC, di cui peraltro amo anche il touch. Inoltre, un'altra mia grande passione, è lo sport e mi ha molto coinvolto, siccome ho lavorato molto su di me negli anni, passando attraverso varie fasi, nelle quali sono ingrassato moltissimo e poi sono diventato assai magro, dunque, siccome più volte ho dovuto intervenire su di me, ho voluto approfondire questo discorso ed ho conseguito il Master CFT come Personal Fitness Trainer presso Issa Italia. La voglia e l'interesse ad approfondire tante tematiche e la curiosità olistica, alle volte giocano brutti scherzi, perchè si rischia di iniziare tutto e concretamente di non riuscire a concludere nulla. Bisogna in teoria scegliere cosa fare da grande, il fatto è che io sono già ben cresciuto ed ora mi sento assai coinvolto dall'ambito tecnologico e dunque spero, soprattutto, di essere un intermediario tra i vedenti, diciamo, o comunque tra tutti e proprio chi è non vedente come me, sia per mostrare quante cose si possono fare in autonomia, sia per avvicinare (e qui mi appello a sviluppatori, amanti di softwares etc...) la facilità e l'accesso all'uso completo della tecnologia anche da parte degli stessi non vedenti, che comunque si devono spesso scontrare con grafici, pagine poco accessibili e continui escamotage, per fare cose che, con il famoso click, in teoria si risolvono subito e questo poi non è sempre vero; in sostanza lo scopo o l'idea sono quelli di avvicinare i vedenti, sviluppatori di apps e siti, a renderle più accessibili, metendo dunque a disposizione la mia conoscenza delle Tecnologie Assistive (Assistive Tecnologies) di cui mi ritengo un buon conoscitore. Non parliamo poi delle Apps Mobili ed anche di quel mondo, davvero meraviglioso ed il cui approccio per me è stato direi facile, ma mi rendo conto che non è così per tutti. Quindi, spero, nel tempo, di mettere a disposizione la mia modestissima ed umile e piccola esperienza, mantenendo vivo ogni nuovo possibile fronte di apprendimento e confronto e conoscenza, tutti utili e sempre necessari, non si smette mai di imparare e neanche di confrontarsi. Dunque, spero di avervi con me, sempre più numerosi, lungo questo nuovo cammino! Inoltre, siccome la tecnologia non è soltanto procedure, tutorials su come usare un sistema operativo o su come riparare PC, ma offre anche molti strumenti di consultazione, visione, ascolto, cercherò di condividere con voi le mie impressioni e quindi files, contenuti multimediali o altro, non avranno soltanto attinenza tecnologica, ma qualcosa a che fare con la rete l'avranno. Anzi, sono benvenuticommenti, suggerimenti e proposte. Con il trascorrere del tempo, il sito ha preso la direzione informativa. Pur essendo da solo a gestire tutta questa mole di notizie, prometto di dare sempre il massimo per fornire tutte le notizie il più possibile aggiornate in tempo reale, relative a tantissime categorie: Mondo, Cronaca, Economia, Politica, Tecnologia, Scienza, Medicina, Spettacoli, Cinema, Musica, Cultura, Calcio e sport, Regione Piemonte, tutto, ma proprio tutto, sulla Juventus e molto, molto altro. Grazie a tutti!

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