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E’ l’incubo vissuto da una ragazza 16enne del Veronese. Un episodio accaduto un anno fa, alla vigilia di Natale del 2022, e che ora vede per il ragazzo e tre suoi amici la richiesta di rinviato a giudizio da parte della pm di Verona, Federica Ormanni: il primo per violenza sessuale, gli altri per omissione di soccorso.
A far scattare la denuncia era stata la stessa vittima. Ma nel fascicolo d’indagine, la pm aveva raccolto anche la testimonianza di una sua amica, la sola che, presente con gli altri tre nelle vicinanze dell’agguato ha cercato di chiedere aiuto, ma è stata aggredita e picchiata a sua volta.
Sia la vittima della violenza che l’amica erano finite per questo in ospedale. La 16enne era stata già vittima di stalking da parte dell’indagato, che pare non volesse rassegnarsi alla fine della loro ‘storia’. Come in tanti copioni di violenza sulle donne, o di femminicidi, nel campionario dei ricatti dell’ex c’erano anche le minacce di suicidio. La violenza sarebbe avvenuta all’interno di un’automobile, la sera del 24 dicembre 2022. Alla fine di una escalation di messaggi, richieste ossessionanti, e minacce, il ragazzo avrebbe attirato la ex in un appuntamento-trappola, con tre amici appostati nei pressi. Prima avrebbe molestato la ex, poi l’avrebbe colpita con la scarica di un taser, e infine l’avrebbe violentata.
Nelle vicinanze c’era anche un amica della vittima, che, accortasi di quanto stava avvenendo, ha tentato di chiamare al telefono le forze dell’ordine. La violenta reazione dell’aguzzino della 16enne le ha impedito di farlo. E’ stata percossa a sua volta, e si è trovata le mani del ragazzo strette al collo fin quasi a soffocarla, è riportato nella denuncia. Mentre ciò avveniva, scrive la pm, gli altri tre amici, tra i 20 e i 16 anni d’età, hanno assistito alla brutale aggressione, testimoni “silenti e nullafacenti”. Dopo la denuncia di dicembre, la 16enne era stata vittima di una aggressione da parte dell’ex, nel giugno scorso. Ora lui e i tre amici rischiano il processo.
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Allarme ribadito dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, all’inizio del vertice. Guterres ha sostanzialmente rilanciato i dati dell’Omm, che ha pubblicato il suo rapporto provvisorio, avvertendo che già da ora il 2023 ha infranto tutti i record: “I livelli di gas serra sono da record. Le temperature globali sono da record. L’innalzamento del livello del mare è da record. Il ghiaccio marino antartico è ai minimi storici. È un’assordante cacofonia di dischi rotti” ha detto il capo dell’Omm, Petteri Taalas. “Siamo al collasso climatico in tempo reale” ha commentato Guterres.
Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale
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“La guerra di aggressione della
Russia contro l’Ucraina è un insulto” ai valori dell’Osce
(Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa),
ha dichiarato il suo presidente in carica, il ministro degli
Esteri della Macedonia settentrionale, Bujar Osmani,
all’apertura della riunione annuale del Consiglio
dell’organizzazione. Questa guerra “mina la fiducia, il dialogo
e la nostra capacità di agire”, ha aggiunto, di fronte al suo
omologo russo, Sergei Lavrov, la cui presenza aveva spinto
l’Ucraina, la Polonia e gli Stati baltici a boicottare la
riunione.
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Per ore Carron Phillips, reporter afroamericano del New York Daily News, candidato in passato al Pulitzer, l’Oscar americano del giornalismo, aveva preso di mira il piccolo tifoso, aveva attaccato il “razzismo dilagante” nel Paese e inveito contro l’ondata conservatrice che vuole togliere dalle scuole lo studio della storia dello schiavismo. Nel suo commento, Phillips aveva mostrando la foto del bambino allo stadio per la partita Las Vegas Raiders-Kansas City Chiefs: Holden aveva indosso la maglia rossa della sua squadra, in testa un multicolorato copricapo indiano e il viso in apparenza tinto tutto di nero. In un video, seduto in prima fila nella tribuna dietro la panchina dei suoi idoli, il giovane tifoso si era unito agli altri spettatori nel salutare la squadra con il gesto del “Tomahawk chop”, che consiste nel portare avanti e indietro il braccio destro, con il palmo della mano aperto a imitare il colpo d’ascia usato anticamente dai pellerossa. Questo modo di celebrare la squadra è di moda tra i tifosi dei Florida State Seminoles di football, gli Atlanta Braves di baseball e i Chiefs, oltre alla squadra inglese di rugby degli Exeter Chiefs. Il gesto, però, è stato oggetto di controversie, perché considerato caricaturale dei nativi americani. Tre anni fa i Kansas City hanno vietato ai propri tifosi di indossare copricapo indiani, ma la partita a cui aveva preso parte Holden era a Las Vegas, per cui la restrizione imposta dai Chiefs non valeva.
Phillips ha accusato il bambino di essere stato doppiamente razzista, pubblicando l’immagine del profilo del bambino, con il volto colorato di nero e il copricapo da pellerossa. “Ha trovato il modo – ha scritto sul suo blog – di odiare allo stesso tempo la gente gente nera e i nativi americani”. A chi gli ha fatto notare che il bambino avesse l’altra metà del viso colorata di rosso, a riprodurre i due colori dei Chiefs, Phillips ha risposto seccato: “Siete come quelli che odiano i messicani e poi indossano il sombrero”. E aggiunto: “State dando alle future generazioni il modo di ricreare un razzismo migliore di quello precedente”. L’immagine del piccolo vestito da capo tribù è diventata virale ed è finita su tutti i media americani. Il commento ha generato reazioni indignate verso il reporter. Il proprietario di X, Elon Musk, si è unito al coro, rilanciando la precisazione sulla scelta dei colori che aveva smontato la ricostruzione di Phillips. La piattaforma social ha pubblicato una nota a commento della foto incriminata, per spiegare come fosse ingannevole: il bambino aveva sì il volto colorato di nero, ma solo a metà. L’altra era rossa. Come se non fosse bastato, a smontare la crociata del giornalista è stato l’intervento della madre del bambino, Shannon Armenta, che ha scritto su Facebook: “Lui è un nativo americano, fermatevi subito”. Il nonno di Holden ha fatto parte del Santa Ynez Band, un ufficio di rappresentanza della tribù di Chumash, nativi americani di Santa Barbara, California. “L’accusa di razzismo è ridicola – ha aggiunto la donna – E’ stata pubblicata solo una foto di profilo per creare divisioni”. Il giornalista non ha fatto ulteriori commenti. Il giovane Holden, però, ha vissuto la sua giornata di riscatto: è stato votato come miglior costume da tifoso dei Chiefs. Per lui, alla fine della partita vinta da Kansas per 31-17, foto celebrativa con le cheerleaders.
L’emittente pubblica nazionale
israeliana Kan riferisce che la riunione del gabinetto di guerra
del Paese si è conclusa senza una decisione sulla proroga della
tregua a Gaza, in scadenza stamattina.
Secondo la Kan, Israele “vuole ricevere entro le 7 del
mattino” ora locale (le 6 in Italia) da Hamas una “lista
migliorata” dei prossimi prigionieri da rilasciare. Una fonte
ufficiale israeliana ha aggiunto all’emittente che “se la lista
non cambierà entro” tale scadenza “riprenderanno i
combattimenti” nella Striscia.
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Questa mattina la città si è risvegliata sotto la neve. Nel centro storico le strade sono state cosparse di sale
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