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Papa, l'intelligenza artificiale si coniughi alla sapienza del cuore

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Il Papa ha scelto per la 58.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel 2024, il tema: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”.

“L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere – spiega in una nota il Vaticano – il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani. Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare. È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”, conclude la nota.

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Tim dà nuova vita alle cabine, servizi digitali per la città

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Le cabine del telefono di Tim, che
Agcom ha autorizzato a rimuovere non saranno rottamate ma
trasformate in ‘stazioni intelligenti’, un nuovo punto di
riferimento in città per i servizi che offriranno. Nel più ampio
progetto sul gender gap, sono state pensate anche come un
presidio di sicurezza attraverso uno speciale tasto ‘Women+’ che
in tempo reale collega ad un servizio di supporto con un
operatore per segnalare, gestire ed assistere la persona che ne
faccia richiesta. L’avvio del progetto inizierà da Milano, dove
saranno progressivamente installate circa 450 postazioni per poi
estendersi a 13 principali città per 2.500 cabine.

   

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OpenAI vuole realizzare 'l'iPhone con l'Intelligenza artificiale'

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OpenAI, la società di ChatGpt, sarebbe in trattative con l’ex designer di Apple, Jony Ive, che ha ideato i prodotti più iconici della Mela, e il colosso tecnologico giapponese SoftBank, per costruire “l’iPhone dell’intelligenza artificiale”. Lo scrive il Financial Times, secondo cui il progetto richiederà almeno 1 miliardo di dollari e potrebbe portare sul mercato, nel giro di qualche anno, il primo smartphone costruito intorno ad un assistente IA avanzato, come ChatGpt.

Secondo la testata, l’amministratore delegato di OpenAi, Sam Altman, avrebbe contattato la società di Jony Ive, LoveFrom, per pensare a come poter declinare l’IA in un prodotto per il consumo di massa. Il punto di partenza, secondo le fonti citate, è stato considerare la rivoluzione portata dall’iPhone per il panorama ‘mobile’ e la spinta che lo smartphone ha dato all’utilizzo di internet. Ive ha fondato LoveFrom nel 2019, dopo due decenni in Apple, dove ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di alcuni degli oggetti più influenti dell’azienda, dall’iPhone all’iPod. Nell’eventuale progetto, sarebbe essenziale la presenza di SoftBank, holding finanziaria giapponese che detiene il 90% di Arm, gigante inglese dei chip, che si occuperebbe della fornitura di semiconduttori per il dispositivo e del grosso degli investimenti per finalizzare l’iniziativa. Il Financial Times ha affermato che i colloqui sono “seri” ma non definitivi, con un annuncio formale che potrebbe richiedere mesi prima di concludersi.

Intanto ChatGpt, nelle ultime ore, ha eliminato uno dei suoi limiti. Gli abbonati al servizio Plus e Enterprise possono chiedere all’IA anche domande su avvenimenti recenti, che l’intelligenza artificiale cercherà in rete, tramite il motore Bing, di proprietà Microsoft. In precedenza, la conoscenza di ChatGpt si fermava al settembre del 2021.

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Stiglitz, l'IA fa crescere la polarizzazione e le fake news

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“Spesso l’intelligenza artificiale è
sotto il controllo di pochissime aziende che possono usarla
unicamente per fare profitti”, e già ora nei social media
“crescono polarizzazione e fake news, fenomeni in accelerazione
attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale”. Lo ha affermato
Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia 2001, intervenendo
al Festival nazionale dell’Economia civile oggi a Firenze.

   
“In alcuni casi – ha osservato – esiste un terreno di incontro
tra il profitto e il bene sociale, ma non sempre. Anzi, accade
che entrino a volte in conflitto e questo mi preoccupa molto”.

   
L’intelligenza artificiale, ha concluso Stiglitz, “è un
potenziale e potente agente di trasformazione. Come qualsiasi
cosa abbia un potere così forte, il risultato dipende dall’uso
che se ne fa; nel bene e nel male. Può essere, ad esempio, un
grande aiuto per la cura contro il cancro; ne sono convinti
molti ricercatori e scienziati. Al tempo stesso, può anche
essere un elemento che induce una quota maggiore di sfruttamento
della popolazione”.

   

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Premi Nobel 2023, ChatGpt non si sbilancia sulle previsioni

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A pochi giorni dall’annuncio dei Premi Nobel 2023, ChatGpt non si sbilancia neanche un po’ con le previsioni sui possibili vincitori e risponde che non è in grado di predire il futuro, Premi Nobel inclusi. La domanda gli è stata posta da un ricercatore dell’Università americana dell’Indiana a Bloomington, Santo Fortunato, e gli esiti della conversazione sono riportati sul sito della rivista Nature.

ChatGpt, della società OpenAI, non è stato in grado di rispondere in modo soddisfacente neanche quando il ricercatore gli ha chiesto quali ricerche meriterebbero questo riconoscimento, prendendo in considerazione solo quelle fatte da scienziati ancora in vita che non siano già stati premiati: il sistema basato sull’Intelligenza Artificiale ha individuato studi importanti, come quello che ha portato alla tecnica Crispr, ma nella maggior parte dei casi ha scelto ricercatori che hanno già ricevuto un Nobel o già deceduti, ignorando quindi le istruzioni.

Secondo alcuni esperti, quando si tratta di decidere chi vincerà il Premio Nobel nulla può competere con il giudizio umano. Altri, invece, ritengono che ChatGpt e chatbot simili potrebbero aprire la strada a nuovi tipi di premi basati su analisi meno soggette a pregiudizi e guidate dall’Intelligenza Artificiale, invece che dai punti di vista inevitabilmente soggettivi degli esseri umani. Tali premi potrebbero contribuire a mettere in risalto le ricerche che hanno cambiato il mondo della scienza in modi che attualmente non vengono riconosciuti.

Ma gli strumenti come ChatGpt potrebbero anche perpetuare i pregiudizi che in precedenza hanno circondato il Nobel. Da quando sono stati introdotti i premi, più di un secolo fa, solo 60 donne hanno vinto. Se i chatbot vengono addestrati sui dati relativi ai vincitori del passato, potrebbero avere maggiori probabilità di scegliere uomini piuttosto che donne come potenziali vincitori. anche in futuro.
   

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OpenAI in contatto con ex Apple per realizzare 'l'iPhone con l'Intelligenza artificiale'

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OpenAI, la società di ChatGpt, sarebbe in trattative con l’ex designer di Apple, Jony Ive, che ha ideato i prodotti più iconici della Mela, e il colosso tecnologico giapponese SoftBank, per costruire “l’iPhone dell’intelligenza artificiale”. Lo scrive il Financial Times, secondo cui il progetto richiederà almeno 1 miliardo di dollari e potrebbe portare sul mercato, nel giro di qualche anno, il primo smartphone costruito intorno ad un assistente IA avanzato, come ChatGpt.

Secondo la testata, l’amministratore delegato di OpenAi, Sam Altman, avrebbe contattato la società di Jony Ive, LoveFrom, per pensare a come poter declinare l’IA in un prodotto per il consumo di massa. Il punto di partenza, secondo le fonti citate, è stato considerare la rivoluzione portata dall’iPhone per il panorama ‘mobile’ e la spinta che lo smartphone ha dato all’utilizzo di internet. Ive ha fondato LoveFrom nel 2019, dopo due decenni in Apple, dove ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di alcuni degli oggetti più influenti dell’azienda, dall’iPhone all’iPod. Nell’eventuale progetto, sarebbe essenziale la presenza di SoftBank, holding finanziaria giapponese che detiene il 90% di Arm, gigante inglese dei chip, che si occuperebbe della fornitura di semiconduttori per il dispositivo e del grosso degli investimenti per finalizzare l’iniziativa. Il Financial Times ha affermato che i colloqui sono “seri” ma non definitivi, con un annuncio formale che potrebbe richiedere mesi prima di concludersi.

Intanto ChatGpt, nelle ultime ore, ha eliminato uno dei suoi limiti. Gli abbonati al servizio Plus e Enterprise possono chiedere all’IA anche domande su avvenimenti recenti, che l’intelligenza artificiale cercherà in rete, tramite il motore Bing, di proprietà Microsoft. In precedenza, la conoscenza di ChatGpt si fermava al settembre del 2021.

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In Usa Google apre la ricerca con l'IA anche agli adolescenti

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Finora Google aveva limitato l’uso della sua nuova ricerca web potenziata dall’intelligenza artificiale ai maggiorenni negli Stati Uniti. Dopo una serie di feedback sulla sperimentazione, il colosso del web ha deciso di includere nell’iniziativa anche gli adolescenti statunitensi, i ragazzi tra i 13 e i 17 anni. Lo ha annunciato la società in un blogpost ufficiale.

“L’intelligenza artificiale generativa può aiutare i più giovani a porre domande a cui in genere non riescono a trovare risposta – scrive il direttore senior della gestione dei prodotti di Google, Hema Budaraju – Mentre presentiamo questa nuova tecnologia agli adolescenti, vogliamo trovare il giusto equilibrio nel creare opportunità affinché possano beneficiare di tutto ciò che ha da offrire, dando priorità anche alla sicurezza”.

La cosiddetta Search Generative Experience o Sge, permette agli utenti di fare domande ad un chatbot ottenendo le classiche risposte sotto forma di link di Google ma arricchite di immagini, video e altri collegamenti multimediali. Ad oggi è attiva solo negli Stati Uniti, India e Giappone. La funzione sfrutta Bard, il chatbot di Google, integrandolo nella finestra di ricerca.

Google afferma di aver ricevuto “feedback particolarmente positivi” dai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni che l’hanno testata. L’azienda spiega di aver ha aggiunto misure ulteriori per prevenire contenuti inappropriati o dannosi: “ad esempio – osserva – abbiamo messo in atto barriere più forti per i risultati relativi a sostanze illegali o soggette a limiti di età o al bullismo”.

Per aiutare i nuovi arrivati ;;a comprendere l’intelligenza artificiale generativa, Google ha pubblicato anche una “AI Literacy Guide”, una sorta di manuale di benvenuto per la funzionalità e per altri progetti di intelligenza artificiale come Bard.

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Nuovi protocolli di rete, LG segna un record sul 6G

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Lg Electronics ha annunciato un
nuovo record di trasmissione e ricezione wireless di dati su
protocollo 6G. L’azienda è riuscita a coprire una distanza di
circa 500 metri, superando di 180 metri il test precedente del
2022. La sperimentazione, realizzata insieme a Lg U+, si è
svolta presso l’Lg Sciencepark di Magok, a Seoul.

   
Questo traguardo arriva dopo i test dello scorso anno, che si
sono tenuti al Fraunhofer Heinrich-Hertz Institute di Berlino,
in Germania. Come spiega una nota dell’azienda, l’ultimo test è
significativo non solo perché Lg ha aumentato la distanza di
trasmissione e ricezione wireless ma anche perché ha dimostrato
l’utilizzo del 6G in contesti reali di applicazione, tra cui la
comunicazione building-to-building, building-to-ground e
ground-to-ground. L’azienda afferma di essere vicina alla
commercializzazione delle comunicazioni 6G. “Oltre a facilitare
esperienze multimediali coinvolgenti, le capacità avanzate del
6G saranno cruciali per diverse attività su cui Lg sta
investendo come per esempio la guida autonoma e altre soluzioni
di mobilità, il metaverso, la smart home e le smart factory”. La
definizione degli standard per il 6G è prevista intorno al 2025,
mentre la commercializzazione vera e propria è attesa entro il
2029.

   
A ottobre, l’azienda condividerà i principali risultati nello
sviluppo della tecnologia 6G in occasione della manifestazione
“Lg 6G Tech Festa”, realizzata insieme a Lg U+, operatore di
rete mobile sudcoreano di proprietà di Lg Corporation. Lg è
inoltre a capo del Next G Alliance, un’associazione guidata
dall’American Telecommunications Industry Association, che
sviluppa la tecnologia wireless.

   

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Google Cloud, aiutiamo le aziende a trarre il meglio dall'IA

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“L’intelligenza artificiale generativa può creare opportunità di trasformazione dei processi aziendali e di innovazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. Google Cloud sta aiutando le aziende a trarre il meglio da questa tecnologia, offrendo strumenti che permettono di innovare senza rinunciare ai requisiti di sicurezza, privacy e conformità di cui le aziende hanno bisogno e mantenendo un approccio responsabile”. Lo ha detto Fabio Fregi, country manager Italy di Google Cloud, alla Tech Week a Torino. “La presenza delle region di Google Cloud in Italia offre un ulteriore elemento a supporto della trasformazione digitale, consentendo alle aziende e alla pubblica amministrazione di avere la capacità necessaria per eseguire servizi, con la latenza che i loro utenti si aspettano e aiutandole a rispettare le loro esigenze di sovranità digitale” ha aggiunto. 

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L'Intelligenza artificiale tradurrà dall'inglese i podcast di Spotify

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Non solo brani musicali. Negli anni, Spotify ha consolidato la sua posizione anche nel campo dei podcast. Adesso, grazie alle innovazioni apportate dall’IA, la piattaforma svedese amplierà ulteriormente la portata dei suoi contenuti originali. Attraverso un accordo con OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGpt, Spotify potrà tradurre, senza l’intervento umano, podcast dall’inglese ad altre lingue, partendo dallo spagnolo, francese e tedesco. Il cosiddetto “output” vocale dovrebbe essere un audio di qualità, personalizzato e vicino al timbro del lettore in lingua. Una novità che, secondo alcuni, potrebbe mettere in crisi il lavoro dei doppiatori, anche in prospettiva futura.

Per il momento, Spotify sta lavorando con podcaster famosi americani come Dax Shepard, Monica Padman, Bill Simmons, Steven Bartlett e Lex Fridman per creare traduzioni vocali basate su Whisper, lo strumento di OpenAI con cui è possibile convertire file audio in varie lingue. “Abbinandosi alla voce del creatore, la funzionalità Voice Translation offre agli ascoltatori di tutto il mondo il potere di scoprire e trarre ispirazione da nuovi podcaster in un modo più autentico che mai” ha affermato in una nota Ziad Sultan, vicepresidente di Spotify. L’azienda non ha spiegato in che misura intende rendere disponibile lo strumento, che in una fase iniziale sarà aperto solo a pochi utenti, e se lo estenderà anche ad altre lingue, come l’italiano.

Negli ultimi mesi, altre aziende hanno iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale generativa per i propri prodotti audio. Meta ha annunciato all’inizio di quest’anno la volontà di rilasciare AudioCraft, un tool che consentirà agli utenti di creare musica e suoni generati dall’intelligenza artificiale. Il Financial Times ha riferito ad agosto che Google e Universal Music Group hanno discusso la possibilità di concedere in licenza le melodie e le voci di artisti, per alimentare i database dei progetti di IA di Big G. Non a caso, proprio di recente Google ha integrato il suo chatbot Bard in YouTube, Gmail e Drive.

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