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Categoria: Scienza
SCIENZA
In questo menù, proverò a trovare per voi tutte le notizie legate alle nuove scoperte Scientifiche ed alla loro relazione, impatto e coinvolgimento nella nostra vita
Al parco con la figlia avuta da Belen Rodriguez è un papà dolcissimo
Antonino Spinalbese, dopo aver partecipato al “Grande Fratello Vip” nel 2022, è ritornato con entusiasmo alla sua professione di parrucchiere (la stessa che faceva quando ha conosciuto Belen Rodriguez). Nonostante l’esperienza televisiva, per lui il ruolo più gratificante è quello di essere padre. A 29 anni, Antonino dedica ogni momento libero alla sua bambina, Luna Marì, nata dalla relazione con Belen Rodriguez il 12 luglio 2021. Per lui, Luna Marì rappresenta l’amore più grande e la priorità assoluta nella sua vita. La loro connessione unica si manifesta non solo attraverso gli scatti dei paparazzi ma anche nelle immagini che Antonino Spinalbese condivide sui social, testimoniando i dolci momenti passati con la sua bimba di due anni e mezzo.
Antonino Spinalbese dedica molti post e storie alla sua bimba. Tra le didascalie più dolci troviamo: “Al ruolo più bello che ci sia, auguri a tutti i papà” o ancora “Da due anni, sei mesi, quattordici giorni, dodici ore e due minuti, non ho una particolare meta” e poi “E voi avete una vostra persona preferita? Lei… la mia”. Luna Marì è una bambina dolce e vivace e dimostra grande serenità segno che Antonino e Belen hanno saputo mantenere rispetto e amore, nonostante la loro separazione. Qualche mese fa avevano vissuto un periodo di scontro proprio per la figlia, minacciandosi a vicenda, ma poi il buon senso aveva vinto e ora proseguono nel loro cammino di genitori alla grande.
I tabloid britannici riferiscono un peggioramento nello stato di salute del sovrano, e intanto il piano Menai Bridge (che fornisce le indicazioni per il funerale) subisce costanti aggiornamenti
Le condizioni di salute di re Carlo preoccupano
I giornali britannici e americani riportano all’unisono la notizia di un “peggioramento di salute” di re Carlo, 75 anni, che “non risponderebbe bene alle cure”. Sky News Australia parla di condizioni “terribili”, mentre il britannico Daily Beast scrive: “Parlando della salute del monarca con alcuni suoi amici, abbiamo appreso che le cose non stanno andando bene… Tutti rimangono ottimisti, ma sta davvero molto male. Più di quanto lasciano intendere”. Il sovrano a gennaio ha annunciato, con un gesto senza precedenti per la monarchia, di aver avuto una diagnosi di tumore.
Gli aggiornamenti del piano Menai Bridge
A far temere il peggio per la salute di re Carlo c’è anche un’altra circostanza insolita, e cioè il fatto che il piano Menai Bridge stia subendo continui perfezionamenti. Le direttive per gestire il funerale del Re o della Regina in carica vengono stabilite al momento dell’incoronazione del monarca di turno, in modo che niente venga lasciato al caso nel momento opportuno. Quello che riguarda le esequie dell’attuale sovrano sta subendo in questi giorni continui ritocchi e aggiornamenti. Una cosa strana e inusuale, che fa supporre che sia necessario aggiustare fino all’ultimo dettaglio per non farsi trovare impreparati per un’eventualità che potrebbe verificarsi.
Il piano per le esequie sulla falsariga di quello della Regina Elisabetta
Pare che re Carlo abbia scelto di usare come linea guida per i suoi funerali il piano London Bridge, cioè l’operazione organizzata per le esequie della Regina Elisabetta: “L’ultimo saluto alla Regina si è svolto con la precisione di un orologio, fissando uno standard elevato. E ora nessuno ha intenzione di farsi cogliere impreparato” ha detto un alto funzionario coinvolto nella pianificazione dei riti funebri reali. Da parte della famiglia reale al momento non è stato fatto nessun commento in merito alle condizioni di salute del Re.
“In questo giorno, in cui si ricordano le vittime dell’amianto rivolgiamo un appello alla premier Meloni perché torni nell’agenda di governo – afferma Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio -. Ricordiamo che soltanto la bonifica e messa in sicurezza può evitare le esposizioni ad amianto e quindi le future diagnosi di malattie asbesto correlate che, purtroppo, in più del 90% dei casi si tramutano in una sentenza di morte”. L’Osservatorio spiega, inoltre, che “ogni anno ci sono 10mila nuove diagnosi, in prevalenza uomini”. Le regioni a maggior rischio sono “la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e il Lazio, che rappresentano oltre il 56% dei casi segnalati, con una media annua di casi diagnosticati compresa tra 1.500 e 1.800”.
In Italia, nel 2024, sono presenti “40 milioni di tonnellate di amianto all’interno di 1 milione di siti e micrositi, di cui 50mila industriali, e 42 di interesse nazionale. La situazione è ancora più drammatica – aggiunge l’Osservatorio – in quanto il pericoloso cancerogeno è presente anche negli edifici di 2.500 scuole (stima 2023), all’interno delle quali sono esposti più di 352mila alunni e 50mila soggetti del personale docente e non docente. Ancora, 1.500 biblioteche ed edifici culturali compresi almeno 500 ospedali (stima per difetto perché la mappatura Ona è ancora in corso), hanno componenti in amianto nelle strutture e negli impianti tecnici, in particolare termici, elettrici e termoidraulici”.
Le statistiche dell’Oms
Secondo le statistiche dell’Oms, sono circa 125 milioni i lavoratori in tutto il mondo ancora esposti alla sostanza cancerogena e più di 107mila muoiono ogni anno a causa dell’asbesto.
AGI – Potrebbe capitare quanto già successo nel momento in cui la Russia decise di attaccare l’Ucraina e, lanciando missili sul Donbass ,spegneva anche alcuni social di stampo occidentale, Instagram su tutti. Giovani influencer russi, con milioni di follower e ormai soggiogati dai brand di lusso certamente non autoctoni si sono scoperti improvvisamente disoccupati e poveri.
Un interruttore brutale ha cambiato il loro destino. Salvo poi scoprire che TikTok poteva essere una validissima alternativa. Dovranno forse “riciclarsi” anche i tiktoker occidentali che rischiano di perdere piattaforma e occupazione? L’ipotesi non è astratta, dopo che mercoledì scorso sulla scrivania del presidente Usa Joe Biden è arrivato il disegno di legge per richiedere a TikTok di separarsi dalla casa madre cinese o affrontare un divieto a livello nazionale. E Biden, mantenendo la promessa, ha firmato il disegno di legge.
TikTok in vendita?
ByteDance ha ora nove mesi per vendere TikTok. La scadenza non sarà perentoria, qualora il ‘parto’ dovesse complicarsi. Biden potrà infatti prorogarla di 90 giorni, ma soltanto per una volta. TikTok potrà aggirare il divieto con una vendita oppure scegliere la via del tribunale. Quel che appare più probabile è che gli americani potrebbero voler iniziare a immaginare un mondo connesso senza TikTok. Del resto le pressioni per vietare TikTok o sottrarre la piattaforma dal suo proprietario esiste da anni. Il primo ad annunciare un divieto fu Trump, nell’estate 2020. Ma poi ha impiegato 4 anni e una ricandidature per affermare che il ban di TikTok sarebbe un grave errore e non ha Trump ha annunciato l’intenzione di vietare l’app nell’estate del 2020, anche se Trump ora afferma di ritenere che vietare TikTok sia una pessima idea e che i giovani americani dovrebbero ribellarsi a Biden.
E così l’app da 170 milioni di utenti negli Usa ha già subito un parziale divieto a marzo scorso. La Camera ha approvato il disegno di legge, il Senato lo ha respinto. Di fatto il Congresso ha dato a ByteDance sei mesi per vendere TikTok. La scadenza prorogata, grazie anche al collegamento con un accordo per 95 miliardi di dollari in favore di Ucraina e Israele, della nuova versione della norma potrebbe aver contribuito a influenzare alcuni membri del Senato a votare per il ban.
Il CEO di TikTok, Shou Chew, ha detto che l’app non “andrà da nessuna parte” e che la società ritiene che i tribunali alla fine stabiliranno che il divieto è incostituzionale, violando il Primo Emendamento. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe fornire robuste argomentazioni per dimostrare che un divieto è necessario per proteggere la sicurezza e la privacy della nazione. C’è infatti una sentenza di un giudice federale che ha rimosso il divieto dallo stato del Montana proprio perché ha riscontrato la violazione del Primo Emendamento. C’è un ricorso e bisognerà attendere il giudizio di secondo grado.
Il fronte politico che preme per un divieto fanno appello a preoccupazioni per la sicurezza nazionale dovute alla proprietà cinese dell’app. In particolare, hanno menzionato la possibilità che il governo cinese acceda ai dati degli utenti americani e utilizzi l’app per diffondere propaganda o influenzare le elezioni straniere. Argomento che viene smontato dalla possibilità per il governo cinese di accedere a molti degli stessi dati semplicemente acquistandoli da un broker di dati.
Una questione di sicurezza nazionale
C’è poi l’argomento più pregnante al momento, ovvero l’accusa per TikTok di fare il lavaggio del cervello ai giovani americani con contenuti anti-israeliani nei primi giorni della guerra tra Israele e Hamas. Quella narrazione sembrava riaccendere molti timori sul potere di TikTok come strumento di propaganda.
Il social tutto video è probabilmente la piattaforma online più influente negli Stati Uniti e non sarà facilmente sostituita. Se TikTok dovesse scomparire, altre piattaforme cercheranno di occupare il vuoto che andrà a crearsi nel web. I principali indiziati sono Goolge e Meta, come scrive il Washington Post. Meta ha già adattato molte delle funzionalità di TikTok tramite Reels, e YouTube di Google ha il suo formato video shorts, ma nessuno dei due ha la forza culturale che TikTok ha in questo momento.
Come TikTok ha realizzato il ‘sogno americano’
Molti creatori più grandi, quelli con risorse, manager e un enorme seguito, saranno in grado di passare a un’altra piattaforma, se non l’hanno già fatto. Tutti gli altri potrebbero vedere le cose cambiare in modo più drammatico. La forza del social cinese sta nella potenza del suo feed: è in grado di consigliere video di account di ‘piccolo calibro’, significa che non serve avere milioni di follower per conquistarne altri e soprattutto non serve avere dei contenuti realizzati in modo professionale per avere successo.
La minaccia constante di un ban ha però generato un altro effetto a vantaggio di altre piattaforme, Youtube su tutte. Gli utenti hanno cominciato a sperimentare i servizi aggiuntivi di altre app, riducendo via via i contenuti su TikTok e le altre piattaforme hanno cominciato ad adattare i loro format a quelli di TikTok.
AGI – Meno farlocca di una realtà distopica, più veritiera di un’ipotesi realistica. Succede negli Stati Uniti, dove è possibile che un rapporto di polizia venga stilato da un modello di intelligenza artificiale capace di interpretare e trascrivere l’audio estratto dalla bodycam di un agente. Si chiama Draft One e utilizza l’intelligenza artificiale basata sul modello GPT-4 Turbo di OpenAI per trascrivere l’audio delle telecamere del corpo e trasformarlo automaticamente in un rapporto di polizia. E’ lì’ultimo prodotto di Axon, un’azienda leader nel settore delle soluzioni tecnologiche per le forze dell’ordine.
L’amministratore delegato di Axon, Rick Smith, ha dichiarato a Forbes che gli agenti di polizia saranno quindi in grado di esaminare il documento per garantirne l’accuratezza. Uno dei primi tester dello strumento, il dipartimento di polizia di Fort Collins in Colorado, ha registrato una diminuzione dell’82% del tempo dedicato alla stesura di rapporti. “Se un agente trascorre metà della sua giornata a riferire, e possiamo dimezzare questi tempi, abbiamo l’opportunità di liberare potenzialmente il 25% del tempo di un agente per tornare a fare attività di polizia”, ha detto Smith.
Questi rapporti, tuttavia, sono spesso utilizzati come prove nei processi penali e le perplessità al riguardo non sono poche. La prima obiezione che viene mossa riguarda la capacità dell’intelligenza artificiale di interpretare correttamente il linguaggio e distinguere quelli quei modelli linguistici che possono mostrare pregiudizi razziali, palesemente o inconsciamente.
“È una specie di incubo”, ha detto Dave Maass, direttore delle indagini sulle tecnologie di sorveglianza presso la Electronic Frontier Foundation.
“La polizia, che non è specializzata nell’intelligenza artificiale e non sarà specializzata nel riconoscere i problemi dell’intelligenza artificiale, utilizzerà questi sistemi per generare un linguaggio che potrebbe influenzare milioni di persone nel loro coinvolgimento con il sistema di giustizia penale.” Smith ha detto che Axon sta raccomandando alla polizia di non utilizzare l’intelligenza artificiale per scrivere rapporti per incidenti gravi come una sparatoria con la polizia, in cui potrebbero sfuggire informazioni vitali. “Una sparatoria che coinvolge un agente è probabilmente uno scenario in cui non verrebbe usata, e probabilmente sconsiglierei alle persone di farlo, solo perché c’è così tanta complessità, la posta in gioco è così alta”. L’Ad di Axon ha anche riferito che alcuni tra i primi clienti stanno usando Draft One solo per reati minori, anche se altri stanno scrivendo “incidenti più significativi”, inclusi casi di uso della forza. Axon, tuttavia, non avrà il controllo sul modo in cui i singoli dipartimenti di polizia utilizzano gli strumenti.
Diventa definitiva la condanna a 23 anni di carcere per l’anarchico Alfredo Cospito nel procedimento legato all’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. Lo hanno deciso i giudici della Cassazione che hanno ribadito anche la condanna a 17 anni e 9 mesi di per Anna Beniamino. I magistrati della sesta sezione hanno rigettato i ricorsi della Procura Generale di Torino e delle difese, così come sollecitato dal pg. Cospito è attualmente detenuto al regime del 41 bis nel carcere di Sassari dove è rientrato a giugno, dopo aver trascorso oltre quattro mesi nel penitenziario di Opera: a Milano era infatti stato trasferito per motivi di salute scaturiti dallo sciopero della fame a cui l’anarchico si era sottoposto – dal 20 ottobre del 2022 al 19 aprile del 2023 – per protestate contro il regime del carcere duro.
I supremi giudici hanno quindi accolto la richiesta del procuratore generale, che aveva chiesto di confermare le condanne inflitte nel giugno dello scorso anno dalla Corte d’assise d’appello di Torino. Il rappresentante dell’accusa aveva sollecitato il rigetto del ricorso del procuratore generale di Torino e l’inammissibilità di quelli presentati dalle difese dei due imputati, gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Caterina Calia. Secondo il pg di Cassazione, Perla Lori, il danno “effettivamente realizzato” nell’azione “è di particolare tenuità. Appaiono quindi corrette le determinazioni poste nella sentenza impugnata”, ha aggiunto. L’udienza in Cassazione è stata anticipata dalle azioni in solidarietà a Cospito e Beniamino messe in atto da alcuni militanti anarchici: con diversi blitz a Roma sono infatti stati dati alle fiamme cassonetti e danneggiate le vetrate di alcune banche e bancomat. Le azioni sono state compiute nella zona del quartiere Tuscolano dove è stata anche danneggiata un auto e sui muri sono comparse le scritte “Anna e Alfredo liberi”. Nelle motivazioni della sentenza di Appello, i giudici di Torino scrissero che l’azione del 2006 fu “un grave atto terroristico” che però ebbe ripercussioni “modestissime”. Una “strage politica”, certo, ma senza vittime e senza grossi danni, e che quindi deve essere considerata di “lieve entità”. “L’azione – si legge – ha avuto una blanda ripercussione sulla compagine statale o, comunque, su una parte di essa (l’Arma dei carabinieri, ndr), e ha comportato un pericolo limitatissimo di una lesione alla personalità dello Stato e all’ordine democratico”.
“La decisione della corte di Cassazione conferma quanto sostenuto dalle difese nel corso del giudizio di rinvio ovvero che la pena dell’ergastolo con un anno di isolamento diurno invocato dalla procura generale di Torino rappresentava una richiesta sproporzionata e non sorretta da alcuna valida ragione giuridica. Rimane comunque il rammarico per una condanna estremamente severa”. Lo afferma l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito commentando la decisione della Cassazione.
Il procedimento rappresenta il troncone principale del maxi-processo alle Fai-Fri, gruppo anarchico cui è attribuita una lunga serie di attacchi (plichi esplosivi, posizionamento di ordigni) avvenuti fra il 2003 e il 2016. Per quanto riguarda il regime del carcere duro, sempre la Cassazione, il 20 marzo scorso aveva dichiarato inammissibile l’istanza presentata dai difensori dell’anarchico contro la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma che il 23 ottobre aveva confermato il 41 bis per Cospito.
“Mi hanno inviato il verdetto oggi, ma non dirò qual è perché potrebbe avere un impatto psicologico sui miei fan, soprattutto quelli giovani”. Toomaj Salehi non è riuscito a rivelare subito di essere stato condannato a morte quando ieri ha appreso della sentenza nel carcere Dastgerd di Isfahan, dove è rinchiuso da circa un anno e mezzo. Era stato arrestato nell’ottobre del 2022 durante le proteste esplose dopo la morte Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale di Teheran perché non avrebbe portato correttamente il velo.
Toomaj è uno dei volti più noti tra i quasi 20mila manifestanti arrestati durante le dimostrazioni anti governative del 2022 perché era già famoso come rapper di protesta e durante le rivolte aveva pubblicato una canzone molto critica nei confronti della Repubblica islamica, diventata un inno per molti manifestanti.
È stato uno dei suoi avvocati, Amir Raesian, a rivelare che il musicista di 33 anni è stato condannato a morte a causa della sua partecipazione alle manifestazioni, per “corruzione sulla terra”. L’artista aveva ricevuto una condanna a sei anni e tre mesi nel 2023, ma una decisione della Corte Suprema aveva escluso la pena capitale.
Il tribunale rivoluzionario di Isfahan “con una decisione senza precedenti ha deciso di non mettere in pratica la sentenza della Corte Suprema e ha condannato Salehi alla punizione più dura”, ha detto l’avvocato del rapper al quotidiano riformista Shargh, mentre altri legali dell’artista hanno annunciato che presenteranno appello alla sentenza, che ancora non è stata confermata dalla magistratura iraniana.
A causa della sua popolarità come musicista, Toomaj è stato prima attaccato dei media iraniani vicini alle Guardie della rivoluzione e una volta arrestato si è trovato incastrato in un groviglio giudiziario in cui le prime accuse mosse contro di lui non comprendevano nemmeno il reato di “corruzione sulla terra” per cui è stato successivamente incriminato e poi condannato alla pena di morte.
Dopo più di 250 giorni di carcere, era stato rilasciato nel novembre del 2023 ma meno di due settimane dopo è tornato dietro le sbarre, in seguito alla pubblicazione di un video in cui raccontava di aver subito torture mentre era in prigione. Mentre la pena di morte è già stata eseguita per almeno sette dei manifestanti arrestati durante le proteste del 2022, la sentenza inflitta al rapper ha sollevato un coro di proteste da parte di attivisti per i diritti umani e politici.
“Quel regime è rimasto della stessa ferocia e brutalità: non voltiamoci dall’altra parte, non dimentichiamoci di chi lotta per la libertà”, ha affermato la deputata del Pd Lia Quartapelle commentando la sentenza, che è stata contestata anche da varie organizzazioni non governative. La condanna potrebbe diventare anche un nuovo terreno scontro tra Berlino e Teheran dopo che la Germania era stata tra le voci più dure nel condannare il regime degli ayatollah per la repressione delle proteste del 2022, dove sono morte oltre 500 persone negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Una sentenza “assurda e inumana”, ha affermato la parlamentare tedesca Ye-One Rhie, esponente del Partito Socialdemocratico al governo in Germania, che già in passato aveva difeso la causa del rapper iraniano e oggi è tornata a chiederne il rilascio.
“Sarà un voto fondamentale per il
futuro dell’Europa. Al governo non cambierà nulla. Non penso che
ci sarà nessun riassetto. È un voto fondamentale per il modo di
vivere e di lavorare di chi è davanti al televisore. Qua non
sarà un voto ideologico, destra, sinistra, fascisti, comunisti,
leghisti o marziani”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e
leader della Lega, ospite di Porta a porta, in onda questa sera
su Rai1, parlando delle prossime elezioni europee.
Né il caro-prezzi sempre in agguato, né il meteo ballerino scoraggiano gli italiani pronti alle vacanze dei ponti primaverili. E nemmeno tragedie ben più serie, come le due guerre in corso. Oggi arrivano le ultime previsioni – Confcommercio parla di 16 milioni in viaggio con 5,5 miliardi di spesa e Cna, più ottimista, di 17 milioni con 22 milioni di pernottamenti e una spesa di 8 miliardi – ma anche nei giorni scorsi gli operatori vedevano rosa. Certo il tempo potrebbe essere un fastidio.
Nelle prossime ore al Sud le temperature caleranno di almeno 10 gradi – secondo le previsioni di http://www.iLMeteo.it – le precipitazioni bagneranno in modo diffuso le regioni centrali, il Nord-Est in particolare l’Emilia Romagna ed il Sud tirrenico. La festa della Liberazione dovrebbe libererci dal freddo: le minime saranno ancora frizzanti, localmente vicine ai 3-5°C in pianura, ma le massime saliranno anche di 8-9°C. Ombrelli aperti soprattutto nel pomeriggio sulle regioni centrali tirreniche. Da venerdì al Nord-Ovest inizierà una fase perturbata mentre al Sud tornerà la Primavera, “ma le temperature inizieranno comunque a risalire verso i valori normali del periodo su tutto il Paese”.
Quanto alle mete se le città d’arte e il mare fanno il pienone, performano bene anche turismo open air e turismo lento. “Il ministero del Turismo, consapevole della centralità che questo comparto riveste all’interno dell’ecosistema turistico, ha destinato finanziamenti mirati per sostenerlo: dai 19 milioni di euro per i cammini fino ai 42 milioni di euro per il turismo sostenibile. Non solo: il dicastero ha istituito un ulteriore fondo da 33 milioni di euro per il turismo all’aria aperta, un altro segmento in costante crescita, finalizzato alla creazione e alla riqualificazione di aree attrezzate per la sosta temporanea” dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè.
Sul pubblico straniero la presidente dell’Enit Alessandra Priante spiega: “Le presenze si consolidano, l’Europa si conferma tra i nostri principali mercati con Germania e Francia in testa e nonostante il meteo incerto il trend è di vivere il viaggio open air. Torna la Cina al quinto posto tra i Paesi di provenienza internazionale e tutti i mercati long haul soprattutto gli Stati Uniti e in particolare da Los Angeles, Chicago, Boston e Miami”. Secondo l’Enit che calcola quasi 300mila viaggiatori aeroportuali nelle due settimane dei Ponti è da ridimensionare il problema del caro-prezzi denunciato più volte dai consumatori: l’Italia sarebbe più competitiva di vari Paesi concorrenti di solito ritenuti low cost come Grecia e Slovenia.
Ovviamente i viaggi di primavera avranno un riflesso sul traffico che sarà da bollino rosso la mattinata di domani per le partenze e i pomeriggi di domenica 28 aprile e del primo maggio, per i rientri, specialmente in direzione di grandi città d’arte e le località balneari. Per questo l’Anas ha deciso di rimuovere 564 cantieri, il 56% del totale, con l’obiettivo di limitare disagi alla circolazione e garantire una viabilità più fluida. Sui restanti 459 cantieri inamovibili la società ha previsto per i giorni di maggior traffico un programma di percorsi alternativi per le tratte più critiche. Per favorire gli spostamenti, la circolazione dei mezzi pesanti sarà sospesa giovedì 25 aprile, domenica 28 aprile, mercoledì 1 maggio dalle 9 alle 22. Anche in vista del controesodo nella giornata di domenica 5 maggio il blocco sarà in vigore dalle 9 alle 22.