Ultimo aggiornamento 31 Agosto, 2018, 23:27:01 di Maurizio Barra
DALLE 12:58 ALLE 23:27
DI VENERDì 31 AGOSTO 2018
AMSTERDAM
– Un uomo che aveva accoltellato due persone alla stazione di Amsterdam è stato colpito e ferito dalla polizia. Non è chiaro se l’episodio sia legato al terrorismo. Per motivi di sicurezza è stato chiuso un sottopassaggio. Al momento dell’aggressione la stazione della città era molto affollata.
– VIENNA
– “Non c’è la soluzione oggi, ma c’è la determinazione comune, di tutti, di arrivare ad una soluzione, e questa è una novità”. Così il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi sulla missione Sophia, all’uscita della riunione dei capi delle diplomazie Ue. “Nell’Ue ancora pochissimi mesi fa eravamo su un altro pianeta di fronte a svariati stati che tutto sommato lasciavano la questione bollente nelle mani di chi per ragioni geografiche se la ritrovava davanti, oggi c’è una presa di coscienza molto diversa”, ha aggiunto.
Il rimpasto ministeriale per sostituire il ministro della Transizione ecologica dimissionario, Nicolas Hulot, sarà annunciato nei prossimi giorni. Il governo – ha affermato il portavoce del governo Benjamin Griveaux al termine del consiglio dei ministri di oggi – sarà “al completo” per martedì prossimo.
“Il presidente della Repubblica – ha detto Griveaux – ha dichiarato che il governo sarà al completo martedì. Il consiglio dei ministri di mercoledì si svolgerà dunque al completo e sarà seguito da un seminario governativo”. Il seminario, in programma questa settimana, era stato rinviato dopo le dimissioni di Hulot.
Una donna sulla sessantina è stata assassinata la notte scorsa nel borgo di Bromley, nel sudest di Londra: con questo omicidio sale a 102 il bilancio delle persone uccise nella capitale britannica dall’inizio dell’anno. La polizia, riporta il Daily Mail, ha arrestato un uomo di 36 anni sospettato dell’assassinio.
– MOSCA
– Il patriarca ecumenico Bartolomeo ha comunicato a Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, l’intenzione di concedere alla Chiesa ortodossa ucraina “l’autocefalia”, l’indipendenza. Lo scrive Ukrainska Pravda, citando il portavoce della Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Kiev l’arcivescovo Ievstrati.
Secondo Ievstrati in seguito verrà diffuso “il testo ufficiale”. “Ci sono le basi per un ottimismo moderato sebbene non bisogna dimenticare che il diavolo si nasconde nei dettagli”, ha dichiarato l’arcivescovo.
– WASHINGTON
– A quasi due mesi dalle elezioni di Midterm, Donald Trump crolla al livello di approvazione più basso della sua presidenza, con il 60% che boccia la sua performance come presidente. Il 53%, inoltre, lo disapprova “fortemente”. Solo il 36% del campione approva l’operato del tycoon. E’ quanto emerge da un sondaggio Abc/Washington Post pubblicato oggi e realizzato tra il 26 e il 29 agosto, nella settimana dopo le condanne di Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale del tycoon, e di Michael Cohen, suo ex avvocato personale. Il sondaggio mostra anche la maggioranza degli intervistati sostiene l’indagine del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate (63%) e pensa che Trump non dovrebbe licenziare l’attorney generale Jeff Sessions (64%). Infine, il 49% degli americani pensa che il Congresso dovrebbe iniziare la procedura di impeachment di Trump, mentre il 46% è contrario.
– MOSCA
– Mosca ritiene necessario iniziare a rimuovere le sanzioni imposte all’Eritrea dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a causa dei segnali di miglioramento della situazione nel Corno d’Africa. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in conferenza stampa congiunta con il suo omologo eritreo Osman Saleh. “Visti i profondi cambiamenti positivi nel Corno d’Africa nel corso degli ultimi anni, in particolare tra Eritrea ed Etiopia, riteniamo sia necessario, sul piano pratico, iniziare a rimuovere le sanzioni”, ha notato. “Abbiamo accolto con favore il processo di normalizzazione dei rapporti eritrei-etiopi, iniziato a giugno, e accolto con favore la ripresa dei contatti diretti tra le parti: abbiamo notato che questo è stato possibile grazie alla buona volontà dei leader dei due Paesi”, ha sottolineato Lavrov, citato dalla Tass.
– BEIRUT
– L’Iran ha fornito a milizie irachene sue alleate missili balistici a corto raggio in grado di colpire Israele e l’Arabia Saudita. Lo riferisce la tv panaraba del Qatar al Jazeera che cita un’inchiesta della Reuters con esponenti militari e di intelligence iraniani, iracheni e occidentali.
– BRUXELLES
– “Siamo pronti a una partnership ambiziosa con la Gran Bretagna” sulla sicurezza interna ma anche esterna, su cui c’è “un’ampia convergenza di vedute”, e a una “partnership senza precedenti sulla difesa” e una “stretta cooperazione” su Galileo, il programma spaziale europeo. Lo ha affermato il capo negoziatore Ue Michel Barnier dopo un lungo incontro con il suo omologo britannico Dominic Raab dove è stata discussa anche la relazione futura Ue-Gb, confermando così quanto detto ieri a Berlino e le intenzioni degli scorsi mesi.
La cooperazione tra Ue e Londra in materia di sicurezza si baserà su “quattro pilastri”, ossia lo scambio dell’intelligence, la cooperazione nell’applicazione del diritto, la cooperazione giudiziaria penale, e un partenariato contro il riciclaggio e i finanziamenti al terrorismo, oltre allo scambio delle banche dati di impronte digitali, passeggeri aerei, Dna, e veicoli. Raab ha quindi assicurato che sono stati fatti “progressi reali” sulle future relazioni.
La tensione torna a salire nel Donbass, la regione separatista ucraina appoggiata dalla Russia dove, sin dal 2014, si vive in un vero e proprio conflitto congelato. Alexander Zakharchenko, capo di una delle due autoproclamate repubbliche ribelli, quella di Donetsk, è stato infatti ucciso in quello che è stato definito dai ribelli “un attentato” mentre si trovava nel caffè ‘Separatist’, situato nel centro della città. Mosca, dal canto suo, ha subito incolpato Kiev di essere responsabile dell’omicidio. Zakharchenko, 42 anni, era a capo della repubblica di Donetsk sin dal novembre del 2014 e, nel corso di questi anni, era sopravvissuto a diversi attentati. La sua buona stella alla fine lo ha però abbandonato e oggi è rimasto vittima di una esplosione mentre si trovava nel caffè – di proprietà, stando a Vedomosti, del capo della sua guardia del corpo – in compagnia del ‘ministro’ delle Finanze Alexander ‘Tashkent’ Timofeyev, anche lui rimasto ferito nell’incidente (le sue condizioni di salute non sono al momento note) così come almeno altre tre persone. Le autorità di Donetsk hanno fatto sapere di aver fermato alcuni “sabotatori ucraini” poco dopo l’attentato mentre percorrevano le strade della città in macchina. “Si tratta di un’altra aggressione da parte dell’Ucraina: vendicheremo la morte di Zakharchenko”, ha tuonato Denis Pushilin, presidente del Consiglio del Popolo di Donetsk. A dargli manforte ci ha pensato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Ci sono tutte le ragioni per credere che dietro questo assassinio vi sia il regime di Kiev: hanno giù utilizzato metodi simili, più volte, per eliminare persone indesiderate”, ha dichiarato. “Invece di rispettare gli accordi di Minsk, e cercare modi di risolvere il conflitto interno, i guerrafondai a Kiev stanno attuando lo scenario terroristico esacerbando la complessa situazione nella regione”, ha incalzato. I servizi di sicurezza ucraini (SBU) hanno negato ogni coinvolgimento e hanno puntato il dito contro i “conflitti interni” alle nuove oligarchie di Donetsk e all’opacità dei loro affari. Se, come sempre, Kiev e Mosca tirano l’acqua ai rispettivi mulini, di fatto la situazione sul campo nel Donbass si è aggravata molto nel corso dell’estate e la conta dei morti e dei feriti, da entrambi i lati del fronte, continua a salire.
– E’ stato condannato all’ergastolo con un termine minimo di 30 anni il ventenne londinese di fede islamica accusato d’aver pianificato di uccidere la premier Theresa May. Lo riferisce la Bbc. L’uomo era stato riconosciuto colpevole di terrorismo di fronte alla corte di Old Bailey lo scorso 18 luglio.
Il giovane Naaimur Zakariyah Rahman, residente nella zona Nord di Londra, simpatizzante dell’Isis radicalizzatosi di recente, aveva progettato un attentato suicida contro la premier britannica con l’idea di far esplodere una bomba artigianale davanti a Downing Street per poi cercare d’accoltellare la May e forse decapitarla. Rahman era stato catturato con un’operazione sotto copertura che aveva visto coinvolte la Metropolitan Police, l’MI5 e l’Fbi.
– IL CAIRO
– E’ “il più basso” mai registrato in questo periodo dell’estate “in almeno cinque anni” il numero di sbarchi di migranti in Italia attraverso la rotta mediterranea centrale, quella che parte dalla Libia. Lo riferisce oggi il sito dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, fornendo dati aggiornati a mercoledì su arrivi e decessi nel Mediterraneo.
BERLINO
– Consensi record per la destra oltranzista di Alternative fuer Deutschland, in Germania, dove stando a un sondaggio della Zdf, il Politbarometer, il partito di Alexander Gauland e Alice Weidel raggiungerebbe il 17%. Un traguardo già segnato, in realtà, da qualche altro istituto demoscopico in queste settimane. Stando al rilevamento, l’Unione raggiunge il 31%, l’Spd il 18%, i Liberali e la Linke l’8 e i Verdi il 14%.
– BERLINO
– Hanno relativizzato l’Olocausto ed espresso dubbi sulle possibilità tecniche dello sterminio di massa, di cui si resero responsabili i nazisti: per questo motivo, la visita all’ex lager di Sachsenhausen di un gruppo della destra oltranzista di Alternative fuer Deutschland, in Germania, è stata interrotta dai responsabili dell’ex campo di concentramento. Il fatto è accaduto a luglio, scrive oggi Tagesspiegel.
In visita c’erano circa 20 persone, e stando al portavoce del memoriale, alcune di loro hanno iniziato a fare affermazioni di stampo chiaramente revisionista. “Queste persone hanno dato spazio a tutto il repertorio del revisionismo e del relativismo.
Sono stati fatti confronti fra i lager e presunti crimini degli alleati, e si sono messe in dubbio le stesse procedure tecniche con cui venne commesso il genocidio”, ha riferito Horst Seferens, portavoce della fondazione Sachsenhausen.
“Osserviamo con preoccupazione che almeno una parte di Afd propaga queste tendenze revisioniste”, ha concluso.
– ISTANBUL
– L’aviazione turca ha compiuto nuovi raid contro obiettivi del Pkk curdo in nord Iraq. Lo fanno sapere le forze armate di Ankara, secondo cui i bombardamenti hanno “neutralizzato” (cioè ucciso o ferito) almeno 19 “terroristi”. I raid sono avvenuti nelle regioni di Zap, Gara e Hakurk, aggiungono i militari. Dalla rottura della tregua con il Pkk nell’estate 2015, Ankara compie regolarmente incursioni aeree in Iraq, dove si trovano molte roccaforti dei ribelli.
– WASHINGTON
– Camera ardente oggi alla Rotunda di Capitol Hill per la salma del senatore repubblicano John McCain, un onore riservato solo ai grandi personaggi americani come John F. Kennedy o Rosa Parks. Grande assente il suo nemico Donald Trump, che non è stato invitato ad alcuna cerimonia funebre nel rispetto della volontà dello stesso McCain.
Il presidente era rappresentato dal suo vice Mike Pence, dal capo del Pentagono Jim Mattis, dal chief of staff John Kelly e dal suo consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton.
Presenti anche l’attorney general Jeff Sessions e il suo vice Rod Rosenstein, l’ex segretario di stato Henry Kissinger e l’attore Warren Beatty. Non sono mancati i momenti di commozione, come quando l’anziana madre del senatore, che ha 106 anni, ha confortato la nipote Meghan tenendole la mano.
Ora la camera ardente è aperta al pubblico, mentre domani si terranno i funerali nella cattedrale di Washington.
– SAN PAOLO
– Il Tribunale supremo elettorale (Tse) brasiliano ha annunciato che esaminerà oggi la candidatura Luiz Inacio Lula da Silva per le presidenziali dell’ottobre prossimo. Lo ha reso noto il quotidiano Folha de Sao Paulo, meno di un’ora prima dell’inizio della sessione straordinaria dell’organismo.
Donald Trump ancora contro tutti. Il tycoon riapre i vari fronti di guerra commerciale, con effetti negativi sulle Borse del pianeta, già colpite dalle tensioni su Argentina e Turchia. In un solo colpo, con un’intervista a Bloomberg, ha rilanciato la minaccia di uscire dal Wto, ha ventilato nuovi dazi alla Cina per 200 miliardi di dollari e ha bocciato l’offerta europea di azzerare reciprocamente le tariffe sulle auto. “Se non cambia, mi ritirerò dal Wto”, ha promesso, lamentandosi del fatto che l’organizzazione mondiale per il commercio tratta gli Usa iniquamente. Una mossa che manderebbe in tilt il sistema commerciale globale a cui l’America contribuì a dare forma e che evidenzia il conflitto tra le sue politiche protezioniste e il libero commercio regolato dal Wto. Washington ha intanto bloccato la nomina di nuovi giudici nell’organismo del Wto preposto a dirimere le dispute, col rischio di paralizzarne l’attività. L’Ue si era già detta disponibile a riformare il Wto e a settembre il presidente della commissione commercio dell’europarlamento, Bernd Lange, presenterà una proposta per vedere se gli Usa sono realmente interessati a farlo.Forse le minacce di Trump solo un modo per tenere tutti sotto scacco e ottenere risultati migliori negoziando da una posizione di forza, con un’economia che ha messo il turbo, ma le preoccupazioni crescono. Soprattutto in Europa, dove Bruxelles è pronta a rispondere ad una eventuale rottura della tregua raggiunta con gli Usa sul fronte dei dazi lo scorso luglio, come ha ammonito il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in un’intervista alla tv tedesca ZDF, pur sottolineando che alla volte succede che le tregue rischino di saltare ma poi si continua a rispettarle.Giovedì la commissaria al Commercio Ue, Cecilia Malmstroem, aveva spiegato al parlamento europeo che Bruxelles è pronta a rimuovere tutte le tariffe sulle auto e su altri beni industriali se gli Usa facessero lo stesso. L’offerta “non è abbastanza buona”, ha replicato Trump, ventilando nuovamente dazi del 25% sulle auto e accusando l’Ue di essere cattiva quanto la Cina sul fronte commerciale, con la differenza che è più piccola. Il tycoon ha osservato che gli europei preferiscono “comprare le loro auto, non le nostre”. A questo punto alla Ue non resterebbe che dichiarare il bluff del presidente Usa o fare ulteriori concessioni, magari per riequilibrare il deficit commerciale americano con l’Europa.Mentre torna a salire la tensione con l’Europa, Trump non molla neppure con Pechino, contro cui avrebbe deciso di aumentare il livello dello scontro, annunciando già la settimana prossima una terza ondata di dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti made in China. Indiscrezioni che hanno scatenato la reazione negativa di Wall Street e delle altre Borse, mentre la Ford ha annunciato di aver cancellato i piani per importare negli Usa un modello di Focus crossover prodotto in Cina.I rumors arrivano mentre gli Stati Uniti sono impegnati a trattare con il Canada per la sua entrata nell’accordo già siglato fra Usa e Messico, dando vita a un Nafta 2.0. La scadenza è oggi ma i negoziati potrebbero essere stati complicati da alcune indiscrezioni del Toronto Star, secondo cui Trump nella sua intervista a Bloomberg ha rilasciato commenti ‘off the record’ poco diplomatici, ad esempio che qualsiasi accordo con il Canada sarà “totalmente sulla base delle nostre condizioni”.
– NEW YORK
– Un’uscita degli Stati Uniti dalla Wto avrebbe conseguenze caotiche per l’economia globale e gli Usa, indebolendo le aziende americane. E’ l’avvertimento del direttore dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Roberto Azevedo, dopo la minaccia di Donald Trump. Parlando con Bloomberg, Azevedo spiega come ”gli scenari non sarebbero buoni per nessuno”: ”gli Stati Uniti rappresentano circa l’11% degli scambi commerciali globali. Un’uscita sarebbe un colpo per l’organizzazione, ma sarebbe anche un colpo gli Stati Uniti”.
– MANAGUA
– Il governo del Nicaragua ha espulso oggi la missione dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani due giorni dopo la pubblicazione di un suo Rapporto duramente critico delle violazioni dei diritti umani governative nella crisi sviluppatasi il 18 aprile scorso ed in cui hanno perso la vita fra 200 e 300 persone. Lo riferisce il quotidiano El Nuevo Diario di Managua.
La presidentessa del Centro nicaraguense per i diritti umani (Cenidh), Vilma Núñez, ha confermato al giornale che il governo del presidente Daniel Ortega ha concesso alla missione dell’Onu “due ore” per lasciare il Paese, per cui i suoi membri dovranno abbandonare il Nicaragua oggi stesso.
La stessa Núñez ha definito la decisione del governo “assurda, insolita e disperata” e tale da “inviare un messaggio gravissimo alla comunità internazionale”.
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