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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 31 Dicembre, 2018, 02:27:33 di Maurizio Barra

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

DALLE 04:44 DI DOMENICA 30 DICEMBRE 2018 ALLE 02:27 DI LUNEDì 31 DICEMBRE 2018

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Il gioco delle coppie nel’era di Whatsapp
Dal 3 gennaio il film di Assayas che ha divertito Venezia

30 dicembre 2018 04:44

– Una commedia divertente piena di cose: sentimenti, editoria, mass media, nevrosi, new economy, tradimenti e, soprattutto il mondo digitale che avanza inesorabilmente e cambia tutto, anche i sentimenti: è Il gioco delle coppie, il nuovo film di Olivier Assayas, una sorta di risposta francese ai Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, che dopo applausi e risate alla 75/a Mostra del cinema di Venezia arriva in sala con I Wonder Pictures dal 3 gennaio.Racconta di due coppie, una composta da Alain (Guillaume Canet), editore di successo sposato con Selena (Juliette Binoche), attrice disincantata di serie tv, e l’altra formata da due loro amici: lo scrittore Leonard (Vincent Macaigne), specializzato in storie sentimentali anche troppo personali e riconoscibili, e Valerie (Nora Hamzawi) che fa finta di non vedere troppo, ma è molto attiva sui social e quindi qualcosa sa. Quando nella vita di queste due coppie entra in scena l’addetta allo sviluppo digitale, tutto si complica e sorgono tante domande nei protagonisti. Dove va l’editoria? Si devono usare i software che facilitano la scrittura? Ha senso il libro digitale? Bisogna puntare sugli audiolibri? Da qui un dibattito serrato tra tutti i protagonisti. E i sentimenti? Quelli ci sono sempre, al di là del digitale. Lo si capisce da una semplice cosa: Selena convincerà il marito a pubblicare il romanzo del suo amico Leonard, scartato da Alain, ma non per la bassa qualità.Assayas racconta con brio queste trasformazioni dei tempi moderni in una commedia raffinata che indaga le relazioni e i giochi di coppia di un gruppo di uomini e donne sull’orlo di una crisi di valori e certezze. Una fotografia dei nostri tempi, spesso esilarante, sulla transizione tecnologica. Il gioco delle coppie è stato designato film della critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). “E’ un film sulla scrittura e sull’oralità – ha detto il regista francese al Lido -. Ho iniziato non sapendo bene dove stavo andando a parare. A un certo punto ho pensato che stavo scrivendo un’opera teatrale, ma poi è diventata una commedia”. Per quanto riguarda l’amore, secondo Assayas “c’è qualcosa di eterno nelle relazioni umane, solo che ora con il digitale si può comunicare, ma alla fine non cambia molto. La digitalizzazione del nostro mondo e la sua riduzione ad algoritmi è il segno di un cambiamento che ci confonde. Il gioco delle coppie non consiste nell’analizzare il funzionamento della new economy. Il suo intento più modesto è quello di osservare, a volte in modo divertente, le domande che assillano ciascuno di noi”.

Ancora un giorno, tra le vite in guerraFilm animato premiato agli Efa da libro di Kapuscinski su Angola

30 dicembre 201814:10

– “Se un uomo crede di aver visto tutto, qualcosa di molto prezioso è morto dentro di lui, il piacere di vivere”. Era una delle convinzioni del grande reporter polacco Ryszard Kapuscinski (1932-2007), che in 47 anni di viaggi ha seguito una serie di guerre e colpi di Stato, dall’Asia all’Africa, al Sudamerica. Una delle sue testimonianze memorabili, quella sulla guerra civile in Angola, rivive in un coinvolgente mix di animazione e live action, con filmati d’archivio e interviste ai protagonisti nel Paese di oggi, in ‘Ancora un giorno’ di Raul de la Fuente e Damian Nenow. Premiato come miglior film d’animazione agli European Film Awards 2018, sarà in sala dal 31 gennaio con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
Tratto dall’omonimo libro di Kapuscinski, il film, che unisce racconto di vita e di morte a grandi eventi, ripercorre il caos (o ‘confucao’, come lo chiamavano gli angolani), nel quale precipita il Paese nel 1975 con l’addio dei portoghesi alle colonie africane e la guerra civile.
100 anni Salinger e Il giovane HoldenLo scrittore nacque a New York il primo gennaio 1919

30 dicembre 201814:31

– Einaudi, l’editore italiano dei libri di J.D. Salinger, a quasi 70 anni dalla prima edizione americana del 1951 e a 60 da quella italiana, ha fatto ritradurre a Matteo Colombo ‘Il giovane Holden’ nel 2014, per renderlo più leggibile per un giovane d’oggi. Il libro, negli Usa un classico fatto leggere nelle scuole, racconta un week end, dopo che il sedicenne Holden è stato cacciato dall’ennesimo college, nella Manhattan della beat generation, tra ubriacature, locali, prostitute, confronti deludenti con i professori e i vecchi amici, senza alcuna voglia di tornare a casa, tranne che per rivedere la piccola sorellina Phoebe. Un week end di passaggio tra l’adolescenza e la vita adulta che lo attende.
Oggi, a 100 anni dalla nascita dello scrittore, avvenuta a New York il 1 gennaio 1919, on è facile capire quanto i giovani digitali possano trovare qualcosa che li coinvolga nelle vicende di Holden Caulfield. Bisogna che chi lo affronta sappia vedere nel complesso la metafora del passaggio, della crescita.
Das Boot, la guerra in fondo al mareSerie tedesca ispirata a film Petersen apre 2019 su Sky Atlantic

30 dicembre 201819:40

– La brutale realtà della vita durante la seconda guerra mondiale, tra scelte, sopravvivenza, tormenti emotivi: dopo il successo di Babylon Berlin, Sky Atlantic inaugura il 2019 con Das Boot, seconda produzione originale di Sky Deutschland, otto episodi in onda dal 4 gennaio in prima serata. Siamo nell’autunno del 1942 nella Francia occupata: il sommergibile U-612 è pronto per il suo viaggio inaugurale e si prepara ad affrontare il conflitto con i giovani membri dell’equipaggio, incluso il nuovo comandante, Klaus Hoffmann (Rick Okon).I 40 uomini intraprendono così la loro prima missione, lottando con le condizioni anguste e claustrofobiche della vita sott’acqua. Le loro personalità sono spinte al limite, mentre le tensioni aumentano e i legami di lealtà iniziano a frantumarsi. Nel frattempo, al porto di La Rochelle, il mondo di Simone Strasser (Vicky Krieps) sfugge al suo controllo: travolta da una pericolosa liaison, un amore proibito, è combattuta tra la sua lealtà per la Germania e la Resistenza e si trova a mettere in discussione tutto.”E’ finito il tempo in cui erano solo gli Stati Uniti a sfornare serie tv di successo – ha sottolineato il regista, Andreas Prochaska, all’anteprima di Das Boot al Torino Film Festival -: ormai in Europa si producono serie molto amate dal pubblico come le tedesche Babylon Berlin e questa, già venduta in 100 Paesi tra cui la stessa America. Si è formato uno stile, un genere ben preciso, molto richiesto sul mercato che sta interessando tutti i Paesi”. In Germania la serie è stata un grande successo: “Forse perché il tema dell’occupazione nazista in Europa è ancora forte, non solo per i tedeschi, ma per tutti. O anche per le atmosfere del film ad episodi, quasi tutti ambientati nell’angusto e claustrofobico sommergibile U-612, vissuto dalla Germania di allora, nel 1942, come un perfetto prodotto dell’alta ingegneria tedesca”.Prochaska ha spiegato di essersi ispirato all’omonimo romanzo di Lothar-Gunther Buchleim, nonché al celebre film del 1981 U-Boot 96 di Wolfgang Petersen, che ottenne sei nomination all’Oscar nel 1983. “Ho studiato con attenzione quel capolavoro – ha sottolineato – perché non ci sono molti documenti su come i soldati vivessero in quell’ambiente claustrofobico e miniaturizzato”. Il film è in fase di traduzione in diverse lingue, “cosa non facile – ha detto ancora il regista – perché i protagonisti parlano tedesco, francese e inglese. Un elemento, il multilinguismo, importante anche sotto un profilo contenutistico, in quanto si racconta il rapporto di quei giorni tra la cultura militare tedesca e la resistenza del paese oppresso, in questo caso la Francia. La miglior cosa forse sarebbe poterlo vedere in lingua originale con i sottotitoli”.Il cast è stellare, si va da Lizzy Caplan (Master of Sex) a Vicky Krieps (Il filo nascosto), da Rick Okon (Tatort) a Tom Wlaschiha (Il trono di spade), a Vincent Kartheiser (Mad Men), August Wittgenstein (The Crown), Rainer Bock (Bastardi senza gloria), Leonard Scheider (Finsterworld).

Capodanno, Mole Torino color ‘bollicine’Monumento si veste da festa per brindisi mezzanotte

TORINO30 dicembre 201815:23

– La Mole Antonelliana si veste da festa per salutare con tutti gli onori il 2019. Allo scoccare della mezzanotte, che segna l’arrivo del nuovo anno, il monumento simbolo di Torino si tingerà di un inedito color ‘bollicine’. “La nuova luce accompagnerà la notte dei festeggiamenti e, in un metaforico cin-cin, augurerà a ognuno di noi e alla nostra città dei gioiosi mesi insieme”, annuncia su Facebook la sindaca Chiara Appendino.
Prosegue dunque lo spettacolo di colori, realizzato con la collaborazione del Gruppo Iren, che regala ai torinesi e ai turisti in città per le feste di fine anno una Mole come non si era mai vista prima. Il colore ‘bollicine’ arriva dopo il rosso di Natale e il blu di inizio dicembre, grazie alle 2.500 lampade stroboscopiche a led disposte su tutta la guglia e sulla cupola del monumento.
Marghera, rigenerazione d’arte e culturaStudi in un’area periferica tra fabbriche e palazzi dismessi

VENEZIA30 dicembre 201815:32

– Studi d’artisti e architetti, “cellule” di rigenerazione culturale e produttiva, di possibile aiuto a una rinascita sociale tra spazi periferici post industriali di Porto Marghera, che continuano a tenere la posizione, a offrire la speranza che, a margine di un’area punteggiata dalle ciminiere, si realizzi il sogno di un “distretto delle arti”.
“Pila 40” è uno di questi esempi che fanno storia. In tre grandi edifici di cemento e vetro, attorno a un cortile, negli anni ’20 adibiti a stalla per cavalli da trasporto e poi trasformati in rimessa per macchine per uso civile e industriale, negli anni hanno trovato posto studi di artisti, di curatori, di architetti. Un cambio di destinazione d’uso agevolato dalla proprietà, i fratelli Pasqualetto, che hanno riconvertito gli spazi, aprendo la strada alla formazione di quello che, tra gli addetti ai lavori, viene considerato un contenitore di creatività.
Noseda dirige Adriana Lecouvreur al MetAnna Netrebko debutta a New York nel ruolo principale

WASHINGTON30 dicembre 201816:34

– C’è anche una vigilia di Capodanno con tocco italiano a New York, dove il maestro Gianandrea Noseda dirigerà il 31 dicembre al Metropolitan Opera una nuova produzione dell’opera Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, con Anna Netrebko al suo debutto a Ny nel ruolo principale in cui hanno brillato in passato Renata Tebaldi, Montserrat Caballé e Renata Scotto. Le repliche dello spettacolo, allestito dal regista scozzese David McVicar, proseguiranno sino al 26 gennaio.
Noseda, direttore artistico della National Symphony Orchestra (Nso) di Washington Dc, direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e dal 2021 direttore generale musicale della Zurich Opera, torna al Met un anno dopo aver condotto la nuova produzione di Romeo e Giulietta di Bartlett Sher, con Diana Damrau e Vittorio Grigolo. L’evento riunisce inoltre Noseda a Netrebko al Met per la prima volta dopo il loro debutto nel 2002.
Nuova vita per i giganti del ‘900, scade il copyrightDa Mann a Agatha Christie, a Capodanno opere di pubblico dominio

NEW YORK30 dicembre 201820:36

– Nuova vita nel 2019 per molti giganti della creatività del Novecento: il prossimo Capodanno i libri di celebri autori, da Thomas Mann a Marcel Proust, Agatha Christie e D.H. Lawrence, ma anche “I Dieci Comandamenti” di Cecil B. DeMille, “Il Pellegrino” di Charlie Chaplin e le composizioni di Bela Bartok, entreranno nel pubblico dominio.Migliaia di opere perderanno le protezioni legali che finora le avevano agganciate a case editrici ed eredi a colpi di royalties da diritti di autore e controllo creativo: un terremoto dalle profonde conseguenze per il mondo dell’editoria, perché permetterà, tra l’altro, di creare nuove opere basate sui classici senza che i nuovi autori diventino bersaglio di cause legali per violazione del copyright. Tutto questo accadrà perché il prossimo primo gennaio scade una proroga ventennale del copyright approvata nel 1998 dal Congresso.La legge, battezzata dagli scettici “il Mickey Mouse Protection Act” perché adottata dietro la lobbying della Disney per tenere sotto diritti di autore fino al 2024 “Steamboat Willie”, il primo film di Topolino, aveva allungato i termini del copyright per le opere pubblicate tra 1923 a 1977 da 75 a 95 anni dalla pubblicazione, congelandone di fatto la proprietà. Da Capodanno le cose cominceranno a cambiare: ogni primo gennaio un nuovo gruppo di classici diventerà patrimonio culturale comune, rendendo nell’arco di pochi anni largamente disponibili i frutti della creatività di autori come F. Scott Fitzgerald, William Faulkner, Ernest Hemingway e Virginia Woolf. Una volta entrato nel pubblico dominio, un libro potrà essere riprodotto, stampato, prodotto in audiolibro o in edizione digitale su Amazon, perfino modificato come accadde nel 2002 con il bestseller “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” o adattato per il teatro o il cinema senza problemi di diritti di autore.All’inizio del prossimo anno Google Books, che aveva cominciato a scannerizzarle da anni, pubblicherà edizioni complete digitali di opere uscite nel 1923 tra cui “Tarzan e il Leone d’Oro” di Edgar Rice Burroughs e “Un Figlio al Fronte” di Edith Wharton. Altri scrittori coinvolti nell’alluvione di titoli includono Willa Cather, Joseph Conrad, P.G. Woodhouse, Rudyard Kipling e Robert Frost. Nel 1923 oltre 130 mila opere creative vennero registrate per il copyright, tra queste “Il Grande Romanzo Americano” di William Carlos Williams, ma per la maggior parte dei casi – ha detto al New York Times John Ockerbloom, esperto di diritti digitali alla University of Pennsylvania – i diritti d’autore non furono rinnovati dopo la prima volta.

Incassi Usa, Aquaman batte Mary PoppinsTerza piazza per Bumblebee. Vice debutta in sesta posizione

30 dicembre 201822:27

Il supereroe acquatico batte l’eroina d’altri tempi: Aquaman, il film Warner con Jason Momoa, Amber Heard, Willem Dafoe, domina il box office Usa post-natalizio e resta in vetta con 51,5 milioni di dollari (189 milioni in totale), precedendo Il ritorno di Mary Poppins. Il live action Disney rastrella poco più di 28 milioni nel fine settimana, raggiungendo quota 99 milioni. Terza piazza ancora per Bumblebee, spin off della saga dei Transformers diretto da Travis Knight, con 20,5 milioni di dollari (66,7 milioni in totale).In quarta posizione si conferma Spider-man: un nuovo universo, con 18,3 milioni di dollari di incasso nel week end (oltre 103 milioni in totale), davanti a un altro film Warner: The Mule di e con Clint Eastwood e con Bradley Cooper (11,7 milioni, per complessivi 60,7 milioni). Debutto al sesto posto per Vice – L’uomo nell’ombra, biopic di Adam McKay con un sorprendente Christian Bale nei panni di Dick Cheney, che deve accontentarsi di 18 milioni di dollari in 6 giorni, 7,7 nel week end.
Capodanno in tv tra show, musica e filmAmadeus da Matera, Panicucci a Bari. E il 2019 parte con Bolle

30 dicembre 201822:46

ROMA – 3, 2, 1…. Buon anno! Che siate per un film, grandi concerti o anche solo per il countdown in diretta, sarà la tv a scandire l’arrivo del 2019 nelle case degli italiani. A partire dai due grandi show in piazza, su Rai1 Amadeus con ‘L’anno che verrà’ in diretta da Matera e su Canale 5 Federica Panicucci per un ‘Capodanno in musica’ da Bari con Annalisa, Benji & Fede, Luca Carboni, Elodie, Riccardo Fogli e Roby Facchinetti, Irama, Junior Cally, Elettra Lamborghini, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Gue Pequeno, Ron, Fabio Rovazzi, Tiromancino.Rai2 punta invece su cinema e animazione, tra ‘Hotel Transylvania 2’ e il gigante buono di ‘Ralph Spaccatutto’ (bis la sera dell’1 con Amy Adams e Patrick Dempsey in ‘Come d’incanto’ e la ‘Pocahontas’ Disney). Mentre su Rai3 torna la gioia del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo con Melissa Greta Marchetto, amori e passioni per l’ultima notte dell’anno di Rete4 con ‘La grande storia di Pepa’. Su Sky Uno debutta proprio il 31 la nuova stagione di Alessandro Borghese 4 ristoranti, con prima puntata da Milano dedicata al cenone di Capodanno tra sapori, cibi e tradizioni di Cina, Eritrea, Russia e Cuba. Si prosegue verso la mezzanotte tra le bellezze del Victoria’s Secret Fashion Show, Le cirque du soleil in O: The Acquatic e Michael Bublé Live Show at BBC.Ancora musica su Sky Arte tra i Gipsy Kings ‘King of the world’ e Freddie Mercury ‘The Great Pretender’. Amanti del grande cinema, per voi il 31 c’è solo l’imbarazzo della scelta: tra thriller e fantascienza la Maratona Time di Italia 1, notte Hitchcock per La7, doppietta tra ‘L’ultima vacanza’ e ‘Quando l’amore brucia l’anima’ su Paramount, Maratona Edwige (Fenech) su Iris, Capodanno da Idioti su 20, Maratona Omini verdi su Focus, ‘Il grande cinema di Natale’ su K2 e Super Capodanno al via con ‘L’uomo d’acciaio’ per Premium Cinema. Per i serial addicted, su Sky Cinema debutta il 31 la nuova indagine di Filippo Timi ne ‘I delitti del Barlume’, su Giallo indagini natalizie per ‘L’ispettore Barnaby’ e su Mtv maratona di episodi natalizi per ‘Nick Jr’. Per i bimbi che vanno a letto presto, Capodanno si festeggia il pomeriggio, il 31 e l’1, con ‘Le strenne dello Zecchino d’Oro’ di Rai1, tra canzoni storiche interpretate da big come Pavarotti, Mina e Andrea Bocelli e i duetti storici di Topo Gigio.Il 2019 Arriva subito con un carico di big e show, sin dall’1 gennaio: su Rai1 Roberto Bolle e il suo ‘Danza con me’, su Rai2 ‘Zucchero – una notte a Venezia’, su Italia 1 il pattinaggio di ‘Hit on ice’ da Courmayeur e su Mediaset Extra il ‘Checco Zalone Show’. Tra i film da non perdere, ‘Indipendence Day’ su Italia 1 e due cult della risata come ‘L’aereo più pazzo del mondo’ e ‘L’aereo più pazzo del mondo sempre più pazzo’ su Comedy Central. Su Focus, in prima tv, speciale ‘Fidel Castro – L’uomo oltre il mito’.

Nick Nolte, iribelle ambientalista che ama l’Italia’A head full of honey’ a Capri, ‘così racconto l’Alzheimer’

NAPOLI30 dicembre 201819:45

CAPRI – Nick Nolte, il grande ribelle del cinema americano, oggi è un santone gentile che ama l’Italia (“qui c’è ancora spazio per l’umanità e le sue storie, e per l’umorismo”) ma anche un ambientalista convinto che non fa sconti a Trump. “E’ un presidente che non crede a nulla, solo a se stesso”, dice con l’inconfondibile voce roca. Nolte affida ai suoi ultimi film messaggi forti: contro il cambiamento climatico (‘The last word’, sul set) e al fianco delle famiglie con malati di Alzheimer (‘A Head full of honey’ di Til Schweiger) e ne parla con convinzione.Lunga barba bianca, cappello a larghe falde che nasconde gli occhi di giaccio, felpa grigia logata ‘Capri, Hollywood’, il 77enne attore è sull’isola azzurra per ritirare il ‘Legend award’ che gli ha assegnato il festival prodotto da Pascal Vicedomini dove ha presentato il remake di un film tedesco. Il suo ruolo è quello di un anziano malato ed è diretto dallo stesso Schweiger che nel 2014 firmò il primo film, grandissimo successo in Germania. E proprio per poter veicolare un messaggio positivo sul tema in tutto il mondo, spiega Schweiger, è stato girato un remake in lingua inglese, con un super cast di cui fa parte anche Matt Dillon. “E’ un film che parla di come possiamo rapportarci noi sani con le persone malate, con Til abbiamo voluto parlare del problema senza pesantezze, con ironia. E’ stata una nostra scelta e può essere anche criticata, ma siamo sicuri che questo film potrà aiutare le famiglie. Si tratta di una condizione che è molto diffusa tra le persone anziane – racconta -. Ricordo che da bambino mi rapportavo allegramente con mia nonna malata. Nel film c’è anche mia figlia Sophie Lane Nolte. Farà l’attrice? Til l’ha scelta, io la lascio libera, non voglio certo influenzarla”.Da un anno circa frequenta il nostro Paese per preparare ‘Last Words’ di Jonathan Nossiter, alcune scene sono state girate recentemente ai templi di Paestum. “Siamo stati alla cineteca di Bologna – racconta Nolte – perché ci sarà anche un film nel film, e a Venezia. Ma il nome del mio personaggio, Shakespeare, è stato un’idea di un abitante di Paestum, che vedendomi mi chiamò cosi. La storia (tratta dal romanzo Mes derniers mots di Santiago Amigoreno, ndr) è ambientata nel 2086, io ho più di 100 anni. L’uomo è ormai vicino all’estinzione a causa del riscaldamento globale, siamo rimasti solo io e Kal, un giovane africano. Purtroppo sono tutte cose che gli scienziati hanno previsto da tempo. Un argomento certo scioccante, ma se la politica globale non troverà alternative, la fine dell’uomo è segnata”.       [print-me title=”STAMPA”]

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