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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 31 Dicembre, 2018, 23:45:17 di Maurizio Barra

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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DI LUNEDì 31 DICEMBRE 2018

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Mary Poppins al top incassi, poi la Cortellesi
3/o Bohemian Rhapsody. Quinti i Moschettieri, sesto Spider-man

31 dicembre 201811:01

– Il ritorno di Mary Poppins domina gli incassi anche nel week end di Natale: la storica tata, interpretata nel remake da Emily Blunt, rastrella 3,2 milioni di euro e sfiora in totale i 9,3 milioni. Debutto in seconda posizione per un’altra figura amata da grandi e piccoli: la Befana, nella rilettura ironica di Paola Cortellesi, con 2,7 milioni di euro in 4 giorni. Chiude il podio Bohemian Rhapsody, opera rock sulla vita di Freddie Mercury e film più visto dell’anno, con 1,9 milioni nel fine settimana (quasi 21 in totale sul mercato monitorato da Cinetel). Scivola al quarto posto Amici come prima, il cinepanettone che ha ricomposto la coppia Boldi-De Sica, e precede Moschettieri del re – La penultima missione, la commedia di Giovanni Veronesi con Favino-Papaleo-Rubini-Mastandrea, che debutta con circa 1,7 milioni. Sesta un’altra new entry, Spider-man: Un nuovo universo, con 1 milione nel week end (1,8 milioni in 6 giorni). Complici le feste, il box office totale vola a 15 milioni 956 mila euro

Nannini protagonista di Unici su Rai2Il 2 gennaio “L’inarrestabile Gianna” ripercorre la sua carriera

31 dicembre 201817:00

– “L’inarrestabile Gianna” è il titolo della puntata di Unici che andrà in onda il 2 gennaio alle 22.55 su Rai2, dedicata all’unica rockstar al femminile italiana.
Giorgio Verdelli, autore e regista del programma, intervista Gianna Nannini, in un percorso intenso che ha un filo conduttore rappresentato dai preziosi filmati delle Teche Rai e dal personale archivio di Gianna Nannini fatto di foto esclusive e immagini dei grandi concerti: dall’ultimo tour italiano alle date in Germania, tra cui ovviamente Berlino, in cui la rocker conferma l’amore per il pubblico tedesco.
Un ritratto musicale nel quale non mancheranno i brani più famosi: “America”, “Fotoromanza”, “Bello e impossibile”, “Ogni tanto”, “Fenomenale” e tutti gli altri che l’hanno resa celebre.
E ancora i duetti con Carmen Consoli, Laura Pausini, Elisa, Emma, Fiorella Mannoia, che non sono solo collaborazioni artistiche, ma anche storie di vera amicizia.
Bellaria Film Festival premia WertmullerLa regista novantenne, per il buon cinema ci vogliono capitali

BELLARIA (RIMINI)31 dicembre 201812:33

– Premio alla carriera a Lina Wertmuller alla 36/a edizione del Bellaria Film Festival, con la nuova direzione di Marcello Corvino, soddisfatto per il rilancio, con 18 film in gara sul tema costituzionale di tutela della cultura (art.9).
Per fare del ‘buon cinema’ ci vogliono i ‘capitali’, ha sottolineato la regista, 90 anni, ricevendo il premio: “Il mio invito – ha detto – è mettere a disposizione più risorse economiche. Questo è quello che conta”.
Tra i vincitori, il concorso Bei Doc per documentari da 90 minuti (3.000 euro) se l’è aggiudicato “Tutto è scritto” di Marco Pavan di Treviso, per aver “mostrato aspetti fondamentali e sottaciuti del pensiero islamico come la cultura, la bellezza” e “la grande eredità del sapere”. Il Bei Young Doc under30 (1.000 euro) è andato a “Riski” di Otto Reuschel di Trieste. Il Doc con la miglior colonna sonora, scelto dal pubblico (Premio Bacalov da 500 euro), è “Beo” di Francesca Pirano e Stefano Viali. Unanime la giuria presieduta da Moni Ovadia.
Inno di Luisi apre programmazione Radio1Eseguito dall’Orchestra Rai il 16 dicembre al Senato

31 dicembre 201812:58

– Dal primo gennaio 2019 Radio1 manderà in onda l’Inno italiano in apertura e chiusura di canale (alle 4:58 e alle 23:58) nella versione diretta dal maestro Fabio Luisi ed eseguita dall’Orchestra sinfonica nazionale della Rai.
L’esecuzione è avvenuta domenica 16 dicembre 2018, in apertura del XXII Concerto di Natale nell’Aula del Senato, su iniziativa del presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il nuovo Inno sostituirà quello diretto dal maestro Claudio Abbado con la Berliner Philharmoniker di Berlino. “Abbiamo voluto valorizzare e promuovere un Inno nazionale interpretato in modo splendido e con autentico trasporto nell’emiciclo di una delle due Camere – dichiara il presidente della Rai, Marcello Foa -. Una decisione che è al tempo stesso un riconoscimento del valore della nostra orchestra e un segno tangibile di rispetto e vicinanza verso le massime istituzioni del Paese”.
Concerto Capodanno in Reggia PorticiIl 1 gennaio alle 11.30 il duo Casucci e Ruotolo

PORTICI (NAPOLI)31 dicembre 201813:16

– Un concerto per dare il benvenuto al nuovo anno è in programma martedì primo gennaio alle 11.30 nella Reggia di Portici (Napoli). Ad esibirsi nella Sala Cinese, espressione del gusto settecentesco per le atmosfere orientali, sarà in esclusiva il duo composto dal soprano Romina Casucci e dal pianista Luciano Ruotolo. I due musicisti svolgono da anni una carriera caratterizzata da concerti in prestigiose sedi internazionali e affiancano alle esibizioni l’ideazione di festival e percorsi di alta formazione. Il programma prevede Sonata in re minore L.366 di Scarlatti, I tempo sonata KV 570 di Mozart, andante spianato e grande polacca brillante op.22 di Chopin, ‘Me voglio fa na casa’ di Donizetti, Amour Amour di Tosti, Casta Diva dalla Norma di Bellini, O mio babbino caro da Gianni Schicchi di Puccini, Mi chiamano Mimì da La Bohème di Puccini, Musica Proibita di Gastaldon.
Renga, live evento a Verona e TaorminaIl 2019 tra Sanremo, nuovo disco di inediti e tour

31 dicembre 201813:23

– Alla vigilia del nuovo anno Francesco Renga annuncia il ritorno live in primavera con Verona e Taormina Live 2019, due concerti unici all’Arena di Verona (27 maggio) e al Teatro Antico di Taormina (13 giugno – in attesa di autorizzazione dalla Regione Siciliana), anteprime del tour che il prossimo inverno toccherà tutta Italia. “Come ormai avrete capito il 2019 sarà pieno di sorprese, a partire dal mio nuovo disco di inediti in primavera… per questo voglio iniziare il nuovo anno condividendo con tutti voi anche questa cosa meravigliosa – spiega Renga – Sono davvero felice di tornare a esibirmi in due luoghi così magici e prestigiosi per la musica italiana come l’Arena di Verona e il Teatro Antico di Taormina. Sarà fantastico farlo ancora una volta insieme! Buon 2019 a tutti”.
Dopo l’esperienza in trio con Max Pezzali e Nek, reduci da un tour di grande successo, Renga si prepara, tra l’altro, a tornare in gara al Festival di Sanremo con il brano Aspetto che torni.
A Tel Aviv l’ultimo addio ad Amos OzSarà sepolto nel suo kibbutz. Cordoglio anche da Abu Mazen

31 dicembre 201814:15

– Centinaia di israeliani fra cui esponenti del mondo della politica e della cultura si sono raccolti in un teatro di Tel Aviv per porgere un estremo saluto allo scrittore Amos Oz, morto il 28 dicembre a 79 anni per un tumore. Fra quanti hanno pronunciato elogi funebri il capo dello stato Reuven Rivlin, che era non solo un suo estimatore ma anche un amico di infanzia, la figlia Fania Oz-Salberger ed i nipoti.
Da Ramallah il presidente palestinese Abu Mazen ha inviato un messaggio di cordoglio. “Oz era uno scrittore ed un pensatore di spicco – ha scritto -. Ha difeso la causa dei diritti e della giustizia, ha lanciato appelli per la pace e per una vita in dignità”. Oz sarà sepolto in giornata nel kibbutz Hulda, nel sud di Israele, dove ha vissuto a lungo.

Antonella Ruggiero, esce inedito ‘Senza’Brano non incluso nell’ultimo lavoro ‘Quando facevo la cantante’

31 dicembre 201815:15

– Esce il 31 dicembre ‘Senza’, il nuovo inedito di Antonella Ruggiero che ha appena pubblicato l’opera ‘Quando facevo la cantante’ (Libera/distr. Artist First): in sei dischi e 180 pagine di approfondimento musicale e sperimentazione fotografica il meglio delle registrazioni live dal 1996 ad oggi, insieme a brani registrati sia in concerto che in studio, mai pubblicati prima. Un lungo viaggio nella carriera solista della cantante genovese, che ha scelto di non includere ‘Senza’ nell’ultimo lavoro: “Ho voluto tenere ‘Senza’ fuori dalla raccolta dei 115 brani di ‘Quando facevo la cantante’, per un’occasione speciale – commenta l’artista – E questa è quella giusta. Questo brano rappresenta ciò che penso da sempre, e cioè che le cose importanti sono davvero poche e tutto il resto non è che un inutile orpello che condiziona la vita. A chi l’ascolterà e vorrà farla ascoltare ai più giovani, dico grazie”.
L’autrice di ‘Senza’ è Yel Bosco, l’arrangiamento e la produzione sono a cura di Roberto Colombo.
Restaurato altare in Cattedrale di SienaLavori conclusi anche per tela Madonna di Fontana e Vanni

SIENA31 dicembre 201815:32

– Concluso il restauro dell’Altare dei Santi Pietro e Paolo della Cattedrale di Siena. L’altare, opera del senese Antonio di Carlo Fancelli, risale alla metà del XVII secolo. I lavori, iniziati a giugno e finiti nei giorni scorsi, sono stati diretti da Claudio Pistolozzi, capo dell’area tecnica dell’Opera della Metropolitana e dal direttore scientifico Alessandro Bagnoli, funzionario della Soprintendenza, che si sono avvalsi della consulenza dell’Università degli Studi di Siena. Il restauro ha riguardato il materiale lapideo, i consolidamenti delle strutture lignee, la tela che rappresenta la Vergine Maria Assunta in cielo con i Santi Pietro e Paolo, con sullo sfondo la scena di un miracolo compiuto da Pietro in Antiochia. Il dipinto fu realizzato dal pittore veneziano Salvatore di Pietro Fontana, ma, a causa di una diatriba sorta tra il Camarlengo della Congregazione di S.Pietro e l’artista, questi non lo completò e dopo qualche anno venne chiamato Raffaello Vanni per terminarlo.
Arbore, jazz italiano secondo al mondo”Umbria jazz winter è eccellenza” dice presidente Fondazione

ORVIETO (TERNI)31 dicembre 201815:35

– “Umbria jazz winter è un’eccellenza mondiale. Il jazz italiano è il secondo al mondo e con alcuni artisti diventa il primo, come nel caso di Paolo Fresu”: a dirlo è stato Renzo Arbore, presidente della Fondazione Uj, a Orvieto dove si svolge la rassegna.
Nel ricordare l’importanza dell’evento e sottolineando la bellezza della città del Duomo, Arbore si è rivolto all’attuale ministro della Cultura, Alberto Bonisoli. “Spero – ha detto – che possa dare un contributo importante al jazz italiano come ha fatto il suo predecessore Franceschini che ci ha dato l’eccellenza e ha contribuito al nostro successo”.
Intanto a Orvieto sono arrivati migliaia di appassionati di jazz e turisti da ogni parte d’Italia e del mondo. La 26/a edizione di Ujw si concluderà nella giornata del 1 gennaio, ma ha fatto registrare il tutto esaurito fin dalle primissime battute.
Zucchero: una notte a Venezia, su Rai2Bluesman si racconta, dopo doppio live evento piazza San Marco

31 dicembre 201815:49

– Un concerto, un documentario musicale, ma non solo: nella magica atmosfera di Venezia, Zucchero si confessa parlando anche delle sue origini, degli amici, degli affetti, dei sogni, delle paure. Delle vittorie e di qualche sconfitta. Della politica e della religione, del diavolo e dell’acqua santa, tra sacro e profano. E’ ‘Zucchero: una notte a Venezia’, in onda il 1 gennaio dalle 19.40 su Rai2.
Zucchero e Venezia, uno speciale legame reso ancora più forte da ‘The Best Live’, due concerti unici realizzati in Piazza San Marco: dopo 7 anni di assenza, il 3 e 4 luglio 2018, con Zucchero la grande musica rock-blues è tornata ad incantare una delle piazze più belle d’Italia, davanti a un pubblico proveniente da ogni parte del mondo.
100 anni Salinger e Il giovane HoldenLo scrittore nacque a New York il primo gennaio 1919

31 dicembre 2018

– J.D. SALINGER, IL GIOVANE HOLDEN (EINAUDI, PP. 238, EURO 18,00) Einaudi, l’editore italiano dei libri di J.D. Salinger, a quasi 70 anni dalla prima edizione americana del 1951 e a 60 da quella italiana, ha fatto ritradurre a Matteo Colombo ‘Il giovane Holden’ nel 2014, per svecchiarlo e renderlo più leggibile per un giovane d’oggi che, davanti alla versione di Adriana Motti, non si riconosceva e si trovava in difficoltà. Il libro, che in America è un classico fatto leggere nelle scuole, racconta un week end, dopo che il sedicenne Holden è stato cacciato dall’ennesimo college, nella Manhattan della beat generation, tra ubriacature, locali in cui si suona, prostitute, confronti deludenti con i professori e i vecchi amici, senza alcuna voglia di tornare a casa, tranne che per rivedere la piccola sorellina Phoebe. Un week end di passaggio, tra l’adolescenza e la vita adulta che lo attende, al termine del quale finisce malato in ospedale e frequenta uno psicanalista: non lo alletta l’idea di tornare a scuola e quando gli chiedono cosa pensi di tutto ciò che ha raccontato non sa “che accidente rispondere…. Se proprio volete la verità, io non so cosa ne penso” e confessa che un po’ gli mancano tutti quelli di cui ha parlato sia bene, sia male.
Oggi, a cento anni dalla nascita dello scrittore, avvenuta a New York il primo gennaio 1919, nonostante questa nuova veste, non è facile capire quanto i giovani digitali, di cultura e vita tanto diversa, possano ancora non dico identificarsi, ma trovare qualcosa che li coinvolga in quelle pagine e nelle vicende di Holden Caulfield. Tanto più che certi condizionamenti e regole cui questi era insofferente sono ormai stati vinti dalle generazioni precedenti, ancor più dai nonni che dai genitori di quella attuale che quel libro hanno molto amato, quale anticipatore delle insofferenze del ’68. Bisogna che chi lo affronta oggi sia un buon lettore, visto che la sostanza del libro è in gran parte nella lingua in cui è raccontato in prima persona, più che nelle vicende del protagonista, e quindi sappia vedere nel complesso la metafora del passaggio, della crescita.
Salinger, in quelle pagine, racconta infatti della ribellione e dell’impossibilità a essere adulti, come ha fatto tanta letteratura americana da ‘Tom Sawyer’ di Mark Twain a ‘Mr.
Vertigo’ di Paul Auster, quasi fosse il paese a non poter diventare adulto, orfano e lacerato tra la libertà personale e la necessità di una comunità di appartenenza, tra l’essere amato e il bisogno di indipendenza. Quella lacerazione che forse visse lo stesso Jerome David Salinger, figlio di un commerciante ebreo di origini polacche, che, raggiunta la fama, la maledice e si ritira a vivere isolato nel New Hampshire diventando induista.
Prima di pubblicare ‘Il giovane Holden’, finito il college si era imbarcato su una nave da crociera entrando poi nell’impresa del padre, che lo mandò alla filiale di Vienna della società, da dove fuggì giusto un mese prima dell’Anschluss nazista. Tornato in patria, frequentò il corso di scrittura della Columbia, dove il suo insegnante gli pubblicò il primo racconto nel 1940.
Scoppiata la guerra, vi prese parte in Europa a partire dal 1942. Partecipò allo sbarco in Normandia e alle battaglie successive, quindi, assegnato al controspionaggio, fu tra i primi a entrare nel lager di Dachau liberato, il cui drammatico ricordo, come si può capire, pare non l’abbia mai abbandonato.
Anche in guerra non smise mai di scrivere e, al ritorno, quando mandò al New Yorker ‘Un giorno ideale per i pescibanana’, ebbe un contratto di prelazione per tutti i suoi futuri lavori.
Prima di partire soldato aveva scritto un racconto con protagonista proprio Holden Caulfield. Era una figura che riteneva avrebbe meritato un romanzo e quando questo uscì fece scandalo per le stesse ragioni che gli diedero il successo: per il punto di vista contestatario, per il linguaggio forte e disinibito, per il modo dissacratorio con cui affrontava temi quali la religione e il rapporto con i genitori.
Due anni dopo mandò in libreria i ‘Nove racconti’, nel 1953, e da quella data le notizie su di lui diventano sempre più rare e difficili da controllare. Si sa che si sposò nel 1955 con una studentessa, Claire Douglas, da cui ebbe due figli, Margaret e Matt, e dalla quale fu lasciato nel 1966. Pubblicò ancora nel 1961 ‘Franny e Zoooey’ e nel ’63 ‘Alzate l’architrave, carpentieri’, saga della famiglia Glass. La curiosità su di lui è continua: escono foto scattate di nascosto nel paese in cui si è ritirato, si pubblicano libri biografici su di lui, che cerca di farli ritirare rivolgendosi al tribunale. All’inizio degli anni ’70 ebbe un’amante, che, finita la relazione, disse che Salinger scriveva regolarmente, aggiungendo che aveva completato almeno due romanzi. C’e chi dichiarò di avergli sentito dire di avere messo la parola fine a “un romanzo romantico, ambientato negli anni della guerra”. Nel 1997 fu annunciata l’uscita di un suo vecchio, breve racconto mai edito in volume, ‘Hapworth 16, 1924’, più volte rimandata e poi sospesa. Insomma, le notizie sono tutte frammentarie e di seconda o terza mano ancora oggi, a quasi nove anni dalla sua scomparsa, il 27 gennaio 2010, mentre del suo archivio non si riesce a sapere praticamente nulla.
Cortellesi, io Befana che odia Babbo NataleIn sala dal 27 dicembre La Befana vien di notte di Soavi

31 dicembre 2018

– “A Babbo Natale fanno fare la pubblicità e alla Befana niente. D’altronde cosa possono proporle, una crema per rughe? È vero: l’odio della Befana verso Babbo Natale è un mio personale contributo alla sceneggiatura”.
Così Paola Cortellesi, regina del box office italiano, parla del film ‘La Befana vien di notte’ di Michele Soavi, fantasy per ragazzini in sala dal 27 dicembre in 450 copie da Universal Pictures e Lucky Red. L’attrice, che interpreta con coraggio, con tanto di scopa e mega-trucco, l’anziana signora attesa da tutti i bambini il 6 gennaio, è convinta che Babbo Natale sia “forse più protagonista perché maschio, a lui non lo hanno fatto brutto, sarebbe stato male accolto, mentre non è stato così per la Befana”.
Il film, con protagonisti sei ragazzini, ci porta in Alto Adige, da Castelrotto all’Alpe di Siusi, dove Paola (Cortellesi) è una maestra di scuola elementare dalla doppia vita. Di giorno è una brava insegnante, mentre di notte si trasforma nella leggendaria Befana. Ma un certo punto la donna viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli, Mr. Johnny (Stefano Fresi) che ha un antico conto da saldare con lei e ha una sola mission: sostituirla nel suo lavoro. Per farlo, in questo film-favola che guarda a E.T., Tim Burton e Terry Gilliam, Mr.
Johnny farà di tutto per togliere lo scettro alla Befana che però troverà aiuto in sei alunni della sua classe che, a bordo delle loro biciclette, le daranno tutto il loro aiuto.
La Befana super-eroina? “Tutte le donne lo sono, fanno cose incredibili durante tutto il giorno. Ma in questo film – sottolinea l’attrice – sono protagonisti soprattutto i bambini.
Sono loro al centro della storia e sono sempre loro che, proprio con questa storia, imparano a convivere e a capire che da soli non si va lontano”. La Cortellesi, comunque, non ha paura che la figlia di cinque anni, Laura, possa finire confusa da questo film sull’esistenza della Befana: “Lei è stata sul set e sa che faccio l’attrice. Dunque non c’è niente di male se interpreto un personaggio che esiste davvero”.
Eguagliare il successo al box office di ‘Come un gatto in tangenziale? “Lo spero – dice la Cortellesi -, ma ancora di più che diventi un classico per l’infanzia, un film che diventa un appuntamento ad ogni Natale”.
“Il mio percorso come regista – spiega Soavi – trae origine dal cinema di genere italiano, con un amore particolare per il fantasy e l’horror . Per molti anni, il ‘genere’ e stato bandito e il cinema italiano si e isolato e ha censurato così la sua creatività”.
“L’idea iniziale era quella di fare un film per tutta la famiglia – dice infine Nicola Guaglianone che ha curato soggetto e sceneggiatura – e di far incontrare due mondi e immaginari completamente diversi: il cinema teen anni ’80 e la tradizione popolare italiana. E chi meglio della Befana? E se poi ci metti anche sei ragazzini in bicicletta, il cinecarbone è servito”.       [print-me title=”STAMPA”]

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