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Il Mondiale che non ti aspetti: sconfitte impreviste e gesti storici

Tempo di lettura: 3 minuti

Ultimo aggiornamento 24 Novembre, 2022, 06:47:12 di Maurizio Barra

A chi temeva un mondiale poco accattivante per l’assenza dell’Italia, la risposta è arrivata già in questi primi quattro giorni. E al momento ce n’è per tutti i gusti. 
I risultati sportivi.

Ancora non si è chiusa la prima giornata dei gironi, che già dal campo arrivano risultati clamorosi che lasciano presagire un mondiale tutt’altro che scontato.

Ieri la clamorosa vittoria dell’Arabia Saudita sull’Argentina. Oggi quella altrettanto clamorosa del Giappone contro la Germania. In entrambi i casi per 2-1. In entrambi i casi in rimonta e sorpasso da parte della sfavorita nei pronostici.
E questo rende le prossime giornate ancora più interessanti. Argentini e tedeschi sono costretti ora a inseguire. E non si possono più permettere passi falsi. Nella seconda giornata avranno impegni tutt’altro che facili. Sabato alle ore 20 Messi e compagni dovranno vedersela con il Messico. Domenica, sempre alle 20, la Germania affronterà la Spagna, che intanto oggi ha rifilato ben 7 gol al Costa Rica.

Insomma, un mondiale di calcio che si fa appassionante. E con possibili sorprese già dal girone di eliminazione.

Ma dal Qatar non arrivano solo notizie di sport. Quella del 2022 è probabilmente una delle edizioni più “politiche” che si siano mai viste.
Prima di tutto le discussioni sulla violazione dei diritti umani da parte del Paese organizzatore, con proteste in diverse parti del mondo e la richiesta di boicottaggio. 
Questo ha costretto il presidente della Fifa Gianni Infantino a trasformare la conferenza stampa della vigilia della cerimonia di apertura in un attacco a quella che ha definito la “doppia morale” e l’“ipocrisia” dell’Europa e del mondo occidentale.

Poi arriva il giorno dell’esordio dell’Iran. E i giocatori scelgono uno dei palcoscenici più popolari al mondo per dire che, tra il regime di Teheran e i manifestanti, loro stanno dalla parte di chi protesta e chiede libertà e diritti. 
Vedere i giocatori a bocche cucite mentre nello stadio Khalifa di Doha risuonava l’inno nazionale è stato un gesto potente. Di chi sa che, con ogni probabilità, pagherà questo suo silenzio.
E il pubblico presente era con loro. Dagli spalti più volte è risuonato il coro per Ali Karimi, ex giocatore dell’Iran, diventato uno dei protagonisti della lotta contro il regime.
La scelta della regia internazionale di intervallare le immagini dei calciatori con quelle di una donna sugli spalti commossa, in lacrime, ha dato ancora più forza a quanto stava accadendo. In mondovisione.

La dichiarazione shock del capitano del Belgio , Jan Vertonghen, in conferenza stampa: “Ho paura di parlare di diritti umani, mi sento controllato”.

E così arriviamo ad oggi, la giornata dell’esordio della Germania. Poco prima del fischio di inizio comincia a circolare la notizia che il portiere Manuel Neuer avrebbe sfidato il divieto Fifa di indossare la fascia da capitano arcobaleno con la scritta “one love”. Il mistero si infittisce quando entra in campo, perché la fascia è sapientemente coperta dalla maglia di gioco e la regia internazionale non gli dedica mai immagini strette. 
Poi però arriva la certezza: Neuer non ha indossato la fascia arcobaleno, ma quella ufficiale Fifa con la scritta “No Discrimination”. Però la Germania non ci sta a subire il diktat e, quando si mette in posa per la foto di rito, i giocatori si tappano la bocca
“Negarci la nostra fascia equivale a negarci la voce”, ha spiegato la Federcalcio. Un attacco così diretto alla Fifa in occasione di una gara ufficiale non si era mai visto.
A completare il quadro, e a dare copertura politica e istituzionale a quanto avveniva in campo, sugli spalti era presente la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser: la fascia arcobaleno l’ha indossata lei. In maniera chiara e plateale. E sedendosi accanto al presidente Fifa Infantino.

Insomma, sono passati appena 4 giorni dalla cerimonia inaugurale. E ne mancano 25 alla finale. E Qatar 2022 già dimostra di essere una edizione di quelle che non verranno archiviate rapidamente.

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