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Ipersonnia, fantascienza in carcere con Stefano Accorsi

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 26 Novembre, 2022, 23:50:37 di Maurizio Barra


Il sonno detentivo come pena nel film di Mascia e Saccá


(ANSA) – TORINO, 26 NOV – L’idea c’è e non è niente male.
   
Nell’Italia del futuro prossimo le vecchie carceri, ancora più
congestionate e violente di quelle di oggi, saranno solo un
ricordo. Al loro posto i detenuti sconteranno la pena in uno
stato di sonno profondo, un sonno detentivo che li farà
invecchiare senza vivere, almeno fino al loro risveglio. E’ lo
scenario di IPERSONNIA di Alberto Mascia, sci-fi carcerario
presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival nella sezione
Favolacce e in sala dal 29 novembre.
   
La storia è quella di David Damiani (Stefano Accorsi) psicologo
carcerario che si trova di fronte a un detenuto molto aggressivo
di cui sono andati persi tutti i dati. Da qui tutta una catena
di eventi che costringeranno lo stesso psicologo a confrontarsi
con i fantasmi del proprio passato, e con una cospirazione che
coinvolgerà anche Viola (Caterina Shulha), il suo grande amore,
e che lo porterà a scoprire che niente è ciò che sembra.
   
IPERSONNIA ibrida generi diversi: il thriller, il noir, la
fantascienza (una fantascienza “morbida”, più concettuale che
scenografica, lontana dall’estetica pulita e ipertecnologica
della fantascienza mainstream). E, accompagnando lo spettatore
in un viaggio vertiginoso tra i meandri dell’inconscio del suo
protagonista, ambisce ad offrire al pubblico uno spettacolo
sorprendente ed emozionante in un territorio ancora poco
esplorato nel panorama del cinema italiano di oggi”. La
sceneggiatura, scritta da Alberto Mascia con Enrico Saccà, ha
vinto il premio Solinas Experimenta. Un film ha ovviamente tanti
padri, spiega il regista: “Suggestioni letterarie da Philipp
Dick, sprazzi di Borges e spunti cinematografici da L’UOMO
SENZA SONNO, APRI GLI OCCHI di Amenabar, eXistenZ di Cronenberg
, MOON e in generale tutto il cinema di Nolan”. (ANSA).
   

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