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Almeno l'80 per cento dei distributori sta aderendo alla serrata

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 25 Gennaio, 2023, 14:42:40 di Maurizio Barra

È in corso dalle 19 di ieri (le 22 in autostrada) la serrata dei distributori di carburante e che, a quanto stanno comunicando le sigle promotrici, sta raccogliendo tra l’80 e il 90 per cento delle adesioni, al netto delle stazioni di rifornimento che per legge devono restare aperte garantendo i livelli minimi essenziali di servizio. Novità potrebbero però arrivare nel pomeriggio: un nuovo tavolo è stato annunciato per le 15 al ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’ipotesi che circola è quella di un nuovo emendamento al decreto trasparenza.

In tarda mattinata nella sala Capranichetta di piazza Montecitorio a Roma è iniziata la riunione delle tre associazioni di categoria, Faib Confesercenti, Figisc-Anisa Confcommercio e Fegica Cisl. La prima, a seguito di un incontro in extremis con il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ha già annunciato di volere dimezzare la durata della chiusura, da 48 a 24 ore, e riferisce di un “confronto costruttivo con l’esecutivo”, la seconda aspetta l’incontro pomeridiano: “Potrebbe essere l’elemento che fa cambiare la linea di condotta della protesta e revocare il secondo giorno di sciopero“, afferma il presidente di Figisc Bruno Bearzi, che aveva espresso contrarietà all’imposizione del cartello con il prezzo medio, perché “non serve ai consumatori” e anzi potrebbe rivelarsi controproducente: “Se c’è un prezzo medio, uno che è al di sotto del prezzo medio tenderà ad avvicinarsi al benchmark e di conseguenza il prezzo aumenterebbe”.

Per Fegica le rassicurazioni di Urso sono state finora “insufficienti e vaghe“. Il ministro, spiega il presidente Roberto Di Vincenzo, ha parlato nell’incontro di ieri di un “non meglio precisato emendamento” che andrebbe incontro alle richieste della categoria. Ma secondo l’associazione non basta: “Si parla di ridurre le sanzioni ma le sanzioni devono sparire e si deve tornare alla situazione precedente. L’obbligo di un ulteriore cartello è inutile e dannoso per tagliare i prezzi”

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