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Il mercato della nautica vola a 4,3 miliardi in Italia

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Ultimo aggiornamento 3 Aprile, 2023, 14:33:31 di Maurizio Barra

(ANSA) – MILANO, 03 APR – Il settore della nautica italiana
continua a crescere con un incremento del fatturato tra il 15% e
il 20% previsto nel 2022 raggiungendo un valore che oscilla tra
4,1 e 4,3 miliardi di euro. E’ la stima dello studio The State
of the Art of the Global Yachting Market elaborato da Deloitte
per Confindustria Nautica, presentato presentato oggi a Palazzo
Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Nel 2021 il settore della
nautica Italiana da diporto ha raggiunto un valore complessivo
della produzione di nuove imbarcazioni di 3,6 miliardi di euro
(+34% rispetto al 2020), con un contributo al Pil nazionale pari
al 2,9%. L’Italia rappresenta il primo paese all’interno del
portafoglio ordini globale di superyacht, con una quota del 49%,
e anche in termini di crescita storica. Complessivamente
l’Italia è il secondo paese al mondo per produzione con una
quota di mercato del 12%, dopo gli Stati Uniti che detengono una
quota del 40%. “L’industria nautica si è lasciata pienamente
alle spalle le difficoltà degli anni precedenti. In Italia, le
nostre imprese stanno vivendo un momento di forte dinamismo e
sono leader mondiali nella produzione dei superyacht”, ha
commentato Tommaso Nastasi, senior partner e value creation
service Leader di Deloitte. “La nautica da diporto italiana si
distingue una volta di più come uno dei settori trainanti del
Made in Italy», ha aggiunto il presidente di Confindustria
Nautica, Saverio Cecchi. “Fra le economie del mare, l’industria
nautica è il comparto che nel 2021 è cresciuto più di tutti gli
altri, con il migliore incremento di fatturato di sempre,
registrando il record storico di export e un aumento del 10%
degli addetti diretti. Il vento in poppa è soffiato anche nel
2022 e continua tuttora, soprattutto grazie all’exploit delle
esportazioni della produzione cantieristica e all’abilità dei
nostri imprenditori, che hanno saputo navigare abilmente nei
complessi scenari economico-politici di questi ultimi anni”.
   
(ANSA).
   

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