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Addio a Kenneth Anger: regista e scrittore, fece scandalo con il libro 'Hollywood Babylon'

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2023, 04:57:13 di Maurizio Barra

Il regista, sceneggiatore e scrittore statunitense Kenneth Anger, uno dei più influenti cineasti sperimentali e uno dei primi apertamente gay a Hollywood, è morto all’età di 96 anni a Yucca Valley, in California.

Nei suoi film controversi quanto di culto ha esplorato i temi dell’erotismo e dell’omosessualità decenni prima che il sesso gay fosse legalizzato in America.

La sua scomparsa, avvenuta l’11 maggio in un centro di assistenza, è stata confermata mercoledì 24 maggio da Spencer Glesby, portavoce della galleria Sprüth Magers, che rappresentava Anger dal 2009. Glesby ha spiegato al “New York Times” che l’annuncio della morte è stato ritardato mentre si stavano sistemando le questioni relative all’eredità di Anger.

Nato a Santa Monica (California) il 3 febbraio 1927, Anger fin da bambino frequentò il mondo dello spettacolo, grazie alla nonna, costumista a Hollywood, e a soli cinque anni entrò come comparsa nel cast di “Sogno di una notte di mezza estate” di Max Reinhardt. 

Dopo aver realizzato sette cortometraggi in 16 e 35 mm (di cui quasi nessuno proiettato in pubblico), nel 1947 girò “Fireworks”, che venne presentato alla prima edizione del celebre festival “Art in cinema” a San Francisco. “Fireworks”, ispirato a “Le sang d’un poète” (1930) di Jean Cocteau, diventerà in seguito uno dei film-manifesto del cinema gay, insieme a “Un chant d’amour” (1950) di Jean Genet.

Omosessualità, narcisismo, erotismo e violenza, combinati in un’atmosfera onirica sono gli elementi centrali di “Fireworks”.

Il regista ha diretto una trentina di cortometraggi, tra cui “Scorpio rising” (1963), che gli procurò una notorietà inattesa per un cineasta sperimentale e divenne un cult movie della cultura underground americana per la rappresentazione lucida e straniante dell’immaginario giovanilistico, modello per film successivi tra cui “Easy Rider” (1969) di Dennis Hopper.

Il film mette in parallelo la vita di alcuni motociclisti votati al culto del demonio assemblando materiali originali con scene desunte sia da “The wild one” (1953) di Laslo Benedek sia da un imprecisato kolossal del periodo muto sulla passione di Cristo.

Anger è inoltre autore di un celebre libro scandalistico sui retroscena dello star system, “Hollywood Babylon”, apparso per la prima volta in Francia nel 1959 (traduzione italiana da Sugar nel 1960) e seguito nel 1984 da un secondo volume pubblicato negli Stati Uniti (traduzione italiana da Adelphi nel 1986). 

Il libro, a lungo bandito in America, ha ispirato il film “Babylon” di Damien Chazelle, uscito lo scorso gennaio. I film di Anger, fortemente provocatori nei confronti dello spettatore, sono influenzati dal surrealismo nello stile e nel montaggio e da dottrine mistico-esoteriche nella complessa simbologia della struttura narrativa e sono basati su problematiche profondamente personali di natura morale e sessuale (come l’omosessualità).

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