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Chiara Ferragni, la moda non era pronta alla rivoluzione

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Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2023, 21:47:21 di Maurizio Barra

(ANSA) – MILANO, 26 MAG – “Quando ho iniziato la mia carriera
13 anni fa, il mondo della moda non era stato molto accogliente
e aperto alla rivoluzione a cui avrei inconsapevolmente preso
parte”. Lo ha detto ieri sera Chiara Ferragni, premiando i
vincitori della terza edizione dei Cnmi Fashion Trust Grant,
iniziativa dedicata ai brand indipendenti del Made in Italy di
cui l’imprenditrice è stata copresidente insieme ad Elia
Maramotti.
   
“La parola più frequente alle sfilate era ‘esclusività’, che
quindi prevedeva in automatico – ha ricordato Ferragni durante
la premiazione a palazzo Parigi – l’emarginazione del diverso,
anche se io, ragazza alta, bionda e con gli occhi azzurri non è
che fossi proprio tutto questo modello di diversità. In quei
giorni mentre rincorrevo il mio sogno è venuta fuori in me una
certa voglia di rivincita, e di farcela contro un sistema che
solo poco dopo si sarebbe aperto al nuovo e al diverso”. Ed è
per questo che l’imprenditrice si è detta “onorata” di sostenere
chi “ogni giorno si barcamena tra mille difficoltà per
rincorrere il suo sogno senza rinunciare ad essere se stesso”.
   
Niccolò Pasqualetti, Marcello Pipitone, Setchu hanno vinto un
grant da 40mila euro, mentre MAX&Co. ha assegnato un ulteriore
supporto economico di 15mila euro a Florania. Inoltre tutti e
quattro i beneficiari avranno l’opportunità di ricevere un
programma di mentoring personalizzato, da parte di esperti di
The Bicester Collection, e la possibilità di vendere le proprie
creazioni in uno spazio retail gratuito a Fidenza Village.
   
“Il futuro – ha detto il presidente di Cnmi Carlo Capasa al
gala dinner cui hanno preso parte stilisti come Andrea Incontri,
Lorenzo Serafini, Massimo Giorgetti – non può ignorare la nuova
generazione di creativi, per questo Cnmi lavora al fianco di
Camera Moda Fashion Trust per sostenerli nella creazione di
collezioni mirate, chiare, personali e sostenibili, e per
aiutare i designer indipendenti in tutte le fasi di produzione
della loro collezione”. (ANSA).
   

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