Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2023, 03:02:45 di Maurizio Barra
(ANSA) – ROMA, 25 MAG – “Non c’è una relazione
mentore-mentee, ma un’amicizia tra due ragazzi della stessa età
che si aiutano a vicenda”. Juman è bengalese e Francesca
italiana, sette mesi fa si sono incrociati grazie al progetto di
mentoring Fianco a Fianco, realizzato da Refugees Welcome Italia
con Unicef, che ha l’obiettivo di mettere in contatto giovani
migranti, arrivati in Italia da minorenni, con volontarie e
volontari che possano dar loro una mano nel percorso, spesso
faticoso, di inserimento nella comunità italiana. Dal
miglioramento della lingua alla conoscenza del territorio, dalla
creazione di una rete sociale allo scambio culturale, dal
sostegno emotivo a quello più pratico. Il tutto in un’ottica
quanto più possibile paritaria.
Juman vive in Italia da un anno e mezzo. Quando è arrivato
aveva ancora 17 anni e, per questo, è stato accolto in un centro
di accoglienza per minorenni. L’operatrice che lo seguiva gli ha
parlato del progetto e a lui è piaciuta l’idea di poter
allargare la cerchia di conoscenze e migliorare l’italiano. Lo
scambio con Francesca si è poi allargato anche ai rispettivi
amici: Juman le ha fatto conoscere altri ragazzi bengalesi,
mentre lei gli ha presentato i colleghi dell’Università.
“Per molto tempo – racconta il ragazzo – ho frequentato
esclusivamente ragazzi migranti come me, soprattutto
connazionali. Grazie a Francesca sono entrato in contatto con
tante altre persone e questo mi ha aiutato anche a superare
alcuni pregiudizi che avevo sugli italiani. I suoi amici sono
simpatici e accoglienti. È proprio vero che si ha timore di
quello che non si conosce”. (ANSA).
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