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Terre degli Uffizi strappa dall'oblio i letterati Nomi e Magi

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Ultimo aggiornamento 27 Maggio, 2023, 14:49:20 di Maurizio Barra

(ANSA) – ANGHIARI (AREZZO), 26 MAG – Al Museo della Battaglia
ad Anghiari (Arezzo) arriva una mostra di Terre degli Uffizi che
narra gesta e opere dei letterati Federigo Nomi (1633-1705) e
Girolamo Magi (1523-1572) nati nel paese della Val Tiberina. Dal
27 maggio al 17 settembre loro opere manoscritte e a stampa
tracciano un itinerario tra le corti dei Medici e di Venezia,
dove Nomi e Magi vissero e lavorarono. “Intellettuali in
battaglia, fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di
Anghiari all’assedio di Famagosta” è il titolo della rassegna
curata da Gabriele Mazzi e scaturita da recenti studi di Pietro
Giabbanelli su Magi.
   
Due personaggi diversi ma accomunati da destini simili:
l’instancabile produzione letteraria, seguita dall’oblio. Spiega
il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: “È una mostra
sofisticata e entusiasmante anche perché nasce da nuovi,
importanti studi, ora messi alla portata del pubblico con testi
e dipinti”.
   
Il direttore generale della Fondazione CrFirenze Gabriele
Gori sottolinea che la mostra fa “approfondire vicende storiche
dei nostri territori e la conoscenza di Nomi e Magi”. Di Magi è
rievocata l’influenza esercitata su di lui da Pietro Aretino che
lo aiutò a pubblicare il volume “Le guerre di Fiandra” e le
commissioni di Cosimo I De’ Medici che poi lo portarono alla
Serenissima. Per Magi fu fondamentale lo studio del trattato di
architettura militare di Albrecht Dürer, riferimento per la sua
“Della Fortificazione delle Città”, a quattro mani con Giacomo
Fusto detto Castriotto pubblicato a Venezia nel 1564. Per Nomi,
il turbolento ambiente toscano diviso tra galileisti e
aristotelisti, lo portò da rettore della Sapienza di Pisa
all’esilio a Monterchi dove scrisse la “Buda liberata” (1703) e
“Al Catorcio d’Anghiari” rimasto manoscritto e stampato solo a
metà del XIX secolo. In prestito dagli Uffizi ‘La fama e
l’oblio’ di Nicolas Tournier, ‘La donna e il soldato’ di Gerard
Ter Borch e ritratti di Francesco Redi, Selim II, Pietro
Aretino. Dalla Biblioteca di Arezzo, volumi a stampa delle opere
di Magi, dal Museo di Palazzo Taglieschi il Ritratto di Federigo
Nomi. (ANSA).
   

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