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Regione Piemonte, nuovo bando per le scuole di montagna

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 1 Giugno, 2023, 00:25:15 di Maurizio Barra


Assegna alle Unioni montane contributi per oltre 525.000 euro




(ANSA) – TORINO, 31 MAG – La Regione Piemonte anche per
l’anno scolastico 2023-2024 sosterrà la tutela e lo sviluppo
delle scuole di montagna. Una delibera approvata dalla Giunta su
iniziativa del vicepresidente e assessore alla Montagna, Fabio
Carosso, stabilisce l’apertura di un bando che assegna alle
Unioni montane contributi per oltre 525.000 euro. Lo scopo è di
raggiungere due obiettivi. Il primo è la copertura dei costi
sostenuti per l’impiego di personale che consenta il
mantenimento delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie
in contesti montani di particolare marginalità. L’importo
massimo è di 18.000 euro per ciascuna iniziativa, elevabile a
36.000 euro per le scuole primarie di primo grado con più di
dieci alunni e con situazione di pluriclasse con più di tre
gruppi classe. Il secondo è la razionalizzazione di particolari
realtà di pluriclasse, con un importo massimo per ciascuna
iniziativa di 5.000 euro nella scuola primaria e di 8.000 euro
nella scuola secondaria di primo grado.
   
“Le nostre montagne non sono solo un gioiello di bellezza e
natura, sono le radici della nostra stessa identità. Preservarne
il futuro significa investire sui luoghi in cui questo futuro si
coltiva giorno dopo giorno, le nostre preziose scuole di
montagna – sottolineano il presidente della Regione, Alberto
Cirio, e il vicepresidente, Fabio Carosso -. L’obiettivo è
tutelare le scuole di montagna e sostenere i piccoli Comuni,
agevolandoli nel mantenimento sul territorio dei servizi alla
famiglia”. “Un intervento prezioso che contribuisce a frenare il
fenomeno dello spopolamento e mantenere vivi i piccoli centri
della montagna piemontese – commenta l’assessore all’Istruzione
e merito, Elena Chiorino -. Le scuole rappresentano il punto di
riferimento fondamentale nella vita delle nostre comunità
locali: dove queste sono assenti o si chiudono, la comunità si
spegne perché viene meno un servizio essenziale per la
prosecuzione naturale della vita di comunità”. (ANSA).
   

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