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L'insegnamento di Aristofane, a Siracusa va in scena La Pace

Tempo di lettura: 2 minuti

Ultimo aggiornamento 2 Giugno, 2023, 20:49:34 di Maurizio Barra

(ANSA) – PALERMO, 02 GIU – Venticinque secoli e non è
cambiato nulla, guerra dopo guerra “Gli uomini non imparano dai
propri errori”. Lo afferma Daniele Salvo, regista de “La Pace”
di Aristofane al Teatro Greco di Siracusa dal 9 al 23 giugno,
alle 19,30. La commedia non è mai stata rappresentata a
Siracusa. “E’ un testo molto complesso – racconta il regista –
asimmetrico, è una tragicommedia che pone problemi molto ardui
alla regia. La scena, firmata qui da Alessandro Chiti, è pensata
su due piani, il mondo degli uomini, sporco e degradato, sta
sotto e sopra l’Olimpo, con gli dei nauseati dal comportamento
degli umani che sanno solo combattersi gli uni con gli altri.
   
Aristofane narra che persino gli dei abbandonano gli uomini e
vanno via dall’Olimpo, lasciando solo Hermes a sorvegliare il
loro comportamento, mentre la dea Pace è segregata da Polemos in
una grotta”.
   
Ma la capacità profetica di Aristofane si spinge fino a
livelli impensabili. Verso la fine della commedia arriva in
scena un mercante d’armi, angosciato e prostrato perché non
vende più armi, preoccupato dal fatto che gli ateniesi ora
vogliono acquistare solo utensili per lavorare la terra. E poco
prima Hermes ha inveito il popolo dicendo: “Contadini voi siete
diventati merce”. I riferimenti alla triste attualità sono tutti
nel testo tradotto qui da Nicola Cadoni. Ma alla fine la Pace
verrà liberata dai contadini ateniesi, “anime pure, semplici –
aggiunge Salvo – Aristofane fa una critica feroce ai politici di
Atene, mette in evidenza la corruzione, l’interesse privato nel
fare la guerra a Sparta. Il seme di tutto, ieri come oggi, è
l’imbecillità umana. E i contadini alla fine sono gli unici che
possono comprendere il valore della pace”.
   
Daniele Salvo frequenta il teatro di Siracusa fin dal 2005,
ha diretto spettacoli di successo e conosce bene la Sicilia.
   
“Magica. Bellissima, ma si ha la sensazione che qui le cose non
cambino mai”. I costumi sono di Daniele Gelsi e le musiche di
Patrizio Maria D’Artista. Nel cast Giuseppe Battiston, Massimo
Verdastro, Simone Ciampi, Martino Duane, Francesca Mària, Elena
Polic Greco e un coro nutrito per un totale di 60 attori.
   
(ANSA).
   

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