Ultimo aggiornamento 19 Settembre, 2023, 01:35:45 di Maurizio Barra
Circa 1000 tra studenti, genitori, autorità hanno accolto il Presidente Mattarella all’Istituto Saffi-Alberti a Forlì, per la 23 edizione di “Tutti a scuola”. Il capo dello Stato ha incontrato gli studenti e anche i rappresentanti dell’associazione “Vittime del fango”, nata dopo l’alluvione di quattro anni fa. Quindi, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. Ecco l’intervento del capo dello Stato.
“Abbiamo deciso, per questo inizio, di ritrovarci qui, nel cuore della Romagna, colpita a maggio scorso da una devastante alluvione, che ha causato vittime, distrutto abitazioni e aziende, allagato campi di coltivazione, sconvolgendo la vita di tante persone. L’anno scolastico si apre in queste terre con regolarità, nonostante i danni subiti dalle strutture. E’ segno, forte e concreto, di tenacia e di resistenza. “L’apertura qui, oggi, rappresenta – attraverso la scuola e al di là di essa – un messaggio di inalterata vicinanza alla gente di Romagna” ha aggiunto il Capo dello Stato.
“La scuola italiana, nel suo complesso, è una grande realtà. Dispone di grandi energie. E’ ricca della passione, della cultura, della dedizione di insegnanti, di dirigenti, di personale addetto. Come ogni anno rammentiamo che non mancano problemi, lacune e insufficienze, spesso tamponate dall’impegno quotidiano del personale docente e non docente. Non sempre si riesce ad attribuire al sistema educativo risorse e investimenti adeguati. Ma cresce, in ogni ambiente, la consapevolezza del valore strategico della formazione: per la realizzazione personale dei ragazzi, per le loro future prospettive di lavoro, per la acquisizione di una coscienza civile e democratica”.
Questo uno dei passaggi del discorso del Presidente che ha toccato i temi dell’inclusione che è “un obiettivo di importanza decisiva. Molti passi sono stati fatti negli ultimi decenni per i giovani portatori di disabilità, grazie anche allo straordinario lavoro degli insegnanti di sostegno. Ma su questo fronte non possiamo fermarci né, tantomeno, tornare indietro”.
Come quello dell’immigrazione e del ruolo dei figli degli immigrati: “Va considerato con attenzione che le nostre classi sono frequentate da circa 800 mila studenti, migranti o figli di migranti stranieri. Un decimo degli iscritti nei nostri istituti. Si tratta di un impegno educativo imponente. Studiano da italiani, apprendono la nostra cultura ei nostri valori, e possono costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell’Italia”.
Ma non ha tralasciato il grande tema del bullismo e delle violenze tra i giovani: “I riflettori della cronaca recente si sono appuntati su alcuni casi di gravissima devianza che hanno visto dei ragazzi come protagonisti. Rapine, omicidi, risse tra bande giovanili, intollerabili violenze e molestie ai danni delle ragazze, inaccettabili episodi di bullismo e di prepotenza che mortifica altri ragazzi. E’ necessaria un’azione di ampio respiro e a diversi livelli”. Gli interventi per il Presidente della Repubblica devono agire su diversi piani “con politiche volte a investire sui giovani e sul futuro, con interventi strutturali per colmare i divari tra i territori, con strategie per ampliare le opportunità e i percorsi di integrazione e solidarietà, con la repressione dei reati, in particolare dell’attività delle organizzazioni criminali che cercano di imporsi come alternativa alla vita civile, alla legalità, alle stesse istituzioni democratiche”.
Ed ha ribadito che “La scuola è la prima e la più importante risposta al degrado. E’ la buona scuola lo strumento più efficace e prezioso di cui la Repubblica dispone per creare e diffondere tra giovani generazioni una cultura della legalità, della convivenza, del rispetto”.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – occasione storica per l’Italia – riguarda ovviamente anche il potenziamento della scuola. Ovunque, in tutto il territorio nazionale, perché la scuola è un patrimonio comune dell’intera Italia. “Lo spirito che deve guidarci è quello di un’impresa corale per le istituzioni e la società” ha affermato il presidente della Repubblica. “La scuola ha bisogno di continua manutenzione e di aggiornamento. Anche per colmare limiti strutturali. Si deve operare per evitare l’affollamento delle classi, che penalizza i programmi di studio e le opportunità per gli alunni. Va garantita prioritariamente la sicurezza degli edifici scolastici e quella dell’alternanza tra scuola e lavoro. Ho apprezzato in questo senso le parole dei ministri dell’Istruzione e del Lavoro”, ha continuato il capo dello Stato.
“Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi – aggiunge – aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessità di ricostruire ogni volta il rapporto con loro. Assicurando loro condizioni economiche adeguate e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che le compete nella società e che talvolta è messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli” ed ha citato Platone “Come insegnava Platone – osserva Mattarella – quando i figli presumono di essere uguali ai padri, i maestri tremano davanti agli scolari e preferiscono adularli anziché guidarli, quando si disprezzano le leggi e non si sopporta più alcuna autorità, allora è segno che sta per cominciare la tirannide“.
La scuola è, dunque, per tutti e di tutti. Non tollera esclusioni, marginalizzazioni, differenze, divari. Ne verrebbe – e, talvolta, ne viene – deformata”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e ha rimarcato che “La Costituzione repubblicana – la Carta fondamentale che regola e ispira la nostra convivenza – ha disposto che la scuola è aperta a tutti. Perché tutti i cittadini, sin dalla nascita, sono uguali. Sul diritto universale all’istruzione si fonda uno dei pilastri della Repubblica”, ha sottolineato il capo dello Stato.
E ha ricordato che l’attenzione ai giovani è fondamentale. Maria Montessori, la grande educatrice italiana famosa nel mondo, scriveva: “La società umana non può cambiare senza che gli adulti e i bambini collaborino”. La scuola deve essere sempre più aperta, accogliente, integrante. È nella compagnia che si apprende ad avere idee, come scrive Omero in un canto dell’Iliade. Ragazze e ragazzi hanno risorse che le generazioni più anziane neppure avrebbero potuto immaginare. Sono molti passi più avanti nelle conoscenze tecnologiche e digitali. Sono allenati a vivere in un tempo dove tutto è accelerato, globale. La scuola deve correre per stare al loro passo, e può farlo soltanto rendendo i giovani protagonisti, rafforzando il dialogo tra insegnanti e famiglie, e con la realtà sociale in cui è inserita”.
“Dobbiamo credere nei giovani. Puntare su di loro. Aiutarli nella crescita. Perché -ha concluso il Capo dello Stato- la scuola siete voi, care ragazze e cari ragazzi. La scuola è il vostro cammino di libertà. Buona strada. Buon anno scolastico a tutti”.

Tutti a Scuola, Mattarella a Forlì per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2023-2024
GLI INTERVENTI
“Prima di tutto voglio ringraziare tutti i dirigenti scolastici, i docenti, gli studenti e tutto il personale delle scuole che nei giorni dell’alluvione che ha duramente colpito l’Emilia Romagna si sono prodigati generosamente ed esemplarmente per rendere di nuovo agibili le loro scuole, punto di riferimento fondamentale per le comunità” ha affermato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, in occasione della cerimonia ‘Tutti a scuola’ di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024 ospitata presso Istituto tecnico ”Saffi-Alberti” di Forlì. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il ministro ha evidenziato che “il primo giorno di scuola è sempre un momento importante nella vita dei giovani e delle loro famiglie, rappresenta nuovi inizi, nuove opportunità e nuovi traguardi. C’è sempre, nel primo giorno di scuola, l’idea di novità e della crescita, ma anche della conoscenza che si avvia, di rapporti umani fondamentali chi si inaugurano o si rinnovano”.
“Grazie di cuore da tutta l’Emilia-Romagna al presidente Sergio Mattarella per questa visita. Grazie per aver scelto una scuola della nostra regione e per essere ancora una volta, come sempre, accanto alle nostre comunità, ferite dall’alluvione dello scorso maggio e svegliate dal terremoto di questa mattina. In particolare, siamo vicini agli abitanti di Tredozio, uno dei paesi dell’Appennino forlivese già danneggiato dalle frane, nell’alluvione di maggio, e oggi messo di nuovo alla prova” ha detto la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, che ha accolto in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini, Sergio Mattarella e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per la cerimonia di apertura dell’anno scolastico. Presenti anche l’assessora regionale alla Scuola, Paola Salomoni, il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca.
“Un grande segnale di vicinanza e di sostengo concreto alla nostra comunità”. Così il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini. Il presidente, accompagnato dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Valditara, dalla vicepresidente della Regione Irene Priolo, dall’assessore regionale alla Scuola Paola Salomoni, dal Presidente della Provincia Enzo Lattuca, dal sindaco Zattini e dalla dirigente scolastica Giovanni Maria Ghidetti ha visitato i laboratori dell’istituto superiore per poi fare il suo ingresso nel cortile interno dove per la 23esima edizione di “Tutti a Scuola” sono state allestite più di mille sedute. I ragazzi e i docenti “hanno bisogno delle sue parole incoraggianti- aggiunge il primo cittadino- del suo messaggio di conforto e speranza per l’avvio del prossimo anno scolastico. Gli diamo il benvenuto in una terra che per sua natura è solidale e vicina al prossimo, improntata al valore di comunità che è proprio del nostro presidente”. Le parole del presidente Mattarella, gli fa eco la vicepresidente Priolo, sono “un incoraggiamento per i nostri ragazzi e le nostre ragazze che stanno per affrontare un nuovo anno scolastico dopo il durissimo periodo dell’alluvione”.
Durante lo spazio dedicato al mondo dello sport, il numero uno del Comitato Italiano Paralimpico ne approfitta per rivolgersi al ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. “Abbiamo bisogno di molto più sport pure a scuola- dice Luca Pancalli– una scuola che sia di tutti e aperta a tutti, a prescindere dalle condizioni fisiche, intellettive e sensoriali soprattutto in questo momento. Non tutti i bimbi e i ragazzi riescono ad accedere allo sport, ma la scuola è il luogo dove possiamo garantire quel diritto indistintamente. Faccio appello a voi e al governo per questo tema centrale per il mondo dello sport: noi facciamo il nostro dovere ma c’è molto di più e la squadra deve ricomprendere tutti quanti”. Parlando di risultati sul campo, Pancalli, sottolinea: “E’ una discesa libera velocissima verso Parigi 2024. Il 2023 ancora non è finito ma i risultati sono straordinari: l’Italia ha vinto 260 medaglie, di cui 201 ai Mondiali e 59 alle competizioni europee”
Il selfie con gli studenti
Al termine della cerimonia di inaugurazione, il presidente si è fermato con un gruppo di studenti provenienti da diverse scuole italiane, che gli hanno chiesto un selfie. Mattarella si è fermato e ha sorriso con loro, ecco lo scatto

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024