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'Putin's Europe',progetto ricerca sulla propaganda putiniana

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Ultimo aggiornamento 23 Novembre, 2023, 16:54:21 di Maurizio Barra

(ANSA) – ROMA, 23 NOV – Ora che in Polonia Donald Tusk, ex
presidente del Consiglio europeo, aspira a formare un governo
liberale ed europeista, il gruppo di Visegrad rianima il dilemma
tra la prospettiva populista e quella liberale. Delle sfide al
liberalismo occidentale e di come l’Europa sia cambiata
dall’inizio della guerra russo-ucraina parla ‘Putin’s Europe’,
un lavoro di ricerca che ha ad oggetto la propaganda putiniana e
gli strumenti della diffusione di quest’ultima in Europa: il
volume sarà presentato a Varsavia il prossimo 28 novembre.

   
Il progetto è stato realizzato da una équipe di studiosi
europei (polacchi, austriaci, russi, portoghesi, italiani,
ucraini) coordinati dallo European Liberal Forum (Bruxelles) in
cooperazione, tra gli altri, con Projekt Polska (Varsavia),
Friedrich Naumann (Berlino) e Fondazione Luigi Einaudi (Italia).

   
Tra gli autori del volume anche la ricercatrice Renata
Gravina, la quale dedica un capitolo alla disamina di come sia
stata declinata nel ventennio putiniano la propaganda
antiliberale e che sottolinea come, viceversa, nella storia
dell’impero una tradizione liberale specificamente russa abbia
occupato un posto di rilievo.

   
All’origine del liberalismo russo l’autrice ha dedicato un
saggio storico, ‘La Libertà fuori dalla Russia’ (Nuova Cultura),
presentato ieri all’Università Tor Vergata di Roma, nell’ambito
del neonato Centro di studi sulla Russia Contemporanea (CESARC).

   
Il centro, coordinato dallo storico Andrea Romano, si ripropone
di capire e far comprendere la Russia contemporanea. Ma l’idea
è, altresì, quella di alimentare un dibattito che possa
analizzare le derive autoritarie della Russia e alimentare
l’interesse per le vicende e i destini della Russia democratica.

   
Secondo la Gravina “la vicenda contraddittoria della storia
della libertà russa trova innumerevoli punti di contatto con la
parabola teorica del putinismo, il quale, in particolare nei
primi mandati, ha attinto molto dall’ideologia del liberalismo
conservatore”. Conoscere la vicenda storica liberale russa e
connetterla con l’attualità appare, per la ricercatrice, come
“uno degli strumenti per indagare sulle difficoltà e sulle
possibili prospettive liberali del futuro dell’Europa intera”.

   
(ANSA).

   


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