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Cina, 'infondate accuse Usa di supporto militare a Mosca'

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Ultimo aggiornamento 24 Aprile, 2024, 03:07:56 di Maurizio Barra

 La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken. Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”.
Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso. La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”.
Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.
Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”. 

 La Cina intanto prova a definire i toni dell’imminente visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken, esponendo la sua agenda di preoccupazioni e obiettivi chiave con Taiwan tra le prime linee rosse. Il Dipartimento per gli Affari nordamericani del ministero degli Esteri ha pubblicato un lungo articolo sul suo account ufficiale WeChat, elencando i cinque punti principali di Pechino: la corretta comprensione (il ‘primo pulsante’), il rafforzamento del dialogo, la gestione efficace delle differenze, la promozione di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la necessità del farsi carico in modo congiunto delle responsabilità di grandi Paesi.
Il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per tutti “sono sempre stati i principi fondamentali” cinesi per i legami sino-americani. Più di 20 meccanismi sono stati istituiti o riavviati dal summit di novembre 2023 a San Francisco tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, ma la comunicazione non dovrebbe essere fine a se stessa. “Il cosiddetto sistema di alleanze americano è un prodotto della Guerra Fredda, che riflette un pensiero obsoleto e una mentalità a somma zero”. La parte americana “non deve toccare le linee rosse” su Taiwan, la democrazia e i diritti umani (Xinjiang, Tibet e Hong Kong “sono affari interni”), nonché sistema, percorso e diritto allo sviluppo. “La Cina è risoluta e incrollabile nel salvaguardare la propria sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo, e dichiarerà in modo chiaro la sua posizione e farà richieste esplicite su questioni come Taiwan, questioni economiche, commerciali e tecnologiche, e il mar Cinese meridionale”, si legge ancora nell’articolo.
La Cina, inoltre, rivendica “un ruolo costruttivo” su questioni come Medio Oriente, Ucraina e penisola coreana, “e speriamo che gli Usa facciano lo stesso”. Mentre lo spiegamento americano di sistemi missilistici a raggio intermedio nelle Filippine “ha intensificato le tensioni nella regione e aumentato il rischio di incomprensioni e valutazioni errate”.
L’Aukus, l’accordo sulla sicurezza Usa-Gb-Australia, e l’insistenza per lo sviluppo di sottomarini nucleari, “ha scatenato seri rischi di proliferazione atomica e intensificato la corsa agli armamenti. La regione dell’Asia-Pacifico non è il cortile di nessuno e non dovrebbe diventare un’arena di rivalità tra grandi potenze”. 
   

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