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Decine di razzi da Hezbollah sulla Galilea nel nord di Israele

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Ultimo aggiornamento 24 Aprile, 2024, 02:34:44 di Maurizio Barra

     Il portavoce delle Brigate al-Qassam di Hamas, Abu Obeida, ha fatto appello per un’escalation su tutti i fronti contro Israele parlando ad Al Jazeera a 200 giorni dall’inizio della guerra. “Facciamo appello alle masse delle nazioni arabe a sostenere la resistenza palestinese.

    L’intensificarsi delle operazioni militari di Israele non farà altro che spingerci ad andare avanti”, ha aggiunto, ringraziando l’Iran e i gruppi in Libano, Yemen, Iraq per il loro sostegno.

    “I sionisti sono in un pantano, bloccati nelle sabbie di Gaza: continueremo ad attaccare. Israele sta cercando di convincere il mondo di averci eliminato, ma è una bugia”. 
   

Egitto, nessuna intesa con Israele su evacuazioni da Rafah

L’Egitto “nega categoricamente” di aver discusso con Israele dell’invasione di Rafah e ribadisce il suo totale rifiuto di questa ipotesi e di ogni sfollamento forzato dei palestinesi dalla loro terra. Diaa Rashwan, capo dell’Ufficio stampa statale egiziano, ha smentito recisamente in una nota quanto pubblicato ieri sul Wsj, che sosteneva che l’Egitto avesse discusso con la parte israeliana i suoi piani per la prevista invasione di Rafah e una previa evacuazione. Nella nota si conferma “la ferma posizione egiziana, annunciata in diverse occasioni dai leader politici, di un rifiuto totale di questa invasione, che porterà a massacri, perdite umane massicce e distruzioni diffuse, che si aggiungeranno alla sofferenza del popolo palestinese della Striscia di Gaza sofferto durante i 200 giorni della sanguinosa aggressione israeliana”. “I continui sforzi dell’Egitto dall’inizio dell’aggressione israeliana – ha concluso – si sono concentrati sull’obiettivo di un accordo di cessate il fuoco e sullo scambio tra ostaggi e prigionieri, oltre a chiedere l’ingresso di aiuti umanitari sufficienti per Gaza, e a evacuare più feriti e malati per consentire loro di curarsi fuori dalla Striscia, dove i servizi sanitari quasi non esistono più”.

Hezbollah, ‘lanciati decine di razzi sulla Galilea’

La rete libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, ha riferito che “decine di razzi sono stati lanciati dal Libano verso la Galilea” nel nord di Israele. Nella zona tuttavia non è scattato l’allarme, scrive Ynet  in risposta all’uccisione di due civili in un attacco imputato a Israele nel sud del Libano. I combattenti di Hezbollah hanno lanciato “decine di razzi Katiuscia” sul nord di Israele “per rispondere agli attacchi del nemico israeliano condotti contro abitazioni dei civili, ed in particolar modo per l’orribile massacro di Hanin e per l’uccisione ed il ferimento di civili”, ha precisato il gruppo in un comunicato.

Circa 10-15 razzi sono caduti in nottata nell’area di Margaliot, nel nord di Israele, vicino al confine libanese, alcuni dei quali sono penetrati all’interno della comunità agricola causando un’interruzione di corrente. Nessuna sirena di allarme è stata attivata. Lo scrive Haaretz. Al Jazeera, che cita fonti degli Hezbollah, conferma che i razzi Katiuscia hanno preso di mira la colonia israeliana di Margaliot, ma precisa, secondo fonti degli stessi Hezbollah, che hanno colpito un edificio dove sono di stanza i soldati israeliani.

Quasi 400 camion di aiuti dall’Egitto a Gaza

Si intensificano gli aiuti umanitari verso Gaza. Oggi circa 260 camion con aiuti umanitari, inclusi 8 camion di carburante e gas, sono entrati nella Striscia di Gaza dai valichi di Rafah e Kerem Shalomh . Lo ha riferito il presidente della Mezzaluna Rossa Khaled Zayed. Altri 120 camion erano ore fa in attesa di entrare ai valichi di Kerem Shalom e al posto di frontiera terrestre di Al-Awja. Sono invece giunte da Gaza come nei giorni scorsi, circa 900 persone, tra feriti, accompagnatori, stranieri ed egiziani. Tornati a Gaza 120 palestinesi rimasti bloccati nel Sinai. Intanto l’aeroporto Al-Arish ha ricevuto un aereo umanitario dall’aeroporto belga di Ostenda che trasportava diverse tonnellate di aiuti umanitari e di soccorso per sostenere la popolazione della Striscia di Gaza, un Airbus A330-243 (P2F) che trasportava diverse tonnellate di aiuti umanitari e soccorsi inviati da navi internazionali di ong belghe ed europee e comprende forniture mediche, medicinali, coperte, vestiti e tende. Ad ispezionare il meccanismo degli aiuti al valico di Rafah è arrivato oggi il ministro degli Esteri irlandese Michael Martin, accompagnato da una delegazione diplomatica.

‘Non accetteremo un mediatore che non sia il Qatar’

   Hamas ha informato coloro che sono coinvolti nei negoziati per la tregua a Gaza che non accetterà un mediatore diverso dal Qatar: lo sostiene la tv libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, che cita un’importante fonte palestinese.

    Secondo la stessa fonte, gli Stati Uniti hanno chiesto alla Turchia di partecipare agli sforzi di mediazione e di fare pressione su Hamas. Da parte sua, la fazione palestinese ha accolto con favore il coinvolgimento turco nei colloqui, ma ha chiarito che non sarebbe un’alternativa al ruolo del Qatar.

   La fonte ha aggiunto che Israele e Stati Uniti hanno chiesto al Qatar di fare pressione su Hamas affinché raggiunga un
accordo.

Il Qatar, ‘Hamas resta a Doha finché la sua presenza è utile’

    Il Qatar ha affermato che non c’è motivo di porre fine alla presenza di un ufficio di Hamas a Doha finché sarà “utile e positiva” per gli sforzi di mediazione nella guerra di Israele a Gaza. Il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al-Ansari ha aggiunto in una conferenza stampa che il Qatar rimane impegnato nella mediazione per la tregua ma sta valutando il suo ruolo dopo “gli attacchi” ai suoi sforzi. 

Erdogan, ‘Non credo che Hamas lascerà il Qatar

   Secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Hamas non lascerà il Qatar. “Non ho sentito dire che l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim (bin Hamad Al Thani), abbia fatto un passo nei confronti di questi fratelli ignorando la loro posizione in Qatar. Non credo che farà un passo del genere”, ha detto Erdogan a un giornalista del canale Haberturk che gli chiedeva un parere rispetto alle voci secondo cui sarebbe stato chiesto ad Hamas di lasciare il Qatar.

   “Non credo che questo atteggiamento nei loro confronti cambierà”, ha detto Erdogan, aggiungendo che “ciò che conta non è dove sono i leader di Hamas, ma la situazione a Gaza”. 

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