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In Italia crescono fusioni e acquisizioni, +3% nel trimestre

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Ultimo aggiornamento 24 Aprile, 2024, 00:00:13 di Maurizio Barra

Nel primo trimestre dell’anno si
conferma una solida attività d’investimento in Italia. Secondo
l’EY M&A Barometer sono state annunciate 294 acquisizioni
(rispetto a 285 del primo trimestre del 2023) per un
controvalore – laddove disponibile – pari a 24,7 miliardi di
euro (6,2 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente).

   
La crescita del mercato è legata in particolare al ritorno dei
cosiddetti ‘megadeal’ (operazioni di valore superiore al
miliardo di euro).

   
“Dall’ultima edizione dell’Ey Ceo Outlook Pulse emerge la
consapevolezza della necessità di accelerare la trasformazione
delle aziende utilizzando la leva M&A (76% in Italia contro 58%
a livello Global), in particolare per tener conto della agenda
di sostenibilità e della necessità di concentrarsi sul core
business”, spiega Marco Daviddi, managing partner Strategy and
Transactions di Ey in Italia.

   
Il settore che ha trainato i volumi di investimento è il
comparto industriale, con il 25% del numero di operazioni
annunciate nel primo trimestre del 2024, seguito da beni di
consumo con il 17%, energia e rinnovabili con il 15%. Il settore
tecnologico ha perso peso rispetto all’anno precedente e segna
un -4%, andamento che trova spiegazione nella difficoltà di
avvicinare aspettative di venditori e acquirenti in una industry
caratterizzata da enormi cambiamenti.
Continua ad aumentare la rilevanza dei fondi di private
equity e infrastrutturali che quest’anno hanno annunciato 145
acquisizioni nel Paese, con una crescita del 26% rispetto al
primo trimestre del 2023.

   
Per quanto riguarda invece le acquisizioni di target estere
realizzate da aziende italiane, i risultati mostrano un
rallentamento nel numero di deal (58 rispetto ai 71 del primo
trimestre 2023) e di valore, laddove disponibile, che passa da
3,6 miliardi nei primi tre mesi del 2023 a 0,7 miliardi nel
primo trimestre 2024. La complessità dello scenario geo politico
e il timore di ulteriori barriere commerciali ha determinato un
atteggiamento di prudenza nella prima parte del 2024.

   

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