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DALLE 04:53 ALLE 08:18 DI DOMENICA 17 FEBBRAIO 2019
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NEW YORK
– “Ci stiamo ritirando dopo una vittoria al 100% sul Califfato”. Lo twitta Donald Trump, riferendosi al ritiro delle truppe americane dalla Siria.
“Gli Stati Uniti – scrive ancora Trump – stanno chiedendo a Gran Bretagna, Francia, Germania e altri alleati europei di prendersi gli 800 combattenti dell’Isis che abbiamo catturato in Siria e di processarli. Il Califfato è pronto a cadere. L’alternativa non è buona ed è che saremo costretti a rilasciarli”. Trump sottolinea che gli Usa “non vogliono vedere questi combattenti penetrare Europa, dove si prevede che vadano. Noi abbiamo fatto e speso molto, ora tocca ad altri fare il lavoro che sanno fare”.
L’ultima roccaforte dell’Isis in Siria è caduta, ma le forze curdo-siriane appoggiate dalla Coalizione a guida americana continuano a combattere casa per casa nelle campagne della cittadina di Baghuz, tra l’Eufrate e il confine iracheno, alla ricerca degli ultimi irriducibili jihadisti e dei civili tenuti in trappola, alcuni “usati come scudi umani”. Ma il presidente americano Do0nald Trump ha già proclamato la fine del ‘Califfato’. Dopo che lo aveva anticipato ieri il vicepresidente Mike Pwence da Monaco: “Mentre sono qui davanti a voi – ha detto Pence dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco – sul fiume Eufrate l’ultimo tratto di territorio dove una volta la bandiera nera dell’Isis sventolava è stato catturato”. In realtà, per tutto ieri fonti militari curdo-siriane, che guidano le Forze democratiche siriane (Sdf) sostenute dagli Stati Uniti, si sono affannate a frenare ogni entusiasmo. “Le operazioni militari contro l’Isis non sono concluse, ma lo saranno presto”, aveva detto stamani il comandante Ciya Firat, parlando dalla base allestita nel campo petrolifero Al Omar, vicino all’Eufrate e nelle retrovie del fronte. In quella base le truppe curde hanno già allestito il palco da cui annunciare ufficialmente la “vittoria contro i terroristi” e la “liberazione” di tutta l’area a est dell’Eufrate. Ma non è oggi che i generali curdi pensano di salire sul palco di Al Omar. “L’Isis sarà presto sconfitto, ma siamo ancora assediando alcune sacche di territorio” nell’area di Baghuz, ha detto Firat. “In poche centinaia di metri – ha aggiunto – ci sono ancora civili assieme ai combattenti”.
Jospeh Votel, il generale alla guida del Comando centrale Usa (Centcom), non è d’accordo con la decisione di Donald Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria. Lo afferma Votel in un’intervista alla Cnn, sottolineando che l’Iran è la maggiore minaccia per la pace in Medio Oriente.
“Non avrei suggerito al presidente” il ritiro, dice Votel, precisando che “eliminare il califfato non è abbastanza per la sconfitta dell’Isis”. [print-me title=”STAMPA”]