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DI VENERDì 14 SETTEMBRE 2018

SOMMARIO

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BOLOGNA

– Se ci fosse stato il taser, Federico Aldrovandi sarebbe ancora vivo. Lo sostiene, in un’intervista al ‘Resto del Carlino’, Antonio Sbordone, questore di Reggio Emilia, già a capo della polizia ferrarese, a proposito del caso del ragazzo di Ferrara che nel 2005 morì durante un controllo di polizia. Quattro agenti sono stati condannati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Reggio Emilia è una delle città scelte per la sperimentazione del taser, la pistola elettrica che, nei giorni scorsi, è stata usata per la prima volta.
“Io ho visto – ha detto – cosa è accaduto a Ferrara dopo il caso Aldrovandi, anche se non ero io il questore presente quell’anno. Questo ragazzo, se ci fosse stato il taser, sarebbe ancora vivo. Per fermare un giovane alto un metro e 90 agitatissimo hanno dovuto usare anche i manganelli”.
Muore per infezione, curato per sciaticaNel Napoletano, ‘medico disse di non chiamare per cose banali’

Si uccide: video oscurato per minorenniDa oggi possono accedere a filmato su YouTube solo i maggiorenni

Spaccio droga da finestre case, arrestiCessioni sostanze stupefacenti anche alla presenza minorenni

Truffe banche e imprenditori,due arrestiSette indagati, contestata anche la bancarotta fraudolenta

Codice verde a paziente suicida, assoltaCon formula piena.Pm aveva chiesto 2 anni e mezzo per infermiera

Schianto: un morto, tir non si fermaConducente ora denunciato, ‘non mi sono accorto di nulla’

Scuola, a Lodi islamici in corteoProtesta per norme più complesse per accesso a tariffe agevolate

Picchia figli e abusa della bimbaTrentino condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione

S’incatena davanti a centrale EnelProtesta dipendente imprese indotto. Sciopero maestranze esterne

Crollo ponte: Toti, giustizia prima cosaGenova non sarà piegata, al governo chiedo aiuti non disturbi

Genova si ferma in ricordo vittime ponte”E’ il nostro Ground Zero”. Toti,da governo ‘aiuti non disturbi’

Crollo ponte, via interrogatori indagatiIn procura Antonio Brencich. Bonaccorso non risponde a pm

In carcere collaboratori di CarminatiDopo sentenza appello che ha riconosciuto il 416 bis

Forze ordine vendevano dati a privatiInchiesta Procura Trento su episodi a Roma, Foggia e Bolzano

Conte a Palermo,Orlando diserta incontroPremier, abbiamo trovato soluzione a fondi per periferie

Indiano ucciso, fermato connazionaleHa ammesso responsabilità al pm, lite per banali motivi

Donna trovata morta, mistero su identitàNessun segno di violenza, in corso attività per identificazione

Shoah: manifesto censurato, salta mostraA Trieste. Liceo, ‘Comune ha chiesto modifiche alla locandina’.

Cons.Stato,Patroni designato presidente
Passaggio successivo sarà delibera Consiglio ministri

Maltrattava bimbi, arrestata educatriceIn scuola infanzia del Pistoiese,indagini anche con videoriprese

Migranti: Papa, no occhi chiusi su causePer rifugiati Siria e Iraq occorre ‘rientro sicuro loro case’

Processo “carburanti”, assolto CosentinoAssolti anche due fratelli. Da 9 a 5 anni condanne primo grado

Violenza Parma, disposti domiciliariLa decisione del tribunale della Libertà di Bologna

Scuola chiusa da sindaca il primo giornoCondizioni igieniche non idonee in una primaria del Cagliaritano

Presidente Mozambico, Papa verrà in 2019Annuncio davanti a Bergoglio, che sorride dicendo ‘se sono vivo’

Camerino,nessuna notizia organici scuoleSindaco Camerino, classi mantenute o no in istituti ‘cratere’?

Madre Aldrovandi, taser? Morte per bottePadre, pistolòa elettrica da usare su chi lo uccideva

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BOLOGNA

– Se ci fosse stato il taser, Federico Aldrovandi sarebbe ancora vivo. Lo sostiene, in un’intervista al ‘Resto del Carlino’, Antonio Sbordone, questore di Reggio Emilia, già a capo della polizia ferrarese, a proposito del caso del ragazzo di Ferrara che nel 2005 morì durante un controllo di polizia. Quattro agenti sono stati condannati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Reggio Emilia è una delle città scelte per la sperimentazione del taser, la pistola elettrica che, nei giorni scorsi, è stata usata per la prima volta.
“Io ho visto – ha detto – cosa è accaduto a Ferrara dopo il caso Aldrovandi, anche se non ero io il questore presente quell’anno. Questo ragazzo, se ci fosse stato il taser, sarebbe ancora vivo. Per fermare un giovane alto un metro e 90 agitatissimo hanno dovuto usare anche i manganelli”.
– NAPOLI

– Curato per una sciatica muore per infezione dopo un mese. Stava male e – secondo quanto riferisce la moglie – un operatore della guardia medica gli aveva detto di non telefonare per cose “banali”. Un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo è stata aperta dalla Procura di Napoli – già effettuata l’autopsia sul corpo dell’uomo, un operaio di 48 anni di Qualiano, nell’hinterland a nord del capoluogo – dopo il peregrinare tra gli ospedali di Giugliano e Pozzuoli, conclusosi tragicamente. Della vicenda riferiscono organi di stampa. L’Asl Napoli 2 Nord in merito al decesso di Giuseppe De Rosa annuncia che effettuerà le necessarie verifiche. Secondo quanto si è appreso, all’uomo che aveva riferito di continuare a stare male, un operatore della guardia medica avrebbe detto di non chiamare per cose “banali”. Ora la famiglia, che ha presentato una denuncia ai Carabinieri chiede giustizia.
– MILANO

– Non è più visibile per i minorenni su YouTube il video su “cinque sfide pericolosissime”, tra cui l’auto-soffocamento, che ha guardato Igor Maj poco prima di impiccarsi nella sua camera a 14 anni, lo scorso 6 settembre, a Milano. Fino a ieri sera il filmato poteva ancora essere visto sulla piattaforma, mentre ora, per effetto del decreto firmato ieri dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Letizia Mocciaro con l’ordine ai provider di rimuovere questo e altri filmati simili, per accedere alle immagini è necessario entrare con un account da maggiorenne. “Accedi per confermare la tua età. Questo video potrebbe essere inappropriato per alcuni utenti”, è la scritta che compare se si vuole vedere il filmato. Sotto un avviso: “video soggetto a limiti di età (per effetto delle Norme della community)”. Ieri i pm milanesi hanno disposto “il sequestro preventivo e d’urgenza dei siti dove vengono pubblicati” questi video con ordine “agli internet service provider” di rimuoverli.
– TARANTO

– Spacciavano droga attraverso le finestre di tre distinte abitazioni della città vecchia di Taranto, dove si registrava un flusso costante, ad ogni ora del giorno e della notte, di persone provenienti anche dalle province di Bari, Brindisi e Potenza. Dodici persone sono state arrestate (11 in carcere e una ai domiciliari) dalla Polizia in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale ionico. Le cessioni della sostanza stupefacente (cocaina, eroina, hascisc e marijuana) avvenivano, anche alla presenza di minorenni, mediante la consegna di involucri attraverso locali protetti da inferriate e/o porte blindate, oppure mediante il lancio dalle finestre (o persino calando un cestino da un balcone sito al primo piano); involucri che gli acquirenti provvedevano poi ad occultare negli indumenti, in bocca od addirittura, in un caso, nel cappottino di un cane. Un vicolo della città vecchia era stato trasformato in una sorta di bazar della droga.
– PADOVA

– I Carabinieri del Comando Provinciale di Padova, in collaborazione con personale del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due imprenditori responsabili dei reati di truffa continuata e bancarotta fraudolenta. Per uno degli arrestati si procede anche per il reato di incendio aggravato, fiamme appiccate presso un’azienda con l’intento di distruggere documentazione e supporti informatici contenenti dati compromettenti. Altre sette persone sono indagate e rispondono dei medesimi reati. La banda organizzava truffe ai danni di imprenditori e istituti di credito. Un’attività che avrebbe permesso agli arrestati di incassare oltre 1,5 milioni di euro.
– TORINO

– È stata assolta in tribunale a Torino, perché il fatto non sussiste, una infermiera dell’ospedale Maria Vittoria di Torino accusata di omicidio colposo. In servizio al triage del pronto soccorso, il 6 ottobre 2015, l’operatrice sanitaria aveva assegnato un codice ‘verde’ a una paziente arrivata in ospedale con ferite di arma da taglio sui polsi. Dopo aver aspettato, la donna era andata via senza essere stata visitata e si era suicidata, gettandosi dalla tromba delle scale di un palazzo nel quartiere San Donato.
Per lei, il pm Francesco La Rosa aveva chiesto due anni e sei mesi di reclusione. “Siamo soddisfatti – dichiarano gli avvocati difensori Gino Obert e Giulia Sattanino – Il dibattimento è stato svolto con estremo scrupolo, precisione e cura dal giudice. Sono così emersi gli elementi di totale estraneità ai fatti della nostra assistita”.
– TAURISANO (LECCE)

– Un uomo è morto ed un altro è rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto alle prime ore del mattino a Taurisano, in via San Donato. Un tir che trasportava carni, per cause in corso di accertamento, ha travolto una Mercedes, condotta da un imprenditore edile del posto. Con lui viaggiava un operaio di nazionalità romena di 48 anni, morto nell’impatto. Il conducente dell’autoarticolato dopo l’impatto ha proseguito la marcia senza fermarsi. E’ stato trovato dagli agenti di polizia e dai carabinieri mentre stava scaricando la merce in una azienda. L’uomo è indagato a piede libero. Ha detto agli investigatori di non essersi accorto di nulla e che l’impatto sarebbe avvenuto con la parte finale dell’autoarticolato.
– LODI

– I genitori extra Ue dei ragazzi che intendono frequentare le scuole pubbliche a Lodi accedendo a una serie di tariffe scontate, manifesteranno oggi pomeriggio per protesta proprio contro le nuove norme che rendono l’iscrizione più difficile. Da un paio di giorni circa 120 famiglie, in prevalenza di religione islamica, non hanno mandato i figli a scuola.
Oggetto del contendere è in particolare un articolo del regolamento che chiede agli extracomunitari di farsi rilasciare dal Paese di origine un certificato che attesti “i redditi e i beni mobili o immobili registrati”, con allegata la traduzione in italiano e consegnata al Comune entro un mese dalla richiesta di accesso alle prestazioni agevolate per mense e scuola-bus.
“La modifica – ha detto il sindaco di Lodi, la leghista Sara Casanova – è stata realizzata seguendo semplicemente le normative vigenti ed è stata approvata dal Consiglio comunale a maggioranza”.
– TRENTO

– Ha picchiato per anni i figli e nei confronti della bambina c’è stato anche un episodio di abusi sessuali, quando aveva 10 anni. Sono le accuse con cui un trentino è stato condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione, con la sospensione della potestà genitoriale e l’interdizione da tutti gli uffici che comportino contatti con minori.
La sentenza di primo grado è arrivata con rito abbreviato e secondo l’accusa l’uomo, già noto per episodi aggressivi, avrebbe continuato a maltrattare i figli anche dopo la separazione dalla moglie, che non si era resa conto del suo atteggiamento nei confronti dei bambini. Soltanto anni dopo è stata la figlia, in un momento di crisi, a rivelare l’accaduto e la vicenda ha preso le vie legali. Da allora per l’uomo c’è il divieto di avvicinamento ai figli.
– CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA)

– CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA)

– Un uomo, Giuseppe Aprigliano, di 56 anni, sposato e padre di due figli, si è incatenato davanti ai cancelli della centrale Enel in contrada Sant’Irene nel territorio di Rossano dopo la scadenza del contratto a tempo determinato. Aprigliano, assunto nell’indotto della centrale Enel nel 1978 ha sempre lavorato come cuoco della mensa, chiusa circa due anni fa. Da qui l’assunzione a tempo determinato in una ditta esterna di pulizie industriali che lavora per Enel. Il contratto, però, è scaduto nei giorni scorsi e la ditta non l’ha rinnovato. Enel, che ha dismesso la centrale in attesa di una riconversione o altro progetto nell’ambito di Futur-e, si era impegnata a garantire occupazione a quanti lavorano nella centrale da anni. Al momento, però, non ci sono risposte certe sul futuro del lavoratore. Solidali con Aprigliano tutti gli operai dell’indotto che hanno incrociato le braccia. Sul posto le forze dell’ordine ed i rappresentanti sindacali della Cgil.
– GENOVA

– “La giustizia è la prima cosa, sapere cosa è successo, cos’ha prodotto una cosa così. La procura sta facendo uno straordinario lavoro e l’aula di giustizia ci dirà cosa è successo”. Lo afferma il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ad un mese esatto dal crollo del ponte Morandi.
“Non sarà la caduta di un ponte a piegare Genova, una città che ha voglia di tornare a correre nel più breve tempo possibile – aggiunge -. Oggi in piazza De Ferrari, la piazza delle grandi adunate di quel popolo che ha saputo dire no ai terroristi quando fu ucciso Guido Rossa, ribadiremo a tutti questa volontà”.
“Non credo che importi a qualcuno il nome del commissario – dice a proposito del decreto del governo -. Il problema è fare le cose bene e presto. Non ingarbugliare le carte. Come istituzioni ci siamo fatti carico da un mese dell’emergenza facendo un lavoro straordinario e oggi chiediamo al Governo di poter continuare, di non avere disturbi ma aiuti, perché l’unico compito ora è riaprire il ponte”.
– Un mese dopo il crollo del ponte Morandi Genova si è fermata per rendere omaggio alle 43 persone morte nel disastro. Alle 11,36 con il cielo lacerato dalle sirene delle navi e dai rintocchi delle campane, i genovesi sono scesi strada in silenzio: i negozi hanno abbassato le saracinesche, taxi e bus hanno spento i motori, la gente in strada si è fermata in raccoglimento. E i figli di alcune vittime mischiati a decine di giovanissimi atleti genovesi accompagnati dagli allenatori e dai dirigenti delle società hanno ricordato i loro cari con un girotondo. E’ il nostro “Ground Zero” ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, presente alla cerimonia con il governatore Toti,il prefetto Spena, il vicario mons. Anselmi, il sottosegretario Rixi e il presidente del consiglio Regionale Piana. Mentre Toti ha chiesto al governo “aiuti, non disturbi”.
– GENOVA

– Hanno preso il via in procura, a Genova, i primi interrogatori degli indagati per il crollo del ponte Morandi.
Davanti ai magistrati si sono presentati Salvatore Bonaccorso, uno degli ingegneri del provveditorato relatori del parere sul progetto di retrofitting strutturale del viadotto, è arrivato in procura con il suo avvocato Giovanni Ricco.
Interrogatorio anche per Antonio Brencich, membro del comitato tecnico che approvò il progetto di retrofitting (i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10) ed ex membro della commissione ministeriale d’indagine. Brencich è entrato nella stanza del pm Walter Cotugno, mentre Bonaccorso viene sentito dal pm Massimo Terrile. Quest’ultimo indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Nell’avviso a comparire – ha detto il suo legale, l’avvocato Giovanni Ricco – non ci è stata data una indicazione sommaria di cosa ci viene contestato. Tra una settimana ci faremo interrogare di nuovo quando vedremo un po’ di atti”.
– Tornano in carcere due condannati del processo Mondo di mezzo dopo la sentenza di secondo grado che ha riconosciuto l’esistenza dell’associazione di stampo mafioso. In particolare, su richiesta della procura generale, la III corte d’Appello ha disposto il trasferimento in carcere per due collaboratori di Massimo Carminati accusati del 416 bis: Matteo Calvio, condannato a 10 anni e 4 mesi e Riccardo Brugia a 11 anni e 4 mesi. I due si trovavano agli arresti domiciliari. Per gli altri due imputati che erano a rischio carcere e che si trovavano agli arresti domiciliari, l’ex consigliere comunale e regionale Luca Gramazio (condannato a 8 anni e 8 mesi) e l’imprenditore Fabrizio Franco Testa (9 anni e 4 mesi) la corte d’Appello di Roma non ha aggravato la misura cautelare. I giudici hanno ritenuto non sussistere i rischi di reiterazione del reato associativo avendo i due rescisso da tempo i legami con il sodalizio.
– TRENTO

– Sfruttando illecitamente le loro credenziali per l’accesso al portale interforze del sistema di indagine, rivelavano notizie sensibili a investigatori privati di due agenzie, che le utilizzavano per finalità unicamente riservate alla propria professione. L’inchiesta, denominata ‘Basil’ e coordinata dal pubblico ministero Maria Colpani di Trento, ha permesso di individuare e interrompere una serie di accessi abusivi ai sistemi informatici in dotazione esclusiva a polizia, carabinieri e guardia di finanza, come ad esempio il Sid, compiuti da 7 appartenenti alle forze dell’ordine orbitanti nelle province di Roma, Foggia e Bolzano.
L’indagine, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Trento, ha portato a 9 arresti e 7 denunce di persone legate a una rete di investigatori privati, uno ex appartenente alle forze dell’ordine, e agenti in servizio, che collaboravano tra loro in modo illecito, secondo le accuse, scambiando informazioni riservate e coperte dalla privacy in cambio di denaro.
– PALERMO

– Il premier Giuseppe Conte è giunto nella scuola ”Padre Puglisi” di Brancaccio, a Palermo, accolto dalla polemica del sindaco Leoluca Orlando che lo accusa di aver ”scippato” 16 milioni di euro proprio al quartiere palermitano e dall’assenza del governatore Nello Musumeci che ha avuto un impegno improvviso. Conte sui tagli ai fondi per le periferie ha detto: “Se il sindaco ritiene questo e non accoglie il suo presidente faccia pure. Ma bisogna essere corretti però, ieri sera lavorando fino a tarda notte ho incontrato una ventina di sindaci dell’Anci e non ricordo il volto del sindaco Orlando.
Abbiamo lavorato tanto e trovato una soluzione rispetto a un provvedimento che era incostituzionale”. Il premier ha incontrato privatamente i familiari di don Pino Puglisi.
– SALERNO

– SALERNO

– E’ stato fermato il presunto assassino del 27enne indiano ucciso ieri a Eboli (Salerno). Si tratta di un connazionale 28enne che ha ammesso le proprie responsabilità durante l’interrogatorio dinanzi al pm.
L’omicidio era avvenuto in un allevamento di bufali da latte a Santa Cecilia, sulla via Provinciale dei Salici. Le indagini svolte dal nucleo investigativo Carabinieri di Salerno e dalla compagnia Carabinieri di Eboli, hanno consentito di ricostruire la dinamica e d’individuare l’autore. A seguito di un litigio per futili motivi, il 27enne si è scagliato con forza contro la vittima cui ha inflitto numerose coltellate di cui una mortale alla gola. L’indagato, subito dopo la notifica del decreto di fermo, ha indicato il luogo dove aveva occultato l’arma. Le ricerche, eseguite con la squadra sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Salerno, hanno portato al rinvenimento del coltello da cucina, con lama di 21 centimetri, sul fondale di un laghetto artificiale in prossimità dell’azienda agricola.

– SAN BENEDETTO DEL TRONTO (ASCOLI PICENO)

– Non ha ancora una identità la donna trovata morta questa mattina sulla battigia del mare a San Benedetto del Tronto all’altezza dell’ex camping. Al lavoro per identificarla ci sono la capitaneria di porto e i carabinieri. Il corpo è stato visto galleggiare vicino alla riva intorno alle 9:30 da alcune persone che hanno dato l’allarme. Capelli chiari, tra 50 e 60 anni, la donna indossava un paio di leggins e una tuta nera. Il cadavere, che non presenterebbe segni di violenza, è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto a disposizione della Procura di Ascoli Piceno. Probabile la disposizione di accertamenti medico legali per verificare la causa della morte.
– TRIESTE

– Un’immagine di tre ragazze sorridenti accompagnata dalla prima pagina de Il Piccolo, datata 3 settembre 1938, che annuncia la cacciata di studenti e insegnanti ebrei dalle scuole: è il manifesto della mostra “Razzismo in cattedra”, promossa dal liceo Petrarca di Trieste, e che – come riporta la stampa locale – è saltata dopo che il Comune ha chiesto che l’immagine venisse modificata. La mostra doveva tenersi in una sala comunale. “Il 31 agosto – spiega la dirigente scolastica, Cesira Militello – la referente del progetto viene convocata dall’assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi, e nel corso dell’incontro le viene chiesto di modificare il manifesto dell’iniziativa. Ho scritto chiedendo dettagli sulle modifiche, ma non ho ricevuto risposta”; quindi “abbiamo rinunciato alla sala”. “Sono una persona liberale – replica Rossi – e di fronte alla locandina, in accordo con il sindaco, ho scelto di muovermi con prudenza e memore di tutta una serie di precedenti” relativi ad altri manifesti di eventi.
– Il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, a quanto si è appreso, ha designato oggi all’unanimità il Presidente aggiunto Filippo Patroni Griffi quale nuovo Presidente del Consiglio di Stato. Il passaggio successivo sarà la delibera del Consiglio dei ministri, presumibilmente tra una decina di giorni. La seduta presieduta dal vice Presidente, il Consigliere laico Maurizio Leo, si è aperta con un minuto di silenzio ad un mese dalla tragedia del Ponte Morandi.
– PISTOIA

– Presunti maltrattamenti ad alcuni bambini di una scuola dell’infanzia della provincia di Pistoia.
Questa l’accusa che ha portato agli arresti domiciliari un’educatrice in esecuzione di una misura cautelare del gip di Pistoia. L’ordinanza è stata disposta in base a indagini dei carabinieri coordinati dalla procura di Pistoia, svolte anche con videoriprese all’interno della stessa scuola.
I fatti contestati risalirebbero agli anni scolatici 2016-2017 e 2017-2018. Gli accertamenti avrebbero documentato una dozzina di episodi consistiti in minacce, ingiurie, strattonamenti e spintoni nei confronti di alcuni bambini affidati alla donna, di 3 e 4 anni. A far partire l’inchiesta un esposto presentato a febbraio scorso dalla mamma di uno dei bambini che frequentano la scuola.
– CITTA’ DEL VATICANO

– “Non possiamo chiudere gli occhi sulle cause che hanno costretto milioni di persone a lasciare, con dolore, la propria terra. Nello stesso tempo incoraggio tutti gli attori coinvolti e la Comunità internazionale a un rinnovato impegno in favore del rientro sicuro degli sfollati alle loro case. Assicurare loro protezione e futuro è un dovere di civiltà”. Lo ha detto il Papa nell’udienza agli Organismi caritativi cattolici operanti in Iraq, in Siria e nei Paesi limitrofi.
– CASERTA

– La Corte d’Appello di Napoli ha assolto l’ex sottosegretario all’Economia del Pdl, Nicola Cosentino, i fratelli Giovanni e Antonio, e gli altri imputati del processo cosiddetto “Carburanti”, relativo a fatti concernenti l’azienda di famiglia dei Cosentino, l’Aversana Petroli. Le accuse erano a vario titolo di estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa. In primo grado l’ex politico di Casal di Principe era stato condannato a 7 anni e sei mesi di carcere, mentre ai fratelli Giovanni e Antonio erano state inflitte rispettivamente condanne a 9 anni e mezzo e 5 anni e 4 mesi. Sono stati assolti inoltre il funzionario della Regione Campania Luigi Letizia (condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi), i dipendenti della Q8 Bruno Sorrentino e Giovanni Adamiano (entrambi condannati a tre anni e sei mesi), e l’imprenditore ritenuto vicino al clan Zagaria Michele Patrizio Sagliocchi (sette anni in primo grado).

– BOLOGNA

– Arresti domiciliari a casa dei genitori. E’ questa la decisione del tribunale della Libertà di Bologna che ha disposto la scarcerazione di Federico Pesci, 46enne parmigiano accusato di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate ai danni di una ragazza di 21 anni e arrestato il 30 agosto insieme a Wilson Ndu Aniyem, nigeriano di 53 anni.
L’episodio contestato risale al 18 luglio, quando, secondo le accuse, i due avrebbero abusato per ore della giovane, nell’appartamento di Pesci. Questi, noto commerciante molto conosciuto a Parma, è difeso dagli avvocati Mario Linsalata e Antonio Dimichele che hanno curato il ricorso davanti al tribunale bolognese, impugnando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip di Parma.
– CAGLIARI

– Condizioni igieniche non idonee.
E il sindaco chiude subito la scuola dal primo giorno per una settimana. È successo a Siliqua, a una trentina di chilometri da Cagliari. La situazione critica riguarda il plesso di via Quasimodo destinato alla primaria. Prima l’annuncio ai genitori da parte della prima cittadina Francesca Atzori, presente alla prima campanella. Poi, in tarda mattinata, è scattata l’ordinanza, “riscontrate – si legge nel documento – condizioni igienico sanitarie tali da compromettere l’inizio dell’attività didattica”. Si parla di una disinfestazione di insetti da fare in maniera urgente, ma ancora non ci sono conferme. Inevitabile, però, la sospensione delle lezioni dal 17 al 22 settembre.
Copia dell’ordinanza è stata inviata anche alla prefettura, alla polizia municipale e ai carabinieri.
– CITTA’ DEL VATICANO

– “Il Papa verrà l’anno prossimo in Mozambico”. Lo ha detto Filipe Jacinto Nyusi, Presidente del Mozambico, rivolto ai giornalisti e fotografi mentre stringeva la mano al pontefice alla fine dell’udienza in Vaticano. Il Papa ha commentato sorridendo con una battuta: “Se sono vivo”.
– CAMERINO (MACERATA)

– “Non è possibile che a tre giorni dall’inizio della scuola non ci sia alcuna comunicazione ufficiale circa il mantenimento delle classi e degli organici nei comuni del ‘cratere'”. Ad affermarlo è Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, uno dei centri più grandi del ‘cratere’ maceratese. “Ad oggi – spiega – relativamente a Camerino, ho letto solo proclami politici su Facebook, da parte dei soliti giannizzeri di partito ma in questi mesi ho avuto un continuo e costante confronto con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, dott. Marco Ugo Filisetti, e non mi pare affatto che ci sia da stare tranquilli e fare festa”. “Se i proclami dovessero essere confermati sarei il primo a gioirne – dice ancora il sindaco – ma vorrei vedere qualcosa di ufficiale.
Giá nei primi giorni di settembre, ho chiesto ai dirigenti scolastici cittadini di provvedere ai report richiesti dallo stesso Usr per poter ottenere le dovute rassicurazioni sia dal Ministero competente che dalla Regione”.
– BOLOGNA

– “Federico è morto perché hanno continuato a pestarlo, schiacciarlo e a dargli calci nella testa quando era già stato immobilizzato e stava chiedendo aiuto. Mi dispiace che si possa giustificare uno strumento pericolosissimo come il taser con questo paragone che non ha senso”. Così all’ANSA Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, amareggiata per le parole dell’ex questore di Ferrara Antonio Sbordone che ha detto che se ci fosse stato il taser il ragazzo sarebbe ancora vivo.
La donna contesta anche l’affermazione secondo cui i poliziotti, quella sera del 2005, dovettero usare i manganelli “per fermare un giovane agitatissimo di un metro e 90”.
“Federico era alto un metro e 75 e pesava 60 chili – ricorda -, evidentemente l’ex questore di Ferrara non si è informato bene, poteva almeno leggere le carte”. Su Facebook il padre di Federico, Lino Aldrovandi, posta una sua intervista a Repubblica: “Il taser non sarebbe stato da usare su Federico, ma su chi lo stava uccidendo ‘senza una ragione'”.
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