Aggiornamenti, Notizie, Spettacoli Musica e Cultura

CULTURA, MUSICA E SPETTACOLI: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI. DALLE 09:29 ALLE 10:12 DI OGGI, MARTEDì 28 MAGGIO 2018

Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento 29 Maggio, 2018, 08:12:50 di Maurizio Barra

Eccezionale a Pompei, riemerge l’ultimo fuggiasco

sulle orme dell’uomo che morì guardando il Vesuvio

29 maggio 201809:29

– POMPEI (NAPOLI), 29 MAG – Ha avuto in sorte una fine orribile e l’ha guardata in faccia, investito dalla furia bollente del Vesuvio che gli ha scagliato addosso, decapitandolo, un masso di 300 chili.A Pompei- come documenta in anteprima dal nuovo cantiere del parco l’ANSA- gli scavi da poco avviati hanno restituito anche una nuova vittima, un 35enne con una gamba malata che forse proprio per la sua disabilità si era attardato nella fuga. Una scoperta “drammatica ed eccezionale” commenta il direttore Massimo Osanna, perché in quel punto si era scavato già nell’800 e poi di nuovo agli inizi del secolo scorso.Il ritrovamento è avvenuto nella Regio V, proprio all’angolo tra il Vicolo dei Balconi (la strada che il team del Parco archeologico di Pompei ha riportato alla luce poco più di una settimana fa) e il vicolo delle Nozze d’Argento. “Lo abbiamo ritrovato in uno slargo dove forse c’era una fontana- racconta

il direttore – un angolo della strada che era ancora ricoperto da un buon livello di strato piroplastico”. Nei secoli la terra gli era in parte collassata addosso, per cui non è stato possibile ricostruirne le sembianze usando la tecnica del calco di gesso.Qualche calco è stato invece possibile farlo tutto intorno allo scheletro. Ed è servito per capire quanto drammatici devono essere stati gli ultimi istanti di quest’uomo, che si è visto arrivare addosso la nube piroplastica, in pratica una valanga di fuoco “che trascinava con sé detriti, pezzi di ferro, rami, pezzi di selciato”.Di sicuro, ricostruiscono gli esperti, il poveretto deve essersi attardato. La sua tibia, fa notare l’antropologa Valeria Amoretti, presenta le tracce – dopo duemila anni ancora evidenti- di una brutta infezione ossea che doveva procuragli un gran dolore e rendergli difficoltosa la fuga.Quando finalmente deve essersi convinto a scappare, la situazione era precipitata. La pioggia di cenere aveva sfondato i tetti, fatto crollare le case. Nel vicolo si erano depositati già due metri di lapillo.Il povero fuggiasco claudicante deve aver tentato il tutto per tutto. Ma non è andato lontano, pochi passi e dietro di lui deve aver avvertito un rumore sordo e tremendo. Chissà, magari non ha resistito alla tentazione di voltarsi a guardare. Un attimo e non c’è stato scampo. La nube incandescente lo ha avvolto e un masso enorme lo ha investito colpendolo al busto, con tutta probabilità staccandogli di netto la testa. Gli archeologi lo hanno trovato schiantato a terra di schiena, il masso che come un’incudine piovuta da cielo gli copre le spalle,le braccia, la parte alta del torace. Ora saranno le analisi di laboratorio, con esami sistematici delle ossa e del dna a ricostruirne con più certezza la storia. Comunque sia, sottolinea Osanna, quella del fuggiasco claudicante è “una scoperta che aggiungerà un nuovo importante tassello alla storia di Pompei”. E per quell’uomo dolorante, ultimo fra gli ultimi della città seppellita dal vulcano, un tributo di memoria.

Incontri d’autore, a Medimex Emma e Cook12 appuntamenti a ingresso libero a Taranto da 7 a 10 giugno

BARI29 maggio 201809:46

– BARI, 29 MAG – Max Gazzè, Emma Marrone, Giuliano Sangiorgi, Raphael Gualazzi, Diodato e Paul Cook sono alcuni degli artisti che si racconteranno negli Incontri d’autore in programma nell’ambito del Medimex, a Taranto dal 7 al 10 giugno 2018. Complessivamente l’International festival e music conference promosso da Puglia Sounds, proporrà 12 appuntamenti a ingresso gratuito, curati dal giornalista Ernesto Assante. A fare gli onori di casa sarà il cantautore di origini tarantine Diodato, giovedì 7 giugno alle ore 17, nella Villa Peripato dove si terranno anche tutti gli altri Incontri d’autore. L’unica eccezione sarà l’appuntamento con i fotografi Michael Lavine e Charles, in calendario sempre giovedì 7 ma alle ore 20, all’interno del museo MarTa: qui i due americani esporranno i propri scatti nella mostra ‘Kurt Cobain & Il Grunge’, dall’8 giugno all’1 luglio.
I Prossimi Umani, ecco come saremoVerso la rivoluzione più fantasmagorica della storia dell’uomo

ROMA29 maggio 201810:01

– ROMA, 29 MAG – FRANCESCO DE FILIPPO, MARIA FREGA, Prossimi umani. Dalla genetica alla robotica, dalla bomba demografica ai big data… – Come sarà la nostra vita tra vent’anni (GIUNTI, pp.208, euro 14). Nel 2021 potremo caricare i contenuti del nostro cervello in un pc; nel 2025 gli umanoidi affiancheranno gli esseri umani nei lavori pesanti e nell’assistenza agli anziani. Nel 2030 finalmente metteremo piede su Marte, nel 2035 avremo la conferma di altre forme di vita su altri pianeti, nel 2050 mangeremo gli insetti per nutrirci e nel 2065 le astronavi viaggeranno alla velocità della luce.L’inquietudine si mescola al fascino del mistero in questa cronologia del futuro ipotizzata dal giornalista Francesco De Filippo e dalla sociologa Maria Frega nel bel saggio Prossimi umani, edito da Giunti, nel quale lo scenario del mondo che verrà viene delineato sulla base dei risultati ottenuti da importanti ricerche scientifiche. Nel libro, che annuncia per i prossimi anni la “rivoluzione più radicale e fantasmagorica della storia dell’uomo”, gli autori infatti intervistano alcuni tra i principali scienziati italiani.Dopo il quadro generale sui “prossimi umani” tracciato dal genetista Edoardo Boncinelli, la parola passa a Valerio Rossi Albertini per la scienza dei materiali, Mauro Giacca per la genetica, Roberto Cingolanti per la robotica, Roberto Basili per l’intelligenza artificiale, Nicola Zamperini per i Big Data, Umberto Guidoni per lo spazio. E poi ancora si parla di ricerca con Guido Martinelli, di neuroscienze con Piergiorgio Strata, di demografia con Giuseppe Roma, di astrofisica con Roberto Battiston, di fisica delle particelle con Marina Cobal, di fisica con Giovanni Amelino-Camelia. Tanti i temi affrontati, che oltre a suscitare curiosità sollevano anche molti interrogativi, alcuni di natura filosofica. Che tipo di umani saremo? Cosa significherà vivere più a lungo? Quale sarà il rapporto tra uomo e macchina, tra il virtuale e il reale?Le disuguaglianze ci saranno ancora nel mondo? Se la spinta a superare se stessi e i propri limiti ha sempre caratterizzato la storia dell’uomo, quello che è certo è che la rivoluzione di cui parlano gli autori sta andando avanti a grande e inarrestabile velocità, e forse le trasformazioni rischiano di trovarci impreparati. “Nuovi equilibri nelle forze e dunque nelle architetture, nuove forme estetiche si preparano ad apparire in tavola, nelle strade, forse perfino dentro di noi, come un corale germogliare di nuovi paesaggi e identità”, scrivono gli autori. In uno scenario futuro che vede affermarsi l’idea che ormai nulla sarà più impossibile per l’uomo, la sfida forse sarà solo una, riuscire a restare umani, nella nostra imperfezione.

La Tua opinione è importante! Vota questo articolo, grazie!
No votes yet.
Please wait...

Vuoi scrivere, commentare ed interagire? Sei nel posto giusto!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.