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CINEMA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI. DALLE 12:46 ALLE 23:28 DI OGGI, MERCOLEDì 30 MAGGIO 2018

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Ultimo aggiornamento 30 Maggio, 2018, 21:29:07 di Maurizio Barra

Bellocchio, prima retrospettiva a Londra
A luglio un omaggio lungo un mese al British Film Institute

ROMA30 maggio 201812:46

– ROMA, 30 MAG – A Londra mosse i primi passi nel cinema, come studente della Slade School of Fine Arts, nel 1963-64, iniziando la scrittura dei Pugni in tasca. Ed è qui che Marco Bellocchio torna con tutto il suo cinema, con la prima retrospettiva completa che il British Film Institute sta per dedicargli per un intero mese: Satira e moralità: il cinema di Marco Bellocchio, dal 1 al 31 luglio, organizzata da Istituto Luce Cinecittà, BFI, l’Istituto Italiano di Cultura e in collaborazione con la Salle Lumière, curata da Adrian Wootton, amministratore delegato di Film London.
Un’occasione per il pubblico inglese di tornare, e in molti casi scoprire, i film di un grande autore europeo. E per il cinema italiano, di mostrare una delle sue pietre più angolari ed espressive. Con l’occasione Istituto Luce Cinecittà ha digitalizzato 4 lungometraggi, con la supervisione di Beppe Lanci, grande direttore della fotografia e storico compagno di lavoro di Bellocchio: Diavolo in corpo, La condanna, Il Principe di Homburg, La balia.
Matera 2019, film per la città “com’era”E’ il soggetto di “Terrurismo”, di cui sono iniziate le riprese

MATERA30 maggio 201813:36

– MATERA, 30 MAG – Tornare indietro, a quando il turismo era “contenuto” e si poteva vivere “come prima”: è l’idea alla base di “Terrurismo” – parola che vuole accomunare turismo e terrorismo – un “corto brillante e irriverente” le cui riprese sono cominciate in questi giorni a Matera, capitale europea della cultura nel 2019 e, quindi, set ideale per raccontare la vita di una persona che vorrebbe tornare alla tranquilla città “di prima”. Protagonista del film, prodotto da Hq Event & Production e De Marinis, con la direzione creativa di Angelo Calculli, la regia di Vito Cea assieme a Roberto Moliterni che cura anche la sceneggiatura con Lorena Carella, è Antonio, interpretato dall’attore materano Antonio Andrisani.
Antonio i turisti li odia perché hanno invaso Matera, impedendogli di continuare la sua vita ordinaria.
Nasce Videocittà, dal set agli e-sportsA Roma 10 giorni di eventi dal 19 al 28 ottobre

ROMA30 maggio 201818:11

– ROMA, 30 MAG – Viaggi nella ‘factory’ del cinema, dall’assistere su un set all”invecchiamento’ di un personaggio alle simulazioni di ‘conflitto’ da film. Ma anche realtà virtuale, videoarte, una maratona di serie tv, competizioni negli E-sports, un contest per la creazione di un corto in 48 ore, videomapping (la ‘rilettura’ tridimensionale attraverso potenti proiettori, delle facciate dei palazzi), una serata per Ennio Morricone e per chiudere un ‘e-drive in’ ecosostenibile sullo sfondo del Colosseo, con l’anteprima su uno schermo largo circa 20 metri di un grande film internazionale. Sono fra gli appuntamenti di Videocittà, rete di eventi quasi esclusivamente a ingresso libero e gratuito, ideata da Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, dedicata al cinema e alle nuove frontiere dell’audiovisivo e in programma a Roma, in circa 30 location diverse (come Piazza Navona e l’Ex Dogana a San Lorenzo), dal 19 al 28 ottobre, lo stesso periodo della Festa del Cinema di Roma e del Mercato internazionale dell’Audiovisivo.
I D’Innocenzo, raccontiamo la Terra dell’abbastanzaPer i due fratelli gemelli ora un western al femminile

ROMA30 maggio 201818:48

Attenti ai gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo registi di un’opera prima geniale come La terra dell’abbastanza, in sala dal 7 giugno con Adler Entertainment, dopo essere stata con grande successo di critica al Festival di Berlino.Chi sono i fratelli D’Innocenzo? Lontani mille miglia dalla Balduina di Nanni Moretti, i due ventottenni sono cresciuti tra il periferico quartiere romano di Tor Bella Monaca, Lavinio e il litorale di Anzio. Famiglia semplice, il padre aveva un negozio di pesca, e cultura anomala, anti-accademica, sgangherata, piena di libri (“non avevamo la televisione”), pochi Vhs (“vedevamo sempre gli stessi, tra cui Natale in casa Cupiello e Dumbo”), scuola alberghiera e passione, prima per la fotografia, e poi per il cinema con i tanti film da scaricare al computer. Per loro, che sembrano usciti da un film di Tim Burton e che uniscono ad accento romano, introversione, occhi bassi e lampi di cultura non da poco (dal neorealismo a Wes Anderson, da Tim Burton a Pasolini fino ad Abel Ferrara e Bacon) arriva il secondo film. “Sarà un western al femminile – dicono oggi a Roma – che ha come titolo provvisorio Ex vedove, un film girato nell’Italia di fine Ottocento con attori dai vari dialetti”.Tra l’altro la sceneggiatura di Ex vedove sembra avere già i suoi fan, è stata infatti selezionata per un workshop del Sundance Festival, che si terrà in Grecia a giugno. Ne La terra dell’abbastanza, la poetica della periferia romana, della coattagine cantata da Claudio Caligari da Amore tossico fino a Non essere cattivo. Anche se ci tengono a dire i registi: “Il nostro più che altro è un film sull’amicizia in un posto di preannunciata sconfitta. Come si può sfuggire alla coattagine? Semplice, a noi ha aiutato la cultura che avevamo in casa “.Nel film un’iniziazione involontaria alla delinquenza da parte di quelli che sarebbero potuti diventare davvero dei bravi ragazzi. Ovvero Mirko (Andrea Carpenzano), e Manolo (Matteo Olivetti) due giovani amici della periferia di Roma che vanno alla scuola alberghiera e sognano di fare i bartender. Due ragazzi di periferia come tanti, il primo con solo il padre (Max Tortora) e l’altro con madre separata (Milena Mancini). Una notte però si ritrovano ad investire con la loro utilitaria un uomo e decidono di scappare. L’uomo che hanno ucciso non è però uno qualsiasi, è un traditore, un infame. E questa tragedia si trasforma per loro in un colpo di fortuna: la vittima è un pentito di un clan criminale di zona e, facendolo fuori, i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, rispetto e denaro che non hanno mai avuto. Insomma un biglietto d’entrata dentro la malavita. Nel cast anche Luca Zingaretti nel ruolo di un boss.”Con questo film volevamo raccontare com’è maledettamente facile assuefarsi al male – dichiarano-. In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i nostri protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione: vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla”. Il film, girato a Porta di Nona, (“una periferia magica con le casette colorate tra Pasolini, Tim Burton e Wes Anderson”) è già stato venduto dalla Cina ai Paesi Bassi, e ha già in vista due remake (in Usa uscirà con il titolo Boy Cry e in Francia con quello di Freres de sang). Formidabili gli incontri felici dei due gemelli, quello con il produttore Agostino Saccà, agganciato in un teatro e subito innamorato della loro sceneggiatura e quello con Matteo Garrone che, dopo averli conosciuti, li ha coinvolti subito nella sceneggiatura di Dogman. Ma per loro a prevalere è sempre, su tutto, “la tenerezza e il valore dell’abbraccio” e così non a caso nel loro futuro anche una fiaba dark “tra Italo Calvino e Gianni Rodari che però – dicono – non gireremo in Italia”.

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