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Ultimo aggiornamento 16 Giugno, 2018, 15:30:38 di Maurizio Barra

DALLE 09:41 ALLE 15:30

DI SABATO 16 GIUGNO 2018

Tenta rapine hotel lusso Torino, preso
Polizia ferma in centro un italiano pregiudicato di 40 anni

TORINO16 giugno 2018 09:41

– TORINO, 16 GIU – Ha tentato due rapine in altrettanti alberghi di lusso a Torino in piena notte ed è stato arrestato dalla polizia. L’autore è un italiano di 40 anni già conosciuto dalle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
Il primo colpo è stato tentato al Majestic di corso Vittorio Emanuele. L’uomo, a volto coperto, ha affrontato il concierge con una siringa insanguinata pretendendo i soldi della cassa.
L’arrivo di altri dipendenti lo ha convinto a fuggire.
Gli agenti della volante del Commissariato centro, intervenuti sul posto dopo la segnalazione dell’hotel, hanno intuito che il rapinatore avrebbe potuto prendere iniziative analoghe e hanno cominciato a perlustrare le zone vicine ad altri alberghi. In effetti lo hanno notato fuggire al Sitea, in via Carlo Alberto, da dove era appena scappato: il portiere, per spaventarlo, aveva gridato a un collega di “passargli la pistola”.
Gli agenti hanno raggiunto e arrestato il rapinatore dopo un movimentato inseguimento a piedi.
Tenta sedare lite detenuti,agente feritoOsapp protesta, stufi prendere botte per inettitudine politica

TORINO16 giugno 201810:51

– TORINO, 16 GIU – Un assistente capo di polizia penitenziaria è rimasto ferito nel carcere delle Vallette, a Torino, mentre tentava di sedare una lite fra due detenuti.
L’agente è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, dove gli è stata diagnosticata la frattura di una costola; la prognosi è di venti giorni.
Ad accapigliarsi un italiano di 45 anni e un extracomunitario ventunenne, rinchiusi in una sezione a “regime attenuato”.
L’agente è stato scagliato con violenza contro un muro.
“Siamo stufi di prendere botte per le inettitudini della politica”, commenta Leo Beneduci, segretario generale del sindacato autonomo Osapp. “Il Ministro Bonafede e il Sottosegretario Ferraresi dimostrino di essere diversi e migliori del ministro Orlando e dei vecchi Sottosegretari alla Giustizia. Diversamente, come sindacato, daremo vita a una serie di iniziative tali da comportare l’assoluto blocco del sistema penitenziario italiano e richiedere l’intervento della Comunità Europea”.
Incidenti montagna: scialpinista morto è cuneese di 50 anni

CUNEO16 giugno 201810:59

– CUNEO, 15 GIU – E’ un uomo di 50 anni, Massimo Dalmasso, dipendente del comune di Monterosso Grana, l’uomo deceduto oggi pomeriggio durante un’escursione sul monte Gelas, in valle Gesso, nel Cuneese. E’ scivolato in un canalone mentre stava compiendo la scalata in compagnia di alcuni amici. Fatale la caduta sulle pietre e sul ghiacciaio sottostante. Dalmasso svolgeva le mansioni di messo e di cantoniere nel piccolo comune della valle Grana, in provincia di Cuneo.

Mancano braccialetti, resta in carcereCentro sociale Askatasuna lancia campagna ‘Nico Libero’

TORINO16 giugno 201811:04

– TORINO, 16 GIU – Ha ottenuto i domiciliari con il braccialetto elettronico ma a causa del basso numero dei dispositivi disponibili deve restare in carcere: è la condizione di Nicolò, un giovane che tre mesi fa è stato arrestato dopo aver preso parte alla manifestazione antifascista del 22 febbraio a Torino, secondo quanto denuncia il centro sociale Askatasuna.
“C’è chi non ha aspettato di vedere Salvini ministro dell’Interno – si legge in una nota – per scendere in piazza contro il razzismo. A Nicolò non viene contestata una singola condotta, ma una colpa collettiva. Non esiste contro di lui alcuna accusa concreta. Si tratta di un processo di una gravità inaudita, completamente politico, avvenuto in campagna elettorale su pressioni di Renzi e Salvini”.
“Nelle prossime settimane – annuncia Askatasuna – lanceremo una campagna #Nicolibero. Tutti e tutte dovrebbero essere a fianco di chi sta pagando a duro prezzo per essersi speso in prima persona contro il fascismo odierno”.
Gdf scopre giro ‘cartiere’, 4 denunceA imprenditore del Varesotto sequestrata anche una Lamborghini

MILANO16 giugno 201811:22

– MILANO, 16 GIU – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per 735.000 riconducibili al rappresentante legale di una società del Varesotto che aveva utilizzato fatture per operazioni inesistenti per circa 7 milioni di euro. All’imprenditore, denunciato con altre tre persone, sono state sequestrate disponibilità finanziarie giacenti sui conti correnti intestati all’indagato, quote societarie, immobili, terreni e autovetture, fra cui una Lamborghini Gallardo.
Sono state eseguite perquisizioni a Varese e in Piemonte che hanno permesso di individuare un’associazione finalizzata alla commissione di numerosi reati fiscali, tra cui quelli di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti tramite società fittizie.
Ge.Graziano cittadino onorario FontanileCerimonia nel piccolo centro Astigiano ricorda Grande Guerra

ASTI16 giugno 201813:59

– ASTI, 16 GIU – Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Fontanile, nell’Astigiano. La cerimonia in occasione della “commemorazione di quanti, partendo da qui, diedero un tributo di dovere e di sangue – spiega la sindaca Sandra Balbo – all’atto conclusivo dell’unificazione italiana”.
“Ricevo con orgoglio questa cittadinanza – afferma il generale Graziano – a nome di tutti i soldati, i marinai, gli aviatori, i carabinieri, i militari della guardia di finanza impegnati in operazioni dentro e fuori dal territorio nazionale, talora sconosciute e spesso pericolose, vissute nel nome della comunità e del giuramento prestato al nostro Paese, e nel ricordo anche dei caduti della Prima guerra mondiale”.
Il nonno del generale Graziano, un ragazzo del ’99, era di Villanova d’Asti. Graziano ha ricordato anche il maggiore Francesco Mignone, medaglia d’oro al Valor Militare morto nella Prima guerra Mondiale, che a Fontanile trascorreva l’estate da bimbo.
Bus Catalogna: riapre caso dopo ricorsoA settembre tribunale Amposta aveva archiviato accuse a autista

GROSSETO16 giugno 201814:07

– GROSSETO, 16 GIU – Il tribunale di Tarragona, in Spagna, ha riaperto il caso degli studenti dell’Erasmus morti nell’incidente del pullman su cui viaggiavano il 20 marzo 2016.
Morirono 13 giovani fra cui sette italiani. I magistrati hanno accolto il ricorso dei genitori contro l’archiviazione, la seconda, stabilita dal giudice istruttore di Amposta. A confermare la riapertura del caso è Gabriele Maestrini, padre di Elena, figlia unica, la studentessa di Gavorrano (Grosseto) morta nell’incidente. Il tribunale di Amposta lo scorso settembre, aveva archiviato le accuse contro l’autista che guidava il pullman: secondo il giudice non c’erano sufficienti indizi per accusarlo sotto il profilo penale rinviando tutto ad un’eventuale causa civile. Decisione contro cui i genitori hanno presentato il nuovo ricorso. “Dopo 815 giorni di angoscia e disperazione – commenta il padre di Elena Maestrini su Fb – il nostro ricorso è stato accettato ma alla giustizia spagnola occorrono altri mesi, per acquisire altri documenti”.

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