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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 20 Dicembre, 2018, 06:47:05 di Maurizio Barra

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

DALLE 05:04 DI MERCOLEDì 19 DICEMBRE 2018

ALLE 06:47 DI GIOVEDì 20 DICEMBRE 2018

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Bowienext, il Bowie ritrovato e vitale
Rocca e Donadio hanno raccolto testimonianze di fan e musicisti 19 DICEMBRE 2018 05:04

– BOWIENEXT DI RITA ROCCA E FRANCESCO DONADIO (Arcana Edizioni, pagg. 255, euro 29). “David Bowie è stato l’artista più significativo e interessante con cui io abbia mai lavorato in tanti anni di Rca e Bmg. L’uomo era completamente diverso da come appariva sul palco. In fin dei conti era, come si dice a Roma, un pezzo di pane”. E’ la testimonianza affettuosa e verace di Carlo Basile, storico manager italiano di Bowie. E’ una delle tante, preziose voci del libro BowieNext, il tributo all’artista inglese messo insieme da Rita Rocca, giornalista Rai e film maker, e Francesco Donadio, scrittore e critico musicale. Raccoglie come in un ‘cut up’ – tecnica letteraria resa celebre dallo scrittore William Burroughs e usata dallo stesso Bowie per scrivere canzoni – le testimonianze di musicisti e fan che lo hanno seguito per anni.
E che ne sono stati ispirati.
BowieNext è la trasposizione su pagina del documentario omonimo andato in onda su Rai5. Un film corale che racconta la galassia David Bowie a quasi tre anni dalla scomparsa e a 31 anni dal suo arrivo in Italia ‘live’ per la prima volta con il Glass Spider Tour. Nel documento video, come nel libro, ci sono tanti tributi artistici ispirati al Duca Bianco e inviati dai fan da tutto il mondo. Animazioni, disegni, testimonianze, spettacoli teatrali, performance, brani originali. “L’idea era non copiarlo, non prendere dei pezzi di repertorio, ma creare qualcosa di originale ispirato a lui”, ha spiegato Rita Rocca.
Imperdibili le testimonianze raccolte dai due autori, dei musicisti che hanno lavorato con Bowie per tanti anni come Mike Garson, Gail Ann Dorsey, Woody Woodmansey, Mark Plati, Rick Wakeman, Earl Slick, Reevs Gabriel, Sterling Campbell. E c’è anche quella di Lindsay Camp, l’artista che ha insegnato a Bowie la gestualità e lo stare sul palco, anche lui morto pochi mesi fa in Toscana, dove aveva scelto di vivere. E di giornalisti stranieri e italiani che lo hanno studiato o incontrato come Paul Trynka o Simon Reynolds e Mariam Fecchi e Barbara Condorelli, solo per citarne alcuni. Tra i contributi italiani spicca quello di Dario Argento, che incontrò Bowie a metà degli anni ’90 (“potevi parlarci per giorni e poi ti rendevi conto che di lui non avevi capito ancora nulla”) e di Sidney Rome che lo ha conosciuto a fine anni ’70 nel periodo berlinese (“ne serberò sempre un bellissimo ricordo per quei giorni sereni e spensierati”).
Il libro racconta in un ordine cronologico ed emotivo l’artista David Bowie e l’uomo David Jones dai primi anni di carriera e fino all’ultimo disco Blackstar. “Un’opera musicale meravigliosa – spiega Mike Garson, suo pianista dai tempi di Ziggy Sturdust – ho sempre saputo che era speciale. Fra trecento anni ci ricorderemo di lui. È il nostro Beethoven, lo Chopin di questo secolo. Troveremo sempre la sua musica”.

Cold War, i sentimenti attraverso la storiaDa giovedì il film di Pawlikowski miglior film europeo 2018

19 dicembre 201809:16

– Viva il bianco e nero quando racconta così bene i sentimenti come è in ‘Cold War’ di Pawel Pawlikowski, cerchio d’amore melo’ che parte dalla Polonia, tra le macerie della seconda Guerra mondiale, e lì ritorna alla fine degli anni Sessanta. E questo attraversando Parigi, Berlino e la Jugoslavia in un film pieno di musica, da quella folkloristica polacca fino al jazz. “Il film punta sulle emozioni che attraversano la storia” ha detto il regista polacco, già premio Oscar per ‘Ida’, agli EFA (gli Oscar europei) di Siviglia dove con ‘Cold War’, dopo aver vinto a Cannes il premio della regia, ha sbancato portandosi a casa cinque statuette: miglior film, regia, sceneggiatura, attrice europea (Joanna Kulig) e montaggio. Candidato polacco agli Oscar, entrato nella short list per il film straniero, il film, in sala in Italia dal 20 dicembre con Lucky Red, inizia nella Polonia del ’46 con minimaliste riprese di un gruppo musicale e danze popolari: i Mazowsze. Da qui l’idea dell’allora partito comunista di rinnovare questo gruppo tramite un casting. Un modo per formare una nuova realtà artistica che fosse un biglietto da visita per la Polonia fedele ai valori comunisti. Qui si incontrano per la prima volta That Wiktor (Tomas Kot), musicista selezionatore del cast insieme a Irena (Agata Kulesza), e la bella popolana Zula (Joanna Kulig), il tutto, ovviamente, sotto la supervisione di un fedelissimo del partito: Kaczmarek (Borys Szcy).
Per Wiktor è colpo di fulmine e Zula, tra opportunismo e vera fascinazione, ricambia. Questo è solo l’inizio di una storia d’amore impossibile e piena di ostacoli. Tra Varsavia, Parigi e la Jugoslavia, i due si perdono, hanno altre storie, ma sono sempre come in un lungo inseguimento l’uno dell’altro. Lui si ritrova a un certo punto in galera per raggiungerla, mentre lei è ormai diventata una nota cantante. Ma, come accade nelle piu’ belle storie d’amore, alla fine Wiktor e Zula si ritroveranno ancora insieme, in Polonia, dove tutto era cominciato.
‘Cold War’, girato come ‘Ida’ nel canonico formato 1:1.37, è dedicato ai genitori del regista entrambi scomparsi – i due protagonisti del film condividono così, non a caso, il loro nome di battesimo (Wiktor e Zula) ed evocano la loro storia d’amore, bella e complicata.
“Mi sono ispirato a loro perché la loro storia è stata tempestosa. Si sono lasciati e ripresi mille volte e questo attraversando paesi e città. Erano fatti così”. Sull’uso del bianco e nero il regista polacco è abbastanza diretto: “Quando si fa un’opera la cosa più importante è trovare la forma e in questo caso era il bianco e nero”. Una cosa che deve aver pensato anche Cuaron per il suo ‘Roma’.
Quartetto Werther alla FeniceSchumann e Faurè giovedì nelle sale Apollinee. Stasera a Verona

19 dicembre 201809:28

– Vivere il suono come energia che non si distrugge mai, ma che si trasforma ed è sempre in evoluzione.
E’ l’impegno che il Quartetto Werther, una formazione emergente di piano quartet composta da quattro giovani professionisti, porta al concerto che si terrà giovedì 20 dicembre, alle 18, nelle Sale Apollinee della Fenice di Venezia.
Due quartetti di Schumann e Fauré saranno sui leggii dei quattro musicisti – Misia Iannoni Sebastianini violino, Martina Santarone viola, Simone Chiominto violoncello e Antonino Fiumara, pianoforte – che con Venezia chiudono un semestre nel quale hanno affrontato molti palchi: dalla Moscow International House of Music al Teatro Vittoria dell’Unione Musicale di Torino, viaggiando da Udine a Roma, da Monopoli a Firenze.
L’appuntamento veneziano nasce dalla collaborazione tra il teatro veneziano e l’associazione non profit Musica con le Ali, guidata da Carlo Hruby, che punta a supportare nella crescita professionale un gruppo di giovani impegnati nella musica classica,

Rovazzi fermato al Casinò, ma è sketchPer il lancio di Sanremo Giovani

SANREMO (IMPERIA)19 dicembre 201810:53

– Il conduttore di “Sanremo Giovani 2018”, Fabio Rovazzi, è stato fermato all’ingresso del Casinò di Sanremo da due bodyguard che non lo volevano fare entrare, ma per fortuna con lui c’era Pippo Baudo, co-conduttore di Sanremo Giovani, che intervenendo ha messo le cose a posto. “Lasciatelo andare, è sotto la mia protezione – ha detto Baudo -. Che figura mi fate fare”. La scena è il contenuto di uno sketch che andrà in onda in apertura delle due serate di Sanremo Giovani, in diretta su Rai Uno, dal Casinò di Sanremo giovedì 20 e venerdì 21 dicembre. Le riprese sono avvenute, davanti a un ristretto pubblico di spettatori. Nella scena, ripetuta più volte, si vedono Baudo e Rovazzi, che salgono per la scalinata principale del Casinò. Baudo viene riconosciuto dalla sicurezza ed entra subito. Rovazzi, invece, viene sollevato da terra dalle due guardie, che lo bloccano all’entrata. E’ a quel punto che Baudo si gira, chiedendo di far entrare il giovane conduttore.
Occhiali Hublot, lusso e design italianoAccordo con Italia Independent, che firma la nuova collezione

TORINO19 dicembre 201811:09

– Debutta la prima collezione Hublot Eyewear by Italia Independent. Annunciato lo scorso aprile, l’azienda di lusso svizzera e il marchio di moda fondato da Lapo Elkann hanno firmato l’accordo per la creazione di una collezione eyewear. Pensata in prevalenza per un pubblico maschile, coniuga elementi classici e contemporanei, con l’iconico H Logo che customizza lenti, naselli, aste e viti.
Anche le finiture e i materiali utilizzati negli orologi svizzeri ricorrono nei nuovi occhiali.
“Questo accordo di licenza corona una sinergia costruita negli anni, consentendo a Italia Independent di entrare in un segmento dell’occhialeria di altissima gamma. Una collezione capace di fondere le anime creative dei due brand, da sempre proiettate verso la ricerca e l’innovazione e in cui la fusione di diversi materiali e design è la chiave per entrambe”.
La collezione si compone di quattro famiglie di prodotto, sei modelli da sole e sei modelli da vista in diverse varianti di colore.
Hiromi e Benson protagonisti Umbria jazz’Grandi nomi’ si aggiungono a King Crimson, Krall e Conte

PERUGIA19 dicembre 201811:36

– Dopo i già annunciati King Crimson, Diana Krall e Paolo Conte altri grandi nomi si vanno ad aggiungere al programma di Umbria Jazz 2019 all’Arena Santa Giuliana. Il 15 luglio è in programma un doppio set con Hiromi e George Benson.
Hiromi torna a Umbria Jazz nella formula del piano solo, dopo che, due edizioni fa, aveva suonato in duo con l’arpista colombiano Edmar Castaneda. Nella solo performance pianistica – sottolinea Umbria jazz – riesce a esprimere nel modo migliore la multiforme vena creativa, supportata da una tecnica “straordinaria”. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion l’hanno resa un’artista originale che ottiene grandi riconoscimenti e premi per tutti i suoi dischi.
Chitarrista jazz considerato tra i più grandi di sempre, cantante di r&b, crooner, songwriter dalla vena soul, pop star George Benson è artista dal multiforme talento. Vincitore di dieci Grammy (con venticinque nominations) ha saputo compiere una sintesi virtuosa tra le anime della Black Music.
Anteprima in sala fiction Mia MartiniUscita evento al cinema 14, 15 e 16 gennaio, a febbraio su Rai1

19 dicembre 201811:57

– Un evento dedicato a un’artista dalla voce unica, con un’esperienza umana scandita da grandi successi e un privato denso di emozioni, sempre in bilico tra crisi esistenziali e traguardi professionali, una personalità sincera e autentica, che ha saputo tenere testa a pregiudizi emarginanti, che non ha voluto scendere a compromessi, pagando a duro prezzo le proprie scelte artistiche e personali. Il film tv Io sono Mia, prodotto da Eliseo Fiction in collaborazione con Rai Fiction, diretto da Riccardo Donna, scritto da Monica Rametta e interpretato da Serena Rossi, arriverà nelle sale italiane solo per tre giorni, il 14, 15 e 16 gennaio, distribuito da Nexo Digital (elenco sale a breve su http://www.nexodigital.it), per andare poi in onda a febbraio su Rai1 e online su RaiPlay.
Io sono Mia si apre a Sanremo, nel 1989, quando un’esile figura femminile percorre i corridoi che portano al palco del teatro Ariston. È Mia Martini al suo rientro sulle scene dopo anni di abbandono: “Sai, la gente è strana prima si odia poi si ama” è la prima strofa della sua nuova canzone, della sua nuova vita. Mimì, in una serrata intervista con Sandra (Lucia Mascino), una giornalista che in realtà a Sanremo vorrebbe incontrare Ray Charles e che considera Mia Martini solo un ripiego, ripercorre la sua vita: gli inizi difficili da bohémienne; il rapporto complesso col padre che, pur amandola, la ostacola fino a farle male; una storia d’amore contrastata che la travolge segnando il suo destino sentimentale; il marchio infamante che le si attacca addosso come la peste condizionando la sua carriera con alti e bassi vertiginosi; il buio, fino alla nuova dimensione di vita più pacificata.

Natale a teatro tra Rugantino e MarxGleijeses in Così parlò Bellavista, Dapporto come Sordi

19 dicembre 201812:06

– Enrico Montesano e Serena Autieri in ‘Rugantino’ di Garinei e Giovannini, sulle note del Maestro Armando Trovajoli, e le risate di ‘Questi fantasmi!’ di Eduardo De Filippo con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi diretti da Marco Tullio Giordana, tutti a Roma; il doppio appuntamento con Emma Dante, ancora a Roma con la sua personale rilettura delle ‘Baccanti’ di Euripide e a Torino con ‘La scortecata’ da Basile.
E poi Geppy Gleijeses e Maurisa Laurito nella prima volta a teatro per ‘Così parlò Bellavista’ di Luciano De Crescenzo, a Napoli; l’esilarante ‘Natale in casa Marx’ diretto da Enzo Iacchetti, a Milano; fino a Massimo Dapporto nei panni che al cinema furono di Alberto Sordi in ‘Un borghese piccolo piccolo’ di Vincenzo Cerami, a Genova: sono alcuni degli spettacoli teatrali in cartellone nel prossimo week end, aspettando il Natale.
Filippo de Pisis, La poesia dell’attimoPer ripercorrere le fasi salienti della sua parabola creativa

FERRARA19 dicembre 201812:16

– Una rassegna organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea intende restituire al pubblico le opere di Filippo De Pisis, in concomitanza con i lavori di riqualificazione architettonica di Palazzo Massari e la chiusura dei musei ospitati: negli spazi del Padiglione d’Arte Contemporanea, dal 22 dicembre al 2 giugno, è esposto un ricco corpus di opere del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea ‘Filippo de Pisis’, per ripercorrere le fasi salienti della parabola creativa dell’artista. La mostra – ‘La poesia dell’attimo’ – presenta tra l’altro una selezione di lettere, cartoline e testi autografi che dagli anni Venti ai ’50 De Pisis inviò a un amico fraterno, lo scrittore e critico bolognese Giuseppe Raimondi. Una documentazione privata che offre un contesto inedito alla ricostruzione cronologica della carriera del pittore.
Sarkis per la Biennale Architettura 2020Nominato da Cda presieduto da Paolo Baratta

VENEZIA19 dicembre 201812:18

– Il Cda della Biennale di Venezia, su proposta del presidente Paolo Baratta, ha deliberato di nominare Hashim Sarkis direttore del Settore Architettura, con lo specifico incarico di curare la 17/a Mostra Internazionale di Architettura del 2020. L’architetto Sarkis, titolare di Hashim Sarkis Studios (Hss), fondato nel 1998 e con sedi a Boston e Beirut, dal 2015 è Preside della School of Architecture and Planning al Massachussetts Institute of Technology (Mit). È stato membro della giuria internazionale della Biennale Architettura 2016 e ha partecipato con il suo studio al Padiglione Stati Uniti (Biennale Architettura 2014) e Albania (Biennale Architettura 2010). Sarkis ha una laurea in Architettura e una in Belle Arti conseguite alla Rhode Island School of Design, oltre che un master e un dottorato in Architettura ottenuti alla Harvard University. Ha curato e scritto vari libri e articoli sulla storia e la teoria dell’architettura moderna.
Masterchef, Locatelli nuovo giudice rock’n’rollOttava edizione italiana per Masterchef, al via con la sfida All Stars

19 dicembre 201819:46

– Una nuova sfida tra fornelli e padelle, cucina italiana e contaminazioni internazionali, per la nuova edizione italiana di Masterchef pronta a partire. Il talent show culinario di Sky e prodotto da Endemol Shine Italy, che dal suo arrivo sui piccoli schermi italiani ha in qualche modo cambiato la percezione della cucina e delle sue tante interpretazioni, quest’anno prende il via già il 20 dicembre, dalla sfida di Masterchef All Stars, ovvero una battaglia a suon di ricette tra alcuni dei più amati aspiranti chef delle passate edizioni, alcuni dei quali hanno mancato per un soffio il primo posto del podio nella cucina di Sky e adesso potranno giocarsi la loro rivincita sugli avversarsi di un tempo. Alla ‘sfida definitiva’ si rivedranno personaggi che avevano già lasciato il loro segno nel pubblico del talent, vuoi per simpatia, antipatia o particolari doti ai fornelli, come Almo Bibolotti, Daiana Cecconi, Maradona Youssef, Alberto Menino, Rubina Rovini e diversi altri, per un totale di sedici concorrenti che le proveranno tutte per primeggiare tra primi piatti, secondi e dolci.A giudicare gli sfidanti, saranno gli chef Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo, già soprannominati i “Jack Lemmon e Walter Matthau della cucina televisiva italiana”. I due saranno anche tra i giudici dell’ottava edizione italiana di Masterchef Italia, in partenza invece il 17 gennaio, quando sugli sgabelli della giuria si siederanno anche l’ormai veterano di lungo corso Joe Bastianich e il nuovo arrivato, lo stellato Giorgio Locatelli che da Londra è tornato a lavorare in Italia dopo tanti anni proprio per Masterchef. “E’ il mio debutto – ha detto Locatelli, con una carriera costruita all’estero dove ha cominciato a muoversi vent’anni fino ad ad arrivare al suo ristorante londinese e di fama mondiale, la Locanda Locatelli – perché fino ad oggi in televisione avevo lavorato per i documentari della BBC, ma mai per un programma come questo”. Locatelli è una celebrità nel mondo della cucina internazionale e a Masterchef porta la sua esperienza di chef stellato tra la capitale britannica, Parigi e Dubai, con partenza dalla cucina del suo Lago Maggiore. “E’ stato difficile trovare un quarto moschettiere sapendo di averne già tre veterani – ha detto Nils Hartmann, responsabile dei contenuti originali di Sky, durante la presentazione al Castello di Grinzate Cavour, che è anche la location di una prova in esterna del programma – e siamo andati a prenderlo fino a Londra perché sappiamo che è un cuoco rock’n’roll”. A Locatelli sarà anche dedicato il racconto di Masterchef Calling, in prima tv domani, giovedì 20, alle 12,45 e poi ancora il 4 gennaio alle 19,40, su Sky Uno.Tra Mistery Box, Pressure Test e Invention Test, per le nuove puntate di Masterchef Italia sono attesi anche numerosi ospiti. Tra questi c’è anche il più che celebre Marco Pierre White, ovvero il primo enfant terrible dell’alta cucina, vera e propria rockstar della ristorazione internazionale e personaggio che ha aperto la strada a molti cuochi celebri di oggi. Oltre a White, ci saranno poi anche Iginio Massari, non solo in veste di pasticcere ma anche di giudice ‘salato’, oltre ad Heinz Beck, cuoco tedesco premiato in carriera con tre stelle Michelin e Antonia Klugmann. “Masterchef è entrato nei Guinnes World Records come format tv culinario più di successo al mondo – ha commentato Leonardo Pasquinelli, AD di Endemol Shine Italia – con un numero di paesi in cui è stato adattato in continua crescita e che quest’anno ha toccato quota sessanta”. Anche per l’ottava edizione del talent culinario che ha scelto anche di essere ‘plastic free’, ci sarà poi la striscia quotidiana di Masterchef Magazine, in onda dal 25 gennaio, alle 19,55, sempre su Sky Uno.

Baglioni, Sanremo è Colosseo musicaIl messaggio ai 24 ragazzi che si sfidano a Sanremo Giovani

19 dicembre 201812:45

– “Sanremo è il Colosseo della musica, ma non solo nel senso dell’arena degli spettacoli e delle sfide.
Non c’è manifestazione più conosciuta e seguita in Italia. E lo stesso vale in tante altre parti del mondo”. E’ il messaggio inviato da Claudio Baglioni ai 24 ragazzi che sono in procinto di sfidarsi a Sanremo Giovani, per conquistare due pass per l’Ariston. Sei di loro, i primi 3 di ogni serata, avranno la possibilità di esibirsi in un tour che toccherà Tunisi, Tokyo, Sydney, Buenos Aires, Toronto, Barcellona e Bruxelles, negli istituti di cultura e nelle rappresentanze diplomatiche italiane.
“Quasi 50 anni fa, all’inizio della mia carriera – dice Baglioni -, mi trovai a fare un giro di concerti in Polonia e Cecoslovacchia. Suonavo e cantavo con cinque musicisti miei coetanei. Qui non ci conosceva nessuno. Là ottenemmo un grande successo. Ci chiamavano i Sanremo Six. I Sei di Sanremo. E sei saranno i partecipanti a Sanremo Giovani Mondo. Fate buon viaggio, ragazzi. Che la musica sia con voi”.
Muti-Pollini e Hamburg Ballett a RavennaSabato 22 al via prevendite per tre eventi della 30/a edizione

RAVENNA19 dicembre 201813:13

– La reunion Muti-Pollini (ultimo concerto assieme alla Scala nel 2004), le uniche date italiane dell’Hamburg Ballett di John Neumeier, l’apertura a Ravenna del tour di Ben Harper: sono i tre appuntamenti di Ravenna Festival 2019, edizione del trentennale, anticipati dagli organizzatori.
Prevendite al via sabato 22 dicembre.
A Riccardo Muti, che dirigerà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, con Maurizio Pollini al pianoforte, sarà affidato il concerto di apertura, il 5 giugno al PalaDeAndré.
L’Hamburg Ballett ha scelto Ravenna come sola tappa italiana e il 5 e 6 luglio al teatro Alighieri presenterà tre coreografie firmate dal suo direttore artistico John Neumeier, che nel 2019 festeggerà 80 anni: Beethoven Fragments, Birthday Dances su musiche di Bernstein e Ruckert-Lieder su musiche di Mahler. Ben Harper, autore capace di trascendere generi e temi, sarà sul palco del PalaDeAndré il 9 luglio. La presentazione del programma completo della 30/a edizione è prevista il 26 gennaio.
Giacobbo, riparto all’insegna di FreedomDebutto su Rete4 20/12 con un nuovo “programma fatto di domande”

19 dicembre 201819:43

– Esiste davvero un quattordicesimo obelisco egizio sepolto nel cuore di Roma? ”Secondo un antico libro degli eredi del Bernini, all’epoca degli scavi della Fontana dei Fiumi, si. Dovrebbe trovarsi in quell’aerea oggi sotto Palazzo del Senato”. Parte subito con un’indagine tutta da scoprire, la nuova avventura di Roberto Giacobbo, dal 20 dicembre alla guida di ”Freedom – Oltre il confine”, nuovo programma in onda per otto appuntamenti in prima serata su Rete4.Una nuova sfida, con quel titolo che richiama la parola ”libertà”, ma anche ”il nome della stazione spaziale progettata dalla NASA e voluta da Reagan. O la sonda spaziale che nel film Armageddon riesce a rientrare sulla Terra”. Ma anche una nuova svolta personale, dopo 15 anni di servizio in Rai con Voyager. ”Come dice Checco Zalone, ho rinunciato al posto fisso – racconta lui – Per tutti questi anni, oltre che conduttore e autore, avevo anche tutta una parte di lavoro dirigenziale. Felice del lavoro fatto, ma come nella vita si cambia città, ho deciso di tornare freelance e dedicare la mia energia e passione solo al racconto e alla scrittura. Perché, in verità, io sono un autore prestato alla conduzione”.E allora, messa insieme ”una squadra di 32 persone, con tutti i professionisti incontrati in questi anni e con cui ci eravamo detti quanto sarebbe stato bello lavorare insieme”, Freedom parte all’insegna delle domande per le quali ancora non esiste ancora risposta. ”Voglio raccontare quello che una persona non si aspetta”, spiega Giacobbo, al quale i dati negli anni riconoscono un foltissimo pubblico di under 40. ”Ho costruito un programma di domande non di risposte – dice – Non sono un professore, ma un narratore, un ‘traduttore’ di informazioni”. Con il suo stile senza quarta parete, in cui scoprire anche la vita vera del set, solo nella prima puntata, oltre al mistero dell’obelisco scomparso, volerà in Messico per le nuove scoperte degli archeologi tra la Piramide del Sole e la Piramide della Luna. Scenderà nel cuore della terra a rendere omaggio ai minatori dell’isola d’Elba, ”veri eroi italiani”. Indagherà il significato del Natale con il Cardinal Angelo Comastri, mostrando, in esclusiva mondiale, il collaudo della nuova illuminazione della Basilica di San Pietro. E ancora, un primato mondiale, con le telecamere di Freedom prime al mondo ad entrare in una tomba aperta e inaugurata a Saqqara, tra spettacolari geroglifici che mostrano un Egitto tutto nuovo. ”Nella prima foto ufficiale – sorride Giacobbo – è divertente, ma tra le autorità si vede un nostro operatore con il giubotto di Freedom”.Nelle prossime settimane, sarà poi a Venezia, immerso nelle gelide acque della Laguna alla ricerca dei mattoni del campanile crollato a inizio ‘900; in Messico nella più grande piramide al mondo; ancora in Egitto (”manco da 12 anni e nel frattempo sono avvenute tantissime scoperte”) in un sotterraneo dove esperti di tutto il mondo lavorano al restauro di 5.398 capolavori, realizzati per il faraone Tutankhamon. Il tutto con le migliori tecnologie di ripresa sul mercato, realtà aumentata, macchine da presa cinematografiche e la più ampia gamma di sfumature del reale possibili. Novità assoluta, ogni grafica userà il font EasyReading, carattere nato per facilitare la lettura ai dislessici. ”Un problema che conosco: una delle mie figlie è dislessica – spiega – Ma questi caratteri sono più facili da leggere per tutti, anche, ad esempio, per chi non vede bene. E la divulgazione deve essere per tutti”. Intanto, nel cassetto, già pronta un’altra lista di domande. ”Se tutto va bene, per 12 nuove puntate”.

Madame Reali,grandeur da Parigi a TorinoDipinti oggetti d’arte e di vita quotidiana a Palazzo Madama

TORINO19 dicembre 201814:06

– Oltre 120 opere provenienti da una decina di musei e da collezioni private per raccontare due donne che hanno fatto la storia accomunate da una città, Torino.
‘Madame Reali: cultura e potere da Parigi a Torino’ è la mostra che dal 20 dicembre al 6 maggio Palazzo Madama dedica alle figure di Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemorus, “le due dame – dice il presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario – che hanno portato la grandeur sulle rive del Po”.
Suddivisa in 10 ambienti e allestita nella Sala del Senato, presenta dipinti, oggetti d’arte, tessuti, gioielli, ceramiche, raccontando la vita delle due Madame Reali e del loro secolo.
La mostra, osserva l’assessora comunale alla Cultura Francesca Leon, “è la più importante dell’anno per dimensioni e contenuti e per le relazioni che ha portato con sé, consolidandole”. Le opere prestiti provengono da musei come il Prado, gli Uffizi e Versailles oltre che dalla collezione di Intesa Sanpaolo, partner della mostra.

Kendall Jenner top più ricca del 2018Forbes, precede Karlie Kloss, Teigen e Huntington-Whiteley

19 dicembre 201814:35

– Per il secondo anno consecutivo è Kendall Jenner la modella più pagata del mondo, secondo la classifica di Forbes del 2018. La top model, che già nel 2017 aveva rubato lo scettro di superricca a Gisele Bundchen, stavolta risulta essere la più pagata per aver incassato 22,5 milioni di dollari. A seguirla, in seconda posizione, c’è Karlie Kloss che ha guadagnato 13 milioni di dollari. Terze, a pari merito, Chrissy Teigen, moglie del cantante John Legend, e la top model britannica Rosie Huntington-Whiteley, entrambe con un fatturato di 11,5 milioni di dollari. Kendall Jenner è la regina della classifica delle modelle più ricche perché ha sfilato per marchi prestigiosi come Versace e Victoria’s Secret, ma soprattutto perché ha firmato contratti milionari come testimonial con Calvin Klein, Adidas ed Esteé Lauder. Gisele Bundchen, modella più pagata del 2015 e 2016, scivola in quarta posizione pari merito con Cara Delevingne, con 10 milioni di dollari.
I Supereroi in mostra al Museo PiaggioI fumetti di Giovanni Timpano, dal 21 dicembre al 31 gennaio

PONTEDERA (PISA)19 dicembre 201814:48

– Sarà inaugurata il 20 dicembre, la mostra ‘Supereroi al Museo Piaggio. I fumetti di Giovanni Timpano’, in programma da venerdì fino al 31 gennaio 2019. La mostra, a ingresso gratuito, presenta al pubblico l’opera del disegnatore Giovanni Timpano, calabrese di nascita ma toscano d’adozione, che da qualche anno lavora con successo per il mercato americano del fumetto, prestando la sua matita alla realizzazione di storie di alcuni dei più celebri personaggi del genere, da Batman a The Shadow, da Lone Ranger a Doc Savage, da Green Hornet a The Avenger. In esposizione ci saranno più di 50 tra tavole e copertine realizzate da Timpano per le maggiori major americane. Non mancherà una sezione dedicata a illustrare il processo di creazione delle tavole finali, dalle bozze iniziali alla chinatura fino alla coloratura finale, opera del colorista. La mostra è accompagnata dall’esposizione di due Vespa artistiche della collezione del Museo Piaggio, dipinte a mano dall’artista Germana Triani.
Vessicchio è Ambasciatore dell’Antoniano’Per condivisione profonda valori di fratellanza e accoglienza’

BOLOGNA19 dicembre 201815:08

– Peppe Vessicchio è stato nominato Ambasciatore di Antoniano “per la condivisione profonda dei valori di fratellanza, accoglienza e dignità umana. Per tutte le persone, i bambini e le famiglie che insieme abbiamo aiutato e insieme aiuteremo”, come riporta la motivazione resa nota dal direttore, Fra Giampaolo Cavalli. Al maestro, direttore musicale delle iniziative promosse da Antoniano e della compilation del 61/o Zecchino d’Oro, è dedicata una pergamena che gli sarà consegnata durante lo speciale natalizio ‘Lo Zecchino di Natale’, in onda il 25 dicembre alle 9.35 su Rai1 dallo Studio Tv dell’Antoniano.
‘Operazione Pane’ è la campagna di raccolta fondi promossa all’interno dello Zecchino d’Oro per sostenere le mense francescane in tutta Italia. Vessicchio per l’occasione ha visitato in prima persona alcune delle 14 realtà coinvolte nel progetto. Nella 61/a edizione dello Zecchino d’Oro, che si è conclusa l’1 dicembre, grazie alla Campagna Operazione Pane sono stati donati più di 150.000 pasti.
Spielberg rilancia Schindler e la Fondazione ShoahDa Ruanda a Rohingya, lotta contro “nuovi volti dell’odio”

NEW YORK19 dicembre 201819:39

– Convinto che nel mondo e nell’America “la presenza dell’odio oggi sia data per scontata” e che “non si faccia abbastanza per contrastarla”, Steven Spielberg riporta nelle sale “Schindler’s List” e ridisegna la missione della sua Shoah Foundation creata nel 1994 per raccontare i genocidi della storia mondiale recente. Il regista ha allargato gli spazi della Fondazione presso la University of Southern California.Nuove tecnologie consentono adesso ai visitatori di “conversare” con 16 sopravvissuti a genocidi sulla base di specifici schemi verbali e una lista programmata di duemila domande. Lo scorso 7 dicembre la testimonianza di uno di loro, l’ebreo polacco Pinchas Gutter, è stata presentata alle Nazioni Unite nel quadro delle manifestazioni organizzate per il 70/o anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. La Fondazione continuerà ad archiviare i ricordi di vittime dell’antisemitismo, ma ha cominciato a collezionare “testimonianze viventi” di persone le cui vite sono state travolte da altri genocidi moderni.”L’Olocausto non è stato l’unico”, ha detto al New York Times il regista che da bambino ha imparato a contare sul numero tatuato sul braccio di un sopravvissuto a Auschwitz a cui la nonna insegnava l’inglese: “Abbiamo mandato videografi in Ruanda, Cambogia, Armenia. Stiamo studiando il Centrafrica, il Guatemala, il Massacro di Nanchino. Ci stiamo occupando della violenza contro i Rohingya nel Myanmar e il ritorno dell’antisemitismo in Europa. Allarghiamo il nostro obiettivo per contrastare i molti volti dell’odio”.La Fondazione è nata sulla scia dell’uscita di Schindler’s List nelle sale: Spielberg mandò in giro per l’Europa un esercito di videografi a catturare la memoria dei sopravvissuti ai campi di sterminio. I nastri in Betamax delle interviste – oltre 51 mila registrazioni per un totale di 115 mila ore di ascolto – rimasero chiusi nei magazzini degli studi Amblin Entertainment fino al 2006. La nuova sede, parte ufficio e parte media lab, è stata inaugurata in novembre: ospita adesso testimonianze da 65 Paesi in 43 lingue.La Fondazione ha prodotto anche film tra cui il documentario “The Girl and the Picture” diretta da Vanessa Roth sulla 88enne Xi Shuqin che vide la sua famiglia sterminata nel massacro di Nanchino del 1937. David Korins, lo scenografo di “Hamilton” è stato incaricato di portare la collezione di video nei musei d’America e del mondo. L’espansione della Fondazione coincide con i 25 anni di “Schindler’s List”. Il film è stato riportato in mille sale a metà dicembre e distribuito gratis nelle scuole e nei college in versione rimasterizzata in risoluzione 4K, mentre l’originale è in streaming su Netflix. “L’idea – ha spiegato il regista – è di aprire un dialogo sul fatto che il genocidio può accadere ovunque quando una società ordinaria imbocca la strada sbagliata”.

2019 nel segno di Peggy GuggenheimOmaggio all'”ultima dogaressa” a 40 anni morte

VENEZIA19 dicembre 201816:37

– E’ sotto il segno di Peggy Guggenheim, a 40 anni dalla morte, l’attività espositiva per il 2019 della Collezione dedicata alla collezionista-mecenate statunitense trasferitasi a Venezia nel 1948.
“Peggy Guggenheim. L’ultima Dogaressa”, a cura di Karole Vail, con Grazina Subelyte, dal 21 settembre al 27 gennaio 2020, celebra la vita veneziana della collezionista, rivelando come abbia continuato ad accrescere con opere d’arte la propria raccolta dopo la partenza da New York, la chiusura della galleria-museo Art of This Century (1942-47) e il trasferimento a Venezia. In mostra, dipinti, sculture e opere su carta selezionate tra quelle acquisite tra la fine degli anni quaranta e il 1979, anno della scomparsa di Peggy. In evidenza anche le mostre e gli eventi da lei organizzati o ai quali partecipa.
Mostre: reperti su civiltà MediterraneoA Cagliari le scoperte archeologiche dall’Ermitage al Bardo

CAGLIARI19 dicembre 201816:45

– Un grande evento espositivo per esprimere un concetto inequivocabile: la centralità della Sardegna come punto di osservazione verso l’esterno, avamposto delle connessioni tra le varie culture che si sono sviluppate nel Mediterraneo. Si intitola non a caso “Le Civiltà e il Mediterraneo” la mostra che sarà aperta dal 31 gennaio 2019 nelle sedi del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e di Palazzo di Città. L’esposizione è il primo frutto della collaborazione pluriennale siglata dall’assessorato regionale al Turismo con il Museo Ermitage di San Pietroburgo e sottoscritta da Mibac, Polo museale sardo, Comune di Cagliari, Fondazione Sardegna. I dettagli sono stati illustrati oggi dalla direttrice del Polo museale, Giovanna Damiani, il direttore del Museo Archeologico, Roberto Concas, alla presenza del governatore Francesco Pigliaru e dell’assessora al Turismo Barbara Argiolas.
Fulcro della mostra curata, tra gli altri, da Yuri Piotrovsky del Museo statale Ermitage e Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, è un complesso di 550 reperti: il nucleo centrale (120 opere) è dedicato all’archeologia preistorica sarda, mentre gli altri rappresentano le diverse civiltà del Mediterraneo e provengono da diversi musei: l’Archeologico Nazionale di Napoli, il Bardo di Tunisi, l’Archeologico di Salonicco, il Museo di Berlino e, appunto, l’Ermitage di San Pietroburgo. L’allestimento porta la firma di Angelo Figus. “Quest’anno – spiega – più che mai il Mediterraneo è stato agitato da correnti culturali e politiche che avranno tante ripercussioni socio-economiche su scala globale. La mostra rappresenta la fluidità dello scambio, il Mediterraneo come via e argine, come possibilità e limite allo stesso tempo”.
Vasco, troppe menzogne, verità difficileRocker in visita ai pazienti di oncologia del Rizzoli di Bologna

BOLOGNA19 dicembre 201817:37

– “La verità è difficile in questo periodo da trovare perché ci sono troppe verità false, troppe menzogne raccontate come verità, ci sono le fake news. Insomma, è un periodo veramente molto confuso, quindi la verità é sempre più difficile da individuare”. Lo ha detto Vasco Rossi, nel pomeriggio a Bologna, prima di iniziare la visita ai reparti di chemioterapia, ortopedia pediatrica e ortopedia oncologica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. Come in passato, il rocker di Zocca ha partecipato all’iniziativa ‘Star-therapy’ dell’Associazione Ansabbio per portare conforto in particolare ai bambini in cura a pochi giorni dal Natale. Appena entrato nel reparto di chemioterapia è stato accolto dai pazienti che hanno intonato ‘Albachiara’. “Qui si trova la verità della sofferenza – ha aggiunto Vasco – che è quella che fa riflettere e pensare che, in fondo, tutti i problemi che poi abbiamo tutti i giorni sono sciocchezze in confronto a quelli che sono i problemi e le sofferenze soprattutto di questi bambini”.
Firenze, al Novecento cinque mostreDopo 100 anni torna in città monografica su Medardo Rosso

FIRENZE19 dicembre 201818:00

– Cinque mostre e una nuova sala espositiva per il museo Novecento di Firenze: le rassegne apriranno tutte insieme domani, 20 dicembre, fino al 28 marzo.
Dopo cento anni dall’ultima mostra dedicata all’artista, torna a Firenze Medardo Rosso che sarà il protagonista del progetto monografico ‘Solo’. Dopo Emilio Vedova e Piero Manzoni ora il museo fiorentino propone una selezione di lavori dell’artista torinese considerato il più grande scultore italiano della modernità. Fresca di inaugurazione, la nuova sala ‘Room’ è dedicata a Maria Lai e ai suoi presepi in terracotta, pietre, stoffa, legno. La terza tappa del progetto culturale poi, mette in mostra undici 11 protagonisti de ‘Il disegno del disegno’. Torna anche per il 2019 ‘Paradigma. Il tavolo dell’architetto’, che questa volta racconta Leonardo Ricci, allievo di Giovanni Michelucci e noto per la ricostruzione della Firenze post-bellica. La quinta e ultima rassegna è ‘The wall’ di Matteo Coluccia, una mostra verticale di 12 metri ispirata al 1968.
Torna Miseria e nobiltà con Lello ArenaModerna rilettura di Melchionna di questo classico all’Eliseo

19 dicembre 201818:09

– Torna ‘Miseria e nobiltà’ di Eduardo Scarpetta, commedia considerata un po’ il Vangelo del teatro napoletano, resa celebre da un film con Totò, ora nell’adattamento di Luciano Melchionna, che ne firma la regia, e di Lello Arena, che ne è il protagonista nei panni di Sciosciammocca, nuova produzione, con l’Ente Teatro Cronaca e la Tunnel, del Teatro Eliseo, dove resterà dal 27 dicembre al 20 gennaio. Questa nuova messinscena, “pur restando una farsa col suo sottofondo drammatico, cerca di restituire un sapore moderno e far udire i lontani echi dell’attualità, senza creare aggiornamenti pretestuosi o usare novità tecniche o video”, come sottolinea il regista, aggiungendo che siccome “Scarpetta non lavora sull’evoluzione psicologica dei personaggi, con gli attori ne hanno scavato il carattere sino a evitare che risultassero macchiette piatte, per dargli una tridimensionalità coinvolgente”.
Ficarra e Picone,sul palco e in cattedraScoppiettante incontro con universitari Lettere a Chieti

CHIETI19 dicembre 201818:44

– “Il pericolo era che tanti venissero al Teatro greco di Siracusa per vedere Ficarra e Picone, non una commedia di Aristofane. Quando abbiamo visto tanti giovanissimi che ridevano, pur non avendo ancora gli strumenti per leggere lo spettacolo nella sua veste originaria, abbiamo capito che avevamo reso comprensibile quel testo”. Agli studenti dell’Università d’Annunzio di Chieti, accorsi nell’Aula magna di Lettere, Salvatore Ficarra spiega l’esperienza con le ‘Rane’, in scena ieri e stasera al teatro Massimo di Pescara. “Uno spettacolo ‘pop’ lo abbiamo definito” aggiunge Valentino Picone, ricordando che il regista Giorgio Barberio Corsetti ha “combinato musica, marionette, semplicità”. E uno spettacolo serio-comico sono stati gli oltre 60 minuti di dialogo con gli universitari. “Quando abbiamo letto il testo – interviene Ficarra – ci siamo detti ‘ma all’epoca di Aristofane succedevano cose veramente orribili: politici corrotti, politici buffoni.
Non come oggi, oggi ci siamo evoluti!”.”Avete trovato differenze tra la comicità di Aristofane e quella di oggi?” inizia il botta e risposta tra il giovane Francesco e Salvo Ficarra che, mantenendo fede al suo personaggio, risponde un deciso ‘No’.
“Insomma, gli uomini dicono sempre le stesse cose?” incalza lo studente con l’inarrestabile Salvo che replica “Sì!” tra il divertimento generale. “È tragico pensare che si dicano ancora le cose di 2500 anni fa” prosegue Ficarra accennando alla politica dei tweet. “Aristofane se la prende con i politici che assecondano la volontà del popolo – aggiunge Picone – tanto che poi se la prende anche con la democrazia”. A volte basterebbe sostituire i nomi per capire la forza di Aristofane. Anche quando si riferisce a Eschilo ed Euripide: “Magari la disputa immaginata fra i due – aggiungono – oggi potrebbe essere tra Baglioni e Vasco Rossi, che discutono di maglietta fina e fegato spappolato!”.
“Non ho mai visto tutta questa folla alle mie lezioni – dice Carmine Catenacci, direttore del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (Dilass) che ha invitato i comici a Chieti – ogni mattina i giornali dopo due ore sono già vecchi. I classici, dopo 2500 anni, no”.

Volterra, Medici e simboli del potereA Palazzo dei Pretori rassegna ricostruisce rapporti antichi

VOLTERRA (PISA)19 dicembre 201819:05

– Nell’ottica di proseguire il percorso di riflessione sul rapporto tra la famiglia dei Medici e la città di Volterra, il 20 dicembre, alle 18, sarà inaugurata in Palazzo dei Priori, la mostra ‘Volterra e i Medici. I simboli e i volti del potere’. La mostra, promossa e realizzata dal Comune di Volterra, vuole illustrare i complessi rapporti intercorsi tra la città e la famiglia fiorentina attraverso i simboli del potere e i volti dei protagonisti anche sulla scia della serie tv che per due anni ha visto il set pure a Volterra. Per ricostruire le vicende di una narrazione che parte dai primi rapporti con la Repubblica Fiorentina e i Medici, all’ascesa al potere della casata dei Medici e al coinvolgimento delle famiglie volterrane nelle lotte tra fazioni, verranno esposti opere e oggetti provenienti dalle collezioni del Comune. Monete, dipinti, testimonianze archivistiche e un apparato didascalico accurato saranno alcuni degli elementi messi in campo. La mostra si concluderà il 28 febbraio 2019.
Ralph spacca Internet, anteprima a Capri30 dicembre ad Anacapri il nuovo film d’animazione Disney Pixar

NAPOLI19 dicembre 201813:04

– Sarà ‘Ralph spacca Internet’ il nuovo film d’animazione Disney Pixar, campione d’incassi al box office Usa, l’evento clou del ‘Capri Kids Global Icons Fest’ sezione dedicata ai bambini della 23/a edizione di ‘Capri, Hollywood’ (30 dicembre). La manifestazione promossa con il sostegno del Mibac (Dg Cinema) e della Regione Campania, fino al 2 gennaio, proporrà sull’Isola azzurra un cartellone riccho di anteprime internazionali e proiezioni speciali dei migliori film italiani dell’anno.
Acclamato dalla stampa internazionale e candidato al Golden Globe (Miglior Film D’Animazione), ‘Ralph spacca internet’ ha già incassato 154.5 milioni di dollari negli Usa e oltre 285 nel mondo e arriverà nelle sale italiane martedì 1 gennaio. I doppiatori italiani del film, diretto da Phil Johnston e Rich Moore (entrambi già artefici di ‘Zootopia’ e di ‘Ralph spaccatutto’), sono Serena Rossi, Nicoletta Romanoff, Mélusine Ruspoli, Serena Autieri e Fabio Rovazzi.
Cortellesi, io Befana contro Babbo NataleIn sala dal 27 dicembre La Befana vien di notte di Soavi

19 dicembre 201819:37

– “A Babbo Natale fanno fare la pubblicità e alla Befana niente. D’altronde cosa possono proporle, una crema per rughe? È vero: l’odio della Befana verso Babbo Natale è un mio personale contributo alla sceneggiatura”. Così Paola Cortellesi, regina del box office italiano, all’incontro stampa per ‘La Befana vien di notte’ di Michele Soavi, fantasy per ragazzini che sarà in sala dal 27 dicembre distribuito in 450 copie da Universal Pictures e Lucky Red. Insomma una piccola zampata da parte dell’attrice che interpreta con coraggio, con tanto di scopa e mega-trucco, l’anziana signora attesa da tutti i bambini il 6 gennaio.E ancora l’attrice: “Babbo Natale è forse più protagonista perché maschio, a lui non lo hanno fatto brutto, sarebbe stato male accolto, mentre non è stato così per la Befana”. Il film, con protagonisti sei ragazzini, ci porta in Alto Adige, da Castelrotto all’Alpe di Siusi, dove Paola (Cortellesi) e una maestra di scuola elementare dalla doppia vita. Di giorno è una brava insegnante, mentre di notte si trasforma nella leggendaria Befana. Ma un certo punto la donna viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli, Mr. Johnny (Stefano Fresi) che ha un antico conto da saldare con lei e ha una sola mission: sostituirla nel suo lavoro. Per farlo, in questo film-favola che guarda a E.T., Tim Burton e Terry Gilliam, Mr. Johnny farà di tutto per togliere lo scettro alla Befana che però troverà aiuto in sei alunni della sua classe che, a bordo delle loro biciclette, le daranno tutto il loro aiuto. La Befana super-eroina? “Tutte le donne lo sono, fanno cose incredibili durante tutto il giorno. Ma in questo film – sottolinea l’attrice – sono protagonisti soprattutto i bambini. Sono loro al centro della storia e sono sempre loro che, proprio con questa storia, imparano a convivere e a capire che da soli non si va lontano”.La Cortellesi, comunque, non ha paura che la figlia di cinque anni, Laura, possa finire confusa da questo film sull’esistenza della Befana: “Lei è stata sul set e sa che faccio l’attrice. Dunque non c’è niente di male se interpreto un personaggio che esiste davvero”. Eguagliare il successo al box office di ‘Come un gatto in tangenziale? “Lo spero – dice la Cortellesi -, ma ancora di più che diventi un classico per l’infanzia, un film che diventa un appuntamento ad ogni Natale”. “Il mio percorso come regista – dice Soavi – trae origine dal cinema di genere italiano, con un amore particolare per il fantasy e l’horror . Per molti anni, il ‘genere’ e stato bandito e il cinema italiano si e isolato e ha censurato così la sua creatività”. “L’idea iniziale era quella di fare un film per tutta la famiglia – dice infine Nicola Guaglianone che ha curato soggetto e sceneggiatura – e di far incontrare due mondi e immaginari completamente diversi: il cinema teen anni ’80 e la tradizione popolare italiana. E chi meglio della Befana? E se poi ci metti anche sei ragazzini in bicicletta, il cinecarbone è servito”.      [print-me title=”STAMPA”]

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