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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 1 Febbraio, 2019, 09:49:22 di Maurizio Barra

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

DALLE 09:43 DI GIOVEDì 31 GENNAIO 2019

ALLE 09:49 DI VENERDì 01 FEBBRAIO 2019

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Al via la multiprogrammazione
Nei monosala delle città monoschermo, film diversi in un giorno

31 gennaio 2019 09:43

– Parte a febbraio la multiprogrammazione nei cinema monosala delle città monoschermo, una fase di sperimentazione che prevede la possibilità per gli esercenti di programmare, nella stessa giornata, film diversi e di diverso genere. È un’iniziativa fortemente voluta dal sottosegretario del ministero Beni culturali con delega per il cinema, Lucia Borgonzoni, che ha accelerato la riflessione in atto tra le associazioni del cinema, firmatarie di un’apposita convenzione.
“Si parte con le strutture cinematografiche monosala situate nelle città monoschermo – spiega Borgonzoni in una nota – per verificare il primo impatto in termini di crescita del pubblico e poi estenderne la portata in altre realtà. È l’occasione, fortemente auspicata dall’esercizio tradizionale, di rendere più vitali i cinema monosala, diffondendo la varietà culturale e quindi anche le occasioni di scambio e socializzazione nei centri minori, dove sono normalmente ubicate. Le sale interessate sono circa 600”.
La Lollo, ho sempre fatto di testa miaStar con Claudia Cardinale di Filming Italy a Los Angeles

LOS ANGELES31 gennaio 201912:41

– Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida. La presenza di due vere dive ha salutato la quarta edizione del Filming Italy festival a Los Angeles, creato e organizzato da Tiziana Rocca, Agnus Dei e Valeria Rumori dell’Istituto Italiano di Cultura Los Angeles. A un anno dalla posa della stella sulla Walk of Fame, è tornata la Lollo, presidente onorario del festival, che ha iniziato le riprese del suo documentario “The Last Diva”. “Non è un documentario su tutta la mia carriera, è troppo lunga, ho interpretato davvero troppi ruoli. Ripercorre l’inizio della mia ascesa, quando ho dovuto lasciare la mia terra distrutta dai bombardamenti. Con la guerra ho perso casa, tutto. Quando sono arrivata qui, negli anni ’50, gli americani hanno fatto di me una diva. Io non ho mai creduto tanto a questo ruolo, sono convinta che bisogna lavorare ogni giorno per costruirsi una carriera e un futuro. Io poi ho sempre badato poco a quello che dicevano gli altri, per tutta la vita ho preferito fare di testa mia”.
Oren riconfermato direttore Arena OperaGasdia ‘è garanzia serenità lavoratori e di qualità al pubblico’

VERONA31 gennaio 201913:40NE

– Rinnovata a Daniel Oren la nomina a direttore musicale dell’Arena Opera Festival 2019. Il maestro festeggia i suoi 35 anni di collaborazione con l’Arena dirigendo il maggior numero di rappresentazioni liriche nella storia areniana:13 titoli, 3 concerti di gala per 474 rappresentazioni.
“La sua conoscenza capillare e solida della complessa e colossale macchina areniana garantisce serenità ai lavoratori e certezza di qualità al pubblico” rileva il sovrintendente Cecilia Gasdia,legata ad Oren da una lunga carriera artistica che li ha visti spesso collaborare sui palchi più prestigiosi del globo sin da giovani.”Mi sembra ieri che salivo per la prima volta sul podio dell’Arena – dice Oren -. Era il 1984.Da quel momento il meraviglioso anfiteatro e le sue masse artistiche hanno avuto un posto speciale nel mio cuore. Oggi si avvera un sogno per me, avere la possibilità di essere legato a voi da questo titolo che mi riempie di felicità e mi permetterà ancora di più di dedicarmi al lavoro con voi”.
Marco Mengoni ospite a SanremoFesteggia i 10 anni di carriera

31 gennaio 201914:12

– Marco Mengoni è confermato al festival di Sanremo. Il cantautore sarà ospite all’Ariston, dove torna dopo la vittoria nel 2013 e dopo aver partecipato come ospite nel 2014.
Mengoni festeggia i primi dieci anni di carriera e il nuovo disco “Atlantico” (disco di platino). Marco è già al lavoro su “Atlantico tour” che ad aprile sarà prima in Europa e poi in tutta Italia.
Negrita, 16 anni fa il debutto lasciò il segnoLa band toscana in gara con I Ragazzi Stanno Bene

31 gennaio 201920:30

– Ci sono voluti 16 anni per convincere i Negrita a tornare in gara al Festival di Sanremo, nell’anniversario dei 25 anni di carriera. “Quell’esperienza, nel 2003, ha lasciato il segno. Fu una scelta acerba, con un brano sbagliato (Tonight, subito accantonato e mai più eseguito neppure dal vivo, ndr). Arrivammo terzultimi e non ce la vivemmo bene. Ci sentivamo fuori contesto”, racconta Drigo, anche a nome degli altri suoi due compagni Pau e Mac.”Da band ribelle, come ci sentivamo, avevamo scelto un brano, di cui non eravamo convinti, fuori dai nostri standard. E ce ne pentimmo”. Ora, più maturi, più consapevoli (“stavolta il risultato non potrà influire molto sui nostri umori, lo stato d’animo sarà più rilassato”), convinti dal festival dell’anno scorso targato Claudio Baglioni (“punta sulla qualità artistica e ha generato qualcosa di nuovo”), i Negrita hanno messo da parte i fantasmi del passato. “Ci avevano chiamato anche un anno fa, ma non c’erano i tempi tecnici e con l’organizzazione del tour, così declinammo l’invito”, spiega la band toscana, che torna con I ragazzi stanno bene, brano che dà anche il titolo al best of per i 25 anni, che raccoglie 32 brani che hanno fatto la loro storia, più 3 inediti (uno dei quali è quello sanremese), in uscita l’8 febbraio (Polydor-Universal Music), cui seguirà un tour. “Coincidenza vuole che la prima raccolta uscì dopo il primo Sanremo. Magari significa qualcosa…”. “I ragazzi stanno bene siamo noi, ormai adulti, genitori con la testa sulle spalle – spiega Drigo -, ma sono anche i nostri figli adolescenti, nativi digitali, che ci permettono un accesso preferenziale a un mondo a noi lontano. Il brano è soprattutto una riflessione esistenziale, sulle nuove generazioni, sui giovani, sul fatto di non voler accettare le cose imposte da altri, da scuola, stato, televisione: tocca vari punti da cui poi si distacca”.Tra questi anche quello dei migranti, ‘fantasmi sulle barche e di barche senza un porto. Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco’. “Guardo al pezzo come un dipinto, e i migranti ne sono una pennellata. Non possiamo rimanere insensibili davanti a questa gente che soffre e scappa. Ma mi chiamo fuori dalla discussione su quali siano le scelte giuste per chi ha di fronte la ragion di Stato. Non avrei mai fatto il politico, ci vuole stomaco per prendere certe decisioni”, è il commento di Enrico ‘Drigo’ Salvi. Per la serata dei duetti sono stati chiamati Enrico Ruggeri (“uno come noi, non ha mai fatto il botto da stadi ma ha sempre mantenuto un certo valore artistico”) e Roy Paci (“una sicurezza”). In 25 anni le incomprensioni, le fasi alterne, tra i tre musicisti non sono certo mancate, “ma noi siamo una vera band, come non ce ne sono in Italia. Firmiamo a tre i nostri lavori, ci confrontiamo, non c’è un frontman riconosciuto. Siamo tre personalità che lavorano insieme, come i Rolling Stones, i Beatles, i Police”, rivendicano i Negrita. “In 25 anni quello che abbiamo lasciato come marchio sono ‘cartoline dal mondo’, le storie che abbiamo raccontato, viaggiando. Ma non viviamo di ricordi: l’hic et nunc è il nostro modo di approcciare la vita”.

Premio galleristi nel ricordo di RibuffoFu cofondatore della Galleria de’ Foscherari di Bologna

BOLOGNA31 gennaio 201914:52

– È stato assegnato alla memoria di Pasquale Ribuffo, cofondatore nei primi anni Sessanta con Franco Bartoli della Galleria de’ Foscherari di Bologna, il Premio Angamc 2019, promosso dall’Associazione nazionale gallerie d’arte moderna e contemporanea per valorizzare ruolo e carriera di un gallerista distintosi nel panorama nazionale per meriti artistici, umani e professionali. Il riconoscimento è stato deciso “per gli oltre 50 anni di attività di ricerca nel campo dell’arte contemporanea”. La cerimonia di premiazione si terrà il 2 febbraio a Bologna, all’interno di Arte Fiera, alla presenza dei figli Elena e Francesco Ribuffo.
“Abbiamo scelto all’unanimità di assegnare il premio alla memoria di Ribuffo, stimato professionista, nome importante attorno al quale auspichiamo possa raccogliersi la città di Bologna e riconoscersi l’intera comunità dell’arte”, spiega il presidente Angamc, Mauro Stefanini. Nelle precedenti edizioni sono stati premiati i galleristi milanesi Carla Pellegrini e Giorgio Marconi.

Uomini e donne, tronisti in prima serataDopo 23 anni 3 speciali sul reality sul corteggiamento

31 gennaio 201914:58

– 23 anni di ammiccamenti, corteggiamenti, amicizie ad uso di telecamera: i tronisti di Canale 5 arrivano in prima serata con tre speciali, a partire da venerdì 15 febbraio alle 21.10. Lo ‘Speciale Uomini e Donne: la scelta’ conquista il prime time per raccontare come sono andate a finire quattro ‘favole d’amore’ del dating tv ideato da Maria De Filippi e da lei prodotto con la Fascino per Mediaset.
Teresa, Lorenzo, Luigi e Ivan, due corteggiatori per ogni scelta, una villa e un castello da sogno per la festa di fidanzamento. Al castello per l’occasione ospite Tina Cipollari, una delle prime protagoniste di Uomini e donne, diventata personaggio televisivo popolare da circa vent’anni. Nei tre speciali anche Valeria Marini, la stylist Anahi Ricca, l’influencer Giulia De Lellis.
UJ Spring a Terni dal 18 al 22 aprileSessanta eventi di jazz, gospel, soul e blues con 100 artisti

TERNI31 gennaio 201915:38

– Punta ad essere il più “corposo e articolato” cartellone di black music, nella sua accezione più vasta, organizzato a livello nazionale nel periodo pasquale, la seconda edizione di Umbria Jazz Spring, in programma a Terni dal 18 al 22 aprile prossimo.
Una manifestazione che quest’anno si fa in quattro, proponendo jazz, gospel, soul e blues. Oltre gli 60 eventi – la gran parte ad ingresso gratuito – e 100 artisti.
Dena De Rose Quartetto, Flavio Boltro BBB Trio (con Mauro Battisti e Mattia Barbieri), Modalità Trio (con Nico Gori, Massimo Moriconi ed Ellade Bandini), Duet (ancora Moriconi e Emilia Zamuner) i concerti in programma nei club del centro città, mentre nel Santuario di San Francesco si esibirà il Virginia State Gospel Choir in ‘Gospel at its best’. Al Caos saranno di scena invece i Licaones, The New Orleans Mystics, Anat Cohen Tentet, il Roosevelt Collier Quartet, i Quintorigo e Thornetta Davis. Non mancherà l’appuntamento con la street parade dei Funk Off.
Carl Brave e Max Gazzè a CollisioniIl concerto sul palco di Barolo il 5 luglio

ALBA (CUNEO)31 gennaio 201915:39

– Ci sono anche Carl Brave e Max Gazzè nel ricco cartellone dell’edizione 2019 di Collisioni, il festival rock che si svolge ogni estate a Barolo, nel cuore delle Langhe. I due artisti sono i protagonisti del concerto di venerdì 5 luglio. Tra gli artisti già annunciati ci sono Liam Gallagher, Macklemore, 30 Seconds to Mars, Thom Yorke e Salmo/ Måneskin.
Brave e Gazzè, già insieme nel brano ‘Posso’ (disco d’oro), per la prima volta si incroceranno su un palco e si passeranno il testimone. Biglietti in vendita dal primo febbraio a 25 euro.
Maxxi, un 2019 al femminile e tutto italianoMelandri, taglio fondi inatteso ma fiducia in Bonisoli

31 gennaio 201920:32

– La poetica ispirazione di Maria Lai, il lavoro tra fotografia e performance di Elisabetta Catalano e quello tra scultura e installazione di Paola Pivi, l’immersione nel mondo artistico del celebre architetto Gio Ponti, del fotografo Paolo Di Paolo e del transavanguardista Enzo Cucchi, una grande collettiva che, partendo da Boetti, riflette sulla dimensione spirituale dell’arte, e poi tanti focus, progetti e attività collaterali: sarà un 2019 per lo più declinato al femminile e dedicato alla creatività italiana quello che attende i visitatori del Maxxi, sempre più orientato a porsi nella Capitale non come semplice museo, ma come ente di ricerca e formazione, luogo di sperimentazione e di crescita civile e sociale.Dopo un 2018 dai numeri estremamente positivi – +11% di biglietti venduti e +21% di incassi rispetto al 2017, 917 attività educative e l’acquisizione di 70 nuove opere – l’istituzione guidata da Giovanna Melandri riparte con un programma aperto a tutti, agli appassionati così come alle famiglie e ai giovani. Nei prossimi mesi arriveranno 13 nuove mostre, tra arte e architettura, fotografia, design e performance, accanto a lezioni, laboratori, incontri, rassegne, workshop, proiezioni. Mentre alcuni progetti del Maxxi viaggeranno nel mondo (tra Tunisi, Rabat, New Delhi e Mumbai), a Roma arriveranno alcuni capolavori, da Rauschenberg a Tàpies e Nauman, conservati all’Ivam (Institut Valencia d’Art Modern) presentati nella mostra Al norte de la tormenta. Non mancheranno neppure il tema dell’abitare esplorato nella mostra A casa / At home e quello della scienza, con un appuntamento pensato con l’Agenzia Spaziale Italiana e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per i 50 anni dell’allunaggio. In dirittura d’arrivo anche il progetto Maxxi L’Aquila, che porterà nella città ferita dal sisma una piattaforma di creatività contemporanea con il restauro di Palazzo Ardinghelli.Novità assoluta è poi la collaborazione con la Triennale di Milano, con l’ideazione di un grande premio per l’architettura. La doccia fredda ricevuta a dicembre dal Mibac, che ha ridotto a 450 mila euro (con un taglio di 1 milione e mezzo) il contributo per il Piano per l’Arte Contemporanea, quello cioè destinato all’acquisizione di nuove opere da inserire nella collezione permanente del museo, non ha quindi provocato nessuna battuta d’arresto, ma solo una riorganizzazione in corsa. A dicembre infatti la pianificazione del nuovo anno era già conclusa. “La riduzione delle risorse per l’accrescimento della collezione era inattesa e ci ha costretto a riprogrammare alcune attività per poter proseguire questo lavoro. Ma confido nel confronto con il ministro Bonisoli che si è aperto qualche giorno fa a Milano”, ha detto oggi Giovanna Melandri, anticipando che al museo si sta già lavorando per “costruire per il decennale del Maxxi un progetto ad hoc per il rafforzamento delle collezioni non solo della nostra istituzione ma del sistema italiano, per il pubblico di domani”.”Da 5 anni il Maxxi è in crescita, ma nel 2018 è cresciuto in modo particolare. Sono aumentati i biglietti venduti, gli incassi e il numero dei visitatori”, ha aggiunto, “ma ci sono anche altri indicatori della vitalità di un’istituzione: l’incremento della collezione, la partecipazione di oltre 23 mila persone, per lo più ragazzi, ai nostri appuntamenti didattici e il successo dell’alternanza scuola lavoro, con più di 600 partecipanti”. Proprio per aprirsi ancora di più al confronto con tutti i tipi di pubblico, il 2019 porterà con sé anche una politica tariffaria diversa, con le novità del biglietto ‘mini’ per gli studenti e quello ‘last hour’ (dalle 17.30) entrambi a 5 euro, accanto alla card myMaxxi e la gratuità della collezione permanente dal martedì al giovedì.

‘Uno sguardo raro’ con G. Tognazzi”Ho scoperto nuove forme coraggio e gioia”. A Roma fino al 3/2

31 gennaio 201916:43

– “Le opere di questo Festival mi hanno davvero emozionato. Mi hanno regalato una prospettiva del mondo attraverso un punto di vista diverso dal solito, Uno Sguardo Raro, appunto. Ho scoperto nuove forme di coraggio, di gioia e di ironia in persone che affrontano quotidiani difficili raccontate in opere d’impatto e di qualità arrivate davvero da tutto il mondo.” Così Gianmarco Tognazzi, presidente della giuria di qualità che premierà i vincitori della quarta edizione di ‘Uno sguardo raro – The Rare Disease International Film Festival’, sul tema delle malattie rare, in corso a Roma fino al 3 febbraio.
Nato per iniziativa di Uno Sguardo Raro e di Nove Produzioni, il festival punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle malattie rare, attraverso lo strumento del cinema. Più di 800 i film in concorso – 21 quelli scelti per la fase finale – tra corti e documentari: 124 dall’Iran, 113 dall’Italia, 80 dall’India, 46 dalla Turchia, 80 dagli Stati Uniti, 2 dal Giappone e 1 dall’Uzbekistan.
Restaurata la tomba di TutankhamonPer proteggerla dai danni causati dai turisti

gennaio 201919:07

E’ stata sottoposta a un restauro la tomba di Tutankhamon, il giovanissimo faraone icona dell’Egittologia, al fine di ridurre al minimo possibile i danni prodotti dall’afflusso di turisti.
Il risultato dei lavori egitto-americani, condotti dal Getty Conservation Institute, sono stati presentati ufficialmente oggi sottolineando che si é puntato a ridurre l’impatto di graffi, polvere e muffe favorite dall’umidità creata dai turisti. Tutankhamon (14/o secolo a.C.), diventato faraone quando era ancora un bambino, morì a 18 anni. La sua tomba fu ritrovata intatta nel 1922 dall’archeologo inglese Howard Carter a Luxor, sulla sponda sinistra del Nilo, e la sua mummia portava sul capo l’oggetto più famoso della iconografia egiziana: la maschera d’oro massiccio e paste vitree. La tomba di Tutankhamon era collocata nella Valle dei Re, la necropoli dei faraoni, e il corredo funebre, ben conservato, consisteva di più di 5.000 pezzi: oltre alla maschera mortuaria, spiccavano anche tre sarcofagi.

Mehta su podio Maggio, con dedica GrassiA 100 anni nascita. Il concerto è in programma il 23 febbraio

FIRENZE31 gennaio 201917:30

– Torna sul podio del Maggio musicale il maestro Zubin Mehta, dopo la calorosa accoglienza riservatagli in occasione dei concerti diretti nel corso dell’LXXXI Festival del Maggio. Il 23 febbraio dirigerà l’Orchestra fiorentina nella sinfonia n.8 in do minore di Anton Brucker, concerto che Mehta ha deciso di dedicare a Paolo Grassi, protagonista della vita cultura e teatrale italiana e internazionale, fondatore del Piccolo Teatro di Milano, sovrintendente del Teatro alla Scala e successivamente presidente della Rai. In questo modo, si spiega, la Fondazione del Maggio musicale fiorentino “si associa alle celebrazioni dedicate a Grassi, nel centenario della nascita, e gli rende un doveroso omaggio”.
Al Labirinto libri antichi in mostraCon Il filo d’Arianna esposta anche collezione bodoniana Ricci

31 gennaio 201918:18

– Nel Labirinto della Masone (www.labirintodifrancomariaricci.it) arriva la prima edizione de Il filo d’Arianna, mostra mercato di libri antichi e moderni fortemente voluta quale occasione per permettere ai migliori librai di mostrare i loro tesori.
Il Labirinto della Masone, parco culturale e punto d’incontro vivace e cosmopolita, ospita più di 5.000 metri quadrati di spazi destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci, ai libri curati dalla casa editrice in 50 anni di attività e alle mostre temporanee. La corte centrale, con i suoi ampi saloni e i suoi porticati, dal 22 al 24 marzo si offrirà come luogo di esposizione di libri antichi a cura dei soci Associazione Librai Antiquari d’Italia, e dell’International League of Antiquarium Booksellers, ma anche di modernariato librario e di editori scelti; ospiterà visite guidate, attività per bambini e famiglie e conversazioni bibliofile organizzate da un comitato scientifico composto da personalità autorevoli nell’ambito dell’editoria di pregio.
Le tre giornate saranno anche l’occasione per visitare la mostra della collezione bodoniana di Franco Maria Ricci, la più completa al mondo in mani private, normalmente chiusa al pubblico, che raccoglierà una ventina di opere accuratamente selezionate, capolavori e rarità di Giambattista Bodoni (1740-1813), da sempre motivo di ispirazione per Ricci.
Al Labirinto, ancora, la mostra Pagine da Collezione è dedicata ai libri d’artista raccolti da Corrado Mingardi e donati recentemente alla Fondazione Cariparma, con alcune delle pagine più belle della storia dell’arte del XIX e XX secolo firmate da grandi artisti come Delacroix, Manet, Toulouse-Lautrec, Matisse, Picasso, Braque, Giacometti e Andy Warhol.
All’inaugurazione della Fiera, fissata per venerdì 22 alle ore 18, seguirà alle ore 20 la Cena dei Bibliofili. I piatti, appositamente pensati dallo chef Massimo Spigaroli, saranno ispirati sia dalla tradizione letteraria, faranno riferimento a scrittori e ricette diventate celebri o citate in opere letterarie, sia dalle eccellenze del territorio che verranno valorizzate e contestualizzate con citazioni, letture, aneddoti.
Chailly direttore a Lucerna fino a 2023Maestro prorogato alla direzione del festival svizzero

31 gennaio 201918:34

– Riccardo Chailly resterà direttore del festival di Lucerna fino al 2023. Il maestro milanese, chiamato a sostituire Claudio Abbado dopo la sua morte, è infatti stato confermato nel ruolo per altri tre anni.
Chailly, che è anche direttore musicale della Scala, aprirà la prossima edizione del festival con una serata dedicata a Rachmaninoff. Il programma include il terzo concerto per pianoforte con il solista Denis Matsuev, la terza sinfonia e la versione per orchestra di Vocalise, che Chailly ha diretto come bis nel concerto in piazza Duomo della Filarmonica la scorsa estate.
Il festival si chiuderà poi con la sesta di Mahler, in cui Chailly ha appena diretto la Filarmonica della Scala a Milano e in alcune tappe della tournée europea dell’orchestra che si è appena conclusa.
Torna Montalbano con storie di migranti di ieri e di oggiDe Santis, nessun imbarazzo, offre spunti di riflessione

31 gennaio 201920:00

– Il Commissario Montalbano, il più amato della tv, torna con due nuovi episodi. E l’argomento sono storie dei migranti di ieri e di oggi. L’appuntamento è per l’11 e il 18 febbraio su Rai1, rispettivamente con “L’Altro Capo del Filo” e “Un diario del ’43”, a firmare la regia come sempre Alberto Sironi.    Luca Zingaretti, presta il volto al commissario di Vigata, personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, e sono 20 anni dal debutto del primo episodio in tv (Il Ladro di Merendine nel 1999). Per il direttore di Rai1 Teresa De Santis “nessuna imbarazzo” per le puntate che affrontano il tema degli sbarchi. “Montalbano rimane un must per Rai1”. Offre molti spunti di riflessione. Le polemiche di questo tipo in questo momento non ci riguardano. Quindi conferma: “Il 10 febbraio ci sono le elezioni in Abruzzo. Lo speciale di Porta a Porta andrà l’11 in seconda serata dopo Montalbano”.  La serie è venduta in 60 paesi, arrivando a 34 episodi, tratti da 24 romanzi e 20 racconti di Camilleri.
Un apprezzamento che continua a crescere nell’ascolto, da una serie all’altra con la punta delle ultime. Più di 11 milioni di spettatori e 45% di share. In Italia la collection è stata vista complessivamente da quasi 1.200.000.000 telespettatori.
Accanto a Zingaretti come sempre Cesare Bocci (Mimì Augello), Peppino Mazzotta (Fazio), Angelo Russo (Catarella) e con la partecipazione di Sonia Bergamasco nel ruolo dell’eterna fidanzata del commissario, Livia.  Manca solo il dottor Pasquano, il patologo interpretato da Marcello Perracchio, a causa della scomparsa di quest’ultimo. “D’accordo con Andrea Camilleri abbiamo deciso di farlo morire anche nel film”  ha spiegato Zingaretti per poi aggiungere:”È stata una delle scene più commoventi che mi sia capitato di girare, sono sicuro che il pubblico celebrerà insieme a noi l’addio al dottor Pasquano” .  A proposito dei primi vent’anni di Montalbano ha rilevato: “È bello vedere che siamo ancora tutti qua. Se non avessi avuto questa avventura ventennale oggi sarei sicuramente un uomo diverso. La rifarei subito”.Nel primo dei due nuovi episodi L’altro capo del filo, gli sbarchi di migranti si susseguono quasi ogni notte, e Montalbano deve affrontare questa emergenza con i suoi uomini. E lo fa senza perdere mai la sua umanità e il suo senso di giustizia. In mezzo a tutto ciò, un terribile delitto si abbatte su Vigata: Elena Biasini viene barbaramente massacrata nella sua sartoria.
L’omicidio sembra inspiegabile. Per Zingaretti “La Sicilia è una terra di cui puoi anche arrivare a a soffrire la mancanza; è un luogo che ti accoglie, ti avvolge, ti vizia. Io sono cambiato, perché tutti cambiano in 20 anni. Tengo a sottolineare che per chi fa il mio mestiere interpretare un personaggio significa immergersi in un universo. Questo finisce con il segnarti, lasciarti qualcosa addosso”. Sull’episodio in cui Montalbano sale su una nave di migranti, l’attore dice: “Trovo assurdo parlare di una voce, rispondere a ipotesi di qualcuno che ha detto qualcosa. Io sono un attore, recito battute. Se, invece, volete conoscere il mio punto di vista sui migranti, guardate il monologo che ho fatto su questo tema quattro anni fa”.
Dal 1999, anno di messa in onda del primo episodio “Il ladro di merendine”, Zingaretti è diventato amico imprescindibile del pubblico di Rai 1, conquistando ad ogni film nuovi spettatori e consensi unanimi (Il primo episodio della 12a stagione La giostra degli scambi ha incassato oltre 11 milioni di telespettatori).
Per il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta “Letteratura, tv e cinema tengono dentro la contemporaneità; questi due nuovi episodi sono legati a concetti come pietas e giustizia. Una delle scene più forti è Montalbano che raccoglie un corpo in mare; attuale e antica insieme”.
Il secondo film – tratto dai racconti di Andrea Camilleri “Un diario del ’43” e “Being here”, editi da Sellerio editore – sviluppa tre storie che arrivano a Montalbano dal passato: la scoperta di un diario scritto nell’estate del 1943 da un ragazzo che allora aveva quindici anni, un certo Carlo Colussi. Il giorno stesso della scoperta del diario si presenta da Montalbano un novantenne dall’aria arzilla, un certo John Zuck.
L’uomo, vigatese di nascita, durante la guerra fu fatto prigioniero dagli americani.

 

Omaggio al cinema in campagna Prada UomoImmagini locandina e due corti firmati da Vanderperre e Debie

31 gennaio 201918:55

– Prada svela in contemporanea le sue campagne uomo e donna per la Primavera/Estate, ispirate al mondo del cinema. Come locandine di film, le campagne diventano fermo-immagini dell’azione cinematografica. I primi due corti illustrano la sintesi modernista della collezione uomo Primavera/Estate 2019, contestualizzata dal lessico cinematografico. Diretti da Willy Vanderperre e con Benoit Debie come direttore della fotografia, sono film enigmatici, ricchi di fascino, quasi intriganti frammenti di opere più ampie. La colonna sonora è curata da Frederic Sanchez, con un deliberato rimando a classici hollywoodiani.
Nei corti in cui i modelli Daan Duez, Jonas Gloer e Tae Min Park indossano abiti della collezione Uomo Primavera/Estate possono coesistere realtà e finzione. Sono nel contempo documentari e narrazioni, in quanto attirano lo spettatore, ma anziché proporre un’alternativa alla nostra realtà ne mostrano una versione amplificata.
A Firenze torna Animotion film festivalEvento dedicato ad animazione 2D, 3D e stop motion

FIRENZE31 gennaio 201918:56

– Torna a Firenze, per la seconda edizione, ‘Animotion film festival’, evento cinematografico dedicato al cinema di animazione 2D, 3D e stop motion. Il festival si svolgerà sabato 2 febbraio al cinema La Compagnia di Firenze. “Il livello quest’anno è davvero impressionante – ha detto Lorenzo Ciani, fondatore dell’evento -, è sempre più alto e fare la selezione tra tante cose tanto belle è difficile, ma siamo molto soddisfatti. Inoltre quest’anno proponiamo due film candidati all’Oscar, è la conferma che siamo riusciti a fare una selezione davvero di alto livello”. Prima sarà proposta una rassegna di cortometraggi delle scuole di animazione di Europa, Asia, America e Oceania. Seguirà la visione di ‘Mirai’ di Mamoru Hosoda, nella rosa dei candidati agli Oscar nella categoria ‘miglior lungometraggio di animazione’. Infine la parte competitiva del festival da cui uscirà un vincitore per ogni categoria (2D, 3D e stop motion). Tra i giurati ci saranno, tra gli altri, Arianna Papini e Marino Guarnieri.
Sanremo: Zona rossa e pass hitechBarriere antipanico e divieto di spray al peperoncino

SANREMO (IMPERIA)31 gennaio 201919:05

– Dalle barriere antipanico attorno al red carpet alla ‘zona rossa’ che circonderà l’Ariston alla creazione di varchi con ingresso soggetto al controllo del metal-detector. Sono alcune delle misure di sicurezza adottate in vista del prossimo Festival di Sanremo che si terrà dal 5 al 9 febbraio nella città dei Fiori. Le barriere antipanico sono state installate nei punti di maggiore afflusso di pubblico. E’ stata, inoltre, creata una nuovo zona ‘cuscinetto’ arretrando le barriere al lato dell’Ariston. La zona rossa sarà presidiata da polizia e carabinieri. Una apposita sala operativa sarà allestita per la Polposta. All’accesso di via Mameli, il solo utilizzabile dai possessori di biglietto per entrare in teatro, sono stati installati body scanner, un apparato per la analisi di liquidi e una macchina radiogena portatile. I pass, forniti di un lettore Rfid, svolgono la duplice funzione di contare e individuare le persone presenti all’interno del teatro grazie ad appositi lettori presenti a ogni varco.
Musica: Trevor Horn, reinvento anni ’80Star e una grande orchestra nel disco di ‘cover’ del produttore

31 gennaio 201919:19

– Distillare l’essenza musicale degli anni Ottanta, al di là dei lustrini. A questo punta il produttore e musicista inglese Trevor Horn che, dopo aver scritto pagine di quel decennio con Buggles, Yes e Art of Noise, lo rilegge con un’orchestra e alcune voci eccellenti in ‘Trevor Horn Reimagines The Eighties’. “Non c’è mai stata nostalgia – racconta Horn -. Mi sono concentrato sulla ricerca di bei testi, per immaginare come sarebbero state quelle canzoni se fossero nate in un’altra epoca”. Su hit di Bowie e Springsteen, Grace Jones e Duran Duran, New Order e Yes, si alternano voci di oggi e di allora: come Robbie Williams (su ‘Everybody Wants To Rule The World’) o Jim Kerr dei Simple Minds (su ‘Brothers in Arms’), e ancora le All Saints o Seal, oltre a interpreti più giovani come Gabrielle Aplin e Matt Cardle. “La scelta più bizzarra e unica è quella di Tony Hadley su ‘What’s Love Got To Do With It’ di Tina Turner – dice Horn -. Volevo un cantante che desse subito un’impressione di mascolinità”.
Miu Miu lancia Twist nuovo profumo donnaLo firma Daniela Andrier. Elle Fenning in foto di Mert & Marcus

31 gennaio 201919:20

– Si chiama Twist la nuova fragranza di Miu Miu Twist, una collisione tra ingredienti classici e insoliti dedicato a ragazze non banali, vivaci.
La nuova profumazione si apre su note decise di bergamotto verde e fiore di melo che lasciano il posto a un fondo corposo di legno di cedro e a un nuovo accordo: l’Ambra Rosa, invenzione del maitre parfumeur Daniela Andrier, sfumature legnose che ricordano il caramello stagliarsi nell’aria frizzante. Protagonista della campagna Miu Miu Twist è Elle Fanning.
Un corto del collettivo di artisti Canada segue la frenetica routine di una star del cinema attraverso i vari ruoli che interpreta, dal backstage all’energia creativa che sprigiona davanti alla cinepresa. Qui e nei ritratti dal set di Mert & Marcus, Elle è la star in una serie di stravaganti sketch.
Muovendosi tra i vari studi cinematografici, si diverte a giocare con le parole, trasformando ogni oggetto di scena, costume e set in qualcosa di Miu: “Miusica, Miutante, Miustacchi”.
Spot in sala, più impatto sul pubblicoRicerca, audience più predisposta e invogliata agli acquisti

31 gennaio 201919:26

– Al cinema si vede e ascolta senza annoiare, ha più impatto e, soprattutto, invoglia maggiormente all’acquisto. In un momento in cui la vera sfida per la pubblicità è raggiungere lo spazio mentale del proprio target, con l’attenzione che dura pochi secondi poi si ‘skippa’ o cambia canale, il cinema potrebbe diventare uno dei media pubblicitari più interessanti del futuro. Lo rileva un’indagine commissionata da FCP-Associnema (FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità) all’agenzia Kantar Millward Brown, che ha preso in considerazione diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, per un totale di 347 campagne.
L’interesse dell’analisi, precisa Fcp-Associnema, ha unito per la prima volta DCA-Digital Cinema Advertising, Moviemedia, Rai Pubblicità, le tre concessionarie che rappresentano la pressoché totalità del mercato pubblicitario cinematografico italiano (438 complessi, 2.400 Sale, 84,0% degli spettatori complessivi).
Restauratori, governo modifichi decretoDa Marco Ciatti a Santamaria, è allarme per il settore

31 gennaio 201920:33

– Il governo modifichi il decreto per i restauratori, attualmente in discussione e “salvi il restauro italiano”. E’ l’appello lanciato al ministro della cultura Alberto Bonisoli da oltre trecento grandi nomi del restauro e della storia dell’arte, dal direttore dell’Opificio delle pietre dure Marco Ciatti al direttore dei laboratori scientifici del Vaticano Ulderico Santamaria, da Kristian Schneider presidente dell’Ari (Associazione dei restauratori italiani) a Pasquale Rossi, presidente del corso di laurea in restauro e conservazione dei beni culturali della Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Se lo schema di decreto non verrà riveduto e la norma ridiscussa, sostengono unanimi, “verrà a cadere in breve tempo la qualità dell’approccio italiano alla conservazione del patrimonio culturale”, con l’immissione sul mercato di una massa “di operatori non adeguatamente preparati”. E, insieme, “verrà inferto un colpo decisivo a tutte le istituzioni formative che creano la professionalità dei restauratori con un corso quinquennale a ciclo unico (classe di laurea LMR02)”. Ultimo atto di un lunghissimo processo che avrebbe dovuto qualificare il restauro italiano, lo schema di decreto in discussione in queste ore alla Conferenza Unificata Stato-Regioni regolamenta l’accesso alla professione di restauratore di beni culturali di quanti non avevano superato le precedenti sanatorie per l’acquisizione della qualifica previste dal Codice dei Beni culturali. Ma nella sua forma attuale, sottolineano i promotori dell’appello a Bonisoli, “rischia di finire per immettere sul mercato più del triplo tra i professionisti formati e quelli sanati attualmente operanti, prevedendo prove e requisiti non adeguati al principio, sancito dal codice stesso, dell’esercizio unitario delle funzioni di tutela”. Creando per giunta disparità all’interno del settore, perché “prevede che i nuovi restauratori siano abilitati nei 12 settori di competenza contro quelli previsti dai profili formativi professionalizzanti dei corsi universitari attivati che al massimo ne consentono tre”LE FIRME:1. Acquafredda Pasquale (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Bari) 2. Afra Shirin 3. Albini Romana 4. Alessandri Angelo 5. Andaloro Maria (prof. emerito dell’Università degli studi La Tuscia) 6. Angeli Francesca 7. Angelini Cecilia 8. Angelini Marina 9. Antonelli Giovanna 10. Arcangeli Annamaria 11. Arena Valeria 12. Arrighi Chiara 13. Attura Donatella 14. Associazione Bianchi Bandinelli 15. Baratin Laura (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Urbino) 16. Barbetti Ilaria 17. Barca Donatella (prof.sa Università della Calabria) 18. Barucci Luisa 19. Basilissi Wilma 20. Bassi Michela 21. Bassi Sara 22. Belluzzo Paolo 23. Beltrami Cristiana 24. Benato Alberto 25. Biadaioli25. Biadaioli Irene 26. Bianchi Roberta 27. Biasin Gloria 28. Billi Eliana 29. Boetti Sofia 30. Bonamore Silvia 31. Borgioli Francesca 32. Borsellino Enzo (PA presso l’Università degli studi di Roma3) 33. Boscherini Roberta 34. Brancaleoni Maria Chiara 35. Bresci Lucia 36. Bruschi Valeria 37. Bucciarelli Manuel 38. Cambini Giacinto 39. Capanna Francesca (direttrice SAF ISCR) 40. Cappelloni Giulia 41. Capponi Gisella (già direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro) 42. Capra Roberta 43. Capua Maria Concetta 44. Carpentieri Marianna 45. Caruso Fulvia (PA corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Pavia 46. Casaccia Antonella 47. Casagrande Adriano 48. Casamento Tecla 49. Catalano Maria Ida (PA corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università della Tuscia) 50. Catanzaro Cristina 51. Cavezzali Donatella (già direttrice SAF ISCR) 52. Cecchini Adele 53. Cerasella Lisacoschi Crina 54. Ceriotti Maria Chiara 55. Cernieri Chiara 56. Cerreta Angela 57. Cervelli Eleonora 58. Cervi Giulia 59. Cesaretti Marta 60. Checchi Silvia 61. Ciatti Marco (direttore Opificio delle Pietre Dure) 62. Cibrario Laura 63. Cicala Simona 64. Cimò Marta 65. Ciocchetti Cristiana 66. Cirrincione Claudia 67. Civita Claudia 68. Colacicchi Alessandri Olimpia 69. Colonnello Domizia 70. Conti Paola 71. Corazza Aldo 72. Costa Eliana 73. CostaSilvana 74. Costanzi Cobau Andreina 75. Cova Giulia 76. Cozzolino Fabiana 77. Crimi Eleonora 78. D’Agostino Alice 79. D’Agostino Laura 80. Dal Monte Gabriella 81. Dalai Emiliani Marisa (prof. emerita di Storia dell’arte moderna presso la Sapienza, Università di Roma; già presidente commissione accreditamento titoli universitari di formazione per il restauro) 82. Danielli Christina 83. De Agrò Michela 84. De Angeli Stefano (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università della Tuscia) 85. De Angelis Sara 86. De Bellis Daniela 87. De Lellis Clelia 88. De Luca Daphne (Pac Università degli studi di Urbino Carlo Bo e di Roma 3) 89. De Luca Lidia 90. Demmelbauer Marco 91. De Monte Maria Gabriella 92. De Rossi Marianna 93. De Turres Simone 94. Di Gaetano Giancarlo 95. Di Gaetano Serena 96. Di Giambernardino Fiamma97. Di Marcello Stefania 98. Di Marco Chiara 99. Di Napoli Maria Rosaria100. Diego Elia (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Torino) 101. Dominijani Serena 102. Donati Angelica 103. Duprè Caroline 104. Facchini Vanessa 105. Fagiolo Marco 106. Faieta Manuela 107. Falcon Martinez Fernanda 108. Falivene Maria Rosaria (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Roma Tor Vergata) 109. Fantoni Giovanni 110. Fazio Giuseppina 111. Ferro Valentine 112. Ficacci Luigi (direttore Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro) 113. Filetici Maria Grazia (funzionaria architetto presso la Soprintendenza archeologica di Roma) 114. Filippini Marta 115. Fiorani Claudia 116. Firriolo Noemi 117. Fondi Fabiana 118. Fonti Alessandro 119. Forcellino Antonio 120. Formilli Francesca 121. Fornari Chiara 122. Fossà Bianca 123. Franceschetti Giovanni 124. Fraticelli Giulia 125. Furelli Stefania (funzionaria storica dell’arte soprintendenza Beni Artistici e Storici dell’Umbria)126. Gabriellini Chiara 127. Gaetani Carolina 128. Galanti Giorgia 129. Gammino Mario 130. Gennari Daniela 131. Ghia Giulia Silvia 132. Giammarinario Giulia 133. Gianturco Carla 134. Giorgi Cinzia 135. Giovannone Carla 136. Gioventù Eleonora 137. Girotto Beatrice 138. Giudice Stefania 139. Giuliano Maddalena 140. Gomez Ubierna Marta 141. Gordini Livia 142. Gorga Camilla 143. Graziani Paola 144. Graziosi Francesca 145. Greco Doriana 146. Guercio Silvia 147. Hilling Ana Marie 148. Hubert Elizabeth 149. Iafrate Sara 150. Jatta Fabiola 151. Jervis Anna Valeria 152. Knight Eugenie 153. Labriola Maria 154. Lanza Maria Cristina155. Lavorini Barbara 156. Lecci Mariaclaire 157. Leone Sciabolazza Eleonora 158. Lia Francesco 159. Loreti Elena 160. Malfanti Michela 161. Malintoppi Antonella 162. Mancini Camilla Fabrizia 163. Mainieri Romana Francesca 164. Margaria Daniela 165. Marica Stipo Andreea Loredana 166. Marinelli Anna Maria 167. Marraffa Paola 168. Martelli Castaldi Monica 169. Martinelli Antonella 170. Marziali Alice 171. Massari Silvia 172. Mastropasqua Paola 173. Mastrosanti Viviana 174. Merelli Cristina 175. Micangeli Manuela 176. Micheli Mario (PA presso l’Università di Roma 3) 177. Michelozzi Maurizio 178. Migliorini Matilde 179. Minotti Debora 180. Modesti Chiara 181. Molè Nanni (già vice presidente associazione Organizzazione Restauratori Alta-formazione) 182. Montalbano Letizia (direttrice SAF OPD) 183. Montemaggiori Daria 184. Montorsi Stefania 185. Montozzi Chiara 186. Mora Costanza 187. Morelli Alessandra (vice presidente associazione Restauratori Senza Frontiere) 188. Moretti Elvio (ricercatore corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Urbino) 189. Moroni Marina 190. Moroni Martina 191. Mossuto Silvia 192. Naldoni Nicoletta 193. Nani Amalia 194. Napoli Claudia 195. Napoli Marta 196. Nappo Livio 197. Nesi Mery 198. Olivetti Laura 199. Ortolani Cinzia 200. PallaFranco (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Palermo) 201. Pallottini Giulia 202. Panuccio Martina203. Papetti Debora 204. Parrinello Fabiola 205. Paris Rita (presidente associazione Bianchi Bandinelli) 206. Passeri Cristina 207. Pastorello Paolo (presidente Restauratori senza Frontiere) 208. Patriarca Martina209. Pavan Martina 210. Pellegrino Serena (Vicepresidente Della VIII Commissione Ambiente, Territorio E Lavori Pubblici, XVII legislatura) 211. Penoni Sara 212. Percoco Alessandra 213. Perna Giacomo 214. Persichelli Liana 215. Petraroia Pietro (già soprintendente per i Beni Artistici e Storici) 216. Piacentini Fabio 217. Pilato Clarissa 218. Piovan Valentina 219. Pitocco Miriam 220. Pittella Giuseppe 221. Pogliani Paola (referente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università della Tuscia) 222. Pozzati Chiara 223. Procopio Giulia 224. Profiri Maria 225. Provinciali Barbara 226. Pucci Elisa 227. Raffaella D’Amico 228. Ranieri Claudia 229. Rebecca Picca Orlandi 230. Ricca Francesca 231. Ricciardi Luciano 232. Risolo Maria Alessandra 233. Rissotto Lidia (già direttrice Venaria Reale)234. Rivalta Alice 235. Roberta Bollati 236. Roberta Boscherini 237. Rocco Laviano (prof. corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Bari) 238. Rollo Giulia 239. Romagnoli Angela (referente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Pavia) 240. Romagnoli Francesca Gaia 241. Rossi Desiree 242. Rosso Egle 243. Rosanna Piervittori (PA corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Torino) 244. Rossi Pasquale (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) 245. Rossi Valentina 246. Rossi Viviana 247. Rossignoli Guia 248. Rubino Ylenia 249. Ruggeri Laura 250. Sabatini Monica 251. Salvati Giulia 252. Salvetti Alice 253. Sandri Tiziana 254. Santamaria Ulderico (direttore laboratori scientifici del Vaticano)255. Scafuri Eleonora 256. Scarrone Cristina 257. Schlinder Bettina 258. Schneider Kristian (presidente ARI-Restauratori d’Italia) 259. Scianni Desy260. Scimia Simona 261. Scioscia Chiara 262. Scirpa Francesca 263. Secco Suardo Lanfranco (presidente associazione Giovanni Secco Suardo) 264. Sechi Serena 265. Settini Kine 266. Sforzini Livia 267. Silvi Filippini Marta 268. Sinceri Ilaria 269. Sobrà Giorgio (direttore SAF sede distaccata ISCR di Matera) 270. Sorrentino Marta 271. Sottile Sabrina 272. Stallone Mauro 273. Stortini Silvia 274. Tarantola Lucia 275. Tattini Filippo 276. Tenti Arianna 277. Terlizzi Chiara 278. Tescarollo Giorgia 279. Todaro Cristiana 280. Tognoni Alice 281. Tomassetti Maria Cristina 282. Tomeucci Ambra 283. Tonini Valentina 284. Toppan Giulia 285. Torrisi Carla 286. Tortino Gennaro 287. Tosti Di Valminuta Francesca288. Triolo Licia 289. Usai Carlo 290. Vakalis Nikolas 291. Valota Giulia 292. Vandini Mariangela (presidente corso di laurea in restauro e Conservazione Beni Culturali Università di Bologna) 293. Vardaro Lucrezia 294. Vazio Cristina 295. Vendittozzi Giulia 296. Vespasiani Anita 297. Vischetti Flavia 298. Vittorini Orgeas Eleonora 299. Vuerich Simona 300. Zaccheo Carla 301. Zampa Alessandra 302. Zarbà Manuela 303. Zatti Elisabetta

Mostre: Lotto verso le 20 mila presenzeDal 1 febbraio convegno internazionale di 3 giorni a Loreto

ANCONA31 gennaio 201920:51

– Vola verso le 20 mila presenze la mostra “Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche” in corso a Macerata fino al 10 febbraio. E da domani, 1 febbraio, prende il via nella Sala degli Svizzeri del Museo Pontificio Santa Casa di Loreto il convegno internazionale di studi “Lorenzo Lotto: contesti, significati, conservazione”. Tre giornate di studi, curate da Enrico Maria Dal Pozzolo e Francesca Coltrinari, promosse dalla Regione Marche in collaborazione con Delegazione Pontificia, Comune di Loreto e Università di Macerata e nate dalla mostra a Palazzo Buonaccorsi a Macerata. L’esposizione coinvolge gli otto centri lotteschi marchigiani – Ancona, Cingoli, Jesi, Loreto, Mogliano, Monte San Giusto, Recanati e Urbino – con 19.635 i biglietti staccati al 27 gennaio, ancora 2 mila prenotati fino al 10 febbraio, giornata di chiusura. Nel convegno, una trentina di affermati e giovani studiosi italiani ed esteri fanno il punto sulle ricerche dedicate alla figura e all’arte di Lotto, con la presentazione di studi inediti.
Eastwood, un capolavoro-testamentoIn sala dal 7 febbraio ‘Il corriere’ tratto da una storia vera

31 gennaio 201920:27

– A Clint Eastwood gli si perdona tutto, anche la vecchiaia. Anzi dopo aver visto le prime sequenze de ‘Il corriere’ (The Mule), in sala dal 7 febbraio con la Warner, neppure ci si accorge che questo piccolo capolavoro-testamento è girato e interpretato da un uomo di quasi novanta anni (l’attore-regista è nato nel 1930). Insomma il film, probabilmente l’ultimo in cui vedremo Eastwood davanti e dietro la macchina da presa (cosa che non accadeva dai tempi di Gran Torino del 2009), non delude mai: diverte, commuove ed è anche una sintesi di tutta la sua filosofia, ovvero il rispetto di una certa tradizione americana a cui non manca un pizzico di necessaria divertita retorica.Fa da volano a questo singolare western on the road, il fatto poi di essere ispirato a una storia vera, quella del novantenne Earl Stone reduce della guerra di Corea che continua a lavorare nella floricultura, ma è ormai sull’orlo della bancarotta. Separato da anni dalla moglie e con una figlia con la quale non parla più, Earl è ormai al lastrico così, quasi per gioco, coglie l’occasione di un ingaggio da parte di un cartello messicano, che gli offre tanto denaro per fare loro da ‘mulo’, ovvero trasportare con il suo pick up grossi quantitativi di droga da uno stato all’altro. Il principio è: chi mai sospetterebbe di un simpatico vecchietto che, tra l’altro, non ha mai preso una multa in vita sua? Fatto sta che Earl ci prende davvero gusto in questo lavoro. Intanto riesce a pagare il matrimonio dell’amata nipote, un modo per riavvicinarsi alla famiglia, e poi ci sono anche soldi per lui, per evitare lo sfratto come per fare bella figura con gli amici. E poi, grazie ai contatti con il cartello messicano per il quale diventa una sorta di mito, si ritrova a partecipare alle loro feste e anche ad avere incontri ravvicinati con escort compiacenti. Ora quanto Eastwood abbia messo di suo nel personaggio di Earl è difficile dirlo, ma certamente si sarà divertito. Basti pensare alla battuta nigger detta da Earl a un uomo di colore, ma senza alcuna malizia (“ai miei tempi si diceva così” così si giustifica) o ancora quando, come nel più classico film western, appella due messicani con il titolo di “mangia fagioli”.Scritto da Nick Schenk, sceneggiatore di Gran Torino , il film è tratto da una storia raccontata nell’articolo ‘The Sinaloa Cartel’s 90-Year-Old Drug Mule’ (ossia: ‘Il novantenne mulo della droga del cartello Sinaloa’) di Sam Dolnick per il The New York Times. Da segnalare poi in questo film la grande l’interpretazione di Colin Bates nei panni dell’efficiente agente Cooper della DEA. Nel cast del film anche Laurence Fishburne e Michael Pea, due agenti della DEA, mentre Dianne Wiest, Alison Eastwood e Taissa Farmiga sono rispettivamente l’ex moglie di Earl, sua figlia e sua nipote. “Quando mi hanno proposto di interpretare questo personaggio – ha detto Eastwood -mi sono detto che sarebbe stato divertente vestire i panni di qualcuno più vecchio persino di me! La criminalità è economicamente un’ancora di salvezza per Stone, ma moralmente è un collasso. Per cui da una parte la sua vita migliora, ma dall’altra va a fondo. E uno di questi giorni dovrà pagare le conseguenze e affrontare le cose sbagliate che ha fatto”.

Bohemian in home video inediti Live AidExtra di 22 minuti con Rami Malek-Freddie nel concerto del 1985

31 gennaio 201919:04

– Bohemian Rhapsody, che celebra l’iconica ed emozionante musica dei Queen e di Freddie Mercury è il film che ha guadagnato di più ai botteghini italiani nel 2018. Arriva negli Store Digitali dal 14 marzo e in Blu-rayTM, 4K Ultra HDTM e DVD dal 28 marzo. Come contenuto extra, per la prima volta i fan possono vedere, con la durata di 22 minuti, la performance integrale del “Live Aid”, che ricrea l’evento originale del 1985, con l’aggiunta di due canzoni (“Crazy Little Thing Called Love” and “We Will Rock You”) mai viste al cinema.
Vincitore di due Golden Globe come Miglior Film Drammatico e Miglior Attore Drammatico (Rami Malek), premiato ai SAG Awards per il Miglior Attore Protagonista (Malek) e nominato agli Oscar 2019 come Miglior Film, Miglior Attore Protagonista (Rami Malek), Miglior Montaggio, Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro, il film è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro straordinario cantante Freddie Mercury (Malek) uno dei più amati performer di sempre.

‘Il primo re’, ecco il mito di RomaIn sala il film di Rovere con Borghi e Lapice

31 gennaio 201910:22

– ‘Il primo re’ di Matteo Rovere, originale rivisitazione dall’anima filologica del mito della fondazione di Roma da parte di Romolo e Remo, ti porta con vero coraggio nella notte della storia dove gli uomini avevano tanto freddo e paura. Siamo sulle sponde del Tevere nel 753 a.C. per questa rivisitazione “emotiva e realistica” (così la vede il regista) del mito di Romolo e Remo, interpretati rispettivamente da Alessio Lapice e Alessandro Borghi, due fratelli pastori legati da un grande amore e alle prese con un mondo ostile. Girato in proto-latino (cosa che provoca nello spettatore lo stesso sperdimento dell’aramaico usato ne ‘La passione di Cristo’ di Mel Gibson), atmosfere alla Terrence Malick e utilizzo della sola luce naturale e in formato anamorfico da parte di Daniele Ciprì, rendono ‘Il primo re’, in sala in 300 copie con 01 dal 31 gennaio, un film del tutto originale nel panorama cinematografico italiano.
Scene d’azione del film, belle ed efficaci, girate con l’utilizzo di effetti speciali molto realistici, e, come per il precedente film di Rovere ‘Veloce come il vento’, processo di post produzione durato oltre un anno (esattamente 14 mesi).
Le riprese principali del film si sono tenute interamente nel Lazio. Tra le location utilizzate: il Bosco del Foglino e i comuni di Nettuno, Orvieto, Viterbo e Manziana. Infine, il budget del film, che ha ha avuto una produzione internazionale, è di circa nove milioni di euro. “Mi interessava molto fare un film su questo periodo storico mai trattato prima e che è poi la base della nostra civiltà e della stessa fondazione dell’Occidente – spiega il regista a Roma -. È comunque un lavoro sulla fratellanza, sull’amore di due fratelli, ma nel finale ci sono temi come la nascita dell’imperialismo e della stessa politica”.
Ci tiene poi a dire Matteo Rovere: “Ne ‘Il primo re’ la cosa a cui tenevo di più è il realismo, sorprendere lo spettatore anche grazie a questo mondo di persone senza barba fatta, sporche e infreddolite anche attraverso la più realistica violenza”.
Dice infine Alessandro Borghi: “Per me questo film è soprattutto una storia d’amore tra due fratelli pecorai. Mentre una cosa è certa al di là della preparazione che tu puoi fare per un film del genere subentra poi la tua personale natura. Tu puoi prevedere tutto e prepararti a tutto, ma, nonostante questo – continua l’attore – , non puoi immaginare che quel giorno pioverà e che le dita della tua mano non ce la fanno proprio a stringere la spada”.

Ammirati, i sogni vanno conquistatiAmbientato a Sanremo e Perinaldo il romanzo d’esordio

31 gennaio 201910:18

– LUCA AMMIRATI, ‘SE I PESCI GUARDASSERO LE STELLE’ (DEA PLANETA, PP 333, EURO 16,00).
Racconta le fragilità, le incertezze e paure di una generazione che vive nella precarietà, che cerca un posto nel mondo, ‘Se i pesci guardassero le stelle’ (DeA Planeta), il romanzo d’esordio di Luca Ammirati che non si abbandona però alla negatività. Anzi invita a credere nei propri sogni e a combattere quando le cose non vanno, come fa Samuele, il protagonista trentenne della storia che vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. “Bisogna avere tenacia, portare avanti battaglie che sembrano perse. I sogni vanno conquistati, bisogna dare molto. E chiedersi ‘cosa facciamo per cambiare le cose?’. Samuele si lamenta ma non dà mai la colpa a qualcun’altro. Parte dal presupposto che è lui che deve trovare la sua strada” dice

Ammirati, sanremese doc, 35 anni, dal 2017 responsabile della sala stampa del Teatro Ariston che si prepara ad ospitare dal 5 febbraio il Festival di Sanremo.
“I sanremesi, come tutti gli italiani, il Festival o lo amano o lo odiano. E’ la settimana della grande confusione, non trovi parcheggio, non ti puoi muovere. Io qui sono nato e cresciuto e lo amo. Rispetto a una volta è diminuito l’affollamento di gente che fa la posta per avere un autografo e vedere le star. La causa sono i social e le misure di sicurezza, per cui quest’anno non ci sarà il red carpet. La preoccupazione è sempre la stessa: i primi dati di audience. Se la prima serata va bene tutti si rasserenano e lavorano meglio” racconta Ammirati che non avrebbe mai immaginato che Sanremo e i luoghi dove è cresciuto sarebbero diventati scenario del suo romanzo. Di giorno reporter precario e malpagato, di sera guida all’osservatorio di Perinaldo, sopra Sanremo, Samuele gira a vuoto ma un asso nella manica però ce l’ha: è un amico speciale, apparentemente insignificante, il pesce rosso Galileo, chiamato Leo che alla fine è la piccola grande star del libro.
“Galileo è la sponda ideale, è imperturbabile e la sua preziosa lezione è quella di essere silenzioso. Viviamo in un mondo rumoroso, dove tutti parlano ed è sempre più difficile farsi ascoltare. L’unica differenza tra lui e Samuele è che Leo non ha mai visto il cielo e le stelle” dice lo scrittore. Ex assessore alla cultura del Comune di Perinaldo, paese di mille anime, originario della nonna dell’autore, Ammirati ha messo piede per la prima volta all’osservatorio a 6 anni. “Il cielo lì fa veramente impressione” e proprio nella notte di San Lorenzo in questo luogo magico avviene il momento di snodo della storia: quello in cui Samuele incontra Emma, della quale si innamora all’istante. “Mi sembrava perfetto che ci fosse una svolta nella notte più romantica dell’anno, sia dal punto di vista astronomico che poetico” spiega l’autore che ha sempre coltivato il sogno della scrittura, si è occupato di editoria digitale e web tv. “Emma – spiega – è un’assenza-presenza.
Condiziona e ossessiona il protagonista e ne stravolge l’esistenza. Non è una principessa, è una donna attuale, con le stesse paure e insicurezze del protagonista. I miei personaggi alla fine sono più complessi di quello che potrebbero sembrare all’inizio. Al netto di qualche sbavatura, sono gentili. Samuele è un po’ vecchia maniera, preferisce incontrare le persone, abbracciarle”. Romanzo generazionale, ‘Se i pesci guardassero le stelle’ in fondo parla a tutti. “C’e’ un po’ di Samuele in noi perchè non si smette mai di sognare e di essere insicuri. Ho cercato di trattare con delicatezza temi attuali e di tutti. C’e’ troppa negatività. Non dobbiamo dimenticarci che c’è sempre un risvolto positivo, un po’ di poesia. Possiamo reinventarci, trovare altre soluzioni” afferma Ammirati che parla e scrive con grande sincerità.

Marzano, racconto il meno che ci salvaScrittrice, trovo l’Italia sempre più aggressiva

01 febbraio 201909:18

– La salvezza “viene dal meno”, da quella fragilità che non si crede vincente. Ci racconta questo Michela Marzano nel suo ultimo romanzo ‘Idda’, pubblicato da Einaudi, in cui in un gioco di specchi, torna con una forza nuova su un tema, l’amore e l’affettività, che attraversa tutti i suoi libri.
Alessandra, biologa salentina che vive a Parigi con Pierre, vede inaspettatamente aprirsi strade di rinascita quando comincia a prendersi cura di Annie, l’anziana madre del suo compagno di vita, che sta progressivamente perdendo la memoria.
Sarà questa donna che confonde le persone, che si dimentica le cose, ma continua a riconoscere l’affetto di chi le vuole bene, a salvare Alessandra. Al di là della razionalità e dell’utile immediato, la biologa entrerà nel mondo di una donna degli anni quaranta tornando a sentirsi figlia come non era accaduto dopo la morte di sua madre e la fuga a Parigi.
“Alessandra pensa di poter fare qualcosa per Pierre e Annie e invece è Idda-Annie che la salva, che le permette di ripartire.
Lei pensa di dare e invece riceve” dice la Marzano,che vive da vent’anni a Parigi con il marito, dove è ordinaria di filosofia morale, in questi giorni in Italia con il suo nuovo libro. “Ci sono atti di fragilità e debolezza che aprono scenari che non si potevano immaginare. Grazie a Annie, a questa persona che ha bisogno di aiuto, motore immobile della storia, Alessandra rinascerà” spiega. E anche la lingua, in questo percorso, ha un valore fondamentale. ‘Idda’ che in dialetto salentino significa “Lei” è Annie ma è anche Alessandra. “All’inizio è la voce narrante, Alessandra, e poi la vera lei diventa Annie” dice la scrittrice-filosofa a cui interessa molto l’uso che si fa delle parole. La biologa ritrova in questo suo percorso con Annie, il linguaggio dell’infanzia, il dialetto salentino con cui parlava con mamma e papà. “Sarà la lingua a riportarla in Salento.
Alcune cose sono più vere e autentiche nella propria madre lingua. Tante volte si pensa e si provano emozioni in maniera diversa a seconda della lingua che si usa” sottolinea la Marzano che ha scritto molti libri in francese. Le tre parole chiave di questo romanzo sono “identità, memoria, amore che sono legate fra loro perchè ognuno di noi è fatto del proprio passato che deve essere rielaborato o riattraversato. E forse il modo migliore per riattraversarlo è l’affettività e non la razionalità” racconta la scrittrice. Così ci troviamo davanti ad Annie che ha perso la memoria e ad Alessandra che ha chiuso un pezzo della propria storia e deve recuperare il passato e non dobbiamo dimenticare che “ognuno di noi è determinato e agito da quello che ha vissuto. E quello che resta quando pezzi della tua esistenza scivolano via sono i sentimenti, l’amore e l’affettività che supera ogni cosa. La familiarità fa sì che l’amore continui ad esserci” sottolinea la scrittrice. Quando viene meno il controllo della razionalità viene fuori tutto quello che si è messo tra parentesi: in questo caso sono il desiderio e il rifiuto della maternità, di una bambina che non arriva mai. “Nel libro c’è il recupero del rapporto materno che per ogni donna è fondamentale. Ognuna di noi per diventare madre i conti con la propria madre li deve fare” dice la Marzano e spiega che “oggi invece assistiamo ad un grande egoismo e assenza di compassione con conseguenze forti sul vivere insieme.
C’e’ un’aggressività sempre più forte e un’assenza di empatia” afferma la Marzano. E incalza: “a forza di ascoltare discorsi portati avanti da certe elite politiche in cui sembra che l’altro sia solo un nemico diventa difficile trovare un sentimento diverso dalla sfida e dall’odio. Si legittima così l’utilizzo della volgarità da parte di chiunque” dice la Marzano che trova “l’Italia sempre più aggressiva”, mentre in Francia c’e’ un altro problema: “Macron ha atteggiamenti sprezzanti nei confronti del popolo. Bisogna vedere cosa accadrà alle prossime elezioni”.
Idda invece ci fa scoprire anche i molteplici modi di vivere l’amore. Sia Pierre che Alessandra pensano anche che i propri genitori non abbiano vissuto una storia d’amore, ma dovranno ricredersi.

Green Book, l’amicizia antirazzismoDal 31/1 il film con Mortensen e Mahershala Ali, 5 candidature

01 febbraio 201909:21

– Con cinque candidature ‘pesanti’ tra cui Miglior film, Miglior attore (Viggo Mortensen) e Miglior attore non protagonista (Mahershala Ali) Green Book di Peter Farrely, in sala dal 31 gennaio con Eagle Pictures, già vincitore di tre Golden Globe e del premio del pubblico a Toronto, è certamente tra i film dell’anno e tra i favoriti alla Notte degli Oscar il 24 febbraio. Per la storia e per quello che rappresenta, in tema di inclusione razziale e diversità.
E’ la storia della vera storia dell’amicizia, durata tutta la vita, nata nel 1962 fra un virtuoso afroamericano del pianoforte, Don Shirley (Ali) e il buttafuori italo americano Tony Vallelonga (Mortensen), ingaggiato dal musicista per fargli da autista e ‘risolviguai’ durante un tour negli Stati Usa del sud, dove il razzismo era ancora profondamente radicato.
“Green Book non ti dice cosa devi pensare, ascoltare o vedere – ha detto Viggo Mortensen, notoriamente poliglotta, in un ottimo italiano, che gli ha anche consentito di interpretare al meglio la lingua ibrida parlata dagli italoamericani come Vallelonga -.
Secondo me è un invito a fare un viaggio, a ridere, a piangere e se vuoi forse a riflettere sui limiti delle prime impressioni.
Non è una lezione forzata, è una bella storia condivisa del passato che può aiutarci a capire il presente”.
L’attore newyorchese di origini danesi, che aveva presentato il film alla Festa di Roma 2018, pensa che “queste storie ti permettano di conoscere un po’ di più chi è diverso da te. Sono molto importanti in questo momento – sottolinea – perché si vede in giro tantissima misoginia e ignoranza, ad esempio su temi come la crisi dei migranti o la religione. Mi spavento soprattutto quando vedo che persone di potere, dai politici ai sindacalisti, sono ignoranti nella stessa maniera o fingano di esserlo, per arrivare o rimanere al potere.
D’altronde il percorso dell’umanità non è diretto, ma pieno di deviazioni e a volte si fanno dei passi indietro, come sta succedendo in tante parti del mondo, Italia compresa”. Il progresso dell’umanità “viene anche dai piccoli gesti quotidiani, come chiedere scusa se urti qualcuno per strada”.
Green Book è basato sulla sceneggiatura scritta dall’attore Nick Vallelonga (figlio di Tony, morto nel 2013, come Shirley) con Brian Currie e il regista Peter Farrelly, uno dei re della commedia Usa in coppia con il fratello Bobby, qui al primo film da solo e alle prese con un genere diverso, la dramedy.
Tony Vallelonga, detto Tony Lip, padre dei famiglia del Bronx, molto innamorato della pazientissima moglie Dolores (Linda Cardellini) si mantiene con lavoretti e scommesse.
Risoluto e affabulatore, quando il club dove lavora viene momentaneamente chiuso, accetta di lavorare per Don Shirley, raffinato e riservato pianista che vive in un lussuoso appartamento al primo piano della Carnegie Hall. Il musicista ha bisogno di un uomo come Tony per risolvere eventuali problemi legati al doversi spostare in stati fortemente razzisti e infatti gli ostacoli e le situazioni rischiose non mancheranno.
Tra i due uomini, però nei lunghi spostamenti in macchina, nasce una reciproca comprensione e voglia di conoscenza.
Mortensen, che per il ruolo è ingrassato una quindicina di chili (“quello è stato piacevole e facile, basta mangiare, ma ci è voluto un po’ per perdere quel peso”) ha definito la sceneggiatura di Green Book (nomination all’oscar) come “una delle più belle e meglio scritte che abbia mai letto – ha detto -. Ho trovato la storia incredibile, mi ha fatto ridere e piangere. Ero un po’ teso perché non sono italiano e sentivo molto la responsabilità di rendere al meglio, senza trasformarlo in una caricatura, questo personaggio. Mi ha molto aiutato la famiglia di Tony, con cui ci siamo capiti subito, a tavola, mangiando insieme per cinque ore. Quando poi li ho visti commuoversi sul set, ho capito che era andata”. E’ stata molto importante anche l’alchimia con il premio Oscar Mahershala Ali, che Mortensen stima molto: “E’ una persona di grandissima generosità”.         [print-me title=”STAMPA”]

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